STAMINA: UNA CONFERENZA STAMPA CHE NESSUNO VUOLE RICORDARE. UN TABU’ TROPPO GRANDE DA SCONFESSARE

di Cinzia Marchegiani

Caso Stamina – La conferenza stampa organizzata dai genitori dei bambini seguiti agli Spedali Civili di Brescia è stata presto dimenticata. La disinformazione di alcuni media che acclaravano mancanze di miglioramenti nelle cartelle cliniche recuperate hanno creato un grande paradosso che neanche i detrattori dell’informazione hanno saputo spiegare.

Le cartelle cliniche esposte con tanto di certificazione dei medici che seguivano i loro piccoli pazienti, prima e dopo le cure non sono state degne di essere valutate e messe a disposizione al pubblico, non c’è gossip da fare, troppo eloquenti da mettere paura anche un Ministro della Salute che con grandi giri di parole fa credere che in quell’ospedale le cartelle cliniche non menzionano nulla. Peccato che in quel nosocomio non c’èra una sperimentazione clinica, e non vengono compilate le annotazioni riguardo la salute e le valutazioni prima e dopo le infusioni.

La conferenza stampa su stamina è stata organizzata in poco tempo ma efficace perché oltre a rilasciare la documentazione cartacea delle cartelle cliniche ai giornalisti in primis, Paolo Russo e Caterina De Bac, ma tanti altri, ha dato la possibilità di consultare i documenti relativi alle analisi sul preparato cellulare che veniva somministrato, dove si legge a chiare lettere, che prodotto è presente (Cellule Staminali), la quantità, i relativi controlli e l’etichette con tanto di codice a barre e identificazione del donatore e paziente ricevente che accompagnavano il preparato che veniva somministrato distinguendo sempre  quello per via endovenosa e quella endorachidea.

Incuriosisce l’atteggiamento di Paolo Russo, che durante la conferenza, nonostante quello che vedeva, era certo della documentazione che aveva consultato, quella relativa al parere della ex-commisione scientifica che su carta diceva che quelle cellule non ci potevano essere. Ancora di più incuriosisce il suo interlocutore telefonico…. la senatrice Elena Cattaneo? Chissà se era lei e se era curiosa di conoscere le evidenze che non ha mai voluto verificare e che lo stesso Tar del Lazio ha dichiarato un dovere consultare?

Iacona, durante la puntata del 13 gennaio 2014di Presa Diretta, condizionando il parere dello spettatore che non conosce, per sua fortuna, la documentazione reale di questa gigantesca bolla mediatica, più volte dipinge grottescamente la sentenza del Tar del Lazio, poiché afferma che  ha applicato un principio della Par Condicio, quando il dovere di un giornalista è raccontare nei fatti e ancor meglio la realtà delle sentenze e non dare un proprio parere personale…eppure il Tar si pronuncia sulla legittimità degli atti amministrativi.

Qui l’analisi della sentenza del Tar del Lazio  http://www.diritto.it/docs/35811-i-profili-giuridici-del-caso-stamina-e-l-ordinanza-del-tar-lazio-n-4728-del-4-dicembre-2013?page=1

Noi de L'osservatore d’Italia abbiamo col precedente articolo [ 12/01/2014 STAMINA: INTRIGO DA PREMIO NOBEL E OCCASIONI SFUMATE ] testimoniato l’essenza del giudizio del Tribunale amministrativo, peccato che una trasmissione che dovrebbe fare servizio pubblico, ha fatto semplicemente un’arringa agli scienziati che sono stati bacchettati da Giudici.

Gli atti documentali presentati al ricorso evidentemente sono pesanti e lo stesso giornalista Iacona sembra non voler approfondire e forse dimentica di mostrarli, mentre articola la sua puntata su un documento dell’ispezione dei Nas alquanto stantio e obsoleto, visto che oltre al comunicato 173 del Ministero della Salute abbia invece confortato sulla buona riuscita dell’ispezione che oltre a certificare vitali le cellule concludeva che il preparato analizzato era adatto per uso terapeutico, c’è una documentazione imbarazzante con cui gli Spedali Civili di Brescia impugnano questo verbale pieno di scorrettezze e palesi omissioni degli ispettori….

Questo il ricorso https://docs.google.com/file/d/0B_Dpd39_0Of5RkpfR2pRbVp1RnM/edit

Nonostante un video inchiodi Paolo Russo sulle sue deficienze in merito alla documentazione ministeriale, continua a preparare tabella che screditano una metodologia che ormai è evidente ha messo in ginocchio gli scienziati che da anni stanno sperimentando su altri fronti, quelle delle embrionali e che non ne riescono a venire a capo. 

Per onore di cronaca mostreremo il video integrale della conferenza, una gentile concessione di Stefano Pecchia a L'osservatore d'Italia, e l’imbarazzante e ormai virale video della confutazione dell’impreparazione di Paolo Russo, intervistato da Andrea Sciaretta,  non conosce e mette anche in dubbio l’esistenza di questo documento….n.173 http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_4_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=salastampa&p=comunicatistampa&id=3696

Qui il video della prova non superata, secondo noi, del giornalista alle domande del genitore della piccola Noemi, arrabbiatissimo poiché un’ordinanza di un Giudice imponga la somministrazione dell’infuzione agli Spedali di Brescia alla figlia, viene ancora disattesa e deve bacchettare il giornalista… sprovveduto! http://www.youtube.com/watch?v=GzhzvlYkfQk&sns=fb

Alla conferenza un grande assente Luca Merlino, un dirigente del nosocomio di Brescia che ha usufruito della metodica  Stamina, e che solo grazie alle Iene abbiamo questa documentazione..
Qui il video delle Iene: http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/387414/golia-staminali-un-medico-le-prova-su-di-se.html

Iacona, ricordi,  esiste giornalismo di serie A e serie B, ma solo quando si omettono testimonianze e documentazione per favorirne il processo infamatorio e processuale mediatico 

Ringraziando la direzione di questo giornale, che si è sempre distinto per una ricerca oggettiva documentale di questo immenso bluff… troppe ormai le note stonate, troppe omissioni del Ministro Lorenzin… troppe mistificazioni, e "Presa Indiretta" ha seguito questo filone, mi imbarazza anche doverne parlare.

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STAMINA: INTRIGO DA PREMIO NOBEL E OCCASIONI SFUMATE

 

Come recita la famosissima canzone di Povia i politici “fanno oh!!! “ ai titoli shock ormai quotidiani, attesi e dibattuti ormai su tribunali televisivi, neanche con un contraddittorio, ma chiamando scienziati, o meglio ricercatori in odore di conflitto d’interesse, che non potrebbero per etica dibattire e screditare il lavoro altrui, poichè hanno anch’essi interessi da tutelare in immagine e sperimentazioni ancora in alto mare, ma soprattutto neri come la pece perchè la sperimentazione viene, o meglio dovrebbe essere sostenuta con soldi pubblici. 

 

di Cinzia Marchegiani

Abbiamo assistito ad un catastrofismo fantascientifico. Dal giorno dell’ordinanza del Tar del Lazio, il comitato scientifico non ha voluto inchinare la testa, l’onta del prestigio ero troppo sporca da lavare. Riecheggiano su molti giornali e a tiratura copia e incolla, sempre le solite frasi, sempre i soliti sospetti, che spesso si contarddicono da soli.

Prima le cellule staminali non ci sono, poi c’è il pericolo di infezione dell’HIV e della mucca pazza, si è passati poi ad affermare che qualora il metodo Stamina riesca a generare cellule desiderate, ce ne sarebbero troppo poche per avere un effetto teraupetico e poi ancora il doppio protocollo, quello consegnato è diverso da quello con cui Stamina Foundation prepara le differenziazioni agli Spedali di Brescia, tale da essere ora dibattuto nella Commissione del Senato che ha aperto un’indagine sull’origine del Caso Stamina.

Eppure, sia il ministro Lorenzin e chi ha seguito questa ormai pantomima istituzionale, dovrebbe conoscerne le motivazioni, poichè è stato imposto a Davide Vannoni di modificare il protocollo originale per standardizzarlo e adeguarlo al laboratorio gmp. Ma il sospetto dell’inaffidabilità del parere degli esperti è racchiusa in questa frase che lo stesso Nature riporta in un articolo: “Le motivazioni cliniche fornite da Stamina contengono anche errori concettuali, dicono gli esperti, in quanto è ampiamente accettato dalla comunità scientifica che le cellule staminali possono differenziarsi  solo in ossa, grasso o cartilagine”. Ormai è stato confutato da moltissime pubblicazioni che le cellule staminali mesenchimali abbiano anche questa particolarità, già pubblicata dalle nostre inchieste e da altri giornali che fortunatamente  mostrano il vero volto di questa commissione, forse non informata e aggiornata sulle ricerche e pubblicazioni scientifiche? Il loro giudizio è ineccepibile o è fonte di dubbi? Una delle tante pubblicazioni scientifiche testimoniano questa differenziazione  http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15152477 “Questi risultati indicano che le cellule derivate dal midollo osseo sono, almeno in parte, una fonte di neuroni e cellule endoteliali generati in risposta a infarto cerebrale, in presenza di citochine. Questa scoperta potrebbe suggerire una nuova strategia terapeutica per migliorare neuronale rigenerazione e vascolare dopo l'ictus in campo clinico.” Oppure  http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11988616# “Cellule derivate dal midollo osseo sono fonte di cellule endoteliali e cellule Neu-esprimenti dopo un infarto cerebrale. Questa plasticità può essere sfruttata in futuro per migliorare il recupero dopo l'ictus.”

L’ordinanza del Tar N. 4728/2013 del 4 dicembre scorso, (qui un sito di diritto amministrativo l’elaborazione http://www.diritto.it/docs/35811-i-profili-giuridici-del-caso-stamina-e-l-ordinanza-del-tar-lazio-n-4728-del-4-dicembre-2013?page=1 ) non lascia incertezze e si fonda principalmente su tre principi ritenuti sostanziali per la fase istruttoria del procedimento amministrativo ed anche  per quello avente ad oggetto una sperimentazione medica:
1.    Principio dell’imparzialità e indipendenza
2.    Soccorso istruttorio
3.     Istruttoria in contraddittorio.

L’ordinanza del TAR  ha sottolineato l’importanza di profili giuridici che in realtà sono rilevanti per la correttezza del procedimento amministrativo.
La paradossale situazione che di fatto si stava generando per cui, mentre si chiudeva la strada della sperimentazione ufficiale da parte di un organo pubblico, il metodo stamina veniva somministrato in singoli casi a seguito di ricorsi ex art. 700 c.p.c.
L’ordinanza del TAR, senza entrare nel merito dell’efficacia o meno del metodo, ha affrontato la questione con obiettività ed ha riportato nell’alveo della legalità e della correttezza amministrativa l’intero procedimento volto alla sperimentazione del metodo Stamina, censurando la mancanza di imparzialità dei membri del Comitato scientifico che ha deciso di bloccare la sperimentazione; soprattutto, ha accertato che da un lato il Comitato ha travalicato i compiti allo stesso attribuiti dalla legge, non avendo il potere di bloccare la sperimentazione, e dall’altro non ha garantito un’istruttoria approfondita in tutti i suoi aspetti ed un giusto contraddittorio, che neanche in un mese ha consegnato il giudizio.
 
Questa ordinanza di fatto ha macchiato la responsabilità di questi protagonisti al mondo intero, un’onta sull’immagine della nostra nazione  che si cerca in tutti modi di cancellare, perpetrando gli errori come sorta di giustificazione e cercando di capovolgere questa immensa frittata che di certo non porta prestigio alla scienza nostrana e alle istituzioni.  Di fatto vengono scoccate  freccie micidiali per stordire l’opinione pubblica ma anche i politici, che incredibilmente si fanno contagiare da questo effetto shock delle notizie  dimostrando di non conoscere la reale cronologia e documentazione agli atti. E così, queste super notizie ormai anacronistiche vengono lanciate a scoop alternati ogni giorno; basta la pubblicazione di un articolo che c’è l’effetto virale, sia mai qualcuno debba restare indietro con lo scoop-non scoop. Diventa alquanto fantasiosa l’elaborazione delle notizie, un Vannoni visto in camice girare nei laboratori, non lo è mai stato, poi c’è la revoca dell’incarico dall’ateneo di Udine dopo le polemiche su Stamina mentre lo stesso Vannoni replica che la sua domanda di trasferimento all’università telematica Unicusano di Roma fu inoltrata a maggio del 2013 con trasferimento effettivo nei primi di novembre successivo. Non importa mentire, importa dare informazioni tendeziose e creare confusione, non tutti hanno la possibilità di indagare. La fresca  dichiarazione del Vice Presidente dell’ISS, Elio Cardinale a un convegno al San Raffaele di Roma: "non capisco come gli Spedali Civili di Brescia abbiano potuto consentire la sperimentazione (quale di sua grazia?)” ed  infine "la tracimazione della magistratura, non capisco come dei giudici possano esprimersi su protocolli scientifici” (eppure la sentenza è stata chiarissima) dimostra ancora una volta la totale o voluta ignoranza (colui che ignora) nel distinguere la differenza tra sperimentazione, che non era in essere al nosocomio e cura compassionevole, sancita da una legge a tutti gli effetti!!

 Ma una cosa è certa, la sperimentazione non s’ha da fare e ora anche le cure compassionevoli. Poco importa che il governo abbia autorizzato un’iter per la sperimentazione clinica poichè quelle infusioni non avevano dato effetti collaterali http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_4_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=salastampa&p=comunicatistampa&id=3890  neanche interessa capire che il ministero della salute aveva certificato cellule valide e ad uso terapeutico il preparato ispezionato dai Nas e dall’Aifa, http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_4_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=salastampa&p=comunicatistampa&id=3696 comunicazione agli atti che ne permetterebbe la tutela delle cure compassionevoli.  Si fa finta di non conoscere, i giornalisti  ignorano, mentre la Lorenzin non  cita il documento in questione, anzi aggredisce una giornalista che chiede notizie sulla prosecuzione delle cure compassionevoli: “ma lei è uno scienziato?”

