SPERLONGA, IL 18 AGOSTO ARRIVA “CANTANAPOLI – IL MUSICAL”

Redazione

Con il Patrocinio dell’Assessorato al Turismo del comune di Sperlonga e di “Sperlonga Turismo”, delegato agli eventi Fernando D’Arcangelo, direttore artistico Annalisa Radice. Giò Di Sarno ed i suoi alla fine possono dirlo forte: “è stato un successo!”.  Dopo avere girato teatri ed anfiteatri, ospitate tv e piazze, tornano nel Lazio. L’appuntamento per il grande pubblico è per sabato prossimo 18 agosto 2012 in piazza Fontana a Sperlonga.  L’arte del palcoscenico con il brio di una compagnia che è riuscita a farsi largo nel giro di qualche anno sulle scene artistico-musicali.  Dalla “lavandaia” – sciantosa – Ninì Tirabusciò / Di Sarno che appare silenziosa in scena al potente tenore Alessandro Fortunato ed al trionfatore di festival canori internazionali Nunzio Milo il risultato è stato premiato. Il Novecento, che rivive tra balli, canti, scene e costumi (ben 180 a firma di Giuseppe Tramontano) rende omaggio alla tradizione che porta i nomi di Viviani, E.A.Mario, Salvatore Di Giacomo, Roberto Murolo, Renato Carosone e altri. “Viento ‘e mare” (Vento del Mare) è il solo pezzo inedito, scritto dalla Di Sarno, perno indiscusso nelle due ore di spettacolo nel quale si misura in ruoli diversi, ora sciantosa, poi popolana, dalle lacrime per bombardamenti e miseria, guerre e immigrazione alla gioia per lo sbarco degli americani. La leggerezza di balli e colori con la potenza canora dei tre protagonisti che riescono a fondersi in un “unicum” forte e gradevole tras portano gli spettatori in un’atmosfera magica.  E non c’è storia per Napoli se non c’è il drammaturgo Eduardo De Filippo, a lui l’omaggio più forte di Giò Di Sarno quando guardando il pubblico mentre si avvolge le spalle con lo scialle recita lo struggente monologo de “E figli so’ figl”  tratto da Filumena  Marturano.  Il dono eduardiano alla maternità universale.
Da Napoli a Roma, dai baci alle bombe, dai vicoli alle borgate, per fare l’inchino artistico ad un’altra grande della canzone: Gabriella Ferri e…con tanto di frac e bombetta.  Al tenore Alessandro Fortunato sono affidati i brani di grande potenza vocale compreso lo straordinario “Caruso” di Dalla. Nunzio Milo trova spazio in canzoni romantiche di grandi estensioni vocale e duetti di avanspettacolo con la protagonista in scena, tra questi la simpatica rivisitazione della poesia di Eduardo “’O’rraù” (il ragù). I tre interpreti sono affiancati sul palco da 11 ballerini guidati da Stefano Vagnoli. Professionisti impegnati sui palchi d’Europa: Matteo Tugnoli, Danilo Grano, Rocco Greco, Pino Vela, Raffaella Raimondo, Benedetta Nesbitt, Fabiola Aceto, Irene Preiato, Martina Diadovich, i piccoli e promettenti Alessandro e Beatrice Mazzoni.