SPERIMENTAZIONE FARMACI: IN ITALIA TREND IN AUMENTO RISPETTO IL RESTO D'EUROPA

di Gerardo Mieli

Tendenza all’aumento, con una ripresa generale anche sul totale delle sperimentazioni cliniche rispetto al resto d’Europa. Questo quello che emerge dal 14° Rapporto nazionale sulla Sperimentazione Clinica dei medicinali in Italia reso disponibile dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).
Emerge in particolare che le ricerche nella fase iniziale di sviluppo dei farmaci (fase I e II) rappresentano la maggioranza delle sperimentazioni.

Raddoppiano le sperimentazioni sui medicinali di terapia avanzata e dopo il calo del 2013 si nota una netta ripresa delle sperimentazioni no profit. I risultati sull’andamento della ricerca clinica presentati in questo 14° Rapporto Nazionale sono stati ottenuti con elaborazioni incrociate dal Data Base interno AIFA e dalla Banca Dati EudraCT, considerando il perdurare per tutto il 2013 della sospensione dell’Osservatorio Nazionale sulla Sperimentazione Clinica dei Medicinali (OsSC).

Le Sperimentazioni Cliniche (SC), così come i cosiddetti “usi speciali di farmaci non autorizzati”, costituiscono spesso una preziosa opportunità di cura per i pazienti, garantendo un accesso al farmaco precoce, in condizioni di monitoraggio stringente e, in ultima analisi, anche di risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale. L’Agenzia Italiana del Farmaco crede nel valore della sperimentazione clinica e la identifica come una delle aree di maggiore crescita e interesse nel panorama regolatorio mondiale.

Per chi volesse approfondire l'argomento può consultare l'allegato pdf con il rapporto AIFA




SPERIMENTAZIONE FARMACI: NUOVA PARTENZA DEL TAVOLO MINISTERIALE


LEGGI ANCHE: BEATRICE LORENZIN INDAGATA: SI RIAPRE TAVOLO MINISTERIALE SULLA SPERIMENTAZIONE FARMACI

di Cinzia Marchegiani

Roma – Lo scorso Mercoledì 7 ottobre 2015 può essere considerata una data storica che ricorderà il riavvio del Tavolo tecnico-scientifico sui metodi alternativi/sostitutivi alla sperimentazione animale.

Inaugurato dal precedente ministro della salute Renato Balduzzi a seguito di un accordo politico con il Partito Animalista Europeo, successivamente era stato bloccato dall'attuale ministro Beatrice Lorenzin.

La linea dura intrapresa dal Partito Animalista Europeo nel difendere a tutti i costi il confronto scientifico tra le diverse posizioni degli scienziati in merito alla sperimentazione dei farmaci, aveva portato a diffidare la stessa ministra Beatrice Lorenzin a continuare i lavori. Una sorta di braccio di ferro innescato con molte polemiche che di fatto ha visto la risoluzione di questa empasse istituzionale scientifica solo a distanza di due anni, a seguito dell'iscrizione sul registro degli indagati del precedente direttore generale Gaetana Ferri, rimossa dall'incarico, e dello stesso ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.

La lieta novella dell’avvio ai lavori fu annunciata dallo stesso presidente del PAE lo scorso 23 maggio 2015, quando il Ministero della Salute, con documento a firma del nuovo Direttore generale della sanità animale e farmaci veterinari, Dott. Silvio Borrello, indirizzato alla segreteria nazionale del Partito Animalista Europeo, confermava la volontà di ripristinare il Tavolo tecnico-scientifico sui metodi alternativi alla sperimentazione animale.

Nuova partenza del confronto scientifico. Il 7 ottobre con una nuova partenza il Tavolo ministeriale ha tagliato il nastro e il giorno dopo si è svolta presso la sede centrale del Ministero della Salute la prima seduta del Tavolo tecnico scientifico sui metodi alternativi alla sperimentazione animale del Governo Renzi.