Questo è il nostro Ministro della Salute. Le famiglie dei malati e ormai moltissimi cittadini  percepiscono (non ci vuole molto ingegno) una elaborata rete di sospetti quando in realtà i responsabili di mancanze di credibilità e di etica non solo professionale hanno nome ben precisi. E’ palpabile il disgusto, ma non la rassegnazione alla giustizia. Si è creata ormai una voragine tra lo stato e il popolo. Politici assenti, indifferenti, impreparati, superficiali non conoscono i documenti importanti, quelle sentenze frutto di studio e leggi e non di pietà al malato morente. E allora, come recita la famosissima canzone di Povia i politici “fanno oh!!! “ ai titoli shock ormai quotidiani, attesi e dibattuti ormai su tribunali televisivi, neanche con un contraddittorio, ma chiamando scienziati, o meglio ricercatori in odore di conflitto d’interesse, che non potrebbero per etica dibattire e screditare il lavoro altrui, poichè hanno anch’essi interessi da tutelare in immagine e sperimentazioni ancora in alto mare, ma soprattutto neri come la pece perchè la sperimentazione viene, o meglio dovrebbe essere sostenuta con soldi pubblici. 

Emergono da questa complicata vicenda due aspetti terrificanti, il primo, l’assoluta incapacità di spengere queste inutili e sterili polemiche, visto che nei fatti, ci sono documenti sconcertanti a favore delle cure compassionevoli e della tutela all’autoderteminazione del malato, che viene scippato con metodi misteriosi e inadeguati alla gestione di un paese civile e democratico; il secondo la continua negazione e disinformazione, un’ermetica censura dei registri delle pubblicazioni che sconfessano quei ricercatori che finora si sono accaniti per dimostrare la cialtroneria e stregoneria additata a Davide Vannoni.

La senatrice Elena Cattaneo, che fin dall’inizio, si è decisamente schierata definendo il protocollo senza validità scientifica, non perde mai occasione pubblica di  mistificare e sminuire il lavoro e la professionalità dei medici che hanno in cura i bambini trattati con la metodologia stamina e per chiudere in bellezza aggredisce uno scienziato di fama mondiale come il professor Camillo Ricordi (che ha un curriculum infinito tra riconoscenze, ricerche e scoperte in campo non solo delle staminali) poiché dopo le testimonianze importantissime di Richard Bach e Marcello Villanova in merito ai miglioramenti inconfutabili dei bambini trattati, ha sentito la necessità assoluta di dare risposte esaurienti non solo per la scienza, ma soprattutto per i malati che ora stanno guardando soffocati e sconfortati questa partita a tennis, dove non esiste un confronto e ricerca ma solo offese inaudite e contro ogni rispetto ed etica. Il governo ha voluto ascoltare esclusivamente il parere di una parte schierata di  scienziati, mentre in realtà esistono forti divergenze che devono essere considerate e non scartate. Vietando il confronto del pluralismo delle riflessioni e esperienze, è stato oltraggiata l’unica strada percoribbile che avrebbe permesso trasparenza, credibilità e riconoscimento del principio di coerenza scientifica e non scientistica.

E’ stato dato un passaporto, nonostante vi fossero fondati conflitti d’interesse poiché il metodo stamina potrebbe rappresentare, qualora fosse accertata la sua validità scientifica, un concorrente scomodo  per le ricerche che utilizzano come fonte di ricerca le staminali embrionali, poichè ancora dovranno superare infiniti test sulla instabilità cromosomiale, l’EMA le dichiara non adatte per uso terapeutico e soprattutto la tegola caduta in testa dalla sentenza c-34/10 della Corte di Giustizia UE del 18 ottobre 2011 ( vedi qui https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CC8QFjAA&url=http%3A%2F%2Fcuria.europa.eu%2Fjcms%2Fjcms%2FP_81415%2F&ei=b9nRUqrsDsXmywPO4YLwBA&usg=AFQjCNFRHxoZfN08wS3LuW_JqilqF2ZuwA&bvm=bv.59026428,d.Yms ) che non ne permette brevettabilità…ha innalzato un muro ostile poichè queste ricerche dipendono dai contributi del  big pharma, lobbies energivore di business che devono tenere fortemente in considerazione queste nuove variabili sfavorevoli. In questo modo purtroppo si è autorizzato una liceità scorretta che non manca occasione di sminuire i colleghi e le conoscenze mediche, patrimonio di esperienze personali che trova nella Cattaneo e altri ricercatori stimabili, non più scienziati ma giudici in tribunali mediatici. Così le valutazioni dei neurologici, Villanova e Bach, che scettici hanno dovuto testimoniare miglioramenti in alcun libro medico descritti, sono stati agli occhi dei telespettatori e dei lettori dei quotidiani, investiti di ilarità e inconsistenza. Attacchi giornalieri che mostrano una parte oscura, deludente e sconfortante….dove si percepisce una erosione della funzione etica che non rimane inosservata. Ci si chiede quando tutto questo finirà?

La senatrice  Cattaneo tra l’altro non perde occasione di aggredire la magistratura, sicuramente l’ultima sentenza del Tar del Lazio dello scorso dicembre ha riaperto ferite profonde. Le due sonore e frustanti sconfitte prima con il Tar del Lazio, ricorso n. 3751/2009,  per l’estromissione dal “bando di ricerca sanitaria per l’anno 2008, con un fondo di 8 milioni di euro,  finalizzata per progetti in materia di cellule staminali” per le ricerche che utilizzavano le staminali embrionali di origine umana e poi  al Consiglio di Stato, nel dicembre 2009,  sono forse diventati fonti di estrema frustazione che non le hanno consentito l’acceso ai contributi stanziati per la ricerca in Italia. Il coinvolgimento dell’Asssociazione Coscioni (le cariche elettive e presidenziali si sono tramandate da pochi mesi  da Giulio Cossu a Michele De Luca) in questa particolare battaglia, la troviamo nella creazione di un fondo “Spese ricorso cattaneo-Cerbai-Garagna” per contribuire alle sue spese legali sostenute. In verità queste due sentenze italiane sono state molto lungimiranti, anticipando quella della Corte di Giustizie Unione Europea c-34/10 del 18 ottobre 2011 che vieta la brevettabilità delle terapie che utilizzano  gli embrioni umani, poichè alimenterebbe il business inaccetabile degli embrioni stessi. L’estremizzazione di questi attacchi al metodo stamina ha aperto un’immensa voragine, nonostante i documenti del ministero della salute abbiamo da tanto tempo certificato la non pericolosità delle infusioni anche a livello di controlli sulla sicurezza, mentre le cure compassionevoli hanno dato riscontri positivi per molti bambini cui la medicina non dava nè speranze, nè flutuazioni, nè possibilità di migliorare condizioni di salute compromesse dalla patologia degenerativa…poi il giallo delle cartelle cliniche valutate dal ministero che non dimostrano miglioramenti, cartelle che non dovevano essere redatte dagli Spedali Civili di Brescia poichè non vi era alcuna sperimentazione clinica…perchè questi giochi di parole? Sono fortuiti questi fraintendimenti ma soprattutto chi si sta colpendo in questo modo, i malati o Davide Vannoni? Perchè dopo tutte questi anatemi sulla pericolosità della terapia cui sono stati trattati questi bambini, nessuno del ministero della salute, dell’AIFA, ne un componente dell’ex comitato scientifico si è posto il dramma e il dovere di valutare la salute fisica dei bambini? Il disagio di questo comportamento ambiguo non è passato inosservato, eppure nessuno ha contattato queste famiglie, nessuno ha realizzato una taske force per monitorare le analisi e il benessere dei bambini per allontanare ogni dubbio sul contagio dell’HIV, del Morbo della BSE (Mucca Pazza) e detriti vari. Bambini e  terapie giudicate da un cartaceo e un tribunale scientifico organizzato in tv e su tutti i giornali…L’unica assente in questa patologica storia è la logica, offesa e annullata da troppi quesiti, e un dolore immenso, quello dei genitori che si sentono non solo offesi nell’intelligenza, ma nel cuore, nel constatare che non meritano serietà e professionalità dalle istituzioni tutte. Mentre si litiga e si fanno processi virtuali viene divorato il tempo, il  nemico assoluto contro cui nessuno fa nulla. Agli occhi esterni sembra si sia scatenata una lotta titanica tra scienziati e alla caccia al  finanziamento pubblico per le sperimentazioni, mentre il valore umano, non provoca alcuna riflessione.

Tre milioni di euro sono troppi, per una terapia che non è miracolosa, valutata su carta. Non si può nascondere la guerra spietata che si è innescata fra i vari ricercatori alla corsa al finanziamento pubblico che ha esordi lontani e che ha prodotto anche un’imbarazzante interrogazione parlamentare sulla trasparenza con cui venivano assegnati importanti somme di denaro. Infatti nel 2001 il Ministero della salute, istituiva presso l’ISS la “Commissione sulle Staminali” presieduta da Enrico Garaci, Presidente dell’ISS che era formata da 12 membri e doveva decidere l’erogazione di un finanziamento di 7,5 milioni di euro nei tre anni successivi in tre progetti di durata biennale, dedicati a proposte di ricerche sulle staminali adulte (animali e umane) e  dalle embrionali animali, ma l’interrogazione di Poretti Donatella evidenziò i conflitti d’interesse relativi alla composizione della commissione e alla stessa presentazione dei progetti che erano riconducibili direttamente o indirettamente a centri di ricerca cui appartenevano gli stessi membri della commissione, e che dopo aver richiesto la pubblicazione sul web, che fu solo temporanea, erano stati notati come alcuni membri della commissione stessa, avessero presentato anche 5/7 progetti con particolari artefici. Nel caso specifico ad esempio Angelo Vescovi, membro della commissione presentava un progetto n.118 come responsbile, il n.120 come corresponsabile e il n.108 era responsabile la dott.ssa Galli ricercatrice nel suo laboratorio, e il n.86  corresponsabile la stessa Galli e il n.17 resposabile dott. Gritti che lavorava anch’egli nel laboratorio di Vescovi. (Vedi qui https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=3&cad=rja&ved=0CDkQFjAC&url=http%3A%2F%2Fdati.camera.it%2Focd%2Faic.rdf%2Faic5_00014_15&ei=X-zRUvGHF4O70QXTjIDACQ&usg=AFQjCNEQzkrhyYmWlZHiHY3Uw4uhCkqoiw )

Proprio all’inizio di questo 2014, il Professor Angelo Vescovi (anch’esso un detrattore di stamina) annunciava al TG Umbria la probabile aperura del Centro delle Cellule Staminali di Terni, rassicurando i pazienti che la sperimentazione sulla SLA  (promossa dall’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni) in corso sta andando avanti e sicuramente nell’estate terminerà, ma servono ancora  gli strumenti tecnici e il personale. Per ora un milione di euro sono stati utilizzati per garantire la copertura dei costi della sperimentazione. Alla Fondazione delle Cellule Staminali di Terni costituita dal il Professor Enrico Garaci, ISS e il Monsignor Vincenzo Paglia, arrivano importanti finanziamenti dall’Associazione Neurothon Onlus (nel 2013 è diventata Revert) di cui lo stesso  Monsignor Paglia (Diocesi di Terni)  è il presidente, mentre la Biobanca o Banca Cellule Staminali Cerebrali (prelevate da cervelli di feti abortiti) che è sostenuta dalla Fondazione stessa,  ha ricevuto nell’ottrobre 2010 l’autorizzazione dell’AIFA come officina per la produzione di cellule a scopo terapeutico. Angelo Vescovi riassume la tecnica dell’intervento:”essenzialmente consiste nell’aprire parte della colonna vertebrale e inserire un sottilissimo ago, che contiene le cellule staminali cerebrali, che sono state precaricate, e iniettare  in tre punti del midollo spinale lombare, solo da una parte – in questo caso la parte sinistra – e soprattutto nella parte anteriore, dove ci sono le cellule che muoiono di questa malattia, che si chiama motoneuroni. La malattia è la Sclerosi Laterale Amiotrofica.”
Questa tecnica, come descritta risulta molto invasiva e  trascina con se la criticità della terapia immunosoppressoria, poichè le cellule utilizzate, producono una risposta immunitaria che va controllata per tutta la vita  e che rende più vulnerabili a complicanze infettive che proprio nella SLA possono anche essere fatali.

Indiscutibilmente questi scenari di straordinarie scoperte sono spesso in forte competizione tra loro, e si annusa una forte rivalità, che miete però forti dubbi nel monitorare i conflitti d’interesse, poichè spesso la sopravvivenza di una sperimentazione clinica e quindi della vittoria scientifica  dipende dal fallimento delle altre concorrenti. In queste rivalità ci sono i malati, con malattie devastanti che purtroppo si sentono ripetere  troppo spesso la posticipazione dei risultati terapeutici attesi.

In tutte queste ricerche ancora molto poco, dopo tanti anni di ricerche si è ottenuto, dovuta alla difficoltà di studiare in primis le malattie stesse, di origine genetica e che coinvolge aspetti complicati e lunghissimi. Telethon, tra le sue innumerevoli studi ad oggi consente di dare blande certezze e studi ancora infiniti, ne valuteremo presto i costi affrontati e le terapie geniche ottenute. Di certo si sente una mancanza di collaborazione, indiscutibilemnte dovuta a mantenere prestigio e segretezza delle conquiste ottenute, l’unico escluso e isolato è il malato stesso…tirato, strattonato da più parti da traguardi luminosi ma che nell’essenza rimane a corto di farmaci e terapie geniche che dovevano rivoluzionare la prospettiva di vita.

