La Giornata dei Defunti: commemorazione e tradizioni

La Giornata dei Defunti è una ricorrenza significativa celebrata in molte parti del mondo, conosciuta anche come il Giorno dei Morti o il Giorno di Ognissanti. Questa giornata è dedicata alla commemorazione delle persone care che ci hanno lasciato, ed è un momento di riflessione, preghiera e condivisione di tradizioni culturali.

Origini della Giornata dei Defunti

Le radici della Giornata dei Defunti risalgono a diverse culture e religioni. In Italia, la festa è strettamente legata alla celebrazione di Ognissanti, che si tiene il 1° novembre. Ognissanti è una festa cattolica dedicata a tutti i santi, sia quelli venerati ufficialmente dalla Chiesa sia quelli meno noti. Il giorno successivo, il 2 novembre, è la Giornata dei Defunti, in cui si prega per le anime dei defunti.

Tradizioni e Osservanze

La Giornata dei Defunti è osservata in modi diversi in tutto il mondo. In Italia, molte persone visitano i cimiteri per adornare le tombe dei propri cari con fiori, candele e altri omaggi. Questa pratica è un segno di rispetto e amore per i defunti. Le famiglie si riuniscono spesso per una visita al cimitero e una preghiera in memoria dei propri cari.

Un’altra tradizione popolare in Italia è la preparazione di cibi speciali in onore dei defunti. I dolci tradizionali come i “Fave dei Morti” o i “Tutù” sono preparati e condivisi tra parenti e amici. Questi dolci sono spesso accompagnati da una tazza di caffè o vino.

Riflessione e Preghiera

La Giornata dei Defunti è un momento di profonda riflessione e preghiera. Le chiese spesso organizzano servizi speciali in memoria dei defunti, offrendo ai fedeli l’opportunità di pregare e ricordare i propri cari. Molti credono che le preghiere in questo giorno possano aiutare le anime dei defunti a trovare la pace eterna.

Celebrazioni in tutto il mondo

Sebbene le tradizioni possano variare notevolmente da un paese all’altro, la Giornata dei Defunti è un tema universale che unisce persone di diverse culture. In Messico, ad esempio, c’è il famoso “Dia de los Muertos”, una festa colorata e festosa che onora i defunti con altari, cibi speciali e parate. In Polonia, il “Zaduszki” è un giorno in cui le famiglie si recano al cimitero per onorare i defunti con candele accese.

Conclusione

La Giornata dei Defunti è un momento speciale per onorare e ricordare coloro che sono venuti prima di noi. È una festa che ci ricorda la fragilità della vita e l’importanza di preservare i ricordi dei nostri cari defunti. Che tu segua le tradizioni culturali italiane o partecipi alle celebrazioni in altri paesi, questa è una giornata in cui l’amore e la memoria sono al centro dell’attenzione, un momento per condividere storie, preghiere e dolci in onore dei nostri defunti.




Potenza: il mistero dei Templari al cimitero San Rocco

POTENZA – Secondo la storia, l’Ordine dei Templari fu fondato nel 1118, al termine della prima Crociata, dall’aristocratico Hugo di Payns. L’Ordine dei Templari era originariamente costituito da 11 frati francesi che, armati di spada, ebbero il compito di difendere dagli infedeli i pellegrini che viaggiavano lungo le strade sante fra Jaffa e Gerusalemme.

 

Nel cimitero di Borgo San Rocco a Potenza, nascosta tra le altre opere architettoniche, si scorge una piccola Cappella, risalente alla fine dell’800, che presenta incisioni esterne abbastanza comuni, ma soffermando meglio lo sguardo si possono scorgere alcuni particolari molto interessanti: non molto comune è la presenza di un giardino privato, contornato da ulivi recintati, la cripta si trova a capo della struttura, il tutto chiuso da un piccolo cancelletto in ferro. Le iscrizioni presenti in alto raffigurano una croce latina formata da due segmenti di diversa misura che si intersecano ad angolo retto, in cui il segmento minore è circa a tre quarti del segmento maggiore. Per la maggioranza dei cristiani la croce è un simbolo dell’amore di Dio. Il significato simbolico è di riferimento per i cristiani nel mondo, ma questa particolare croce ha, ai suoi lati, delle ali simili a quelle d’aquila, usate come contorno della svastica durante il periodo del nazionalsocialismo tedesco. Le ali, infatti rappresentavano l’aiuto “divino” che veniva chiesto durante le battaglie.

