Strage Berlino e l'agente eroe Luca Scatà: il questore di Milano oscura i profili dei due poliziotti

 

Redazione

 

MILANO –  Ad uccidere il terrorista Anis Amri è stato un agente in prova al Commissariato di Sesto San Giovanni. Si chiama Luca Scatà, ha 29 anni.  L'agente di polizia ferito da Amri è Christian Movio, di 36 anni. L'agente scelto è stato ricoverato all'ospedale di Monza con un proiettile conficcato in una spalla. Un solo colpo ha trapassato la sua divisa. Per Movio l'uniforme rimarrà un ricordo indelebile di un intervento definito dalle autorità "provvidenziale". L'istantanea della sua divisa – Christian è stato operato a Monza alla spalla destra e sta bene – è stata postata in rete dalla stessa Polizia di Stato. Si è conclusa con successo all'ospedale San Gerardo di Monza l'operazione di rimozione della pallottola. L'agente "sta bene ed è tranquillo, non è mai stato in pericolo", ha detto il dottor Giovanni Zatti, primario di Ortopedia del San Gerardo.

I profili Facebook di Luca Scatà e Cristian Movio sono stati oscurati: è il questore di Milano Antonio De Iesu a renderlo noto spiegando che "abbiamo il dovere di tutelare l'immagine dei nostri agenti, abbiamo detto ai ragazzi di evitare, di non farsi prendere dall'emotività nel loro interesse, è opportuno che non lo facciano, stiamo parlando di una dimensione che non è la criminalità ma il terrorismo internazionale e c'è un problema di prevenzione".

Gentiloni, grazie a coraggio agenti Novio-Scatà – "Per l'operazione di stanotte voglio ringraziare polizia, Carabinieri, finanza, forze armate, intelligence, cioè gli uomini e le donne dei nostri apparati di sicurezza impegnati in queste ore e di cui l'Italia è davvero fiera. Una gratitudine speciale va al giovane agente in prova Cristian Novio rimasto ferito e al suo collega Luca Scatà, agenti che hanno mostrato coraggio e capacità professionali notevoli". Lo dichiara il premier Paolo Gentiloni.

Minniti, Italia grata ai due poliziotti – "Noi guardiano a questi due ragazzi come persone straordinarie, di giovanissima età, che facendo semplicemente il loro dovere hanno reso un servizio straordinario alla comunità. Penso sinceramente di poter interpretare il sentimento del nostro Paese nel dire loro che l'Italia è a loro grata": così il ministro dell'Interno, Marco Minniti, nella conferenza stampa al Viminale, parlando dei due poliziotti protagonisti dell'uccisione del killer di Berlino, Cristian Movio e Luca Scatà.




Strage Berlino: il killer era stato 4 anni in carcere in Italia. Ecco il punto


 
di Angelo Barraco
 
 
BERLINO – Sembra avere un volto e un nome l’attentatore di Berlino, si tratterebbe infatti di un tunisino di 24 anni di nome Anis. A che sarebbe stato raggiunto da un provvedimento di espulsione e inoltre, nel 2012, avrebbe raggiunto anche l’Italia. Si apprende inoltre che “sotto il sedile del guidatore del tir gli inquirenti hanno trovato un documento di espulsione” nei confronti di “un un cittadino tunisino di nome Anis A., nato nel 1992 nella città di Tataouine”. L’uomo sarebbe “noto anche con due altri nomi”. Sueddeutsche Zeitung cita fonti ufficiali e aggiunge inoltre che Anis. A era giunto in Italia nel 2012 e nel luglio del 2015 invece aveva raggiunto la Germania. Thomas de Maizière, ministro dell’Interno, aggiunge “C'è un nuovo sospettato che viene ricercato. È un sospettato e non necessariamente il colpevole” e aggiunge che “è stato emesso alla mezzanotte un mandato di cattura per la Germania e per tutta l'area Schengen, quindi anche per l'Europa”.  Le luci e i colori del natale sono elementi  decorativi collocati all’interno del contesto urbano che creano nell’animo dell’uomo, anche il miscredente, quel senso di affettività e calore che attraverso la condivisione e l’interazione si tramuta in un abbraccio avvolgente che la città emana attraverso la sua anima in questi giorni concitati. In ogni città si creano piccoli angoli in cui ogni anima vuole manifestare con estremo e sentito orgoglio la propria devozione verso il creato mediante l’ostentazione materialistica della fede, ci sono gli alberi in piazza e ci sono i mercatini di natale dove giovani e intere famiglie si riuniscono per acquistare il regalo dell’ultimo momento o semplicemente per respirare lo spirito natalizio lungo le vie illuminate della città. Berlino è una città che pulsa di vita e i suoi cittadini non avrebbero mai immaginato che in un tranquillo pomeriggio pre-natalizio, un mercatino di natale sarebbe divenuto lo scenario dell’ennesima strage. Per molti è stato come rivivere un terrificante flashback come quello di Nizza, poiché un tir è piomba improvvisamente in un mercatino di natale affollato da turisti impegnati nell’acquisto di regali. Il bilancio attuale parla di 12 morti e 48 feriti, all’interno del tir è stato rinvenuto morto un autista polacco che ha cercato di fermare il terrorista fino all’ultimo. Gli italiani rimasti lievemente feriti sono stati dimessi dall’ospedale, uno di essi è palermitano. L’attentato è stato rivendicato da Amaq, l’agenzia di stampa dell’Isis che ha chiamato il terrorista “soldato dello Stato Islamico. E'una vendetta per gli attacchi in Siria”. In un primo momento è stato fermato un 23enne pachistano, accusato di essere l’autore della strage, costui è stato adesso rilasciato. Massima apprensione invece per Fabrizia Di Lorenzo, la 31enne che lavorava e viveva li. La tensione è alta poiché il suo telefonino è stato rinvenuto da una giovane sul luogo della strage che lo ha immediatamente consegnato alla Polizia. La madre e il fratello della donna si sono recati a Berlino per sottoporsi all’esame del Dna e hanno riferito all’Ansa “Abbiamo capito che era finita stanotte all'una e mezza: siamo stati noi a chiamare la Farnesina. Ci siamo mossi coi nostri canali, ma da quanto mi dice mio figlio da Berlino, non dovrebbero esserci più dubbi. E' lì con mia moglie in attesa del dna, aspettiamo conferme, ma non mi illudo”. Fabrizia svolgeva la sua attività lavorativa in un’azienda di trasporti e aveva fatto l’Erasmus in Germania del 2013. Numerosi gli appelli lanciati sul web dai familiari per rintracciarla, anche il web magazine per il quale ha collaborato per un breve periodo Fabrizia ha lanciato un appello, ma tutto ciò è caduto nell’oblio del silenzio. Il Ministro degli Esteri Angelino Alfano aveva preannunciato che tra le vittime poteva esserci la giovane “Abbiamo indicazioni  che ci portano a non escludere in questo momento l'ipotesi che ci possa essere una vittima italiana”.