Al riguardo la lettera inviata a La Stampa dal Prof. Umberto Cornelli, Adjunt Professor of Pharmacology, Loyola university School of Medicine, Chicago chiarisce gli aspetti emersi dal caso stamina, soprattutto dalle competenze istituzionali. Con “La terapia è il medico curante” Cornelli illumina con essenziali punti le varie criticità: “La caratteristica delle cellule staminali è quella di contenere dei fattori (di crescita) che possono attivare la riparazione/differenziazione/duplicazione. Anche se appena iniettate in buona parte possono essere distrutte, esse liberano tali fattori (proprio in ragione della loro lisi) che possono collocarsi in zone irrorate, stimolando i processi sopra indicati. Pertanto non si può assolutamente disconoscere per esse un’azione indiretta.

Qualsiasi terapia deve essere messa in condizioni di esprimere la sua potenzialità. un comitato di esperti può solamente mettere a punto un protocollo. Nel caso di un giudizio su una terapia, questo deve/può essere meramente indicativo e molto prudente. La soggettività delle risposte cliniche non può essere trascurata. Quando dei genitori scendono in piazza a sostenere una terapia per casi senza speranza, dichiarando di aver visto dei miglioramenti, hanno anche loro il diritto di avere un rappresentante nel comitato scientifico. Il ministro Lorenzin è competente per valutare l’idoneità di una commissione di esperti o per fare il ministro? Lieto se potrà dimostrarlo. Intanto il Dr. Guariniello, con buona probabilità, toglierà le sue castagne dal fuoco essendo incaricato allo scopo.”

Una lotta estenuante, tra istituzioni che ad ora in commissione senato devono studiare cose che già la commissione sanità doveva conoscere, e questo è fonte di imbarazzo istituzionale; basti pensare come la Presidente della Camera Boldrini sia rimasta esterefatta quando la delegazione dei malati del Civico 117A e Claudio Morganti di Io Cambio, gli hanno mostrato il Comunicato 173 del Ministero della Salute. Altro tempo perso per questi malati, cui i responsabili hanno avuto un atteggiamento di grave superfialità. L’Aifa in questo contesto ha avuto un ruolo determinante, ci si augura che un garante controlli anche questo operato, poichè l’ordinanza 1/2012 del 15 maggio 2012 dalle varie sentenze  dei magistrati cui i malati hanno fatto ricorso si evince un blocco non legale, e ora con una nuova diffida ancora sconosciuta intima gli Spedali Civili di Brescia a non rilasciare le cellule staminali che sono nei laboratori ( non appartengone nè al nosocomio, nè all’Aifa ma ai donatori) al professor Camillo Ricordi che ne aveva fatta richiesta per poter finalmente fare la convalida a Miami. Un’intricata storia avvolta in numerosi conflitti d’interesse mai estirpati, dubbi mai dipanati e la lucida sensazione dei genitori dei piccoli malati che ci sono troppe responsabilità pesanti. Nonostante tutto questo tempo, è ancora  tutto da rifare, con una nuova commissione scientifica che ha già  in seno un componente in palese conflitto d’interesse, il professor Antonio Uccelli che sta completando con un altro team la sperimentazione per la sclerosi multipla con cellule staminali mesenchimali che terminerà nel 2014.  Antonio Uccelli https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CDwQFjAA&url=http%3A%2F%2Fwww.aism.it%2Findex.aspx%3Fcodpage%3D2013_05_ricerca_congresso_uccelli&ei=uCLSUtCoNoWGtAbAxoGgCw&usg=AFQjCNH6qrcjPU6NgR6GjtLeRdJH458vsA&bvm=bv.59026428,d.Yms e che ha commentato negativamente sul network la sentenza del Tar del Lazio in merito alla sospenzione del Comitato scientifico.

Elemento fuori dal coro è il professor Mauro Ferrari, che appena nominato presidente del nuovo comitato scientifico ha affermato che vuole conoscere le famiglie e vedere i bambini. Ad un’intervista rilasciata al Corriere della Sera ha detto: «Questo non è un problema di matematica da risolvere a tavolino. Un uomo di scienza non può prescindere dal contatto diretto con i malati.

L’etica della scienza è stata più volte nel corso della storia coinvolta in frode e relativi scandali pubblici, che hanno fatto emergere, come dice il comunicato della FISM – Federazione delle Società Medico Scientifiche- l’esistenza della fabbricazione, falsificazione e plagio dei risultati della ricerca. La stessa FISM la battezza la triade malefica  generata dalla pressione di pubblicare, che a sua volta è determinata dalla pur legittima ambizione dei ricercatori di avanzare nella carriera accademica, e dalla loro necessità di ottenere adeguati finanziamenti (così disperatamente scarsi in Italia). “Gli scandali determinati dalle frodi stanno ponendo un serio ostacolo alla credibilità degli scienziati e della scienza di fronte alla società civile: in Italia come nel resto del mondo!” La matrice del Codice che la FISM invita a diffondere e far rispettare ai vari soci conferma che la scienza è fatta di uomini con le proprie peculiarità e difetti umani che non sono ostacolate da titoli accadamemici. Sia questa una riflessione rivolta a tutti i protagonisti di questo intrigo da premio Nobel.

E così parlando di neuroni o non neuroni, è straordinaria la scoperta messa a punto da un gruppo di ricercatori dello Scripps Research Institute a La Jolla che sembra aprire ulteriori conoscenze.  Un anticorpo monoclonale è in grado di attivare in modo anomalo un recettore delle cellule del midollo, inducendole a produrre precursori di cellule nervose invece di globuli bianchi. La nuova tecnica, più semplice e sicura di quelle finora disponibili per ottenere neuroni da staminali del midollo, potrebbe rendere molto più agevoli le terapie cellulari, ma indica anche che uno stesso recettore può attivare reazioni biologiche molto differenti.  La scoperta apre le porte alla possibilità di produrre linee cellulari per il trattamento di lesioni del midollo spinale, ictus e altre analoghe condizioni patologiche in modo più semplice e sicuro rispetto alle tecniche attuali, al momento confinate di fatto solo all'ambito del laboratorio.
A differenza delle precedenti, la nuova tecnica prevede il ricorso a una sola proteina che agendo su uno specifico recettore delle staminali midollari adulte permette una loro differenziazione diretta in cellule nervose.

Nel tempo che questa contesa sperimentazione sta perdendo, i malati sono emarginati, la metodologia che ad oggi ha dato importanti contributi nelle patologie degenerative viene contesa tra Aifa, Ministero della Salute ora  Commisssione del Senato, mentre stanno affiorando altre scoperte ancora più innovative, perdendo quel treno che poteva dare concrete risposte..e ci si ritrova a gennaio 2014 a dibattere tra embrionali, mesenchimali e cellule cerebrali da feti morti….un intrigo che se non c’è volontà di risolvere testimonierà la sconfitta totale di tutti, nessuno escluso.

Pëtr Kropotkin lo aveva già previsto:” La scienza non fa veri progressi se non quando una verità nuova trova un ambiente pronto ad accoglierlo”….quando dimostreremo di essere all’altezza?

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STAMINA: INTRIGO DA PREMIO NOBEL E OCCASIONI SFUMATE

 

Come recita la famosissima canzone di Povia i politici “fanno oh!!! “ ai titoli shock ormai quotidiani, attesi e dibattuti ormai su tribunali televisivi, neanche con un contraddittorio, ma chiamando scienziati, o meglio ricercatori in odore di conflitto d’interesse, che non potrebbero per etica dibattire e screditare il lavoro altrui, poichè hanno anch’essi interessi da tutelare in immagine e sperimentazioni ancora in alto mare, ma soprattutto neri come la pece perchè la sperimentazione viene, o meglio dovrebbe essere sostenuta con soldi pubblici. 

 

di Cinzia Marchegiani

Abbiamo assistito ad un catastrofismo fantascientifico. Dal giorno dell’ordinanza del Tar del Lazio, il comitato scientifico non ha voluto inchinare la testa, l’onta del prestigio ero troppo sporca da lavare. Riecheggiano su molti giornali e a tiratura copia e incolla, sempre le solite frasi, sempre i soliti sospetti, che spesso si contarddicono da soli.

Prima le cellule staminali non ci sono, poi c’è il pericolo di infezione dell’HIV e della mucca pazza, si è passati poi ad affermare che qualora il metodo Stamina riesca a generare cellule desiderate, ce ne sarebbero troppo poche per avere un effetto teraupetico e poi ancora il doppio protocollo, quello consegnato è diverso da quello con cui Stamina Foundation prepara le differenziazioni agli Spedali di Brescia, tale da essere ora dibattuto nella Commissione del Senato che ha aperto un’indagine sull’origine del Caso Stamina.

Eppure, sia il ministro Lorenzin e chi ha seguito questa ormai pantomima istituzionale, dovrebbe conoscerne le motivazioni, poichè è stato imposto a Davide Vannoni di modificare il protocollo originale per standardizzarlo e adeguarlo al laboratorio gmp. Ma il sospetto dell’inaffidabilità del parere degli esperti è racchiusa in questa frase che lo stesso Nature riporta in un articolo: “Le motivazioni cliniche fornite da Stamina contengono anche errori concettuali, dicono gli esperti, in quanto è ampiamente accettato dalla comunità scientifica che le cellule staminali possono differenziarsi  solo in ossa, grasso o cartilagine”. Ormai è stato confutato da moltissime pubblicazioni che le cellule staminali mesenchimali abbiano anche questa particolarità, già pubblicata dalle nostre inchieste e da altri giornali che fortunatamente  mostrano il vero volto di questa commissione, forse non informata e aggiornata sulle ricerche e pubblicazioni scientifiche? Il loro giudizio è ineccepibile o è fonte di dubbi? Una delle tante pubblicazioni scientifiche testimoniano questa differenziazione  http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15152477 “Questi risultati indicano che le cellule derivate dal midollo osseo sono, almeno in parte, una fonte di neuroni e cellule endoteliali generati in risposta a infarto cerebrale, in presenza di citochine. Questa scoperta potrebbe suggerire una nuova strategia terapeutica per migliorare neuronale rigenerazione e vascolare dopo l'ictus in campo clinico.” Oppure  http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11988616# “Cellule derivate dal midollo osseo sono fonte di cellule endoteliali e cellule Neu-esprimenti dopo un infarto cerebrale. Questa plasticità può essere sfruttata in futuro per migliorare il recupero dopo l'ictus.”

L’ordinanza del Tar N. 4728/2013 del 4 dicembre scorso, (qui un sito di diritto amministrativo l’elaborazione http://www.diritto.it/docs/35811-i-profili-giuridici-del-caso-stamina-e-l-ordinanza-del-tar-lazio-n-4728-del-4-dicembre-2013?page=1 ) non lascia incertezze e si fonda principalmente su tre principi ritenuti sostanziali per la fase istruttoria del procedimento amministrativo ed anche  per quello avente ad oggetto una sperimentazione medica:
1.    Principio dell’imparzialità e indipendenza
2.    Soccorso istruttorio
3.     Istruttoria in contraddittorio.

L’ordinanza del TAR  ha sottolineato l’importanza di profili giuridici che in realtà sono rilevanti per la correttezza del procedimento amministrativo.
La paradossale situazione che di fatto si stava generando per cui, mentre si chiudeva la strada della sperimentazione ufficiale da parte di un organo pubblico, il metodo stamina veniva somministrato in singoli casi a seguito di ricorsi ex art. 700 c.p.c.
L’ordinanza del TAR, senza entrare nel merito dell’efficacia o meno del metodo, ha affrontato la questione con obiettività ed ha riportato nell’alveo della legalità e della correttezza amministrativa l’intero procedimento volto alla sperimentazione del metodo Stamina, censurando la mancanza di imparzialità dei membri del Comitato scientifico che ha deciso di bloccare la sperimentazione; soprattutto, ha accertato che da un lato il Comitato ha travalicato i compiti allo stesso attribuiti dalla legge, non avendo il potere di bloccare la sperimentazione, e dall’altro non ha garantito un’istruttoria approfondita in tutti i suoi aspetti ed un giusto contraddittorio, che neanche in un mese ha consegnato il giudizio.
 
Questa ordinanza di fatto ha macchiato la responsabilità di questi protagonisti al mondo intero, un’onta sull’immagine della nostra nazione  che si cerca in tutti modi di cancellare, perpetrando gli errori come sorta di giustificazione e cercando di capovolgere questa immensa frittata che di certo non porta prestigio alla scienza nostrana e alle istituzioni.  Di fatto vengono scoccate  freccie micidiali per stordire l’opinione pubblica ma anche i politici, che incredibilmente si fanno contagiare da questo effetto shock delle notizie  dimostrando di non conoscere la reale cronologia e documentazione agli atti. E così, queste super notizie ormai anacronistiche vengono lanciate a scoop alternati ogni giorno; basta la pubblicazione di un articolo che c’è l’effetto virale, sia mai qualcuno debba restare indietro con lo scoop-non scoop. Diventa alquanto fantasiosa l’elaborazione delle notizie, un Vannoni visto in camice girare nei laboratori, non lo è mai stato, poi c’è la revoca dell’incarico dall’ateneo di Udine dopo le polemiche su Stamina mentre lo stesso Vannoni replica che la sua domanda di trasferimento all’università telematica Unicusano di Roma fu inoltrata a maggio del 2013 con trasferimento effettivo nei primi di novembre successivo. Non importa mentire, importa dare informazioni tendeziose e creare confusione, non tutti hanno la possibilità di indagare. La fresca  dichiarazione del Vice Presidente dell’ISS, Elio Cardinale a un convegno al San Raffaele di Roma: "non capisco come gli Spedali Civili di Brescia abbiano potuto consentire la sperimentazione (quale di sua grazia?)” ed  infine "la tracimazione della magistratura, non capisco come dei giudici possano esprimersi su protocolli scientifici” (eppure la sentenza è stata chiarissima) dimostra ancora una volta la totale o voluta ignoranza (colui che ignora) nel distinguere la differenza tra sperimentazione, che non era in essere al nosocomio e cura compassionevole, sancita da una legge a tutti gli effetti!!

