A Teatro Quirino "Amore e musica oltre il tempo"

Redazione

Roma – Lunedì 27 febbraio alle ore 21 al teatro Quirino di Roma va in scena “Amore e musica oltre il tempo”, uno spettacolo di Francesco Angotti e dell'autrice Anna Rita Cammerata, con la regia di Isabella De Felici e la partecipazione straordinaria di ospiti illustri.
Uno spettacolo unico nel suo genere, un viaggio straordinario ed originale nelle canzoni d’amore che hanno segnato settant’anni di musica leggera italiana. Un’avventura possibile grazie all’intuito di Francesco Angotti, un cantautore di scuola classica ma di ricerca moderna, che è riuscito a conciliare la tecnica e la bravura con l’interpretazione personale di uno stile esclusivo e autobiografico. Un romantico percorso fatto di salti temporali avanti e indietro nei decenni che vanno dagli anni cinquanta ai giorni nostri; un ardimentoso itinerario reso ancor più pregevole dalla bravura dei compagni di viaggio che lo affiancheranno sul palco: Cinzia Giacchetta, Giulia Montanarini, Roberto Bagagli, Vanessa Bonafede e Gaetano Messana. Un cammino per perdersi nel vissuto dei nostri  nonni, ritrovarsi nei ricordi della nostra gioventù e raggiungere la modernità vissuta dai nostri giovani. Non solo canzoni, non solo musica d’autore, ma anche raffinata recitazione, innovazione narrativa, eleganza coreografica; uno spettacolo curioso e audace apparecchiato con idee nuove su un elegante tavolo di pregiata manifattura antica. La complicità della preziosa orchestra che suonerà rigorosamente dal vivo e la presenza di ospiti straordinari renderanno l’atmosfera della serata l’occasione per un appuntamento da non perdere. La possibilità per rivivere ciò che non abbiamo mai dimenticato, per conoscere ciò che non abbiamo mai vissuto, per ritornare a ciò di cui abbiamo nostalgia e per conoscere il nuovo che non sempre comprendiamo perché, forse, troppo lontano da come siamo. Insieme, saltellando nel buio di un’atmosfera ricercata e di stile, andremo laddove l’amore si è fermato per riprenderlo per mano e ricominciare il cammino interrotto quando abbiamo smesso di sognare… di sognare d’amore.  
 




MASSIMO GHINI AL TEATRO QUIRINO IN "QUANDO LA MOGLIE È IN VACANZA"

di Giuseppa Gluglielmino

Roma – Fino al 18 gennaio al teatro Quirino di Roma, Massimo Ghini e Elena Santarelli sono in scena con lo spettacolo "Quando la moglie è in vacanza". Queste le note di regie di Alessandro D'Alatri. "Il testo di George Axelrod, debuttò a Broadway nel 1952 con un notevole successo di critica e pubblico. Ma la sua vera consacrazione internazionale avvenne nel 1955 attraverso l'adattamento cinematografico di Billy Wilder. È una commedia che nel 2000 è stata inserita, dall'American Film Institute, al 51° posto tra le cento migliori commedie americane di tutti i tempi. Praticamente un classico della modernità. Il titolo originale "The 7 years itch" (Il "prurito" del settimo anno) contiene forse più informazioni della seppur felice traduzione italiana "Quando la moglie è in vacanza". È una commedia sulle manie erotiche dell'uomo medio e al tempo stesso una feroce satira di costume contro il perbenismo di una certa "middle class" che sembra non avere epoche e che viene messa a confronto con le ambizioni di una ragazza che cerca di ridisegnare una propria personalità attraverso l'impegno nel mondo patinato della pubblicità, della moda o dello spettacolo in generale. Fa da detonatore la prorompente fisicità della ragazza che come un uragano entra nella banale quotidianità di un maschio irrisolto. Un maschile che più che subire l'attrazione femminile sembra essere spaventato da quell'apparentemente irraggiungibile opportunità. Considerando che sono passati più di sessant'anni dal suo debutto, il testo mantiene ancora intatta la freschezza di uno sguardo sui comportamenti e le relazioni tra maschi e femmine. Anche se sorprendente, la drammaturgia, oltre che divertire, inquieta anche un po'.
E' con questo spirito che mi accingo a dirigere questa commedia. Anche se i meccanismi relazionali sembrano essere intatti, altrettanto non viene da considerarlo rispetto all'ambientazione in questione. Trovo che il testo contenga tutti gli elementi per essere adattato alla nostra epoca e ai nostri riferimenti culturali. Altrimenti ne risulterebbe una mera ricostruzione delle relazioni tra uomo e donna negli anni Cinquanta nella società americana di quel tempo. Un aspetto estremamente interessante è la divisione dell'opera in due tempi narrativi: il reale e la proiezione delle reciproche insicurezze dei personaggi. Un'opportunità per restituire al progetto tutta la freschezza dello sguardo sulle relazioni tra gli esseri umani. Mi diverte l'idea di vivificare le proiezioni e le ansie dei protagonisti attraverso soluzioni moderne e fortemente visive che il linguaggio teatrale può offrire al pubblico contemporaneo. È una splendida occasione per proporre alla platea italiana, peraltro in anteprima assoluta, la genialità e il divertimento di un testo così intelligente e attuale"