LA STRATEGIA DI BERLUSCONI

di Maurizio Costa

Roma – Dopo il proscioglimento per il processo Ruby, Berlusconi è pronto al contrattacco. Il silenzio degli ultimi mesi e il servizio sociale a Cesano Boscone non hanno placato gli ideali di politica dell'ex Cavaliere. Ritornare a sedere in Parlamento sarà una sfida difficile, visto che la legge Severino obbliga Berlusconi a stare fuori da qualsiasi carica elettiva fino al 2019 a causa della condanna del processo Mediaset.
Ma l'ex premier non si demoralizza ed è pronto a rovesciare le carte in tavola e a tornare sul carro (dei vincitori?). Le sue mosse saranno studiate e, secondo le indiscrezioni, Berlusconi potrebbe tornare in campo già dal prossimo anno.
Prima di tutto, Berlusconi dovrà sbrigliare il nodo della legge Severino. Niente di più facile. L'ex Cav vorrebbe trattare con Renzi, mettendo sul piatto anche il patto del Nazareno, per poter aggirare o cancellare le legge che lo tiene fuori dalla politica che conta. Con i suoi legali, l'ex premier sta cercando una qualsiasi via di fuga per scampare alla legge che lo rende incandidabile. Nel caso in cui la Corte di Strasburgo dovesse accogliere il ricorso presentato contro la sentenza definitiva sui diritti Mediaset, Berlusconi potrebbe annullare la legge Severino. Un ritorno all'Europa che salverebbe l'ex premier dall'oblio.
Non solo il privato. Berlsuconi vuole ricucire un grande centrodestra, tornando da "salvatore della Patria", e il primo passo per farlo è quello di tornare all'inizio, a quell'Angelino Alfano che ha voluto crearsi il suo Nuovo Centrodestra. I rapporti tra i due si sono addolciti, tanto che il Ministro dell'Interno avrebbe chiamato Berlsuconi per congratularsi dopo l'assoluzione dalle accuse del processo Ruby. Inoltre, Alfano, in un'intervista al Messaggero, ha dichiarato di voler costituire una grande area moderata: "Sta a Berlusconi – ha detto il Ministro – decidere se essere protagonista del campo dei moderati o se relegarli nell’ininfluenza a causa di una posizione estremista". Alfano ha anche aggiunto: "Forza Italia deve decidere con chi ricominciare a ricostruire e noi vogliamo costruire un grande partito con i centristi e i moderati nel nome del Ppe."
Parole al miele, che rappresentano il ritorno del figliol prodigo, o forse proprio il contrario: il ritorno del padre prodigo.
Il resto della politica italiana che fa? Renzi sembra ammutolito da questa mossa berlusconiana. D'altronde, il premier avrebbe le mani legate: far saltare il patto del Nazareno o accomodare le richieste dell'ex Cav? Rischiare o andare sul sicuro? Berlusconi chiede la neutralizzazione della legge Severino, ma questa mossa metterebbe Renzi in cattiva luce, facendolo passare, come molti già affermano, come l'ombra di Berlusconi. Matteo Salvini, invece, leader del Carroccio, non apre al centrodestra e al nuovo asse Alfano-Berlusconi, dichiarando che: "Oggi il centrodestra non esiste, quindi non potrei candidarmi per un soggetto che non esiste." Freddo e lapidario, come a dire che la Lega Nord non scenderà a compromessi.
Una cosa è certa: il ritorno di Berlusconi sconvolgerà, e non poco, le sorti della politica nazionale.