SREBRENICA: A VENTI ANNI DALLA STRAGE SI COMMEMORANO I MORTI. INSULTATO IL PREMIER SERBO

di Christian Montagna

Potocari, Bosnia –
Venti lunghi anni da quella strage atroce in cui oltre ottomila musulmani furono trucidati. Era il luglio del 1995 quando le forze serbo-bosniache attuarono un piano di distruzione di massa verso i musulmani. Tra rabbia e polemiche, oggi, il premier serbo Aleksandar Vucic, recatosi sul luogo per la cerimonia di commemorazione, è stato aggredito e insultato. Sassi, bottigliette e ira della folla si sono scagliate contro di lui per quella che era una presenza non gradita. Ferito lievemente al labbro, il premier è fuggito con la sua delegazione perdendo nella rocambolesca fuga anche gli occhiali da vista.


La commemorazione. Il peggior massacro europeo dalla Seconda guerra mondiale è quello che oggi si è commemorato al mausoleo di Potocari dove si sono raccolte circa 50 mila persone. Presenti, fra le oltre 80 delegazioni con capi di Stato e di governo e ministri degli Esteri, Bill Clinton, all'epoca inquilino della Casa Bianca, l'ex segretario di Stato, Madeleine Albright, i presidenti di Croazia, Montenegro e Slovenia, i primi ministri di Turchia e Albania, la regina Noor di Giordania e numerosi ministri degli Esteri. Per l'Italia, la presidente della Camera, Laura Boldrini.


Il dolore di Clinton. “Mi duole che ci sia voluto così tanto tempo" per arrivare alla pace in Bosnia-Erzegovina, "non voglio vedere mai più un campo di sterminio come questo ha ribadito Clinton. Poco prima, anche il presidente Barack Obama aveva invitato ad "imparare" dalla tragedia di Srebrenica, definita senza mezzi termini un "genocidio".


Il premier Vucic. Giusto il tempo di lasciare il suo nome del libro delle condoglianze, di deporre un fiore davanti al mausoleo e di esprimere il suo dolore per l’accaduto prima che la rabbia si scatenasse contro di lui. Proprio oggi, dove riposano le circa 6 mila vittime identificate, altre 136 ne sono state tumulate. La reazione di Belgrado è giunta immediata: "E' un attacco scandaloso e possiamo ritenerlo un tentativo di omicidio", ha affermato il ministro dell'Interno serbo, Nebojsa Stefanovic. E ancora, “ E' un attacco a tutta la Serbia", gli ha fatto eco il titolare degli Esteri, Ivan Dacic.


I messaggi di Renzi e Mattarella. Anche Renzi su Facebook ha ricordato l’eccidio: “Ci sono molte responsabilità, innanzitutto politiche, per quello che è successo nel Balcani 20 anni fa. La mia generazione è cresciuta avendo negli occhi quel dolore e quella strage. Ci siamo detti allora, mai più permetteremo che questo succeda qui a casa nostra. Per questo una parte del nostro impegno politico è nato lì, in Bosnia, a Sarajevo, a Srebrenica”. Gli ha fatto eco il Presidente della Repubblica Mattarella dichiarando che “ Il genocidio di Srebrenica è la tragedia umana più grave che si è consumata in terra europea dopo la fine della seconda guerra mondiale. Fu una sconfitta dell'umanità, il cui peso morale e politico grava ancora sulla comunità internazionale per l'incapacità di prevenire i conflitti che dilaniarono la Jugoslavia, con le tremende atrocità che li caratterizzarono, e di attuare strategie in grado almeno di arrestarli e di salvare vite umane".