 Il Presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli con un comunicato ha voluto dare un segnale di grande apertura del nuovo incontro: "Gli esperti indipendenti, da noi designati e provenienti dalla comunità scientifica accreditata, che hanno preso parte a questa prima seduta sono: Prof. Giulio Tarro, Dott. Marcello Villanova, Dott.ssa Costanza Rovida, Dott.ssa Valeria Roni ed il Prof. Bruno Fedi, quest'ultimo anche nella qualità di coordinatore. Assente per un contrattempo il Prof. Claude Reiss. Poiché il precedente tavolo non aveva prodotto risultati ed essendo tutti animati dal desiderio di trovare metodi più scientificamente produttivi per tutti, umani e non umani, si è deciso che non dovesse esistere contrapposizione fra i presenti”.

Il presidente del PAE spiega i lavori avviati: “I punti fondamentali in discussione sono stati l' effettiva applicazione dei metodi validati e la ricerca di nuovi, nonché il loro possibile finanziamento. E' stato sottolineato il lungo tempo necessario per realizzare i metodi alternativi. L’intervento della dott.ssa Rovida faceva notare che questo era dovuto al confronto coi metodi tradizionali, che hanno tempistiche ancora più lunghe oltre ad essere più costosi e dichiarati inattendibili da vari enti prestigiosi. Si è dunque deciso di effettuare una indagine su tutti i centri che effettuano ricerche per sapere quali metodi validati siano conosciuti, applicati ed in quale misura”.


Stefano Fuccelli dopo questa nuova partenza è ottimista: “Si tratta di un passo soltanto, ma nella giusta direzione”. A tal riguardo spiega Fuccelli come l' ECVAM European Centre for the Validation of Alternative Methods ha validato dei metodi migliori di quelli del passato, che però, sono scarsamente applicati.

Focus ECVAM. ECVAM è il laboratorio di riferimento dell'Unione europea per le alternative alla sperimentazione animale (EURL-ECVAM) ed è stato formalmente istituito nel 2011, a causa della crescente necessità di nuovi metodi per sviluppare e proposti per la convalida in seno all'Unione europea. EURL ECVAM è ospitato dal comune di ricerca Centro, Istituto per la Salute e tutela dei consumatori(IHCP) che si trova a Ispra, in Italia. EURL ECVAM ha una lunga tradizione nella convalida di metodi che riducono, migliorano o sostituiscono l'uso di animali nelle prove di innocuità e prove di efficacia / potenza di prodotti chimici ,biologici e vaccini. Laboratori di ricerca sono in grado di presentare a EUR L ECVAM per la validazione scientifica dei metodi alternativi alla sperimentazione animale che hanno sviluppato.

“Non si può identificare il meglio e lasciarlo inapplicato. E' uno spreco di denaro e risorse umane inaccettabile” – conclude Fuccelli

Nuovi obiettivi. La sperimentazione animale oggettivamente pone in discussione da molto tempo i molteplici farmaci immessi in commercio e poi costantemente ritirati o rimodulati perché il post marketing (sperimentazione di massa) dimostra le carenze dei trials clinici.

