SONDAGGI POLITICA: SINISTRA ITALIANA +2% RISPETTO A SEL

Redazione

Sinistra Italiana fa il suo esordio nei sondaggi. E, in quello dell'Istituto Piepoli per l'ANSA, fa registrare un aumento secco di due punti rispetto al risultato ottenuto in precedenza da Sel. Questo, mentre le altre forze a sinistra fanno registrare lievi flessioni (nell'ordine del mezzo punto percentuale) che riguardano sia il Pd che i cosiddetti "altri" di centrosinistra. A crescere è intanto solo la Lega Nord, che dopo l'appuntamento di Bologna fa registrare un più uno percento. Tiene la sua posizione il M5s, mentre tutti gli altri perdono mezzo punto percentuale.

Questo il quadro completo delle intenzioni di voto (tra parentesi lo scostamento percentuale rispetto alla settimana precedente)*:

– Pd 32,0% (-0,5)

– Si 5,5% (+2,0)

– Altri centrosinistra 1,0% (-0,5)

– Lega Nord 14,0% (+1,0).

– Fi 9,0% (-0,5)

– Fdi 4,0% (-0,5)

– Ncd-Udc 2,0% (-0,5)

– Altri centrodestra 1,0% ( = )

– M5s 27,5% ( = )

– Altri partiti 4,0% (-0,5)




ROMA. AL QUIRINO FASSINA DICE ADDIO AL PD E PRESENTA "SINISTRA ITALIANA"

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di Cinzia Marchegiani

Roma – Un debutto atteso quello che ieri al teatro Quirino di Roma la nascita del nuovo soggetto politico “La sinistra Italiana”. Stefano Fassina ci stava lavorando da molto tempo, da quando aveva materialmente creato una rottura con quel PD ormai partito fotocopia di quello Berlusconiano. A gennaio 2015 le sue dimissioni irrevocabili lasciavano ad altri l'incarico di viceministro dell'economia. La querelle tra Fassina e Renzi era diventava ormai eloquente quando durante la conferenza stampa al termine della riunione della segreteria del Partito Democratico, Renzi aveva risposto con una battuta al giornalista che gli aveva fatto una domanda sul rimpasto e sulle ripetute richieste di chiarimento politico avanzate dal viceministro dell’Economia, il giornalista aveva pronunciato il nome di Fassina e Renzi lo aveva interrotto domandando: "Chi?" Secca la risposta di Fassina che commentava: “Le parole del segretario Renzi su di me confermano la valutazione politica che ho proposto in questi giorni: la delegazione del PD al governo va resa coerente con il risultato congressuale. Non c’è nulla di personale. Questione politica. Un dovere lasciare per chi, come me, ha sostenuto un’altra posizione” .

Battesimo de “La sinistra italiana”. Folla, tanta folla al Teatro Quirino alla presentazione del nuovo partito nato dalle ceneri di quella sinistra ormai non più identitaria, creato da Sel e dai parlamentari fuoriusciti dal PD, in tutto 31 deputati di Monetcitorio e una decina di senatori. La costituente del nuovo soggetto polititco è prevista per gennaio 2016.
Fassina ci tiene precisare: “Oggi segniamo una tappa decisiva del nostro percorso. È un cammino impervio, controcorrente. Ma è un cammino necessario per un’Italia giusta. Insieme, insieme le energie presenti dentro e fuori il Parlamento e le altre istituzioni di rappresentanza, insieme possiamo ridare sostanza all’art 1 della nostra costituzione: una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”.

Discorso di Stefano Fassina. L’intervento di Fassina inizia ringraziando Sel, e in particolare Niki Vendola, Nicola Fratoianni, il coordinatore nazionale, Arturo Scotto, presidente del gruppo alla camera e Loredana De Petris, Presidente del gruppo al Senato, confessando che senza la lungimiranza e la generosità di Sel non sarebbero a questo battesimo. “Siamo in tempi difficili e sono rari gli atti di bella politica. La scelta di costruire un gruppo parlamentare unito non è un gioco di palazzo. La scelta non è soltanto strumentale, sottolinea Fassina -ossia finalizzata a migliorare l’efficacia delle battaglie in aula, nei passaggi cruciali dei prossimi mesi sulla Legge di Stabilità e sulla revisione costituzionale. Certo, è anche strumentale”.

