ROMA, CONTINUA LO SCIOPERO DELLA FAME DEI MALATI DI SLA PER DIRE NO AI TAGLI DEL GOVERNO

Flamini: "Buon appetito ai Ministri, ai parlamentari e politici, agli assessori e consiglieri regionali, a Napolitano e Monti,  e anche al presidente Melazzini che ha dichiarato ieri che per i malati di sla va tutto bene"

 

Redazione

Roma – Continua lo sciopero della fame promosso dal Comitato 16 novembre Onlus che vede gruppo di disabili gravissimi portare avanti questa forma estrema di protesta per dire no ai tagli del Governo e per difendere il diritto della cura e dell'assistenza domiciliare, già martorizzato dalla soppressione del Fondo per la non autosufficienza. "Mezzo cappuccino a colazione, 350 calorie a pranzo, a cena vedrò, acqua. Buon appetito ai Ministri, ai parlamentari e politici, agli assessori e consiglieri regionali, a Napolitano e Monti,  e anche al presidente Melazzini che ha dichiarato ieri che per i malati di sla va tutto bene. – Ha dichiarato Laura Flamini, malata di Sla e Presidente del Comitato, Comitato 16 Novembre Onlus – Io non me ne ero accorta, non sapevo neppure che nel Lazio i malati ricevono regolarmente  assegni di cura, e lo stesso in Lombardia, non mi sembra abbia citato altre regioni,si vede che tutto va bene. Già ha detto anche che i malati di sla hanno avuto 100 milioni. – Prosegue Flamini – Mi metto nei panni di un normale ascoltatore: vedo un signore educato che parla con aria serena, che è malato di sla, che dice che i malati hanno gli aiuti economici, che sorride e sarà il futuro assessore alla Lombardia…. Mi dico va beh, non è poi così terribile questa malattia, perché allora fanno sciopero? Ma allora quel ragazzo che ha parlato prima di lui ha esagerato! Caro Luka, non te la prendere, noi sappiamo come stanno le cose, e poi noi facciamo lo sciopero anche per altre malattie, non solo per la sla. Ma certamente il dott. Melazzini non lo sa, come forse non sa di quanti malati sla non hanno niente, ma proprio niente. – Conclude Flamini – Siamo al terzo giorno, per ora non ho difficoltà , ma sono tutti preoccupati, famiglia e amici e il medico che proprio non approva! Ma io vado avanti perché siamo in tanti, abbiamo coraggio e carattere per mostrare che non siamo solo disabili ma persone con disabilità,  e come persone non rinunciamo alla nostra dignità, a nessun prezzo. Domani, 4 giorno!”