Il confronto scientifico, finalmente avviato, nonostante una censura iniziale, servirà a far decollare il processo, ormai necessario per tutelare sia la salute del cittadino ma anche della sofferenza spesso inutile degli animali. E’ questione di onestà scientifica che è sotto gli occhi di tutti. E su questo basta leggere il comunicato della stessa AIFA che spiega quando un farmaco viene ritirato: "In realtà, l’introduzione di un nuovo medicinale sul mercato porta con sé sempre una quota di azzardo che purtroppo si gioca sulla pelle dei pazienti. I dati a disposizione al momento di capire se vale la pena metterlo a disposizione della comunità sono sempre limitati a ciò che siamo in grado di valutare in un ambito sperimentale. Spesso si è in condizioni distanti dalla pratica clinica di tutti i giorni, dove sono molteplici i fattori che entrano a complicare lo scenario del nuovo intervento terapeutico. L’enfasi data al ritiro di un farmaco nasconde però l’incapacità di percepire, da parte degli operatori sanitari e del pubblico, la necessità di una revisione “continua” del profilo beneficio/rischio di ogni medicinale. Una lettura più critica consentirebbe forse al prescrittore, al dispensatore e al pubblico una diversa predisposizione ad un ruolo attivo nella farmacovigilanza, attraverso la segnalazione delle reazioni avverse (vecchie e nuove). Nessun farmaco può considerarsi scontatamente sicuro, anche se sostenuto alla base da risultati recenti e da un utilizzo consolidato. La rivalutazione del profilo beneficio/rischio di un medicinale non è quindi un’ammissione implicita di colpa né una sorta di testimonianza di una sistema che fallisce la sua missione di evitare rischi inutili."

Insomma, c’è molto da lavorare, servirà anche un cambiamento culturale che deve far ripartire l'intero processo assieme alle università e ai centri di ricerca che sono la fucina dei nuovi scienziati e ricercatori. E’ possibile cambiare, la scienza lo chiede già da tempo.




MINISTERO DELLA SALUTE: RIPRISTINATO IL TAVOLO SUI METODI ALTERNATIVI PER LA SPERIMENTAZIONE FARMACI

La querelle tra Ministero della Salute e il Partito Animalista Europeo ha trovato risoluzione solo all’avvenuta iscrizione nel registro degli indagati del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin e del direttore generale sanità animale e farmaci veterinari, Silvio Borrello

LEGGI ANCHE:15/05/2015 BEATRICE LORENZIN INDAGATA: SI RIAPRE TAVOLO MINISTERIALE SULLA SPERIMENTAZIONE FARMACI

di Cinzia Marchegiani

Roma – Una querelle durata due anni finita con la vittoria del Partito Animalista che aveva diffidato il Ministro della Salute al riavvio dei Tavoli Ministeriali sui metodi alternativi che dovevano sostituire l’utilizzo degli animali nelle fasi della sperimentazione di farmaci, invece avviati dal suo predecessore l’ex. Ministro Renato Balduzzi nel migliore dei modi.


L’Osservatore d’Italia ha seguito sin dall’inizio questa battaglia portata avanti con determinazione dal Partito Animalista Europeo, testimoniando anche una con una video intervista le affermazioni del ministro Balduzzi, che ricordava, davanti alle nostre telecamere, quanto fosse importante il proseguimento di un confronto scientifico tra ricercatori e scienziati per un progresso non solo medico, ma anche teso alla tutela sia degli animali, ma anche dei consumatori dei farmaci stessi.

La storia ha dimostrato che la querelle ha trovato risoluzione solo dopo che il caso è finito sotto la lente della procura. Al PAE di fatto era pervenuto un documento ufficiale, afferente il tavolo tecnico-scientifico sui metodi alternativi alla sperimentazione animale.

CONFERMATA VOLONTA' RIPRISTINO TAVOLO MINISTERIALE 
Proprio quest’oggi, il 23 maggio 2014 il PAE ci tiene aggiornati indicandoci che il Ministero della Salute, con documento a firma del nuovo Direttore generale della sanità animale e farmaci veterinari, Dott. Silvio Borrello, indirizzato alla segreteria nazionale del Partito Animalista Europeo, il Ministero conferma la volontà di ripristinare il Tavolo tecnico-scientifico sui metodi alternativi alla sperimentazione animale attendendo nuove comunicazione dal Pae per calendarizzare il prossimo incontro tra gli esperti.