"La sinistra italiana" necessaria per fare salto di qualità. Fassina ci tiene a precisare che innanzitutto, è stata una scelta strategica per segnare una tappa fondamentale e fondativa di un progetto politico. “Non è la prima tappa perché è un anno e mezzo che condividiamo, nel merito, posizioni e voti sulle misure distintive del Governo Renzi per tentare di frenare l'offensiva di svalutazione del lavoro e di svuotamento della democrazia. Non è la prima tappa perché il percorso è già largamente avviato fuori dalle istituzioni della rappresentanza. Infine, non è la prima tappa perché in questi mesi abbiamo anche lavorato insieme ai partiti della sinistra non presenti in Parlamento e insieme a reti di movimenti per aprire, a metà gennaio, la fase costituente di un partito coinvolgente, innovativo, unitario, per la rappresentanza dell’universo dei lavori, per il welfare inclusivo e sostenibile, per la scuola pubblica, per la ricostruzione morale e intellettuale della politica. Ieri, nella sua quotidiana vignetta sulla prima pagina del Manifesto, il grande Mauro Biani di fronte alla notizia di costituzione del gruppo parlamentare della sinistra faceva chiedere al suo composto interlocutore: Ma la sinistra lo sa?. La risposta è: Si, la sinistra lo sa. Lo sa, anzi, ci ha chiesto in questi mesi di fare un salto di qualità anche sul terreno dell’unità e dell’apertura di una fase costituente”.

Il nuovo soggetto politico, è democrazia Costituzionale. La scelta di costruire un gruppo parlamentare unito è – Fassina spiega – pratica di democrazia costituzionale: “Democrazia costituzionale è il nome del coordinamento per il No al referendum costituzionale del prossimo autunno. Siamo con loro e li ringraziamo. Noi, con il nostro gruppo di Camera e Senato, vogliamo essere ‘terminale sociale’, come ha efficacemente scritto Stefano Rodotà su La Repubblica qualche giorno fa. Vogliamo essere un terminale sociale, intelligente e attivo, senza subalternità, orientati a inserire ogni rivendicazione specifica nella nostra declinazione dell’interesse generale. La nostra idea di democrazia riconosce la funzione propria dei rappresentanze economiche e sociali. Vive secondo il principio della sussidiarietà”.

Fassina contro le parole di Bersani. Bersani aveva attaccato questa scissione proprio in questi giorni affermando che così si fa il gioco della destra. Fassina rimanda al mittente :”No. Non è così. Il gioco della destra lo fa chi fa la destra: con il Jobs Act, con la scuola pubblica, con l’Italicum, con la revisione del Senato, con lo ‘Sblocca Itali’, con la Rai, con la Legge di Stabilità. Siamo ‘Sinistra Italiana’. Abbiamo scelto un nome che rivendica una collocazione di campo esplicita. Perché un partito, in qualunque dimensione, è sempre parte. Anche quando si presenta come partito pigliatutto. Anche quando si proietta come Partito della Nazione. Anche quando si propone oltre la distinzione tra sinistra e destra. Quando si cerca di nascondere la parzialità si è sempre portatori degli interessi dei più forti. Nelle forme proprie e inedite del XXI Secolo, destra e sinistra continuano a esistere. Noi rigettiamo la divisione del campo politico tra ‘sistema’ e ‘antisistema’. È una divisione incompatibile con la declinazione costituzionale della democrazia. È una divisione che alimenta e si nutre di trasformismo. È una divisione che soffoca la democrazia, nega la distinzione tra gli interessi economici e sociali, condanna il lavoro alla subalternità. Noi vogliamo smascherare la presunta neutralità del cambiamento e portare alla luce il suo immanente segno politico: progressivo regressivo”.