 Ma una cosa è certa, la sperimentazione non s’ha da fare e ora anche le cure compassionevoli. Poco importa che il governo abbia autorizzato un’iter per la sperimentazione clinica poichè quelle infusioni non avevano dato effetti collaterali http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_4_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=salastampa&p=comunicatistampa&id=3890  neanche interessa capire che il ministero della salute aveva certificato cellule valide e ad uso terapeutico il preparato ispezionato dai Nas e dall’Aifa, http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_4_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=salastampa&p=comunicatistampa&id=3696 comunicazione agli atti che ne permetterebbe la tutela delle cure compassionevoli.  Si fa finta di non conoscere, i giornalisti  ignorano, mentre la Lorenzin non  cita il documento in questione, anzi aggredisce una giornalista che chiede notizie sulla prosecuzione delle cure compassionevoli: “ma lei è uno scienziato?”

Questo è il nostro Ministro della Salute. Le famiglie dei malati e ormai moltissimi cittadini  percepiscono (non ci vuole molto ingegno) una elaborata rete di sospetti quando in realtà i responsabili di mancanze di credibilità e di etica non solo professionale hanno nome ben precisi. E’ palpabile il disgusto, ma non la rassegnazione alla giustizia. Si è creata ormai una voragine tra lo stato e il popolo. Politici assenti, indifferenti, impreparati, superficiali non conoscono i documenti importanti, quelle sentenze frutto di studio e leggi e non di pietà al malato morente. E allora, come recita la famosissima canzone di Povia i politici “fanno oh!!! “ ai titoli shock ormai quotidiani, attesi e dibattuti ormai su tribunali televisivi, neanche con un contraddittorio, ma chiamando scienziati, o meglio ricercatori in odore di conflitto d’interesse, che non potrebbero per etica dibattire e screditare il lavoro altrui, poichè hanno anch’essi interessi da tutelare in immagine e sperimentazioni ancora in alto mare, ma soprattutto neri come la pece perchè la sperimentazione viene, o meglio dovrebbe essere sostenuta con soldi pubblici. 

Emergono da questa complicata vicenda due aspetti terrificanti, il primo, l’assoluta incapacità di spengere queste inutili e sterili polemiche, visto che nei fatti, ci sono documenti sconcertanti a favore delle cure compassionevoli e della tutela all’autoderteminazione del malato, che viene scippato con metodi misteriosi e inadeguati alla gestione di un paese civile e democratico; il secondo la continua negazione e disinformazione, un’ermetica censura dei registri delle pubblicazioni che sconfessano quei ricercatori che finora si sono accaniti per dimostrare la cialtroneria e stregoneria additata a Davide Vannoni.

La senatrice Elena Cattaneo, che fin dall’inizio, si è decisamente schierata definendo il protocollo senza validità scientifica, non perde mai occasione pubblica di  mistificare e sminuire il lavoro e la professionalità dei medici che hanno in cura i bambini trattati con la metodologia stamina e per chiudere in bellezza aggredisce uno scienziato di fama mondiale come il professor Camillo Ricordi (che ha un curriculum infinito tra riconoscenze, ricerche e scoperte in campo non solo delle staminali) poiché dopo le testimonianze importantissime di Richard Bach e Marcello Villanova in merito ai miglioramenti inconfutabili dei bambini trattati, ha sentito la necessità assoluta di dare risposte esaurienti non solo per la scienza, ma soprattutto per i malati che ora stanno guardando soffocati e sconfortati questa partita a tennis, dove non esiste un confronto e ricerca ma solo offese inaudite e contro ogni rispetto ed etica. Il governo ha voluto ascoltare esclusivamente il parere di una parte schierata di  scienziati, mentre in realtà esistono forti divergenze che devono essere considerate e non scartate. Vietando il confronto del pluralismo delle riflessioni e esperienze, è stato oltraggiata l’unica strada percoribbile che avrebbe permesso trasparenza, credibilità e riconoscimento del principio di coerenza scientifica e non scientistica.

E’ stato dato un passaporto, nonostante vi fossero fondati conflitti d’interesse poiché il metodo stamina potrebbe rappresentare, qualora fosse accertata la sua validità scientifica, un concorrente scomodo  per le ricerche che utilizzano come fonte di ricerca le staminali embrionali, poichè ancora dovranno superare infiniti test sulla instabilità cromosomiale, l’EMA le dichiara non adatte per uso terapeutico e soprattutto la tegola caduta in testa dalla sentenza c-34/10 della Corte di Giustizia UE del 18 ottobre 2011 ( vedi qui https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CC8QFjAA&url=http%3A%2F%2Fcuria.europa.eu%2Fjcms%2Fjcms%2FP_81415%2F&ei=b9nRUqrsDsXmywPO4YLwBA&usg=AFQjCNFRHxoZfN08wS3LuW_JqilqF2ZuwA&bvm=bv.59026428,d.Yms ) che non ne permette brevettabilità…ha innalzato un muro ostile poichè queste ricerche dipendono dai contributi del  big pharma, lobbies energivore di business che devono tenere fortemente in considerazione queste nuove variabili sfavorevoli. In questo modo purtroppo si è autorizzato una liceità scorretta che non manca occasione di sminuire i colleghi e le conoscenze mediche, patrimonio di esperienze personali che trova nella Cattaneo e altri ricercatori stimabili, non più scienziati ma giudici in tribunali mediatici. Così le valutazioni dei neurologici, Villanova e Bach, che scettici hanno dovuto testimoniare miglioramenti in alcun libro medico descritti, sono stati agli occhi dei telespettatori e dei lettori dei quotidiani, investiti di ilarità e inconsistenza. Attacchi giornalieri che mostrano una parte oscura, deludente e sconfortante….dove si percepisce una erosione della funzione etica che non rimane inosservata. Ci si chiede quando tutto questo finirà?

La senatrice  Cattaneo tra l’altro non perde occasione di aggredire la magistratura, sicuramente l’ultima sentenza del Tar del Lazio dello scorso dicembre ha riaperto ferite profonde. Le due sonore e frustanti sconfitte prima con il Tar del Lazio, ricorso n. 3751/2009,  per l’estromissione dal “bando di ricerca sanitaria per l’anno 2008, con un fondo di 8 milioni di euro,  finalizzata per progetti in materia di cellule staminali” per le ricerche che utilizzavano le staminali embrionali di origine umana e poi  al Consiglio di Stato, nel dicembre 2009,  sono forse diventati fonti di estrema frustazione che non le hanno consentito l’acceso ai contributi stanziati per la ricerca in Italia. Il coinvolgimento dell’Asssociazione Coscioni (le cariche elettive e presidenziali si sono tramandate da pochi mesi  da Giulio Cossu a Michele De Luca) in questa particolare battaglia, la troviamo nella creazione di un fondo “Spese ricorso cattaneo-Cerbai-Garagna” per contribuire alle sue spese legali sostenute. In verità queste due sentenze italiane sono state molto lungimiranti, anticipando quella della Corte di Giustizie Unione Europea c-34/10 del 18 ottobre 2011 che vieta la brevettabilità delle terapie che utilizzano  gli embrioni umani, poichè alimenterebbe il business inaccetabile degli embrioni stessi. L’estremizzazione di questi attacchi al metodo stamina ha aperto un’immensa voragine, nonostante i documenti del ministero della salute abbiamo da tanto tempo certificato la non pericolosità delle infusioni anche a livello di controlli sulla sicurezza, mentre le cure compassionevoli hanno dato riscontri positivi per molti bambini cui la medicina non dava nè speranze, nè flutuazioni, nè possibilità di migliorare condizioni di salute compromesse dalla patologia degenerativa…poi il giallo delle cartelle cliniche valutate dal ministero che non dimostrano miglioramenti, cartelle che non dovevano essere redatte dagli Spedali Civili di Brescia poichè non vi era alcuna sperimentazione clinica…perchè questi giochi di parole? Sono fortuiti questi fraintendimenti ma soprattutto chi si sta colpendo in questo modo, i malati o Davide Vannoni? Perchè dopo tutte questi anatemi sulla pericolosità della terapia cui sono stati trattati questi bambini, nessuno del ministero della salute, dell’AIFA, ne un componente dell’ex comitato scientifico si è posto il dramma e il dovere di valutare la salute fisica dei bambini? Il disagio di questo comportamento ambiguo non è passato inosservato, eppure nessuno ha contattato queste famiglie, nessuno ha realizzato una taske force per monitorare le analisi e il benessere dei bambini per allontanare ogni dubbio sul contagio dell’HIV, del Morbo della BSE (Mucca Pazza) e detriti vari. Bambini e  terapie giudicate da un cartaceo e un tribunale scientifico organizzato in tv e su tutti i giornali…L’unica assente in questa patologica storia è la logica, offesa e annullata da troppi quesiti, e un dolore immenso, quello dei genitori che si sentono non solo offesi nell’intelligenza, ma nel cuore, nel constatare che non meritano serietà e professionalità dalle istituzioni tutte. Mentre si litiga e si fanno processi virtuali viene divorato il tempo, il  nemico assoluto contro cui nessuno fa nulla. Agli occhi esterni sembra si sia scatenata una lotta titanica tra scienziati e alla caccia al  finanziamento pubblico per le sperimentazioni, mentre il valore umano, non provoca alcuna riflessione.

Tre milioni di euro sono troppi, per una terapia che non è miracolosa, valutata su carta. Non si può nascondere la guerra spietata che si è innescata fra i vari ricercatori alla corsa al finanziamento pubblico che ha esordi lontani e che ha prodotto anche un’imbarazzante interrogazione parlamentare sulla trasparenza con cui venivano assegnati importanti somme di denaro. Infatti nel 2001 il Ministero della salute, istituiva presso l’ISS la “Commissione sulle Staminali” presieduta da Enrico Garaci, Presidente dell’ISS che era formata da 12 membri e doveva decidere l’erogazione di un finanziamento di 7,5 milioni di euro nei tre anni successivi in tre progetti di durata biennale, dedicati a proposte di ricerche sulle staminali adulte (animali e umane) e  dalle embrionali animali, ma l’interrogazione di Poretti Donatella evidenziò i conflitti d’interesse relativi alla composizione della commissione e alla stessa presentazione dei progetti che erano riconducibili direttamente o indirettamente a centri di ricerca cui appartenevano gli stessi membri della commissione, e che dopo aver richiesto la pubblicazione sul web, che fu solo temporanea, erano stati notati come alcuni membri della commissione stessa, avessero presentato anche 5/7 progetti con particolari artefici. Nel caso specifico ad esempio Angelo Vescovi, membro della commissione presentava un progetto n.118 come responsbile, il n.120 come corresponsabile e il n.108 era responsabile la dott.ssa Galli ricercatrice nel suo laboratorio, e il n.86  corresponsabile la stessa Galli e il n.17 resposabile dott. Gritti che lavorava anch’egli nel laboratorio di Vescovi. (Vedi qui https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=3&cad=rja&ved=0CDkQFjAC&url=http%3A%2F%2Fdati.camera.it%2Focd%2Faic.rdf%2Faic5_00014_15&ei=X-zRUvGHF4O70QXTjIDACQ&usg=AFQjCNEQzkrhyYmWlZHiHY3Uw4uhCkqoiw )

Proprio all’inizio di questo 2014, il Professor Angelo Vescovi (anch’esso un detrattore di stamina) annunciava al TG Umbria la probabile aperura del Centro delle Cellule Staminali di Terni, rassicurando i pazienti che la sperimentazione sulla SLA  (promossa dall’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni) in corso sta andando avanti e sicuramente nell’estate terminerà, ma servono ancora  gli strumenti tecnici e il personale. Per ora un milione di euro sono stati utilizzati per garantire la copertura dei costi della sperimentazione. Alla Fondazione delle Cellule Staminali di Terni costituita dal il Professor Enrico Garaci, ISS e il Monsignor Vincenzo Paglia, arrivano importanti finanziamenti dall’Associazione Neurothon Onlus (nel 2013 è diventata Revert) di cui lo stesso  Monsignor Paglia (Diocesi di Terni)  è il presidente, mentre la Biobanca o Banca Cellule Staminali Cerebrali (prelevate da cervelli di feti abortiti) che è sostenuta dalla Fondazione stessa,  ha ricevuto nell’ottrobre 2010 l’autorizzazione dell’AIFA come officina per la produzione di cellule a scopo terapeutico. Angelo Vescovi riassume la tecnica dell’intervento:”essenzialmente consiste nell’aprire parte della colonna vertebrale e inserire un sottilissimo ago, che contiene le cellule staminali cerebrali, che sono state precaricate, e iniettare  in tre punti del midollo spinale lombare, solo da una parte – in questo caso la parte sinistra – e soprattutto nella parte anteriore, dove ci sono le cellule che muoiono di questa malattia, che si chiama motoneuroni. La malattia è la Sclerosi Laterale Amiotrofica.”
Questa tecnica, come descritta risulta molto invasiva e  trascina con se la criticità della terapia immunosoppressoria, poichè le cellule utilizzate, producono una risposta immunitaria che va controllata per tutta la vita  e che rende più vulnerabili a complicanze infettive che proprio nella SLA possono anche essere fatali.

Indiscutibilmente questi scenari di straordinarie scoperte sono spesso in forte competizione tra loro, e si annusa una forte rivalità, che miete però forti dubbi nel monitorare i conflitti d’interesse, poichè spesso la sopravvivenza di una sperimentazione clinica e quindi della vittoria scientifica  dipende dal fallimento delle altre concorrenti. In queste rivalità ci sono i malati, con malattie devastanti che purtroppo si sentono ripetere  troppo spesso la posticipazione dei risultati terapeutici attesi.

In tutte queste ricerche ancora molto poco, dopo tanti anni di ricerche si è ottenuto, dovuta alla difficoltà di studiare in primis le malattie stesse, di origine genetica e che coinvolge aspetti complicati e lunghissimi. Telethon, tra le sue innumerevoli studi ad oggi consente di dare blande certezze e studi ancora infiniti, ne valuteremo presto i costi affrontati e le terapie geniche ottenute. Di certo si sente una mancanza di collaborazione, indiscutibilemnte dovuta a mantenere prestigio e segretezza delle conquiste ottenute, l’unico escluso e isolato è il malato stesso…tirato, strattonato da più parti da traguardi luminosi ma che nell’essenza rimane a corto di farmaci e terapie geniche che dovevano rivoluzionare la prospettiva di vita.