Il presidente del Pae, Stefano Fuccelli soddisfatto di questa importante missiva dichiara: "Apprendiamo con soddisfazione che non esiste una pregiudiziale da parte dell'Amministrazione a riconvocare il Tavolo, anche se avremmo gradito una risposta nei tempi legali e spontanea alla nostra diffida dello scorso novembre piuttosto che in seguito all'iscrizione sul registro degli indagati del Ministro Lorenzin e del Direttore generale Borrello, a causa della nostra denuncia. Adesso il tavolo, bloccato da due anni, verrà ripristinato ma con importanti cambiamenti, dal numero degli esperti sulle alternative che dovrà risultare equivalente alla controparte per sopperire l'inaccettabile sperequazione (3 su 17) alle strategie da adottare, avendo ottenuto adesso, sempre a seguito dell'indagine giudiziaria, il Resoconto della riunione del tavolo di concertazione sui metodi alternativi alla sperimentazione animale del 14 giugno 2013”.

Fuccelli fa presente che al Prof. Bruno Fedi, primario ospedaliero, è stato conferito l'incarico di formare una squadra di esperti altamente specializzata, ben amalgamata e sinergica, un team performante da contrapporre ai ricercatori pro-test. “Decisione presa con l’obiettivo – spiega Fuccelli – di rendere un gruppo coeso ma anche dialogante con il mandante politico che formalmente ha inaugurato il Tavolo al fine di evitare atteggiamenti di ingiustificato silenzio già causati da inaccettabili pressioni esercitate dal precedente Direttore generale Gaetana Ferri, rimossa perché indagata dalla magistratura a seguito di nostre denunce".

A molti di coloro che hanno vissuto tutte le tappe di questa battaglia di trasparenza e legalità scientifica rimane una grande amarezza, quella nel dover accettare come l’attenzione dei preposti ministeriali viene sollecitata in virtù di denunce e diffide, che possono essere messe in atto da grandi associazioni o partiti.

L’Osservatore d’Italia continuerà a seguire questo importante progresso scientifico, teso a tutelare il benessere degli animali, ma anche quello delle persone. I consumatori sono parte di una lunga catena nella sperimentazione dei farmaci, troppe volte inconsapevoli del ruolo della farmacovigilanza post-marketing con cui invece si ottengono informazioni vitali sull’efficacia e sicurezza dei prodotti in commercio, perchè rivolta ad un campione più vasto ed eterogeneo che non si avrà mai nei trials clinici. 




BEATRICE LORENZIN INDAGATA: SI RIAPRE TAVOLO MINISTERIALE SULLA SPERIMENTAZIONE FARMACI

 

LEGGI ANCHE:BEATRICE LORENZIN: LA MINISTRA E' INDAGATA DALLA PROCURA
 

di Cinzia Marchegiani
Si apprende dal Partito Animalista Europeo, che a seguito della notizia dell'iscrizione sul registro degli indagati del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin e del direttore generale sanità animale e farmaci veterinari, è pervenuto un documento ufficiale al PAE, da parte del direttore generale Silvio Borrello presso la direzione per l'Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione del Ministero della Salute, afferente il tavolo tecnico-scientifico sui metodi alternativi alla sperimentazione animale.
Nel documento inviato al PAE viene precisato che "Non esiste una pregiudiziale dell' Amministrazione a riconvocare il tavolo, ma una delle decisioni assunte nell'ultimo incontro all'unanimità, inclusi i tre esperti nominati dal PAE, è stata quella che il tavolo tornerà a riunirsi allorquando qualcuno dei membri, di fronte a novità scientifiche di rilievo, ne chiederà la riapertura; nel documento inviato al PAE viene allegato un resoconto e comunicato che la procedura di visualizzazione tramite streaming degli incontri, non è prevista da questo Dicastero e non è condivisa da alcun membri del tavolo. "

