Teatro e disabilità: lo spettacolo “Medea” sbarca al Parlamento Europeo

ROMA – La Capitale ospita la rivoluzionaria esperienza del Teatro Patologico che unisce attori professionisti e persone con disabilità sul palco. Sono proprio la passione per la recitazione e la volontà di sviluppare un sentimento di integrazione che hanno spinto le Istituzioni romane a presentarsi alla rappresentazione avvenuta venerdì 4 maggio, diretta dal Maestro Francesco Santalucia, definita “forte e toccante” dalla sindaca Raggi.

Il Teatro Patologico nasce dalla mente Dario D’Ambrosi:

Una vera e propria autorità a livello internazionale che si occupa da più di 30 anni di teatro e malattia mentale. D’Ambrosi ricorda “come ho detto alle Nazioni Unite il 4 dicembre, quando ho rappresentato l’Italia in occasione della Giornata mondiale del Disabile, voi potete farci tutte le critiche che volete, ma con la disabilità, soprattutto psichica, noi italiani siamo avanti di almeno 50 anni. Siamo stati i primi al mondo a chiudere i manicomi e i primi, grazie al Teatro Patologico, ad aver avviato un corso universitario per disabili”.

Difatti è dal 2016 che l’Università di Tor Vergata sostiene la crescita del primo corso al mondo di Teatro Integrato dell’Emozione. A tal proposito, Dario D’Ambrosi si rifà alle volontà della ministra dell’istruzione Fedeli di allargare l’iniziativa a tutte le università come già attuato d’oltralpe.

Il Teatro Patologico, con sede sulla Cassia, porterà lo spettacolo Medea il 16 maggio al Parlamento Europeo mentre a ottobre, dal 4 al 14, sarà protagonista del festival “ 1978 180 2018” all’Eliseo. Occasioni utili per sottolineare lo spirito di coesione e solidarietà a colmare “la mancanza di sostegno da parte delle istituzioni”.

Ad oggi, come racconta D’Ambrosi, mentre due politici si mettono d’accordo la situazione del disabile peggiora. Ma l’ensemble teatrale va avanti in questa “rivoluzione” continuando a lavorare per la felicità di questi ragazzi e per sostenere le loro famiglie.

Gianpaolo Plini