FEMMINICIDIO E STALKING, DECRETO LEGGE: TUTTO QUELLO CHE SI DEVE SAPERE

Redazione

Femminicidio – Il Consiglio dei Ministri, ha approvato, su proposta dei Ministri dell’interno Angelino Alfano, del lavoro e politiche sociali, Enrico Giovannini e della giustizia, Annamaria Cancellieri, un decreto legge che sulla scia di precedenti esperienze legislative che nel corso della XVI legislatura hanno dato vita ad interventi di variegata natura e finalità, e tuttavia connotati dalla unitaria esigenza di porre mano alle più evidenti necessità di prevenzione e contrasto di fenomeni delinquenziali divenuti particolarmente acuti, reca un “pacchetto” di misure urgenti che mirano ad affrontare, da diverse angolature, una serie di problematiche riguardanti la pubblica sicurezza in una chiave di difesa dei soggetti più deboli ed esposti.

Il provvedimento, che si compone di 13 tabella suddivisi in quattro Capi, reca misure che si muovono lungo le seguenti direttrici:

Prevenzione e contrasto alla violenza in genere

Sulla base delle indicazioni provenienti dalla Convenzione del Consiglio d’Europa, fatta ad Istanbul l’11 maggio 2011, concernente la lotta contro la violenza contro le donne e in ambito domestico di Istanbul, recentemente ratificata dal Parlamento, il decreto mira a rendere più incisivi gli strumenti della repressione penale dei fenomeni di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e di atti persecutori (stalking).

Vengono quindi inasprite le pene quando:

  • il delitto di maltrattamenti in famiglia è perpetrato in presenza di minore degli anni diciotto;
  • il delitto di violenza sessuale è consumato ai danni di donne in stato di gravidanza;
  • il fatto è consumato ai danni del coniuge, anche divorziato o separato, o dal partner.

Un secondo gruppo di interventi riguarda il delitto di stalking:

  • viene ampliato il raggio d’azione delle situazioni aggravanti che vengono estese anche ai fatti commessi dal coniuge pure in costanza del vincolo matrimoniale, nonché a quelli perpetrati da chiunque con strumenti informatici o telematici;
  • viene prevista – analogamente a quanto già accade per i delitti di violenza sessuale – l’irrevocabilità della querela per il delitto di atti persecutori, che viene, inoltre, incluso tra quelli ad arresto obbligatorio.

Sono previste poi una serie di norme riguardanti i maltrattamenti in famiglia:

  • viene assicurata una costante informazione alle parti offese in ordine allo svolgimento dei relativi procedimenti penali;
  • viene estesa la possibilità di acquisire testimonianze con modalità protette allorquando la vittima sia una persona minorenne o maggiorenne che versa in uno stato di particolare vulnerabilità;
  • viene esteso ai delitti di maltrattamenti contro famigliari e conviventi il ventaglio delle ipotesi di arresto in flagranza;
  • si prevede che in presenza di gravi indizi di colpevolezza di violenza sulle persone o minaccia grave e di serio pericolo di reiterazione di tali condotte con gravi rischi per le persone, il Pubblico Ministero – su informazione della polizia giudiziaria – può richiedere al Giudice di irrogare un provvedimento inibitorio urgente, vietando all’indiziato la presenza nella casa familiare e di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa.

Infine, è stabilito che i reati di maltrattamenti ai danni di familiari o conviventi e di stalking sono inseriti tra i delitti per i quali la vittima è ammessa al gratuito patrocinio anche in deroga ai limiti di reddito. Ciò al fine di dare, su questo punto, compiuta attuazione alla Convenzione di Istanbul, recentemente ratificata, che impegna gli Stati firmatari a garantire alle vittime della violenza domestica il diritto all’assistenza legale gratuita.

Sempre in attuazione della Convenzione di Istanbul, si prevede il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi di protezione (Tutela vittime straniere di violenza domestica, concessione del permesso di soggiorno per motivi umanitari come già previsto dall’articolo 18 del TU per le vittime di tratta);

Infine, a completare il pacchetto, si è provveduto a varare un nuovo piano straordinario di protezione delle vittime di violenza sessuale e di genere che prevede azioni di intervento multidisciplinari, a carattere trasversale, per prevenire il fenomeno, potenziare i centri antiviolenza e i servizi di assistenza, formare gli operatori;




GUIDONIA. GIA’ DENUNCIATO PER STALKING DALLA EX COMPAGNA, ARRIVA ANCHE A MINACCIARE IL NUOVO FIDANZATO DI LEI CON UNA KATANA.