Al riguardo la lettera inviata a La Stampa dal Prof. Umberto Cornelli, Adjunt Professor of Pharmacology, Loyola university School of Medicine, Chicago chiarisce gli aspetti emersi dal caso stamina, soprattutto dalle competenze istituzionali. Con “La terapia è il medico curante” Cornelli illumina con essenziali punti le varie criticità: “La caratteristica delle cellule staminali è quella di contenere dei fattori (di crescita) che possono attivare la riparazione/differenziazione/duplicazione. Anche se appena iniettate in buona parte possono essere distrutte, esse liberano tali fattori (proprio in ragione della loro lisi) che possono collocarsi in zone irrorate, stimolando i processi sopra indicati. Pertanto non si può assolutamente disconoscere per esse un’azione indiretta.

Qualsiasi terapia deve essere messa in condizioni di esprimere la sua potenzialità. un comitato di esperti può solamente mettere a punto un protocollo. Nel caso di un giudizio su una terapia, questo deve/può essere meramente indicativo e molto prudente. La soggettività delle risposte cliniche non può essere trascurata. Quando dei genitori scendono in piazza a sostenere una terapia per casi senza speranza, dichiarando di aver visto dei miglioramenti, hanno anche loro il diritto di avere un rappresentante nel comitato scientifico. Il ministro Lorenzin è competente per valutare l’idoneità di una commissione di esperti o per fare il ministro? Lieto se potrà dimostrarlo. Intanto il Dr. Guariniello, con buona probabilità, toglierà le sue castagne dal fuoco essendo incaricato allo scopo.”

Una lotta estenuante, tra istituzioni che ad ora in commissione senato devono studiare cose che già la commissione sanità doveva conoscere, e questo è fonte di imbarazzo istituzionale; basti pensare come la Presidente della Camera Boldrini sia rimasta esterefatta quando la delegazione dei malati del Civico 117A e Claudio Morganti di Io Cambio, gli hanno mostrato il Comunicato 173 del Ministero della Salute. Altro tempo perso per questi malati, cui i responsabili hanno avuto un atteggiamento di grave superfialità. L’Aifa in questo contesto ha avuto un ruolo determinante, ci si augura che un garante controlli anche questo operato, poichè l’ordinanza 1/2012 del 15 maggio 2012 dalle varie sentenze  dei magistrati cui i malati hanno fatto ricorso si evince un blocco non legale, e ora con una nuova diffida ancora sconosciuta intima gli Spedali Civili di Brescia a non rilasciare le cellule staminali che sono nei laboratori ( non appartengone nè al nosocomio, nè all’Aifa ma ai donatori) al professor Camillo Ricordi che ne aveva fatta richiesta per poter finalmente fare la convalida a Miami. Un’intricata storia avvolta in numerosi conflitti d’interesse mai estirpati, dubbi mai dipanati e la lucida sensazione dei genitori dei piccoli malati che ci sono troppe responsabilità pesanti. Nonostante tutto questo tempo, è ancora  tutto da rifare, con una nuova commissione scientifica che ha già  in seno un componente in palese conflitto d’interesse, il professor Antonio Uccelli che sta completando con un altro team la sperimentazione per la sclerosi multipla con cellule staminali mesenchimali che terminerà nel 2014.  Antonio Uccelli https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CDwQFjAA&url=http%3A%2F%2Fwww.aism.it%2Findex.aspx%3Fcodpage%3D2013_05_ricerca_congresso_uccelli&ei=uCLSUtCoNoWGtAbAxoGgCw&usg=AFQjCNH6qrcjPU6NgR6GjtLeRdJH458vsA&bvm=bv.59026428,d.Yms e che ha commentato negativamente sul network la sentenza del Tar del Lazio in merito alla sospenzione del Comitato scientifico.

Elemento fuori dal coro è il professor Mauro Ferrari, che appena nominato presidente del nuovo comitato scientifico ha affermato che vuole conoscere le famiglie e vedere i bambini. Ad un’intervista rilasciata al Corriere della Sera ha detto: «Questo non è un problema di matematica da risolvere a tavolino. Un uomo di scienza non può prescindere dal contatto diretto con i malati.

L’etica della scienza è stata più volte nel corso della storia coinvolta in frode e relativi scandali pubblici, che hanno fatto emergere, come dice il comunicato della FISM – Federazione delle Società Medico Scientifiche- l’esistenza della fabbricazione, falsificazione e plagio dei risultati della ricerca. La stessa FISM la battezza la triade malefica  generata dalla pressione di pubblicare, che a sua volta è determinata dalla pur legittima ambizione dei ricercatori di avanzare nella carriera accademica, e dalla loro necessità di ottenere adeguati finanziamenti (così disperatamente scarsi in Italia). “Gli scandali determinati dalle frodi stanno ponendo un serio ostacolo alla credibilità degli scienziati e della scienza di fronte alla società civile: in Italia come nel resto del mondo!” La matrice del Codice che la FISM invita a diffondere e far rispettare ai vari soci conferma che la scienza è fatta di uomini con le proprie peculiarità e difetti umani che non sono ostacolate da titoli accadamemici. Sia questa una riflessione rivolta a tutti i protagonisti di questo intrigo da premio Nobel.

E così parlando di neuroni o non neuroni, è straordinaria la scoperta messa a punto da un gruppo di ricercatori dello Scripps Research Institute a La Jolla che sembra aprire ulteriori conoscenze.  Un anticorpo monoclonale è in grado di attivare in modo anomalo un recettore delle cellule del midollo, inducendole a produrre precursori di cellule nervose invece di globuli bianchi. La nuova tecnica, più semplice e sicura di quelle finora disponibili per ottenere neuroni da staminali del midollo, potrebbe rendere molto più agevoli le terapie cellulari, ma indica anche che uno stesso recettore può attivare reazioni biologiche molto differenti.  La scoperta apre le porte alla possibilità di produrre linee cellulari per il trattamento di lesioni del midollo spinale, ictus e altre analoghe condizioni patologiche in modo più semplice e sicuro rispetto alle tecniche attuali, al momento confinate di fatto solo all'ambito del laboratorio.
A differenza delle precedenti, la nuova tecnica prevede il ricorso a una sola proteina che agendo su uno specifico recettore delle staminali midollari adulte permette una loro differenziazione diretta in cellule nervose.

Nel tempo che questa contesa sperimentazione sta perdendo, i malati sono emarginati, la metodologia che ad oggi ha dato importanti contributi nelle patologie degenerative viene contesa tra Aifa, Ministero della Salute ora  Commisssione del Senato, mentre stanno affiorando altre scoperte ancora più innovative, perdendo quel treno che poteva dare concrete risposte..e ci si ritrova a gennaio 2014 a dibattere tra embrionali, mesenchimali e cellule cerebrali da feti morti….un intrigo che se non c’è volontà di risolvere testimonierà la sconfitta totale di tutti, nessuno escluso.

Pëtr Kropotkin lo aveva già previsto:” La scienza non fa veri progressi se non quando una verità nuova trova un ambiente pronto ad accoglierlo”….quando dimostreremo di essere all’altezza?

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STAMINA E CURE COMPASSIONEVOLI: AGLI ATTI IL COMUNICATO DEL MINISTERO DELLA SALUTE CHIARIFICATORE

Il comunicato del Ministero chiarisce che i campioni prelevati per l’ispezione del maggio 2012 dall’AIFA e dei Nas ha non solo ha dimostrato la vitalità delle cellule effettuata presso l’ISS ma soprattutto che era adeguata a qualsiasi uso terapeutico.

 

di Cinzia Marchegiani

Roma – C’è un virus che non accenna ad esere debellato, si stanno cancellando le cure compassionevoli  con la terapia del metodo stamina, eppure esiste e sta agli atti un documento del Ministero della Salute, un comunicato del 23 agosto 2012 diretto soprattutto agli organi di stampa, il nr. 173 per l’esattezza,  (qui potete visionare digitando http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_4_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=salastampa&p=comunicatistampa&id=3696) che chiarisce che i campioni prelevati per l’ispezione del maggio 2012 dall’AIFA e dei Nas ha non solo ha dimostrato la vitalità delle cellule effettuata presso l’ISS ma soprattutto che era adeguata a qualsiasi uso terapeutico.

Tutto un gioco di parole ancora sui giornali per far emergere ombre che ai fatti non sussistono. Ad oggi però vengono bloccate incostituzionalmente le cure compassionevoli e i diritti acquisiti dei malati vengono disattesi nonostante le ordinanze dei magistrati. Chi doveva vigilare sembra stordito dagli tabella di giornali che rimescolano notizie obsolete, vista la sentenza del Tar del Lazio del 4 dicembre scorso sul Comitato Scientifico e i documenti agli atti documentali sono ignorati anche dai giornalisti che hanno lanciato questo sasso nello stagno, hanno dichiarato non conoscere. E’ l’esempio di  Paolo Russo de La Stampa che ha realizzato scoops su Stamina ma  intervistato da Andrea Sciaretta, papà della piccola Noemi all’uscita della Conferenza Stampa dello scorso 28 dicembre a Roma, chiarisce la sua mancata informazione sulla vera documentazione.

Qui il video http://www.youtube.com/watch?v=GzhzvlYkfQk&sns=fb cambiano i ruoli, il giornalista non sa rispondere.

Ieri Claudio Morganti, deputato del Parlamento Euopeo del Gruppo “Europa della Libertà e della Democrazia” assieme ad una delegazione di malati del presidio Civico 117A dopo aver incontrato il Presidente della Camera Laura Boldrini dichiara:“L'incontro ottenuto con determinazione dal movimento 'IO CAMBIO'  è stato positivo. Aver ottenuto l'impegno di un'audizione porterà chiarezza sul perché le cure compassionevoli sono state bloccate nonostante la legge Turco-Fazio sia ancora in vigore e il ministero della salute abbia ritenuto le cellule mesenchimali idonee nell'agosto 2012.” In agenda prossimamente verrà istituita un’audizione in Commissione Affari Sociali dove sarà presente oltre la Boldrini anche il Ministro Lorenzin. Morganti si ritiene soddisfatto, poichè si andrà a cercare la risposta concreta verso una metodologia che ha subito molte chiacchiere. La stessa Presidente della Camera si è assunta il compito di capire il motivo del blocco delle cure compassionevoli, lo stesso Morganti riferisce:”Non si capisce infatti  perchè attualmente siano state bloccate le cure ai pazienti che ne fanno richiesta nonostante lo stesso Ministero della Salute abbia dichiarato il metodo Stamia sicuro.”

Di certo le ombre sono molte, presto pubblicheremo un’altra inchiesta, perchè sembra che il ruolo dei media sia stato, dopo la sentenza del Tar attivato a dichiarare e mescolare notizie per fare più confusione, visto che anche i politici sono destabilizzati, nonostante ci sia una documentazione accurata, soprattutto evidenze che emergono anche laddove non si voglia cercare…il ricorso degli Spedali Civili di Brescia contro l’Aifa menziona esattemente come sono state gestite le ispezioni, sarà il tempo e un’indagine seria a ristabilire la giusta cronologia e le mancanze di chi doveva seriamente vigilare. Consiglierei ai genitori dei bambini con ordinanze dei magistrati di rivolgersi al Mediatore Europeo, ci sono diritti acquisiti che le istituizioni stanno disattendendo…si parla di tutto tranne che forse la tutela dei minori e dei malati siano stati violati pesantemente.

Continueremo ad informare, ma con la documentazione, e non su stralci di fantomatiche interviste e segreti istruttori, questi piccoli malati chiedono serietà dai grandi e dalle istituzioni.

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STAMINA E CURE COMPASSIONEVOLI: AGLI ATTI IL COMUNICATO DEL MINISTERO DELLA SALUTE CHIARIFICATORE

Il comunicato del Ministero chiarisce che i campioni prelevati per l’ispezione del maggio 2012 dall’AIFA e dei Nas ha non solo ha dimostrato la vitalità delle cellule effettuata presso l’ISS ma soprattutto che era adeguata a qualsiasi uso terapeutico.

 

di Cinzia Marchegiani

Roma – C’è un virus che non accenna ad esere debellato, si stanno cancellando le cure compassionevoli  con la terapia del metodo stamina, eppure esiste e sta agli atti un documento del Ministero della Salute, un comunicato del 23 agosto 2012 diretto soprattutto agli organi di stampa, il nr. 173 per l’esattezza,  (qui potete visionare digitando http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_4_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=salastampa&p=comunicatistampa&id=3696) che chiarisce che i campioni prelevati per l’ispezione del maggio 2012 dall’AIFA e dei Nas ha non solo ha dimostrato la vitalità delle cellule effettuata presso l’ISS ma soprattutto che era adeguata a qualsiasi uso terapeutico.

Tutto un gioco di parole ancora sui giornali per far emergere ombre che ai fatti non sussistono. Ad oggi però vengono bloccate incostituzionalmente le cure compassionevoli e i diritti acquisiti dei malati vengono disattesi nonostante le ordinanze dei magistrati. Chi doveva vigilare sembra stordito dagli tabella di giornali che rimescolano notizie obsolete, vista la sentenza del Tar del Lazio del 4 dicembre scorso sul Comitato Scientifico e i documenti agli atti documentali sono ignorati anche dai giornalisti che hanno lanciato questo sasso nello stagno, hanno dichiarato non conoscere. E’ l’esempio di  Paolo Russo de La Stampa che ha realizzato scoops su Stamina ma  intervistato da Andrea Sciaretta, papà della piccola Noemi all’uscita della Conferenza Stampa dello scorso 28 dicembre a Roma, chiarisce la sua mancata informazione sulla vera documentazione.

Qui il video http://www.youtube.com/watch?v=GzhzvlYkfQk&sns=fb cambiano i ruoli, il giornalista non sa rispondere.

