Nemi, suicidio 22enne: una tragedia per l’intera comunità

NEMI (RM) – Grave lutto per la comunità nemese, è morto P. D. S. un giovane di 22 anni, figlio di un noto imprenditore e produttore di miele e prodotti agricoli nella valle del lago. Il noto ponte di Ariccia si trasforma di nuovo in un teatro di morte. Questa mattina ragazzo di Nemi ha deciso di farla finita gettandosi nel vuoto.

Durante la notte il giovane, in compagnia di altri amici, ha fatto un incidente con la sua auto, una Fiat Panda

In macchina era da solo. L’auto è finita contro un palo e il giovane è stato trasportato al pronto soccorso di Albano. Al ragazzo è stata sequestrata l’auto perché sarebbe risultato positivo all’alcool test ma soltanto perché aveva bevuto un po’ in compagnia come potrebbe accadere a chiunque. Non aveva problemi di droga o alcool.

Paolo è conosciuto da tutti come una persona splendida, sempre sorridente, disponibile e un gran lavoratore

Tant’è che insieme allo zio Ivo aveva tanti progetti, organizzava le escursioni per promuovere tutte le bellezze del territorio e aveva programmato viaggi all’estero per promuovere i prodotti di famiglia.

Gli zii Ivo, Pietro e Stefano sono senza parole. Adesso vogliono capire bene come sono andati i fatti anche perché il giovane non aveva litigato con nessuno e il giorno precedente era tranquillo. Forse si è spaventato quando ha fatto l’incidente? Si è dispiaciuto per il sequestro dell’auto e ha deciso di farla finita? Il ragazzo era molto sensibile e tanto attaccato allo zio Ivo.

Sul posto molti cittadini hanno assistito alle operazioni per il recupero della salma sulla quale è stato steso un velo. Sotto al ponte, per i relativi compiti, due pattuglie della Polizia del commissariato di Albano Laziale, un’autoambulanza del 118 e la polizia locale d’Ariccia.

Gianpaolo Plini

 

 

 




ARICCIA: ENNESIMO TENTATIVO DI SUICIDIO DAL PONTE MONUMENTALE

Red. Cronaca

Ariccia (RM) – Ad Ariccia un 25enne, dopo aver scavalcato il muro di protezione del ponte monumentale si è calato sulle reti minacciando di gettarsi di sotto. Questo quanto accaduto ad Ariccia verso l'ora di pranzo di oggi sabato 18 giugno dove è intervenuta la polizia locale insieme ai carabinieri della stazione di Ariccia che hanno chiuso il ponte al traffico per permettere l'intervento dei Vigili del fuoco. Fortunatamente la vicenda si è risolta positivamente, dopo che il padre del ragazzo, avvertito da alcuni conoscenti, è riuscito a convincere il figlio a cambiare idea.




ARICCIA: L'ULTIMO CAFFE' PRIMA DI SUICIDARSI

 

GUARDA LA GALLERY IN FONDO ALL'ARTICOLO  [CLICCARE SULLE FOTO PER INGRANDIRLE]

 

di Chiara Rai

Ariccia (RM) – Il primo a fare l’estremo gesto sarebbe il figlio che gattonando sulla rete dopo il parapetto, si sarebbe alzato in piedi alcuni istanti per poi lanciarsi in un volo di 70 metri dal ponte di Ariccia. Sua madre, vedendolo precipitare, si sarebbe lasciata cadere appresso a lui.

Si è conclusa la scorsa notte, intorno alle 22:30 di venerdì, la vita di una madre e un figlio del quartiere di Centocelle a Roma che probabilmente avevano un dolore che li aveva consumati a tal punto da decidere di suicidarsi. A nulla sono valse le suppliche di testimoni e agenti della polizia del commissariato di Albano Laziale intervenuti dopo la segnalazione al 118: “Fermatevi, per favore non lo fate!”. Ma poi è successo e dei due non è rimasto altro che l’immagine di lenzuola sui resti dei corpi, ormai irriconoscibili, sparsi nel piazzale sottostante in mezzo al bosco.

Le salme, sono state trasferite al policlinico di Tor Vergata dove verrà eseguita l’autopsia. Recuperarle è stato difficile: i vigili del fuoco hanno lavorato fino a tarda notte. Il marito della donna, rimasto scosso a guardare il via vai delle forze dell’ordine non dicendo una sola parola: ha perso sua moglie e suo figlio come mai avrebbe pensato di perdere. Hanno scelto loro di andarsene.

Quelle reti erano state messe dall’Anas su sollecito dell’Amministrazione comunale di Ariccia nel ’97. Da allora, spiega il sindaco di Ariccia Emilio Cianfanelli, la percentuale di suicidi su quel ponte è diminuita almeno del 90 per cento. “Dovremmo chiedere all’Anas – dice il primo cittadino – di rafforzare ancora di più le misure di protezione”.

Madre e figlio hanno dunque fatto una manovra non semplice. Forse lei avrebbe voluto dissuaderlo. Lei, M.F. le sue iniziali, una donna di media statura, moretta di 56 anni e suo figlio, L.L. di 34 anni, alto e snello un po’ stempiato, con tutta probabilità, hanno trascorso il pomeriggio insieme nella cittadina castellana, a pochi passi dal ponte monumentale di Ariccia ribattezzato dalle cronache “ponte dei suicidi”.

Tra le 18 e le 19 i due, avrebbero consumato due caffè e poi ancora due orzi presso l’ “Antico Caffè” in via dell’Uccelliera. Non sembravano affatto tesi, erano seduti nel gazebo del bar: “Erano tranquilli –  dice Paolo, proprietario – chiacchieravano serenamente. Poi sono andati in bagno, dopodiché sono usciti”.

Un orzo per dirsi ancora chissà cosa, Paolo non ha ascoltato le loro parole e si dice a disagio nel raccontare di aver visto due persone poche ore prima di uccidersi.  Il marito della donna, un sottoufficiale dell’aeronautica, era a casa a Roma e in sua compagnia c’era l’altra figlia, sposata. Lui, insieme alla moglie e il figlio vivevano negli alloggi degli ex militari dell’aeroporto dell’Urbe.

Sembrerebbe che il ragazzo soffrisse di autismo o comunque avesse problemi neuropsichiatrici e fosse in cura. La madre avrebbe vissuto in simbiosi con il figlio, assorbendo i problemi del ragazzo, senza molte amicizie a causa della sua malattia, a cui sembrava non ci fosse soluzione. E sempre insieme, hanno deciso di farla finita.