CRISI: COLDIRETTI, CRESCE SOLO SPESA ALIMENTARE LOW COST (+2,3%)

Redazione

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Nel 2014 cresce solo la spesa low cost nei discount alimentari che fa segnare un aumento del   2,3 per cento mentre calano gli acquisti alimentari in Italia in tutte le altre forme distributive con un segno negativo nelle vendite nella grande distribuzione ( -0,7 per cento) ed un vero tonfo per le piccole botteghe alimentari (- 2,9 per cento). E’ quanto emerge da una proiezione della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio al dettaglio nei primi undici mesi del 2014. Un andamento che ha provocato il crollo del fatturato dell’industria alimentare, delle bevande e del tabacco che è stato del 3,1 per cento a novembre rispetto allo steso periodo dello scorso anno, secondo elaborazioni Coldiretti. A far scendere ulteriormente il valore degli acquisti, sono state le strategie di risparmio con quasi un italiano su tre (32 per cento) che fa regolarmente scorta di cibo in offerta mentre la metà degli italiani (49,8  per cento) dichiara di fare sempre la lista scritta della spesa per non essere travolto dagli acquisti di impulso, secondo una analisi Coldiretti/Censis.. Si evidenzia la tendenza da parte di un crescente segmento della popolazione ad acquistare prodotti alimentari a basso prezzo nei discount, a cui però può corrispondere anche una bassa qualità con il rischio che il risparmio sia solo apparente come dimostrano i ripetuti sequestri effettuati dalle forze dell’ordine. Con la crisi praticamente quadruplicano le frodi a tavola con un incremento record del 277 per cento del valore di cibi e bevande sequestrate perché adulterate, contraffate o falsificate, per garantire la sicurezza alimentare, secondo l’indagine Coldiretti sulla base dell’attività svolta dai carabinieri dei Nas dal 2008 al 2014. Le frodi a tavola – conclude la Coldiretti – si moltiplicano nel tempo della crisi soprattutto con la diffusione dei cibi low cost e sono crimini particolarmente odiosi perché si fondano sull'inganno nei confronti di quanti, per la ridotta capacità di spesa, sono costretti a risparmiare sugli acquisti di alimenti.




PIL SPESA ALIMENTARE: CROLLA IL CONSUMO DI PASTA

Redazione

A trascinare verso il basso il prodotto interno lordo (PIL) è il crollo dei consumi che prosegue all’inizio del 2014 ed è stato pari ad oltre il 2 per cento per gli acquisti alimentari con punte, in valore, del 4 per cento per la verdura e del 5 per cento per la pasta, che rappresentano componenti di base della dieta delle famiglie secondo l’Ismea. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati Istat sull’andamento del Pil nel primo trimestre del 2014 nell’evidenziare che l’unico segnale positivo è, nonostante tutto, l’aumento congiunturale dell’agricoltura. A causa della crisi, i consumi alimentari degli italiani sono scesi sui valori minimi dagli anni ottanta con la spesa alimentare per abitante che era sempre stata tendenzialmente in crescita dal dopoguerra, fino a raggiungere l’importo massimo nel 2006 per poi crollare da allora, progressivamente ed in misura crescente ogni anno, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat sui consumi finali delle famiglie a valori concatenati. Una leggera inversione di tendenza positiva è attesa per il 2014 perché – conclude la Coldiretti – sarà proprio la spesa alimentare, che rappresenta la seconda voce dei budget familiari, a beneficiare maggiormente del bonus di 80 euro al mese per alcune categorie di lavoratori dipendenti, disoccupati e cassintegrati che destinano una quota rilevante del proprio reddito all’acquisto del cibo.