Anguillara: stasera a teatro con “Quello che le donne…”

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – A teatro nel centro storico di Anguillara Sabazia. Venerdì 18 maggio 2018, alle ore 21.00, ha luogo uno spettacolo teatrale nel cuore del caratteristico centro storico di Anguillara Sabazia, nella bellissima sede del centro anziani comunale “Primo Galeoni”, in corso Umberto I. Lo spettacolo, dal titolo “Quello che le donne…”, Tratto da “”Le Beatrici” di Stefano Benni e riadattato con la regia di Emanuela Gentile, promosso dall’Associazione “Il Battello Teatro Vivo”, è stato accolto dal presidente del Centro Anziani Amm. Pasquale Bottiglieri con la collaborazione dell’Assessorato al Sociale Sara Galea e dell’Assessorato alla Cultura Viviana Normando e della Pro Loco Anguillara Sabazia. L’ingresso è libero. “Sono lieta- dichiara l’Assessore al sociale Sara Galea e Vice Sindaco – che grazie alla collaborazione anche con l’Assessorato alla Cultura il Comune abbia messo a disposizione degli anziani, dei loro ospiti e dei cittadini una iniziativa culturale teatrale e di intrattenimento, assolutamente pronti a proseguire in questa direzione. Vi aspettiamo!”.




La Carmen “anti femminicidio” di Leo Muscato: una braga sopra la sporca coscienza di tanti uomini

Forse non sarà conosciuto come Zeffirelli o Ronconi, che hanno diretto memorabili esecuzioni di opere liriche alla Scala, al Metropolitan o in altri teatri in tutto il mondo, ma certamente Leo Muscato, regista teatrale che ha iniziato i suoi passi nella compagnia di Luigi De Filippo, sta maturando un curriculum teatrale di tutto rispetto, in particolare nelle rappresentazioni di opere liriche.

Sue infatti le direzioni in teatri importanti come l’Opera di Roma, il Petruzzelli di Bari, la Fenice di Venezia, nel 2016 ha portato Verdi al Malmö Opera, in Svezia. Il giovane regista pugliese però rischia di diventare celebre per un contestato allestimento della Carmen, che con un imbarazzante “Politically correct”, è stata rappresentata con la scena finale stravolta rispetto al libretto originale, dove la protagonista dell’opera di Bizet non muore, anzi è lei a uccidere Don Josè.

Le rivisitazioni dei libretti originali, negli anni, sono state numerose, spesso la rappresentazione di un’opera lirica, scritta più di un secolo prima, è stata adattata ai tempi moderni, a un luogo diverso rispetto a quello che prevedeva la partitura originale, ma questa scelta, dettata non si comprende da quale paura. Crediamo che nessuno degli autori di femminicidio abbia mai preso ispirazione dal Don Josè di Bizet, o dal Don Carlo di Verdi che uccide Leonora nella Forza del Destino.

Una “precauzione”, quella utilizzata dal regista, che ricorda tanto le coperture posticce applicate da Daniele da Volterra ai personaggi disegnati da Michelangelo da Vinci, nell’affresco del Giudizio Universale alla Cappella Sistina. Anche il pittore toscano era un discreto artista, passato però alla storia per un episodio che gli ha fatto conquistare l’appellativo di “Braghettone”.

Le braghe odierne non sono applicate per tranquillizzare la corte papale scandalizzata per le forme naturalistiche di uomini e donne in attesa del giudizio divino. Sono applicate a nascondere, più che a esorcizzare, un fenomeno che caratterizza la nostra società indipendentemente dalla trama di opere liriche, romanzi o pellicole cinematografiche. Riscrivere la Carmen stravolgendone il finale non ha l’effetto di migliorarla rendendola più accettabile alle giuste rivendicazioni femminili, è piuttosto mettere una braga sopra la sporca coscienza di tanti uomini.




Amedeo Minghi, intervista esclusiva: il 13 novembre al Sistina di Roma

Il 13 novembre al Teatro Sistina di Roma Amedeo Minghi terrà un grande concerto spettacolo dal titolo “Sono un artigiano della canzone”. Il titolo dell’evento la dice lunga. A guardarlo sembra davvero che il tempo non abbia cancellato la passione e la professionalità di uno degli artisti del canto e della composizione fra i più importanti che l’Italia può vantarsi di avere.

Amedeo Minghi compie un passo importante per la sua carriera giunta a ben cinquant’anni che oltre ad una copiosa discografia di tutto rispetto, lo pone in modo assoluto fra i migliori “cantori della purezza del sentimento” che con decine e decine di pezzi memorabili è entrato nei cuori dei romantici inguaribili divenendo una colonna sonora di eventi della vita. L’artista torna con una recentissima uscita sul mercato discografico mondiale di un triplo CD e vinile “La bussola e il cuore”, distribuito dalla Sony zeppo di brani antologici della sua carriera che già sta riscuotendo il plauso dei fans vecchi e nuovi che riscoprono e scoprono un artista che alla fine del primo ventennio degli anni duemila riesce ad emozionare con una poesia canora che lo ha sempre contraddistinto.