Redazione

Guidonia (RM) – Era già stato denunciato per stalking dalla ex compagna, al termine di una lunga serie di pedinamenti, minacce ed aggressioni fisiche, l’ultima delle quali l’aveva costretta a ricorrere alle cure dei sanitari dell’ospedale di Monterotondo per un trauma cranico. L’uomo, infatti, A.P., rumeno di 24 anni, non si era rassegnato alla fine della loro relazione e da circa quattro mesi aveva iniziato a perseguitarla.

Per cercare di riportarlo alla ragione, l’attuale fidanzato ha pensato bene di incontrarlo per farlo desistere dal suo comportamento.

Le sue intenzioni erano del tutto pacifiche, ma una volta raggiunto il luogo dell’incontro A.P. è sceso dall’auto brandendo una spada ricurva, simile ad una katana.

Al giovane non è rimasto altro che fuggire in tutta fretta, segnalando alla Polizia l’accaduto.

Gli agenti dell’Ufficio di Polizia di Guidonia, diretto dal dott. Alfredo Luzi, si sono immediatamente attivati e, individuato l’uomo, è scattata nei suoi confronti una perquisizione alla ricerca delle armi.  

I poliziotti, nel corso dell’operazione, hanno rinvenuto all’interno della sua abitazione un set di spade giapponesi, una perfettamente rispondente a quella segnalata dal denunciante ed una mazza da baseball, rinvenuta nella sua autovettura.

Al termine, il giovane è stato denunciato all’Autorità giudiziaria. Dovrà rispondere pertanto anche di minaccia aggravata e porto di oggetti atti ad offendere.




ROMA, DALLO STALKING AL FEMMINICIDIO. AL VIA IL CONVEGNO "VIOLENZA INFINITA"

Redazione

Roma L'Associazione Donne per la Sicurezza onlus organizza in collaborazione con ICAA (International Crime Analysis Association) il Convegno Nazionale "VIOLENZAinFINITA" dallo stalking al femminicidio. decodifica del problema sociale, ipotesi ed intervento.

L'ingresso al Convegno è libero gratuito e non c’è obbligo di pre-iscrizione lunedi 22 luglio 2013 alle ore 14.30, presso ABITART CONFERENCE CENTER in via Pellegrino Matteucci 10 – Roma (adiacenze metro B Piramide e stazione FS Ostiense). E’ prevista la consegna di un attestato di partecipazione.

Il convegno vedrà raccolti alcuni esperti appartenenti al mondo scientifico, istituzionale e della comunicazione, con l'obiettivo di definire un approccio efficace per contrastare il fenomeno stalking e offrire alle vittime un reale supporto. Saranno analizzati con attenzione i "labirinti del male" che conducono dalla persecuzione al femminicidio.

lI Consiglio Regionale del Lazio ha patrocinato il convegno ed in rappresentanza siamo liete di comunicare la gradita presenza del Cons.re On.le Oscar Tortosa.

La Presidente dell’Associazione Donne per la Sicurezza onlus Barbara Cerusico presenterà gli obbiettivi associativi, modererà il convegno la D.ssa Anna de Sanctis Segretario Nazionale Donne per la Sicurezza e tra i relatori presenti segnaliamo alcuni tra i massimi esperti italiani in tema di violenza e crimini ai danni delle donne tra cui i noti criminologi Francesco Bruno, Marco Strano, oltre ad altri importanti relatori quali Evaldo Cavallaro esperto di Ipnosi Regressiva & Love Coach, la D.ssa Mariangela Benzi Amm.re Unico Ellisse e la D.ssa Oriana Ippoliti Tecnologo Sociologo CNR.  Sito Convegno http://www.violenzainfinita.altervista.org 

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ROMA STALKING: NON SI RASSEGNA ALLA FINE DI UN AMORE SBOCCIATO ON LINE E TRASFORMA IN UN INFERNO LA VITA DELLA EX COMPAGNA.