Possiamo dunque ipotizzare, attraverso questo particolare, un primo cenno visivo che riporta alle Crociate. E non è tutto, il mistero continua, in basso della Cappella possiamo osservare una scultura che prende la forma di una lampada ad olio, sul quale manico si trova un’altra croce latina.

 

Una lampada, dell’olio, l’attesa: sono questi gli elementi che caratterizzano la parabola delle dieci vergini che Matteo presenta al capitolo 25 del suo vangelo. Nel caso specifico della scultura posta sull’entrata della cripta, il significato è palesemente una sorta di attesa perpetua affidata a Dio, che toglie i peccati, assolvendo i fedeli proprio con l’olio. All’interno della cripta, le lapidi contornate da varie statuine raffiguranti Santi, e delle scritture il cui tono è solenne, ricercato e carismatico.

Leggendo queste parole l’attenzione va sulla missione posta in essere dal defunto che “Senza rancore, nel politico risorgimento contempla il sangue dei suoi, con abito d’onestà, affermò che nell’intima religione del dovere trae piedistallo di dolcezza l’anima veramente pura ed intemerata.” Tali scritti trovano affinità con i giuramenti Templari e con il tenore di vita che questi monaci-soldati erano tenuti ad avere.

 

Le donne non erano ammesse all’ordine, almeno non ufficialmente. Una donna, Ester, presente nella cripta, lascia un’incisione forte e in maiuscolo: Vuole quella dimora perpetua per sempre per la sua famiglia e per lei. Indagando presso gli uffici cimiteriali, il custode ha fatto sapere che la cappella è stata acquistata ad aeviternus, ovvero in eterno. Il costo o il nome dell’acquirente non sono stati svelati, ma sappiamo che la prima ad essere stata sepolta all’interno è stata proprio Ester. I suoi cari hanno provveduto all’istallazione di tutte le componenti della cappella.

Continuando ad osservare sull’altare, come di consuetudine c’è una croce, ma non è la semplice croce latina, bensì una Budded Cross, ovvero Croce bruciata. Nota anche come Croce degli Apostoli, sarebbe la Croce Latina fissata con tre cerchi o dischi, alla fine di ogni braccio. Per il cristiano rappresentano la Santissima Trinità, ed era uno dei simboli templari per eccellenza.
L’altra croce che si scorge al di sotto dell’altare, rossa anche se scolorita è una chiara Croce Templare: Croce rossa in campo bianco, nel corso degli anni ne sono state adottate di diversi tipi e forme, dalla croce greca a quella cosiddetta croce patente, ovvero la croce a bracci uguali che si allargano nella parte esterna.

 

Al cimitero di Borgo San Rocco di Potenza ci sono anche altre tombe dalle parvenze Templari, ma la cripta di cui si è parlato è l’unica ad essere perpetua e “fuori dal tempo”. Cosa significa? Significa che se anche dovesse crollare, nessuno potrebbe spostare, né toccarne i resti finchè qualche erede, seppur lontano, ne dia disposizione.

Il Professor Mario Moiraghi, docente universitario ed esperto di storia medioevale, avrebbe dimostrato che i Templari hanno avuto origine in Italia, fondati da Ugo dei Pagani nativo di Forenza in Basilicata. I Cavalieri Templari ebbero origine in Italia Altobradano, la magica terra di Basilicata sarebbe stata la culla dei Cavalieri, e da qui verrebbe anche spiegata la presenza di tali incisioni nella cripta presso il cimitero di Potenza, luogo di eterno riposo per la famiglia capeggiata da uno dei probabili Cavalieri del Tempio.

Giulia Ventura

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