Il 26 Ottobre è uscito il libro dal titolo “SiAmo questa musica”, una sorta di romanzo a tre voci in cui Amedeo Minghi, il pubblico e la voce narrante, raccontano esperienze di vita, ricordi, emozioni: storie legate a questa musica che insiste e si tramanda da più generazioni, come testimoniano le centinaia di lettere di cui si compone questo libro presentato ufficialmente il 28 Ottobre ad Ascoli Piceno. Amedeo Minghi condivide la gioia dei suoi fans con un nuovo tour di concerti-spettacoli che hanno già sbancato i botteghini con sold-out per i concerti previsti per Firenze il 15 Novembre e Bologna il 16 Novembre che dimostreranno qual’ora ce ne fosse bisogno quanto egli sia un artista visionario, melodista e quanto confermi sempre la sua enorme capacità di essere un autore e interprete sognatore della canzone italiana che tutto il mondo oramai conosce.

I manifesti pubblicitari del concerto spettacolo dal titolo “Sono un artigiano della canzone”  previsto per giorno 13 novembre al Teatro Sistina di Roma parlano chiaro e ci anticipano che vedremo Amedeo Minghi “parlare, cantare, ballare, suonare e vivere”; una festa gioiosa che egli stesso ci spiega con le sue parole: “In occasione dei miei cinquant’anni di carriera, avevo la necessità di far ascoltare ciò che sono oggi con nuove canzoni, ma nello stesso tempo, senza toni celebrativi, riconsiderare la mia esperienza musicale.

Durante questo concerto spettacolo racconterò di questo mio ultimissimo lavoro, muovendomi dentro questi tre cd, che, come tre satelliti, orbitano intorno a ciò che è il mio mondo musicale, fatto di tante occasioni e percorsi. Questo lavoro mette in luce una profondità espressiva che si rintraccia nei miei provini inediti, nell’inconsapevolezza di canzoni che hanno resistito al tempo e nello stesso tempo, il piacere di condividere nuovi brani ora, da teatrante, quale mi definisco, è il momento di vederli in scena”.

Noi de L’Osservatore D’Italia abbiamo intervistato in esclusiva il Maestro Amedeo Minghi, che attraverso le sue parole ci ha pregiato di alcuni aneddoti che si celano dietro la nascita del nuovo album, del fortunatissimo libro e dello spettacolo teatrale che sta riscuotendo un grande successo in tutta Italia.  

 

E’ tornato in Teatro con un nuovo spettacolo dal titolo “Sono un artigiano della canzone” in cui porta in scena il triplo album “La bussola e il cuore” e festeggia anche il successo del suo libro “Siamo questa musica”. Come nasce l’esigenza di fare ascoltare la sua musica in teatro?

E’ una cosa che faccio da moltissimi anni, una cosa molto antica, non c’è una motivazione nuova. E’ la stessa di sempre, da quando ho iniziato a fare teatro nel lontano 4 aprile 1989 al Piccolo Eliseo, che era un piccolo teatrino di prestigio qui a Roma. L’esigenza era quella di portare questa musica alla gente, perché il mio referente in tutti questi anni, oltre cinquanta che siamo insieme, è sempre stata la gente, il pubblico. Ho sempre avuto un rapporto molto stretto con il pubblico, quindi incontrarli mi sembrava normalissimo. E’ da quel lontano aprile 89 che va avanti questa cosa, per cui è un rapporto antico e molto consolidato con la gente che segue il mio lavoro, tanto più adesso che è arrivato questo disco e soprattutto questo libro “SiAmo questa musica”.

 

Parliamo del nuovo disco “La bussola e il cuore”, un viaggio artistico tra il presente e il passato. Lei ha ripescato quindi vecchi nastri, vecchi brani…

Si, che poi è la parte migliore del disco, di tutto il lavoro. Cinque brani,tra i tanti successi, ne abbiamo scelti cinque che sono stati rivisitati, riarrangiati e ricantati ma in realtà su quaranta brani ben trenta sono inediti quindi è un lavoro assolutamente originale, non è una rivisitazione del mio repertorio né una collection. Sono tre CD con tre percorsi diversi: uno di inediti, il secondo con alcuni brani celebri rivisitati e il terzo “Mappe” dove ci sono tanti brani inediti ma che erano rimasti nascosti nelle varie epoche, secretati, dimenticati chissà perché e scritti chissà per chi. Una riproposta insomma che parte da lontano per arrivare fino al presente e in qualche modo, possiamo dire, che il disco è tra il passato e il futuro. E’ tutto meno che una raccolta, è tutto meno che una compilation. E’ un lavoro assolutamente composito, con il suo perché.

 

Possiamo definirlo un punto per un nuovo inizio artistico?