Fassina contro Renzi, attua il programma di Berlusconi. Fassina non risparmia critiche pesantissime a Renzi: “La Legge di Stabilità per il 2016 è sinergica al Partito della Nazione. Non è una ricostruzione tendenziosa: il Presidente del Consiglio, qualche giorno fa ha affermato che lui, cito, ‘attua il programma che Berlusconi non è riuscito a attuare’. Sul terreno economico e sociale è un insieme di provvedimenti iniqui e recessivi per l’economia reale. Ha un segno elettorale e un impianto coerente, convintamente coerente, con l’insostenibile agenda liberista dominante nell’eurozona. Allarga le disuguaglianze, impoverisce il welfare, in particolare la Sanità oramai sempre più lontana da servizio universale e sempre più vicina a privilegio di censo. Abbandona il Mezzogiorno”.

"La sinistra italiana" alternativa al neoliberismo di Happy days. Fassina è caustico per chi ancora non ha compreso questa spaccatura. Fassina nel suo intervento affinda Renzi: “Interpretiamo una cultura keynesiana, alternativa al neo-liberismo da “Happy Days” del Segretario del Pd. Ringrazio Giorgio La Malfa qui con noi oggi per l’avvincente sintesi del pensiero di Keynes appena pubblicata per Feltrinelli”.

Ecco le proposte de "La sinistra italiana". Fassina nel suo lungo intervento spiega gli interventi e le proposte per cambiare quest’Italia che sta affondando:

. Cancelliamo la Tasi per quasi il 90% delle famiglie. Recuperiamo, rispetto all’intervento del governo, 1,5 di euro all’anno, poiché il top 10% dei contribuenti versa oltre 1/3 del gettito totale. Dedichiamo le risorse recuperate a un programma straordinario di contrasto alla povertà e inserimento al lavoro e finanziamento della settima salvaguardia completa dei lavoratori e lavoratrici "esodati". È immorale regalare migliaia di euro all’anno a chi vive in case lussuose e milionarie e lasciare senza nulla chi non ha nulla.
. Proponiamo un programma di politiche industriali (in senso lato al fine di includere anche i servizi e l'agro-industria) da affidare al Fondo Strategico o al Fondo di turn-over della Cassa Depositi e Prestiti in intesa con le aziende.
. Vogliamo introdurre un Fondo per la redistribuzione dei tempi di lavoro per: l'anticipo del pensionamento dei lavoratori e lavoratrici impegnati in attività usuranti; il part-time pensionistico e l'ingresso part-time di giovani al lavoro; i contratti di solidarietà difensivi e, sopratutto, espansivi; il finanziamento dei congedi parentali.
Intendiamo ridurre la contribuzione previdenziale per le Partite IVA iscritte alla gestione separata INPS per portarla al livello dei lavoratori autonomi e allargare l’accesso al regime forfettario dei contribuenti minimi.
. Cerchiamo di ridurre i danni sula scuola pubblica determinati dalla Legge approvata prima dell’estate attraverso una revisione della normativa sulle supplenze per evitare l'insostenibile distribuzione degli alunni delle classi scoperte nelle altri classi.
. Proponiamo di portare avanti la spending review ma, contrariamente alla linea del Governo, i risparmi raggiungibili grazie a maggiore efficienza e eliminazione di corruzione, li riallochiamo su programmi di spesa carenti, colpiti dai tagli orizzontali degli scorsi anni: Sanità, Fondo di Finanziamento Ordinario delle Università; servizi sociali dei Comuni; diritto allo studio; salvaguardia e promozione del patrimonio storico-artistico; riduzione dei costi energia per famiglia e imprese e alla accelerazione degli obiettivi della roadmap 2050 nel quadro di un aggiornamento della Strategia Energetica Nazionale; potenziamento dell’ Agenzia per la Coesione Territoriale.
Finanziamo gli emendamenti attraverso specifiche, precise, quantificabili misure anti-evasione, a completamento del ripristino del limite del contante a 1000 euro.

Tanta folla all'evento politico romano tanto che a turno i relatori sono usciti in strada a spiegare il nuovo soggetto politico alle tante persone intervenute.