FATTI
A spiegare le motivazioni è lo stesso Stefano Fuccelli, presidente del PAE. Il nodo della controversia si articolo sul Tavolo tecnico Scientifico che è stato bloccato dal precedente direttore generale, dott.ssa Gaetana Ferri, rimosso dopo l'iscrizione sul registro degli indagati dalla Procura di Roma a seguito della denuncia del Partito Animalista Europeo per omissione d'atti d'ufficio, già indagato dalla medesima Procura per il coinvolgimento nello scandalo dei trafficanti di virus, anche il suo successore continua ad ostacolare il regolare svolgimento appunto del Tavolo tecnico-scientifico sui metodi alternativi alla sperimentazione animale.
"Apprendo con soddisfazione l'iscrizione sul registro degli indagati sia del ministro che del direttore generale e spero che la magistratura punisca seriamente i responsabili. Il Tavolo, inaugurato dal precedente Ministro della Salute Renato Balduzzi, è tutt'ora ostacolato dall'attuale ministro Lorenzin per collusione con Farmindustria e con la lobby di pressione. Troppi interessi – denuncia Fuccelli -ruotano intorno alla sperimentazione animale, dal profitto, e non certo per un miglioramento della salute umana, alla protezione legale. Un metodo inefficace che solo negli Stati Uniti produce ogni anno 100 mila decessi per cause iatrogene (fonte FDA) dovute cioè agli effetti collaterali dei farmaci non riscontrati sugli animali e per questo commercializzati.”

La iatrogenesi rappresenta la terza causa di morte dopo l'infarto ed il cancro sottolinea Fuccelli: ”è' un metodo sbagliato di cui tutti ne sono ben consapevoli dai vertici del ministero, ricercatori, sperimentatori fino ai produttori del farmaco. Gli unici che non lo devono sapere sono i consumatori, che anzi, vanno rassicurati – continua il presidente del PAE – perché se fossero informati di come funziona effettivamente, non comprerebbero più.”
E proprio sulla sperimentazione animale ritorna il sostenitore dei metodi alternativi Fuccelli spiegando che permette alle aziende sia di commercializzare qualsiasi sostanza anche nociva e mortale per l'uomo, sia di non esserne poi responsabili in caso di danni o disastri farmacologici poiché la sua produzione e diffusione nell’ambiente sono avvenute a norma di legge.”Milioni di decessi in tutto il mondo ma nessuno è mai andato in galera grazie all'alibi della vivisezione, questo è l'unico motivo per cui non viene abolita. “


FUGA DI NOTIZIE E REATO DI PUBBLICAZIONE ARBITRARIA, IL PAE DENUNCERA’
Il presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli interviene anche in merito alla questione della fuga di notizie su alcune testate giornalistiche che hanno riportato la richiesta di archiviazione per il ministro Lorenzin ed il direttore generale Borrello da parte della Procura di Roma poiché, si leggeva, i due soggetti non avevano obbligo di risposta alla diffida ministro: "L'agenzia stampa AGI lancia la notizia, riportata dalle testate giornalistiche nazionali, ma ad oggi al Partito Animalista Europeo non è stato notificato né comunicato alcunché a riguardo, evidentemente si tratta di fuga di notizie pertanto provvederemo a denunciare i responsabili per il reato di pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale ex art. 684”.

VITTORIA DEL PAE E RIPRISTINO DEL TAVOLO MINISTERIALE
Lo stesso Fuccelli, commenta con grande soddisfazione questa vittoria che è avvenuta solo in merito alla denuncia del PAE: “la risposta dai vertici ministeriali ci è pervenuta grazie all'iscrizione sul registro degli indagati a seguito della nostra denuncia, visto che le numerose richieste formali e diffide sono state completamente disattese. Adesso il tavolo verrà ripristinato ma con importanti cambiamenti, dal numero degli esperti sulle alternative che dovrà risultare equivalente alla controparte per sopperire l'inaccettabile sperequazione (3 su 17) alle strategie da adottare, avendo ottenuto adesso, sempre a seguito dell'indagine giudiziaria, il ‘Resoconto della riunione del tavolo di concertazione sui metodi alternativi alla sperimentazione animale del 14 giugno 2013’”.