Ieri Claudio Morganti, deputato del Parlamento Euopeo del Gruppo “Europa della Libertà e della Democrazia” assieme ad una delegazione di malati del presidio Civico 117A dopo aver incontrato il Presidente della Camera Laura Boldrini dichiara:“L'incontro ottenuto con determinazione dal movimento 'IO CAMBIO'  è stato positivo. Aver ottenuto l'impegno di un'audizione porterà chiarezza sul perché le cure compassionevoli sono state bloccate nonostante la legge Turco-Fazio sia ancora in vigore e il ministero della salute abbia ritenuto le cellule mesenchimali idonee nell'agosto 2012.” In agenda prossimamente verrà istituita un’audizione in Commissione Affari Sociali dove sarà presente oltre la Boldrini anche il Ministro Lorenzin. Morganti si ritiene soddisfatto, poichè si andrà a cercare la risposta concreta verso una metodologia che ha subito molte chiacchiere. La stessa Presidente della Camera si è assunta il compito di capire il motivo del blocco delle cure compassionevoli, lo stesso Morganti riferisce:”Non si capisce infatti  perchè attualmente siano state bloccate le cure ai pazienti che ne fanno richiesta nonostante lo stesso Ministero della Salute abbia dichiarato il metodo Stamia sicuro.”

Di certo le ombre sono molte, presto pubblicheremo un’altra inchiesta, perchè sembra che il ruolo dei media sia stato, dopo la sentenza del Tar attivato a dichiarare e mescolare notizie per fare più confusione, visto che anche i politici sono destabilizzati, nonostante ci sia una documentazione accurata, soprattutto evidenze che emergono anche laddove non si voglia cercare…il ricorso degli Spedali Civili di Brescia contro l’Aifa menziona esattemente come sono state gestite le ispezioni, sarà il tempo e un’indagine seria a ristabilire la giusta cronologia e le mancanze di chi doveva seriamente vigilare. Consiglierei ai genitori dei bambini con ordinanze dei magistrati di rivolgersi al Mediatore Europeo, ci sono diritti acquisiti che le istituizioni stanno disattendendo…si parla di tutto tranne che forse la tutela dei minori e dei malati siano stati violati pesantemente.

Continueremo ad informare, ma con la documentazione, e non su stralci di fantomatiche interviste e segreti istruttori, questi piccoli malati chiedono serietà dai grandi e dalle istituzioni.

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STAMINA: GIU' NEL TEVERE PER DIRE SI' AL METODO DI VANNONI

Redazione

Un tuffo per dire sì alla vita, per stare vicino ai malati che non chiedono altro che curarsi scegliendo Stamina. Sembra di tornare indietro a quando si lottava per la cura Di Bella ma adesso i tempi sono cambiati. I giovani sono motivati, la rete li sostiene, sostiene le famiglie dei malati, dei bambini che vorrebbero affidarsi alle cure compassionevoli per vedere dei miglioramenti e non lasciare che il tempo e l'inerzia gli regalino null'altro che la morte. Il nostro caro amico Simone Carabella, come ormai da qualche anno, oggi si è lanciato da Ponte Cavour nel Tevere con un messaggio di vicinanza ai malati. Ha fatto un gesto di protesta contro le istituzioni che ancora non accettano il metodo di Vannoni. Al contempo ha espresso solidarietà nei confronti dei malati che da mesi ormai protestano e si dissanguano solo perché gli viene negata la possibilità di curarsi con un metodo che happortato miglioramenti a coloro che vi si sono sottoposti. Grazie Simone!

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STAMINA: STAMPA SOTTO ACCUSA… CONTINUA LA MACCHINA DEL FANGO

di Angelo Parca

Stamina conferenza genitori dei malati – Ancora Stamina al centro di una informazione che ha gestito in maniera fuorviante tutta la vicenda. Sono state diramate notizie screditanti, diffamatorie e soprattutto inesatte. Insomma i media sono sotto accusa…

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STAMINA: STAMPA SOTTO ACCUSA… CONTINUA LA MACCHINA DEL FANGO

di Angelo Parca

Ancora Stamina al centro di una informazione che ha gestitoin maniera fuorviante tutta la vicenda. Sono state diramate notizie screditanti, diffamatorie e soprattutto inesatte. Insomma i media sono sotto accusa tranne i sottoscritti. Infatti, nella mattinata del 28 dicembre 2013 Cinzia Marchegiani, la nostra giornalista de L'osservatore d'Italia si è seduta al seduta al tavolo della conferenza stampa dei genitori dei malati. Marchegiani ha sempre, da mesi ormai, fornito informazioni corredate dai pezzi di carta e per questo motivo siamo riusciti a dare notizie attendibili in merito. Intanto Roberta Sibaud, vicepresidente di Donne per la Sicurezza Onlus, la quale anche questa volta ha partecipato attivamente al centro congressi Capranichetta in occasione della conferenza stampa dei genitori dei bambini che hanno presentato la certificazione medica ed i video relativi ai miglioramenti dello stato di salute ottenuti dopo le infusioni di cellule staminali metodo Vannoni effettuate agli Spedali di Brescia., ha inteso far sentire la propria voce rispetto alla diffusione distorta di notizie: "La diffusione di notizie non dovrebbe avere alcun filtro – dice Sibaud – ma essere obiettiva, soprattutto se si parla della vita delle persone".

Nel frattempo Marino Andolina, vicepresidente di Stamina Foundation ha fatto sentire chiaramente la propria posizione: «Chi ha detto che non c’è nessun risultato merita di andare sotto processo per interferenza di attività salva vita. Almeno una procura sta già indagando, e non è quella di Torino. Esiste un complotto mirante a negare anche l’evidenza pur di bloccare sia le terapie compassionevoli a Brescia che la sperimentazione votata dal Parlamento».

E alle asserzioni in merito alla piccola Sofia che sarebbe stata ricoverata a causa di stamina L'osservatore d'italia risponde con una intervista direttamente alla dottoressa Imma Florio la quale rettifica la falsa notizia data dai vari Tg nazionali. Sofia non è in pericolo di vita dopo l'ultima infusione di staminali fatta agli Spedali di Brescia il 17 dicembre 2013, ma ha avuto un semplice disturbo virale.

Intanto si è insediato il nuovo Comitato del Ministero della Salute su Stamina. Presidente: Mauro Ferrari, Sally Temple; Curt R. Freed; Vania Broccoli; Francesco Frassoni; Carlo Dionisi Vici; Antonio Uccelli. E' quanto si legge in una nota del Ministero della Salute. ''E' stato individuata – si legge – la figura di un presidente garante di alto livello, non della materia ma riconosciuto internazionalmente per qualita' scientifica, accompagnato da due esperti di staminali stranieri, due esperti italiani piu' due clinici, uno di interesse metabolico e uno neurologico, entrambi noti in campo di terapia cellulare''. I criteri seguiti per la nomina degli esperti sono stati tre. Il primo: che queti ''non risultino avere ''preso posizione'' sulla sperimentazione di che trattasi; ''che siano individuati in base ai criteri vigenti nella comunita' scientifica per identificare la qualita' della relativa produzione (tra i quali l'h-index e il c-index)'' e ''che siano, tra l'altro, responsabili attivi di centri o istituzioni dedicate''. Per ultimo, ''che siano in possesso di professionalita' ''clinica'' per la valutazione delle cartelle cliniche''. Il presidente, Mauro Ferrari, e' Ceo dello Houston Methodist Research Institute, vice presidente esecutivo dello Houston Methodist Hospital, professore presso il Weill Cornell Medical College, New York e presidente della Alliance for NanoHealth. Sally Temple e' onvece direttore scientifico del Neural Stem Cell Institute, NY; Curt R. Freed capo divisione e professore presso l'University of Colorado (School of Medicine), Vania Broccoli oggi e' capo Unita' della Divisione di Neuroscienze Stem Cell Research Institute, Ospedale San Raffaele – Milano; Francesco Frassoni e' direttore centro cellule staminali e terapia cellulare Ospedale Giannina Gaslini – Genova. Tra i clinici esperti di terapia cellulare, infine: Carlo Dionisi Vici, Malattie metaboliche – Dipartimento di pediatria – Ospedale pediatrico Bambino Gesu' – Roma e Antonio Uccelli del Centro per la Sclerosi Multipla dell'Universita' di Genova, Neuroimmunologia del Centro di Eccellenza per la Ricerca Biomedica.

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STAMINA E IL GRANDE BLUFF MEDIATICO

di Cinzia Marchegiani

Come sempre l’Osservatore d’Italia ha seguito un percorso documentale sul caso stamina e le cure compassionevoli che dal 23 luglio 2013 ha allarmato le coscienze degli italiani, da quando un gruppo di malati ha deciso di presidiare una piazza simbolo dei diritti e della democrazia di questo paese……………………

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STAMINA E IL GRANDE BLUFF MEDIATICO

di Cinzia Marchegiani

Come sempre l’Osservatore d’Italia ha seguito un percorso documentale sul caso stamina e le cure compassionevoli che dal 23 luglio 2013 ha allarmato le coscienze degli italiani, da quando un gruppo di malati ha deciso di presidiare una piazza simbolo dei diritti e della democrazia di questo paese, Piazza Montecitorio. Non ci siamo fermati in superficialità, doveroso cercare e indagare su tutti i volti che hanno creato e plasmato una verità che ha molte facce e molte responsabilità, soprattutto istituzionali.

Nell’ultima settimana si è assistito ad un’amplificazione e informazione televisiva e di riflesso degli scoop di alcuni giornali, che ha prodotto informazione pubblica inizialmente con trasmissioni con poca sostanza e solo clamore, dividendo ancor di più quella linea di demarcazione fra i pro e contro, tale da sfiduciare la credibilità di una tv di stato che ha prodotto più confusione e scarsa informazione.

La fabbrica delle parole ha preferito fare show senza le verità oggettive, quelle documentali, diventando anch’essa la parte attiva di questa disamina che proprio in questi giorni ha toccato i limiti storici di serietà. Come la frase famosa de "Il gladiatore", si è scatenato l’inferno e come sotto effetto magico le ordinanze dei Tribunali amministrativi di Brescia e del Lazio sono state dimenticate, e con loro le prove documentali importanti che hanno stabilito, responsabilità, competenze e finalmente, dopo tanto tempo, una risposta chiara su quello che è accaduto.

Non si parlerà più del comitato scientifico e del ministro Lorenzin e delle decisioni di un Tribunale superpartes dello scorso 4 dicembre che ha dato ragione al professor Vannoni e alle associazioni a tutela dei malati, che gridavano  il conflitto d’interesse e  pareri non pertinenti al di fuori delle funzioni a loro assegnate dal decreto ministeriale che autorizzava l’iter della sperimentazione. E allora i dubbi emergono e i quesiti sono ancora più marcati. Perché in questi giorni si riparla di una ex-commissione del comitato scientifico e il suo parere sulla terapia con il metodo stamina? Il tam tam… è virale, basta leggere molti quotidiani che riportano sempre gli stessi tabella citando come fonte l’Ansa.it (rubrica Benessere e Salute)  che il 19 (e anche 20 dicembre) ha pubblicato l’ articolo sul parere del comitato, ma che leggendo attentamente si legge che la fonte è La Stampa.
Il Presidente Pietro Grasso ha messo in agenda il 7 gennaio del nuovo anno un’indagine conoscitiva su “Origini e sviluppi del caso stamina”. Finalmente un atto dovuto, poiché finora è stata sentita l’assenza di un garante, che deve ripristinare la credibilità. In questi tabella sono apparsi verbali dei Nas, ma si dimentica sempre però di comunicare che  il Tar di Brescia proprio da poco, su ricorso degli stessi Spedali Civili di Brescia verso AIFA, ha allontanato ogni sospetto sull’iter dei controlli della sicurezza che vengono eseguiti nei labotatori, dove la stessa Fondazione Stamina esegue la preparazione del prodotto da infondere e controllata dall’equipe ospedaliera rispettando tutte le norme di sicurezza. Nell’articolo dello scorso 17 ottobre lo stesso direttore generale Ezio Belleri inviava una mail a Gioia Locati (il Giornale) dove smentiva la pericolosità per la salute delle infusioni,  poiché se è vero che la produzione del materiale da infondere è curata dai biologi di Stamina, il nosocomio si fa carico delle attività cliniche in merito. (http://blog.ilgiornale.it/locati/2013/12/10/da-miami-una-musica-nuova-cosi-si-testera-stamina/)

Importante e forse prioritario informare seriamente l’opinione pubblica, poiché sembra in atto un vero processo mediatico, visto che nelle sedi opportune hanno già valutato e ordinato con sentenze note (di Brescia e del Lazio) ma forse non a tutti, che i dati relativi al trattamento Stamina sono comunicati alle Autorità Sanitarie competenti cosi come previsto dall’art. 2 comma 4 del D.L. 25 marzo 2013 n. 24 modificato dalla legge di conversione 23 maggio 2013 n. 57

Molti allora sono i quesiti da focalizzare, soprattutto chi ha ordito tutta quest’intricata situazione, volta più a ristabilire l’onore e prestigio dei membri del comitato scientifico, sconfessati da un tribunale amministrativo invece di informare le dovute osservazioni emerse dalle documentazioni oggettive? Come mai il Ministero della salute e l’Avvocatura di Stato non hanno portato in udienza al Tar del Lazio  il parere del comitato scientifico, documentazione,  che è stata fornita alla fine di settembre? Quei controlli sulla pericolosità del preparato da infondere possono essere giudicati  da un ministero della salute e dallo stesso comitato scientifico, considerando che lo stesso laboratorio d’eccellenza nazionale e forse europeo degli Spedali Civile di Brescia inviava all’ Autorità Sanitaria le analisi ritenendola quindi  informata dei dati e dei fatti? Di chi dovrebbe essere la responsabilità, qualora si dovesse dimostrare che quelle infusioni erano davvero pericolose?  Dubbi, domande ma soprattutto sospetti che ora devono essere dipanati e presto, soprattutto perché dei piccoli malati in grave condizioni di vita hanno acquisito un diritto sancito da ordinanze di magistrati (ancora in Italia, a differenza di quello che gli scienziati osteggiano, esiste una carta costituzionale) a ricevere le terapie con il metodo stamina e che ad oggi, per svariati motivi sono ostacolati perché le liste d’attesa sono bloccate. Magistrati che nelle varie ordinanze hanno più volte ripetuto che le terapie somministrate sono cure compassionevoli e che le note trasmesse dall’AIFA erano fuorvianti poiché non era in atto una sperimentazione clinica.