Redazione

Roma – Protagonista della vicenda una 61enne romana che, dopo essersi iscritta qualche mese fà ad un noto portale di incontri online, ha conosciuto un uomo con il quale ha poi intrapreso una breve relazione sentimentale.

Un mese di frequentazione e la donna ha capito di non essere innamorata dell’uomo, ed ha così deciso di interrompere la relazione.

Sicura che ciò avrebbe creato uno scontento da parte dell’uomo certo non si aspettava di vivere un vero e proprio incubo.

L’uomo, N.F., 70enne, infatti, non accettando l’abbandono della donna, ha iniziato a tempestarla di telefonate  e messaggi a qualsiasi ora del giorno e della notte, prima solo con ingiurie e poi anche con le  minacce.

La situazioni è andata sempre più aggravandosi fino a quando l’uomo ha iniziato anche a seguirla facendole scenate di gelosia in pubblico.

Quando poi ha continuato a minacciarla malgrado gli sforzi della stessa di riportarlo alla ragione, la vittima ha deciso di presentare una denuncia al Commissariato di zona e di rivolgersi anche ad un centro antiviolenza.

Sono così iniziate le indagini da parte degli Agenti del Commissariato “Colombo” diretto dalla dr.ssa Agnese Cedrone per raccogliere ogni elemento utile a comprovare quanto stesse accadendo alla vittima.

Gli investigatori hanno così messo insieme moltissime prove, tra cui le denunce della vittima e di alcuni testimoni,  i tabulati telefonici e le varie registrazioni audio delle telefonate, peraltro sempre più minacciose,  fatte dall’uomo alla vittima.

Durante le indagini i poliziotti hanno scoperto anche che l’indagato, già in passato era stato coinvolto in una vicenda analoga e che risultava possessore di una pistola lanciarazzi.

Gli Agenti hanno deciso quindi di recarsi a casa dell’uomo. Informato della denuncia a suo carico, questo ha iniziato a dare in escandescenza accusando la vittima di avergli “mandato la Polizia in casa”.

L’arma in possesso dell’uomo è stata sequestrata insieme a numerose cartucce cal.32 illegalmente detenute.

Dopo l’invio di una dettagliata relazione da parte della Polizia, il Giudice del Tribunale ha deciso di emettere nei suoi confronti una ordinanza di divieto di avvicinamento e comunicazione nei confronti della vittima.

Al primo tentativo dell’uomo di contravvenire a quanto disposto dal Giudice, si spalancheranno per lui le porte del carcere.

 




ROMA CASILINO, STALKING: MINACCIA DI MORTE L'EX COMPAGNA CON UN COLPO IN CANNA

Redazione

Roma – Ha telefonato alla sua ex compagna ieri mattina intorno alle ore 10:00, dicendole che stava per andare da lei con l’intenzione di ucciderla.

La vittima, una donna di 52 anni, abitante nella zona del Casilino, spaventata dalla minaccia dell’uomo, ha chiesto aiuto al 113 e dopo pochi minuti due equipaggi  della Polizia, uno del reparto volanti della Questura e l’altro del Commissariato di zona, si sono precipitate a casa della donna.

La signora, apparsa subito molto agitata e preoccupata dalle minacce del suo ex, M.S., romano di 51 anni, ha ricevuto una seconda telefonata, ascoltata anche dagli investigatori,  proprio mentre stava raccontando agli agenti l’accaduto.

L’uomo senza mezzi termini, durante la conversazione telefonica l’aveva nuovamente minacciata di morte, dicendole che stava arrivando da lei armato di pistola e di aspettarsi il peggio.

Dopo poco, M.S., per niente intimorito dalla presenza della Polizia, è arrivato a casa della donna e quando gli agenti gli sono andati incontro per calmarlo, li ha subito aggrediti con calci e pugni. Bloccato, grazie anche all’intervento di altro personale in divisa, l’uomo è stato immobilizzato e accompagnato in Commissariato.

Il 52enne, risultato avere a suo carico diverse denunce, presentate proprio dalla vittima per il suo comportamento violento, al momento del fermo è stato trovato in possesso di un coltello a scatto custodito nella tasca della giacca.