Infine Fuccelli, ricollegandosi al terzo punto inviatogli dal dicastero per quanto concerne la procedura di visualizzazione tramite streaming degli incontri, fa sapere che chiederà di conoscere i nomi dei membri del tavolo che hanno espresso puntuale diniego con le relative motivazioni, avvalendosi della trasparenza, poiché tutti i cittadini hanno il diritto di essere informati.

QUANTO TEMPO PERSO
Ora rimane il video della ministra Lorenzin al convegno tenutosi a Roma sui “Falsi Miti e Vere Eccellenze” diventerà virale. Proprio in quella sede la stessa ministra girava le spalle liquidando il presidente del PAE, Stefano Fuccelli, che intervenendo dalla platea chiedeva la verità sui tavoli ministeriali con i metodi alternativi. Rimbombano le parole della Lorenzin, decise e secche che testimoniano la completa censura in merito alle richieste del PAE, e senza alcun tentennamento chiudeva la discussione: “abbiamo un comitato tecnico scientifico, tavoli con i maggiori ricercatori italiani e del mondo, grazie, possiamo andare avanti”. Video MINISTRO LORENZIN CONTESTATO DAL PAE https://www.youtube.com/watch?v=Oyrdv8kAaGg

Sanità, parola che diventa un diritto esclusivamente in virtù di una denuncia alla procura romana. Il video è la testimonianza che fino ad allora quel tavolo ministeriale sui metodi alternativi la Lorenzin aveva deciso di ostacolare e censurare.
Giustizia, beato chi se la può permettere, verrebbe da dire. Rimarrà di questa storia un video virale, una battaglia durata tanti anni, e un monito di come questo mondo si è proprio capovolto.

Ritornano in mente come lampi di bellezza e luce le riflessioni del Professor Bruno Fedi che in una lettera pubblica rispondeva alla stessa ministra Lorenzin proprio su quel convegno dei “Falsi miti e vere eccellenze” che evidentemente non deve avergli portato proprio fortuna: “Ritenere le proprie idee delle verità assolute, da non discutere con chi pensa in modo diverso ed ha molti fatti a sostegno delle proprie idee, arresta il progresso scientifico. Il contributo dato dalla Ministra Lorenzin a cristallizzare la situazione com’è adesso è importante e caratteristico di un modo di ragionare che non facilita il progresso. E’ un atto di furbizia italiota: la comunicazione trionfalistica rassicura e suscita approvazione.”

Dei “Falsi miti” abbiamo imparato che si sconfiggono con le denunce in procura, con i documenti e il coraggio di difendere le proprie idee, ma soprattutto i propri diritti.
 




