SPEGNIAMO LA TV

di Chiara Rai

C'è bisogno di finanziare una seria informazione. Purtroppo ieri mi sono imbattuta per qualche minuto ad osservare quella specie di programma su Rete quattro condotto da Paolo Del Debbio che vorrebbe essere un approfondimento giornalistico sui temi sociali affrontati più o meno male dalla politica.
Sono rimasta davvero senza parole: un conduttore con la frusta in mano che si permette di metterla al collo agli ospiti, una Valeria Marini con le labbra grosse come un gommone che non sa dire quanto costa un litro di latte e rivendica il suo status di imprenditrice dentro ad abiti alla Jessica Rabbit (il gusto è il suo per carità), pseudo politici come la Gabriella Carlucci che dà lezione di politica dopo aver giocato a tennis con il marito a bordo della macchina del Comune e si rifà il viso un mese sì e l’altro pure.

La pantomima dell’assurdo dove le persone nelle piazze sono trattate come fenomeni da baraccone che non hanno il tempo di esprimersi. Ieri “in piazza” si lamentavano per gli ottanta euro in busta paga elargite da Renzi, gridavano “non la vogliamo l’elemosina”. Ma se fosse stato un taglio di 80 euro, avrebbero reagito ugualmente? Tagliare questa somma a chi ne ha bisogno è un grosso sacrificio, riuscire ad aggiungerla equivale invece a “nulla”.

Non si dovrebbe ragionare così e tirare le somme soltanto fra qualche tempo anche perché qualcosa perlomeno la si sta cercando di fare. Siamo un paese dai governi schizzofrenici e facciamo ridere i polli con le trasmissioni d’informazione diventati gallinai dove la nostra categoria perde credibilità. Che si faccia una bella scrematura di giornalisti lasciando soltanto chi ha assorbito il codice deontologico, la carta dei doveri e tutto ciò che si dovrebbe sapere a menadito per evitare lo scempio che si è consumato ieri sera in tv.

La dignità è finita sotto le scarpe e finché ci saranno questi show, l’Italia non imparerà a crescere e a dare una immagine di se stessa diversa da quella di un circo equestre.