Qui tutta la documentazione sul Caso Stamina http://casostamina.altervista.org/

L’Avv, Desirèe Sampognaro del Movimento Vite Sospese, che in adiuvantum a Stamina Foundation ha presentato il ricorso amministrativo ricorda che la composizione del comitato era illegittima, il loro operato pure; non erano assolutamente legittimati ad esprimere alcun parere e si sono arrogati un potere che non avevano. Il Tar ha messo nero su bianco che hanno violato i principi fondamentali dell'azione amministrativa, quelli consacrati nella Costituzione, altro che vizi di mera forma. Le violazioni di legge erano macroscopiche ed erano frutto della troppa arroganza. Con la stessa arroganza stanno attaccando Stamina in maniera ignobile, con i soliti pettegolezzi da cortile. I giudici, invece, sono di parere diverso perché hanno la possibilità di valutare i fatti attraverso le prove documentali che vengono depositate. Anziché proporre appello, hanno preferito nominare una commissione conoscitiva, non si sa mai il Consiglio di Stato si fosse comportato da organo super partes come il Tar. L'intento è quello di vanificare l'operato del Tar con strumenti degni da Stato di polizia.”

Spuntano sempre e con una precisione infallibile, scoop giornalistici e riportati in televisione, che vanno ad incrinare la visione ormai opaca e complicata, di chi leggendo o ascoltando superficialmente si fa un’idea lontana dalla verità. Per questo il ruolo delle televisioni è fondamentale, entrando in tutte le case rappresentano uno strumento primario di diffusione delle informazioni… e troppo spesso nei format con alto indice d’ascolto informano senza documentarsi, mercificando la realtà con opinionisti e le loro riflessioni personali, lontane dall’approfondimento scientifico e legislativo. Una storia complicata e seria che coinvolge e travolge il destino di molti malati e familiari chiede di essere dibattuta nelle opportune sedi istituzionali, non dimenticandoci che si sta riportando alla luce, notizie già pubblicate e conosciute che ormai sono obsolete visto l’ordinanza del Tar del Lazio, dove  il parere consegnato nel lontano scorso settembre non era comunque vincolante ma rappresenta uno strumento di approfondimento a disposizione del ministro. Ma allora di cosa si sta parlando questi giorni? Solo di Mucca Pazza che echeggia come lo spettro di una pandemia che ha reminiscenze precise, eppure esiste e sta agli atti, sul sito del Ministero della Salute, più volte citato nelle precedenti inchieste su L’Osservatore d’Italia il comunicato stampa in merito all’esito dell’ispezione agli Spedali Civili di Brescia http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_4_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=salastampa&p=comunicatistampa&id=3696 che inchioda, non solo i detrattori che vorrebbero la pericolosità delle infusioni, ma soprattutto che le analisi confutano la sicurezza dei controlli, infatti si legge a chiare lettere che:  La correttezza della procedura è dimostrata dal fatto che l’analisi della vitalità delle cellule, effettuata presso l’ISS (Istituto Superiore di Sanità), su campioni prelevati e trasportati in conformità agli standard internazionali previsti per il trasporto di cellule staminali criopreservate ad uso terapeutico (Standard Jacie FACT, Ed. 5, marzo 2012), è risultata essere del tutto adeguata a qualsiasi uso terapeutico.
Si sottolinea inoltre che non è stata effettuata nessuna manipolazione che possa mettere a rischio la sterilità dei campioni visionati.

Doveroso allora indagare chi sapendo e/o incapace nei ruoli assegnati all’interno delle figure ministeriali, ha leso e ostacolato la cura compassionevole, che i malati hanno pagato non solo economicamente, ricorrendo ad un giudice per chiedere un diritto sancito dalla costituzione, art.32, ma viene ora osteggiato con il blocco agli Spedali Civili di Brescia… L’intervista al Ministro Lorenzin, di una giornalista che chiede notizie sul Caso Stamima, alla domanda  in merito alle cure compassionevoli che nulla hanno a che fare con la tempesta giudiziaria su Vannoni (va provata la colpevolezza, in Italia ancora si assiste condanna prima dei processi) la Lorenzin, si rifiuta  di  rispondere alla giornalista, e come giustificazione le chiede se è uno scienziato. http://www.youtube.com/watch?v=28MLCZ-tuuc

La lista di tabella poi perennemente smentiti sono molti, come le accuse a Vannoni che lo vedono vestito con il camice da dottore aggirarsi negli Spedali Civili di Brescia confondendo i pazienti sul suo ruolo, che va sempre ricordato non è lo staminologo o il biologo, ma il presidente di una fondazione… tutti i giorni si deve fare una lotta incessante per dimostrare le accuse rivolte, lo stesso direttore generale Ezio Belleri in un’intervista video sul TeleTutto  http://www.teletutto.it/videonews/ospedale_civile_vannoni_non_si_fingeva_medico/11678.html?uidy_58=TTappl.videonews.dettaglioVideoNews&record=15818 smentisce categoricamente lo stesso giorno quello che emerge dall’articolo de La Stampa “Vannoni, nuove accuse, si fingeva medico” dove si legge: “I testimoni sembrano fare oramai la fila davanti alla stanza del Procuratore di Torino, Raffaele Guariniello. I pazienti che avrebbero denunciato di essere stati raggirati per decine di migliaia di euro sarebbero oramai saliti a 70. Ed alcuni di loro riferiscono di un Vannoni in camice bianco e zoccoli ai piedi, che così sarebbe stato fatto girare anche tra i pazienti degli Spedali Civili di Brescia, facendo confondere la sua qualifica di professore in sociologia con quella di medico. Ma il rinvio a giudizio per esercizio abusivo della professione medica poggia sulle carte. In nostro possesso e già sulla scrivania di Guariniello.”  Ezio Belleri, oltre a smentire pubblicamente la presenza nei laboratori e nell’ospedale di Vannoni, e tanto meno con il camice, conferma che  sono presenti stabilmente due biologi di Stamina che collaborano con il personale ospedaliero nell’effettuazione delle preparazioni: ”ad oggi non ci risulta che ci siano nuovi dipendenti o collaboratori dell’azienda sottoposti  all’indagine, rispetto a quelli di cui avevamo avuto notizia nel gennaio di quest’anno,   vorrei precisare che per quanto ci riguarda comunque le indagini coinvolgono operatori della nostra azienda ma per attività che sono state effettuate  esclusivamente nell’ambito dell’azienda stessa che nulla mai  hanno  avuto a che fare con episodi contestati in altri ambiti diversi.”  

Anche Camillo Ricordi, è tirato spesso per la giacchetta, questa volta con l’articolo n.51 dell’Espresso, con il titolo ”Tutti i retroscena del test di Miami”, dove si da per certo la mancanza assoluta delle cellule staminali in una terapia appunto che si chiama stamina. Il Professor Ricordi  rinvia una mail al giornale e alla giornalista e la rende nota anche sul web, perché non aveva avuto il tempo per rispondere con informazioni dettagliate. Il professor Ricordi spiega il motivo dello scambio di mails con le proposte di test di caratterizzazioni che verranno effettuate a Miami, all’inizio del prossimo anno:” Pensavo che questa corrispondenza fosse abbastanza chiara nei contenuti, ma ovviamente non lo era perché l’interpretazione emersa non corrisponde alla realtà dei contenuti e del loro significato scientifico e per evitare malintesi e interpretazioni errate.

http://www.asamsi.org/notizie/ricordi-svelato-il-vero-contenuto-della-corrispondenza-con-stamina.html

”La frase di Stamina: “dobbiamo documentare l’assenza di batteri classici e di contaminazione da micoplasma” è stata interpretata come se queste analisi non fossero già in realtà svolte presso il laboratorio di controllo di qualità dell’Ospedale di Brescia su ogni singolo preparato cellulare. La frase “ va valutata la presenza di endotossine direttamente sulle cellule per l’infusione e non solo sui surnatanti “costituisce un approfondimento e perfezionamento di indagine, e rappresenta richiesta specifica del Comitato Scientifico.

Le cellule Stamina sono già identificate con metodologia citofluorimetrica (attraverso markers chiamati CD). Si dibatte oggi se le mesenchimali da adulti possano riuscire ad esprimere i markers ESC (Embrional Stem Cells) per valutare la loro maggiore o minore potenzialità. L’avere pertanto richiesto al nostro Gruppo di valutare anche questi markers, non significa certo che Stamina non conosca le sue cellule, significa invece che ci è stata fatta domanda di un ulteriore approfondimento che oggi potrebbe essere di grande interesse per tutti coloro che lavorano sulle staminali.

In merito alla differenziazione in linea neurale, la richiesta di Stamina al nostro laboratorio è stata quella di verificarla per confermare il fenomeno.
Continua ancora Ricordi: ”Ho letto anche su certi quotidiani che il preparato Stamina potrebbe trasmettere malattie tipo l’HIV, la sifilide, l’epatite virale, la BSE (mucca pazza); non credo che questo sia corretto. Bisogna infatti considerare che l’Ospedale di Brescia effettua sui donatori tutte le analisi previste per la donazione degli organi proprio per evitare il rischi di trasmissione di malattie di questo tipo; quanto al siero fetale bovino che si utilizza nei terreni di coltura viene usato anche da altri gruppi a livello internazionale, a patto che provenga da fornitori che lo certificano “BSE Free”(per esempio dalla Nuova Zelanda). Si usa anche negli Stati Uniti.

La sua risposta è esaustiva anche nei dettagli dei certificati di analisi, redatti dalla Dr.ssa Lanfranchi, direttrice del Laboratorio di Qualità dell’Ospedale di Brescia, che  già indicano i altri importanti  parametri:

1) Sterilità dei preparati.
2) Caratterizzazione delle cellule staminali contenute, ottenute attraverso il metodo citofluorimetrico
3) La mancanza di quantità significative di cellule non desiderate, quali macrofagi e cellule ematopoietiche, (mancanza dei loro markers) che potrebbero essere causa di rigetto
4) L’attività telomerasica, che permette di verificare che non si siano sviluppate, per qualche motivo imprevedibile, cellule tumorigene.
5) Il numero di cellule presenti nel preparato e la loro vitalità

Ricordi, chiosa con una riflessione: “Il mio desiderio di contribuire con la verifica dal punto di vista della caratterizzazione era per aggiungere una valutazione indipendente di tali caratteristiche che sono alla base delle note discussioni. Ulteriore stimolo a questa indagine mi è pervenuto dal confronto di alcuni specialisti clinici , come il Prof Bach ed il Dott Villanova, che sono stati testimoni di importanti risultati clinici, che mi pare che in Italia siano stati completamente "dimenticati" da chi invece dovrebbe proprio partire dai risultati clinici per intraprendere ulteriori studi, sia per verificarne la validità e riproducibilità con metodo scientifico rigoroso ed eventualmente anche per determinare i meccanismi d’azione responsabili di tali effetti clinici.” Dopo questa risposta, occorrerebbe capire se la risposta inviata è stata pubblicata dall’Espresso!

Leggendo sul sito del Ministero della Salute si ripercorre quello che forse è all’origine di tutto il misfatto, così citato:
Nel maggio 2012:  ispezione Aifa e Nas In ospedali civili di Brescia
“L’Agenzia italiana del farmaco AIFA accerta, tramite ispezione unitamente ai Carabinieri dei Nas, che presso l’Azienda ospedaliera Spedali civili di Brescia venivano effettuate  terapie  con medicinali a base di cellule staminali mesenchimali preparati secondo il metodo della Stamina Foundation in un laboratorio dello stesso Ospedale, non autorizzato alla produzione di tale tipologia di medicinali.”

E’ stata richiesta un’ispezione dove non vi era la produzione di medicinali ma solo cure compassionevoli e dove l’ispezione anomala ne conferma superati i controlli sulle sicurezza,

cellule vitali e per uso terapeutico.

Si vuole cancellare la parola, “senza effetti collaterali”, ma è quello che i pazienti hanno, con le terapie ricevute, consolidato e lo stesso Ministro Balduzzi, promovendo la sperimentazione aveva certificato… http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_4_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=salastampa&p=comunicatistampa&id=3890

Importante riportare la riflessione sulla sperimentazione Stamina di Luciano Eusebi, professore di diritto penale alla Cattolica di Milano, al margine di un Convegno tenutosi lo scorso 16 Novembre a Brescia dal titolo “Medici e  Magistrati-Dalal vicenda Di Bella al caso stamina” che invece sottolinea che ci sono indizi razionali di attendibilità che meritano di essere verificati: ”Li hanno riscontrati alcuni medici evidenziando un decorso molto inconsueto per alcune malattie. E’ molto importante che accertatori esterni e pluridisciplinari lo verifichino. Perché sono convinto che la verifica dell’evoluzione dei pazienti sia in linea con i principi della medicina moderna che si basa sulle prove, così si potrebbe forse dire finalmente una parola certa su questa vicenda.” www.bresciaoggi.it/…/592245_caso_stamina_medici_divisi_salta_il_con…‎

Gli stessi magistrati che autorizzano le terapie, riferiscono fuorvianti le note trasmesse dall’AIFA poiché non era stata avviata nessuna sperimentazione clinica. Le terapie con cellule staminali mesenchimali possono essere autorizzate e profuse negli ospedali  su base non ripetitiva come conferma la stessa legislatura europea, 1384/2007 UE,  lo conferma anche la risposta ad un’interrogazione dell’eurodeputato Claudio Morganti, dove il Commissario UE alla Salute Tonio Borg rispondeva che gli Stati Membri possono autorizzare l'impiego di medicinali a base di cellule staminali anche in assenza di un'autorizzazione e a porle in commercio a condizione che tale impiego avvenga in una struttura ospedaliera e su base non ripetitiva.