SPERIMENTAZIONE FARMACI: QUEL TAVOLO MINISTERIALE CHE NON DECOLLA

di Cinzia Mrachegiani

Una storia strana e nebulosa cala il sipario sulla prosecuzione del Tavolo tecnico scientifico sui metodi alternativi sostitutivi alla sperimentazione animale che l’ex Ministro della salute Renato Balduzzi aveva avviato e inaugurato nel corso della suo mandato assieme alla collaborazione preziosa del Partito Animalista Europeo. Ad oggi purtroppo nulla più si è mosso in questa direzione che vede primeggiare un atteggiamento di fermo e chiusura verso tutti quei metodi che ad oggi dovrebbero avviarsi verso un normale processo e progresso nella scienza nella sperimentazione dei farmaci. Metodi alternativi e validi che sono giustificati non solo verso la tutela degli animali da salvaguardare (e invece usati come cavie nei centri di ricerca), ma soprattutto cercando di scardinare l’ormai antiquato sistema che predilige la sperimentazione animale, di fatto superata dallo studio della genetica degli esseri umani, ma che forzatamente cerca ancora sostentamento nelle ricerche sui farmaci.
Il tavolo ministeriale- conferma il presidente del PAE, Stefano Fuccelli– è stato bloccato dal precedente direttore generale, dott.ssa Gaetana Ferri, rimosso dopo l'iscrizione sul registro degli indagati dalla Procura di Roma a seguito della denuncia del Partito Animalista Europeo per omissione d'atti d'ufficio, già indagato dalla medesima Procura per il coinvolgimento nello scandalo dei trafficanti di virus, il suo successore anch'esso pro vivisezione continua ad ostacolare il regolare svolgimento del Tavolo nonostante la formale istanza inoltrata nel mese di novembre 2014.
Per questo motivo nella data del 29 gennaio 2015, lo stesso movimento ha diffidato legalmente il nuovo direttore generale della Direzione Generale sanità animale e dei farmaci veterinari, dott. Silvio Borrello alla prosecuzione del Tavolo tecnico scientifico sui metodi alternativi/sostitutivi alla sperimentazione animale. Stefano Fuccelli spiega questo importante processo di crescita non solo culturale ed etico, ma soprattutto scientifico in cui si dovevano trovare i punti da cui partire con scienziati e ricercatori esattamente nel tavolo ministeriale appare tutt'ora contrastato dall'attuale ministro Lorenzin: “non da seguito al percorso iniziato per motivi che dovrà spiegare seriamente, non vorrei che la pressione delle lobby abbiamo imbavagliato questa opportunità per migliorare le prestazioni dei farmaci troppo spesso messi in commercio e altrettanto ritirati perché scoperti dannosi solo dopo il post marketing. Troppi interessi ruotano intorno alla sperimentazione animale, dal profitto e non certo per un miglioramento della salute umana alla protezione legale.”

Il cuore di questa battaglia di crescita scientifica e non solo etica punta i riflettori sulla sperimentazione animale che, dal canto suo,  ha mostrato e mostra ogni giorno le sue sconfitte nel campo medico. Lo stesso Fuccelli spiega:” La sperimentazione animale permette alle aziende sia di commercializzare qualsiasi sostanza anche nociva e mortale per l'uomo, sia di non esserne poi responsabili in caso di danni o disastri farmacologici poiché la sua produzione e diffusione nell’ambiente sono avvenute a norma di legge. Milioni di decessi in tutto il mondo ma nessuno è mai andato in galera grazie all'alibi della vivisezione, questo è l'unico motivo per cui non viene abolita.”
Il PAE chiede di calendarizzare sin da subito ed in streaming i prossimi incontri al fine di permettere a tutti i membri di lavorare proficuamente verso lo stesso scopo: affinché si possa accelerare il progresso scientifico, tutelare maggiormente la salute pubblica e conseguire un risparmio di spesa:”Il Tavolo è il luogo istituzionale più accreditato alla discussione di un argomento che riguarda non soltanto il benessere degli animali ma soprattutto la tutela della salute pubblica. Continuare a perseverare nel sottrarsi al confronto conferma l'insussistenza scientifica della loro teoria…e dal profilo scientifico avvenuto purtroppo sono bastate soltanto tre sedute di confronto tra le due commissioni di scienziati e ricercatori, pro e contro il modello animale, per far congelare la prosecuzione del Tavolo visto l'imbarazzante impasse in cui si sono venuti a trovare i pro-vivisezione.”