La conseguente perquisizione domiciliare, ha consentito invece il ritrovamento di una pistola semiautomatica con tanto di caricatore rifornito e colpo in canna. Sequestrato anche un coltello da caccia.

Terminati gli accertamenti per M.S., sono scattate le manette. Detenzione illegale di arma da fuoco, resistenza e violenza a pubblico ufficiale le accuse da cui dovrà difendersi.

I due agenti, rimasti feriti a seguito della colluttazione avuta con l’arrestato, sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari. Se la caveranno con alcuni giorni di riposo.

 




COMMISSIONE SANITA', AL VIA LEGGE REGIONALE SULLO STALKING

Redazione

Ha preso il via, questa mattina, in commissione Sanità l'iter della proposta di legge regionale "Misure per prevenire e contrastare l'insorgenza e la diffusione dello 'stalking'" con un primo voto sul titolo espresso all'unanimità. L'esame nel merito, con i relativi emendamenti, è stato previsto per la prossima seduta. Il testo, come illustrato dai proponenti Claudio Bucci (Idv) e di Isabella Rauti (Pdl), punta ad istituire servizi antistalking nelle Asl, con lo scopo di garantire adeguate misure di sostegno a chi sia vittima di questi soprusi e di avviare progetti miranti anche al recupero degli autori. Previsti un "Osservatorio regionale" per il monitoraggio del fenomeno e la stipula di protocolli di intesa ad hoc con autorità giudiziarie e autorità pubbliche per definire un iter di azione per contrastare il fenomeno. "A livello regionale c'è bisogno di dare una risposta allo stalking" ha detto Bucci. Rauti ha affermato che, se approvata, questa legge "consentirebbe di segnare un percorso di civiltà".

La presidente della commissione Sanità, Alessandra Mandarelli, ha espresso plauso all'iniziativa della 'proposta di legge sullo stalking', specificando però la necessità di renderla meglio compatibile, anche dal punto di vista terminologico, con la legge nazionale – che all'art. 612 bis codice penale prevede l'istituzione di questo reato – la quale risulta essere materia riservata allo Stato. E la stessa necessità di compatibilità vale con le norme in materia di competenza sulla sicurezza, che non è in capo alle Regioni.

Inoltre, nell'ottica di rendere ancora più efficace ed efficiente il contenuto della proposta, la presidente ha dichiarato: "Ritengo sia opportuno indirizzare e portare la materia dello stalking verso un approccio multidisciplinare che vada nel senso della prevenzione e della tutela, integrandosi con i servizi socio-sanitari già presenti e funzionanti sul territorio. In questa senso, dunque, lo stalking va affrontato in un ambito di medicina territoriale, affidando le strutture esistenti e costituende alle competenze dei distretti socio-sanitari, piuttosto che esclusivamente alle Asl". "Questa indicazione – ha aggiunto Mandarelli – inoltre, è in linea con le direttive del piano di rientro, che predilige, in un'ottica di appropriatezza delle cure e di approccio alla soluzione dei problemi, la medicina territoriale a quella ospedaliera, come pure le soluzioni multidisciplinari – comprensive di prevenzione, cure domiciliari e soluzioni ambulatoriali – ad una risposta prettamente ospedaliera e sanitaria".

Lidia Nobili (Pdl) ha anticipato l'intenzione di proporre un allargamento dei servizi antistalking anche in Comuni e Province. Ha invece auspicato un iter rapido di approvazione Enzo Foschi (Pd), anche se si è detto preoccupato per i costi, temendo uno stop in sede di commissione Bilancio. Stesse preoccupazioni sono emerse anche dall'intervento, pur sempre favorevole alla proposta Bucci-Rauti, di Raffaele D'Ambrosio (Udc). Emendamenti sono stati annunciati dalla stessa Rauti, che ha accolto il suggerimento di Giulia Rodano (Idv) circa l'opportunità della indicazione da parte dell'Agenzia di sanità pubblica di linee guida ad uso degli operatori per individuare correttamente i casi di stalking.

Hanno partecipato alla seduta Giuseppe Melpignano (Lista Polverini), Andrea Bernaudo (Pdl), Francesco Battistoni (Pdl), Rocco Berardo (Lista Bonino Pannella) e Giuseppe Celli (Lista civica cittadini/e).