Si. E’ per fare anche il punto della situazione; siamo arrivati a cinquant’anni ed oltre di carriera; come siamo arrivati a tutto questo, come è stato possibile, attraverso quali tappe, quali meccanismi? Ho chiesto al pubblico di dirmi qual’era, secondo loro, il punto focale per cui siamo insieme da oltre cinquanta anni; è venuto fuori questo libro “Siamo questa musica”.

 

Che abbraccia lo stesso concetto del disco…

Si, il libro praticamente è il disco ma è anche lo spettacolo . Tre cose che sono mescolate tra di loro quindi il mio punto di vista è diventato uno spettacolo, il loro punto di vista è diventato un libro meraviglioso, bellissimo che tra l’altro sta avendo un grande successo in questo momento.

 

Lo spettacolo teatrale ha fatto sold out a Milano e Napoli, questo bisogna anche ricordarlo…

Milano, Napoli, Torino, Mestre, un po’ ovunque praticamente. Poi ripeto, il mio rapporto con il teatro è antico, risale all’89, per cui siamo abituati ad incontrarci in teatro…

 

Nel panorama musicale italiano, spiccano i talent show. Che opinione ha in merito?

Lasciamo perdere…

 

Tra qualche mese ci sarà il festival di Sanremo 2018. La vedremo sul palco dell’Ariston?

Francamente non lo so, non è nei miei programmi. Claudio ha già tolto le eliminazioni, mi sembra una cosa sacrosanta. Ha portato la canzone a quattro minuti dando un po’ di dignità a questi brani, per cui sicuramente metterà al centro dello spettacolo la musica. Se dovesse invitarmi e chiamarmi, diciamo che si, mi renderei  disponibile.

 

Progetti futuri?

Sono tanti, spero di realizzarne se non tutti qualcuno. Nel cassetto ne ho alcuni pronti e in testa ancora tanti sogni da realizzare e progetti.

Angelo Barraco e Paolino Canzoneri

 

 




AL TIRSO DE MOLINA "LADRI DI GALLINE PRATICAMENTE POLLI"

Redazione

Roma – Fino al 10 aprile al Teatro Tirso de Molina di Roma è in scena lo spettacolo di Stefano Fabrizi dal titolo "Ladri di galline praticamente polli", commedia brillante con la partecipazione di G-Max, Marina Marchione e Mario Barletta. Siamo negli anni 80 al solito bar, uno dei tanti della periferia romana, per Piero Piaggio, Er Gallina e Sandrino, piccoli delinquenti di quartiere, l'esistenza scorre tra piccoli furti e spaccio di hascish al dettaglio. Per loro la grande occasione arriva con l'accettazione di far da tramite per un passaggio, come si dice a Roma, a  Babbo Morto , di una partita di cocaina. Rendendosi conto di essere una trappola ma di non potersi più rifiutare i tre decidono di sacrificare un incensurato. Si, ma chi? Daranno vita, in questo modo, ad una esilarante e sgangherata gang impegnata nella realizzazione del colpo che li sistemerà.




GAETA, ARRIVA IL TEATRO BERTOLT BRECHT CON "TRE DOMENICHE DA FAVOLA"

Redazione

Formia (LT) – Dieci spettacoli, compagnie professioniste provenienti da tutta Italia, 3000 spettatori e tanto entusiasmo: queste le basi di una bella avventura giunta all’ XI Edizione  e diventata l’ammiraglia del progetto del Teatro Bertolt Brecht. Una scommessa vinta quella di pensare una stagione interamente dedicata ai ragazzi ma per attirare tutta la famiglia affinché realmente sia un teatro partecipato, per tutti, non un luogo chiuso ma di incontro, un luogo dove condividere insieme un momento: lo spettacolo. Non importa se è il giorno del Re Leone o del Brutto Anatroccolo, di Pulcinella o di Gaia; è un appuntamento ormai atteso dai più piccoli e segnato sul calendario con attenzione dai più grandi.  “Nel suo essere unico in quel momento il teatro rende tutti i presenti insieme partecipi di un catartico rituale dove a sua volta il Bertolt Brecht ha messo dentro i suoi piccoli rituali: dallo sbigliettamento, alla piccola presentazione, alle regole del buon spettatore, all’estrazione per vincere un libro. Questo successo è più che un successo, è uno spunto di riflessione. Questo entusiasmo ci porta a voler moltiplicare e allargare in ottica comprensoriale ad un bacino di utenti più ampio la stagione Famiglie a Teatro. E’ un motivo e un modo per sentirsi comunità”, afferma l’attore e direttore artistico del collettivo formiano Maurizio Stammati. I presupposti e le intenzioni del Bertolt Brecht iniziano già a concretizzarsi con i prossimi appuntamenti dedicati ai ragazzi e alle loro famiglie in programma a Gaeta presso la scuola Virgilio con il patrocinio dell’amministrazione comunale il 7 Aprile, il 21 Aprile e il 12 Maggio con “Tre domeniche da favola”.

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