Interessante l’intervento della dottoressa Valeria Roni, Laurea in Scienze Biologiche Università di Padova, al DEA in Biologia e dottorato di ricerca in Scienze Oncologiche che conferma, come anche tantissimi altri ricercatori con esperienze a livello mondiale, che la ricerca con animali è una vera e propria offesa all'onestà scientifica. La stessa dr.ssa Roni spiega in termini specifici che la sperimentazione animale è ormai un cammino lontano dalla scienza che miri ad una vera conoscenza è primitiva perché si basa sul modello animale, quando oggi abbiamo a disposizione una conoscenza biomolecolare e soprattutto genetica che ci ha portato a comprendere una regolazione genica molto complessa e che dimostra che, anche se abbiamo delle sequenze che collimano tra specie diverse, è la regolazione a monte del gene che cambia completamente:”In questo caso, alla luce delle nuove conoscenze scientifiche viene confutata tutta la traslazione specie/specie..anzi occorre porci in un approccio scientifico ancora più rigoroso, tanto che si è arrivati ad nuova scienza, la farmacogenetica, cioè lo studio di farmaci specifici per il singolo individuo, poiché due individui anche se uguali ad esempio donna/donna, o gemelli hanno genomi leggermente diversi, e rispondono in modo diverso al trattamento farmacologico. E allora, possiamo ancora paragonare noi e la nostra risposta al trattamento farmacologico a quello che avrebbe un’altra specie!? Qui ci sono i meccanismi regolatori che saltano completamente e ci differenziano. E’ un errore scientifico nel voler creare ancora il modello animale soprattutto nel creare modelli di malattie (per far ammalare gli animali e poi studiarci sopra). Per esempio nelle malattie neurodegenerative, che sono geneticamente molto complesse, abbiamo una cascate di geni, non un gene solo, che lavorano, una pathway al cui interno, anche se molto conservata tra l’umano e la specie di riferimento, si hanno evidenti variazione di regolazione. Perciò alla luce della regolazione genica, la sperimentazione animale crolla, e come scienziata non potrei sostenerla, perché occorre avere onestà scientifica.”

La sperimentazione animale oggettivamente pone in discussione i molteplici farmaci immessi in commercio e poi costantemente ritirati o rimodulati perché il post marketing (sperimentazione di massa) dimostra le carenze dei trials clinici. E’ questione di onestà scientifica che è sotto gli occhi di tutti, basta leggere il comunicato della stessa AIFA che spiega quando un farmaco viene ritirato: «In realtà, l’introduzione di un nuovo medicinale sul mercato porta con sé sempre una quota di azzardo che purtroppo si gioca sulla pelle dei pazienti. I dati a disposizione al momento di capire se vale la pena metterlo a disposizione della comunità sono sempre limitati a ciò che siamo in grado di valutare in un ambito sperimentale. Spesso si è in condizioni distanti dalla pratica clinica di tutti i giorni, dove sono molteplici i fattori che entrano a complicare lo scenario del nuovo intervento terapeutico. L’enfasi data al ritiro di un farmaco nasconde però l’incapacità di percepire, da parte degli operatori sanitari e del pubblico, la necessità di una revisione “continua” del profilo beneficio/rischio di ogni medicinale. Una lettura più critica consentirebbe forse al prescrittore, al dispensatore e al pubblico una diversa predisposizione ad un ruolo attivo nella farmacovigilanza, attraverso la segnalazione delle reazioni avverse (vecchie e nuove). Nessun farmaco può considerarsi scontatamente sicuro, anche se sostenuto alla base da risultati recenti e da un utilizzo consolidato. La rivalutazione del profilo beneficio/rischio di un medicinale non è quindi un’ammissione implicita di colpa né una sorta di testimonianza di una sistema che fallisce la sua missione di evitare rischi inutili.»
E allora perché non si vuole fare un confronto e tessere un percorso per progettare un tavolo ministeriale con un parterre di scienziati che possono attivare un contributo di spessore promotore di un grande cambiamento scientifico e culturale? La domanda legittima è insistente e cerca una spiegazione logica e seria che giustifichi la motivazione di questa censura ostacolata a livello istituzionale. Ci vorrebbe onestà scientifica, poiché ancora ad oggi si vede mettere in commercio farmaci anche sperimentati solo 6 mesi e poi ritirati dopo anni di post marketing alla faccia della sicurezza del cittadino…ma intanto le casse di chi l’ha prodotto sono state ben rimpinguate. Allora è lecito chiedere un cambiamento di rotta? Lorenzin se ci sei batti un colpo.