Sotto lente d’ingrandimento ora è l’articolo del 19 dicembre su La Stampa, firmato dalla giornalista Grazia Longo, intervenuta anche alla puntata della vita in diretta, dove riporta frasi di una “probabile” accusatrice di Vannoni e che ancora non ha chiarito se ha intervistato la diretta interessata o ha ricavato notizie da documenti sotto segreto istruttorio. Lo stesso Marino Andolina pubblica il contenuto della missiva di sms avvenuto con la signora citata nell’articolo, dove chiarisce che alla giornalista non ha mai rilasciato dichiarazioni. In merito a questo episodio, Stefano Moretti, membro dell’Osservatorio d’Inchiesta Antimafia della Regione Abruzzo, mi conferma che presenterà un esposto al Procuratore Capo della Procura di Torino Giancarlo Caselli: ”Bisogna richiedere un’indagine, Grazia Longo ha rivelato delle palesi contraddizioni, per non definirle irregolarità, in quanto, per citarne una, su La Stampa ha rivelato notizie di reato sulle quali dovrebbe essere in vigore il segreto istruttorio. Questo fatto evidenzia che la procura di Torino ci sono delle falle dalla quale entra acqua. Questo particolare mi fa dubitare dell’affidabilità di questa inchiesta che potrebbe anche basarsi su accuse prive di qualsiasi fondamento probatori. Ricordo che i giudici del Tar del Lazio nella loro ordinanza ormai pubblica, evidenziano chiaramente la sussistenza a carico di alcuni membri della commissione ministeriale, arruolata dal Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per reato di falso in atto pubblico. Infatti, questi signori citati nella suddetta ordinanza, pur consapevoli della loro parzialità avverso a Stamina, hanno ugualmente accettato un incarico pubblico ufficio, ostacolando il lavoro della commissione e dando corpo all’ipotesi di reato suddetto. Dopo le feste natalizie, sarà mia premura recarmi presso il locale dei carabinieri per denunciare la giornalista Grazia Longo per le rivelazioni del segreto istruttorio, ma anche indirizzata alla Procura della Repubblica di Napoli, al Procuratore Capo di Torino Giancarlo Caselli e alla Procura della Repubblica competente per il territorio ad indagare sui magistrati torinesi.”

Il Presidente della Fondazione Stamina, rispedisce al mittente, sempre La Stampa, stavolta a firma Paolo Russo in riferimento ad un suo articolo dove citava la morte di un paziente, il Sig. Umberto Mattavelli, pubblicando anche l’articolo di un’intervista alla moglie in merito a questa vicenda: ” Il sig. Umberto Mattavelli, entrato in cura a Brescia ed arrivato in condizioni terminali (nei primi mesi del 2012) è mancato 15 giorni dopo la prima infusione a causa di una POLMONITE. Nulla a che fare con le cellule staminali (che inizano a dare risultati dopo circa 1 mese dall'infusione). Il sig Umberto era già stato in cura nel 2008 a causa di una grave forma di Atrofia Multisitemica. Questa la testimonianza di sua moglie pubblicata nel 2010 nel sito comitato-staminali.it.
http://www.comitato-staminali.it/2010/06/proseguire-la-terapia-con-le-staminali.html

Nel frattempo, su fb sono virali e condivise tutte le cartelle cliniche dei piccoli pazienti che hanno seguito la terapie Stamina, dove i medici curanti, testimoniano incredibili miglioramenti, attestati da analisi strumentali. Lo stesso Davide Vannoni, con la pubblicazione delle analisi effettuate sul prodotto della terapia stamina, stila una vera e propria documentazione smentendo pubblicamente quello che in tutti questi giorni i mass media hanno, ipotizzando, alimentato e smarrito la strada della ricerca e della verità. Ci sono quelle sull’attività Telomerasica (che accerta la mancanza di potere cancerogeno del preparato cellulare), sulla Vitalità e Conta Cellulare, poi le Analisi di Citofluorimetria, che oltre a dimostrare la presenza delle staminali, si quantifica l’espressione dei marcatori immunofenotipici specifici delle cellule mesenchimali staminali, oltre ai certificati con analisi standard sul prodotto di infusione.

Questa tragistoria, dove l’elemento mancante è sempre la chiarezza, la professionalità e l’etica ha per paradosso  macchiato la competenza delle istituzioni, e del loro silenzio ora pesanti su questi documenti, e ora come un boomerang sta colpendo le loro responsabilità. Ancora si mescolano le informazioni, quelle datate e si regalano come se fossero primizie e scoop da pulitzer. La stessa senatrice Cinzia Bonfrisco e l’eurodeputato Claudio Morganti, disgustati da quest’attacco mirato e di basso profilo,  e dove l’omertà, il silenzio, la burocrazia stanno mettendo a dura prova i genitori che ad ora hanno avuto solo porte chiuse in faccia, lotte di potere mascherate da decreti, omissioni, emergono anche dalle dichiarazioni della senatrice Bonfrisco che dichiara: “L'attacco mediatico giudiziario di questo Natale scrive una pagina vergognosa nella storia dell'informazione.
Oggi appare difficile a tutti noi sconfiggere l'armata della disinformazione, delle istituzioni miopi, delle lobbies farmaceutiche e degli scienziati raccomandati, ma la conferenza stampa da voi organizzata per il giorno 28 dicembre è il segno che nessuno di noi intende arrendersi.”

Prima di concludere vorrei riportare alla realtà dei fatti, la storia simbolo, ma ce ne sono davvero molte (anzi troppe in attesa delle querelle tra politici, professori della scienza sempre più lontani dalla vita dei malati finisca per inghiottirli) della incredibile Sofia Barros, affetta da una grave patologia, la Leucodristrofia Metacromatica a cui Telethon ha negato l’inserimento nella sperimentazione (perché già zoppicava) e che molti credono che abbia scoperto come curarla. Telethon ha individuato una terapia genica cui possono accedere solo bambini asintomatici, cioè bambini che già avendo un loro fratello affetto dalla malattia, tramite screening mirati si può giocare d’anticipo, così individuandola possono programmare la terapia genica. http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2013/07/11/news/staminali_e_terapia_genica_guariti_6_bambini_da_malattie_genetiche_finora_non_curabili-62822268/?fb_action_ids=10201557115399122&fb_action_types=og.recommends&fb_ref=s%3DshowShareBarUI%3Ap%3Dfacebook-like&fb_source=aggregation&fb_aggregation_id=288381481237582 Per bambini che  manifestano questa patologia neurodegenerativa lungo il corso della loro vita, non esiste cura e  Sofia, abbandonata da tutti, senza risposte con una vita logorata da giorni e notti senza dormire, pianti continui e disperazione dei genitori, ha avuto (e ne parleremo in un’altra volta) la fortuna di incontrare la dottoressa Imma Florio (che ha fatto uno stage in America per la patologia Morbo di Canavan), che non li ha abbandonati e li ha seguiti e consigliati dopo che un destino segnato dall’indifferenza di tutte le istituzioni, e aver avuto un magistrato che tramite un’ordinanza gli autorizza a ricevere le infusioni, una sentenza che ha regalato la speranza e una dignità umana ora criticata ma senza indicare alternative….per molti Sofia è il monito della miopia e crudeltà perpetrata.
Questa scienza,  agli occhi di troppi, si è arrogata il diritto di legiferare, di condannare il lavoro dei magistrati, che lontana dalla sua essenza di ricerca e curiosità, si è cinta e chiusa con pareti dorate turandosi il naso e bendandosi gli occhi..per loro quei bambini semplicemente non hanno diritti,  speranza ma neanche un nome.
L’inchiesta con tutta la documentazione chiederà al parlamento europeo, un’indagine della tutela del minori, mai inseriti nella dovuta priorità….. Una storia che oltre stamina ha fatto luce sulla realtà di questi bambini con malattie rare,  i veri invisibili alle competenze ospedaliere, dei medici che non danno risposte, ma come mi racconta Caterina Ceccuti solo consigli: ”tua figlia deve morire, siete giovani, ne potete avere degli altri.” La decadenza ha diverse facce, quella più arcigna dover accettare la condanna di un figlio, visto come un peso per la società che non ha risposte ma solo consigli spietati. Una patologia non cancella l’amore e la determinazione ad avere il rispetto e il diritto ad avere una dignità umana. Non tutti nascono con il dono della salute, non per questo si può cancellare un figlio perché la natura ha dato un percorso difficile, ma sempre pieno di grande mistero.
Il Neurologo Marcello Villanova, ancora una volta lascia un punto di seria riflessione a tutti i preposti politici: “Quello che mi interessa, dispiacendomi umanamente per le vicende giudiziarie, è la risposta chiara ed inequivocabile che deve essere fornita ai pazienti trattati a Brescia. Questi hanno ricevuto infusioni che sono state controllate e controfirmate da responsabili di un laboratorio di eccellenza, il tutto è stato effettuato in un ospedale di eccellenza. Questo non va confuso con le vicende giudiziarie occorse prima di Brescia. Sarebbe doveroso e trasparente se il Ministero fornisse una relazione della commissione di esperti a ciascuna famiglia di bambini trattati con tale metodica . Questa deve sostanzialmente essere un riassunto di ciò che è emerso nel follow up clinico incluso i test di validazione clinica utilizzati. Non penso possa esimersi dal farlo considerata l’estrema peculiarità della vicenda. Questa relazione serve anche a comparare i risultati emersi a Brescia con quelli di chi oggi afferma che ci sono stati piccoli, ma interessanti, miglioramenti clinici. Lo ritengo un dovere nei confronti dei pazienti e delle loro famiglie.”

Nel terzo millennio viviamo ancora in una società dove la parola diventa strumento di manipolazione, ma l’inversione di rotta viene fornito da chi vivendo la dura realtà, diventa portatore di atti documentali contro cui spesso la disinformazione ha le ore contate. Alla Conferenza Stampa del prossimo sabato 28 dicembre all’Hotel Nazionale a Roma alle ore 10,30 i genitori produranno la documentazione medica attestante gli esiti degli esami laboristici e strumentali, dalle indagini generali fino a quelle selettive per l’esplorazione diagnostica dei vari tessuti, organi, apparati e sistemi, secondo il criterio della suddivisione in sezioni specialistiche dei piccoli pazienti che hanno ricevuto la terapia stamina. Sono stati invitati, oltre a Luca Pani Direttore Generale dell’AIFA, il ministro della salute Beatrice Lorenzin, anche le procure, i magistrati e i politici. Un particolare invito, oltre agli organi di stampa, è rivolto alla Rai, concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo tenuta ad informarsi correttamente.

Stimatissimo Presidente del Senato, Pietro Grasso, sia fatta luce, su tutti i reali volti di questa vicenda, soprattutto venga chiarito chi ha leso e ostacolato le cure compassionevoli, smascherando chi lo ha fatto con la consapevolezza di farlo e chi nella sua incapacità, poiché per questi bambini ogni miglioramento rappresenta una risorsa in più che gli consente di migliorare anche i rapporti umani e d’affetto con chi gli è accanto, non secondari la possibilità di poter anche usare un solo dito, respirare autonomamente e poter deglutire i cibi. L’Osservatore d’Italia informerà le autorità preposte al Parlamento Europeo.

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STAMINA: I MALATI SI DISSANGUANO

di Cinzia Marchegiani

Roma – Sono preoccupanti le notizie che la vicepresidente dell’Associazione Donne per la Sicurezza, Roberta Sibaud ci sta inviando da Roma, precisamente davanti alla Galleria Alberto Sordi, in Via del Corso. Dopo una giornata che ha visto la protesta prostamina assediata dalle forze dell’ordine della polizia, con Sandro Biavano costretto ad andare in ospedale perchè un poliziotto, strappandogli lo striscione, gli aveva causato uno stringimento al collo, nel pomeriggio è tornato con una grinta indomabile. Ma ora hanno deciso di dissanguarsi davanti a tutti. L’indifferenza delle istituzioni e di tutti i politici stanno amplificando un dolore già immenso dovuto alla fatica di non vedere una soluzione concreta, vicina alle loro esigenze. Questi malati hanno dovuto affrontare l’addiaccio e intemperie dal 23 luglio senza che ad oggi sia stata valutata la possibilità di ripristinare una legge costituzionale, l’art. 32. Le strade sono bloccate, c’è molta folla e tanti giornalisti. L’esasperazione del mutismo ha accelerato una scelta scellerata, forse l’impossibilità di essere ascoltati nonostante esistano presupposti e margini di concrete decisioni. Attendevano risposte poichè erano stati rassicurati dal prefetto di Roma, Pecoraro e dalla segretaria della Presidenza del Consiglio, Elisa Grande che oggi si sarebbe affrontato un ordine del giorno per un decreto d’urgenza che potesse accogliere i loro gridi ormai solo un eco senza ritorno. La situazione è drammatica, nell’attesa che riesca qualcuno ad incontrate questi ragazzi, dal Palazzo delle pari Opportunità c’è qualcuno che dalla finestra si affaccia ad intermittenza, ma segnali ancora non ci sono….

Oggi, 17 Dicembre alle porte del Santo Natale, questa è l’immagine della nostra Italia, disgusto, lacrime, vergogna, queste sono le sensazioni che gli italiani stanno sentendo lacerare le loro speranze e la convinzione di non vivere più un Paese all’altezza di quei valori imprescindibili che sono mirabilmente trascritti un una carta costituzionale che il mondo ci invidia.

Mentre da poco è arrivata la notizia che sono stati approvati i due provvedimenti dal Ministero dei Ministri predisposti dal guardasigilli Anna Maria Cancellieri, contenente misure urgenti in tema di ordinamento penitenziario e di sovraffollamento carcerario, ancora nulla emerge sul fronte dei malati.

Fate presto, fate in fretta, quei malati rappresentano il vuoto incolmabile della mancanza di confronto.

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