Amatrice, contributi per i terremotati: scoppia residenzopoli. 120 persone indagate per falso e truffa

AMATRICE (RI) – Dei veri e propri sciacalli avrebbero approfittato del terremoto del 2016, che ha devastato l’Italia centrale, per incassare fino a 900 euro al mese dalla Protezione Civile. Si tratta di circa 120 persone che ora rischiano il processo per truffa e falso. Tutte persone perlopiù di Roma, che subito dopo il terribile sisma hanno cambiato la residenza, mettendola ad Amatrice e ad Accumoli per intascarsi le somme e che ora rischiano il processo per truffa e falso.

 

Ad indagare la Procura della Repubblica di Rieti in merito alle erogazioni del Contributo di Autonoma Sistemazione (Cas), nei confronti di beneficiari che, secondo le ipotesi dei magistrati, non avevano né i requisiti né il diritto di percepire l’indennità economica a sostegno dei residenti nei Comuni devastati dal sisma. È quanto si apprende in merito all’indagine, che la Procura di Rieti ha condotto sulle erogazioni dei contributi Cas (e non sulle assegnazioni delle soluzioni abitative d’emergenza, conosciute come “Sae”), la cui imminente chiusura è stata anticipata dal Procuratore capo Giuseppe Saieva. Le indagini dei magistrati si erano da subito concentrate su un incremento dei cambi di residenza nei Comuni di Amatrice e Accumoli, considerati da subito “sospetti”.

 

I cambi di residenza messi in atto da queste persone residenti prevalentemente nella Capitale, secondo l’ipotesi degli inquirenti, avrebbero tentato di spostare la residenza nei due Comuni devastati dal sisma proprio per poter percepire i contributi economici stanziati dallo Stato in sostegno delle popolazioni residenti. La Procura ha vagliato le tante domande di accesso al sostegno economico, da un minimo di 400 euro al mese, per i nuclei familiari composti da una sola persona, a un massimo di 900 per le famiglie numerose, anche con il supporto dei sindaci dei comuni interessati, riscontrando centinaia di anomalie.




Terremoto, parte la catena di solidarietà: Anguillara già operativa

Redazione

ANGUILLARA (RM) – In tutta Italia, Lazio in testa, è già partita la catena di solidarietà. Tra i primi la città di Anguillara Sabazia alle porte di Roma che si è mossa fin da subito per aiutare le persone colpite dal sisma.

 

Il Sindaco Sabrina Anselmo fa sapere che è stato attivato un punto di raccolta di beni di prima necessità all’ex Consorzio Agrario: “Ci stiamo coordinando con Protezione Civile e Croce Rossa. Anguillara e i suoi cittadini faranno il massimo per prestare aiuto in questo momento davvero drammatico”.


Intanto una tendopoli, completamente autosufficiente, capace di ospitare 250 persone sara' allestita nella giornata odierna a cura della Protezione civile della Regione Abruzzo, nel comune di Accumoli (Rieti). Nelle prime ore del pomeriggio la colonna mobile composta da mezzi, materiali e da un centinaio di uomini e donne appartenenti a 20 squadre di volontariato di protezione civile, raggiungera' uno dei centri piu' colpiti dal sisma dove si trovano centinaia di senza tetto. Sul posto sara' presente, oltre al personale della Protezione civile della Regione Abruzzo, anche il sottosegretario alla Presidenza della Regione, con delega alla Protezione civile, Mario Mazzocca


Anche il Comune di Milano ha dato immediata disponibilità alla Protezione civile nazionale per attivare le forze di Polizia locale e Protezione civile milanese a sostegno delle attività di soccorso,
supporto e assistenza alle popolazioni colpite dal sisma di questa notte. Il Comando della Polizia locale e l'assessore alla Sicurezza, Carmela Rozza – informa Palazzo Marino – sono in costante contatto con i vertici della Protezione civile nazionale.
L'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile rende noto che le strutture aeroportuali delle Regioni interessate dal sisma di questa notte non hanno riportato danni e sono tutte operative. L'Enac, inoltre, partecipa al tavolo dalla Protezione Civile convocato per la gestione delle operazioni.


Nel frattempo, i segretari generali dei sindacati scuola Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal
hanno inviato al ministro dell'istruzione una richiesta di intervenire urgentemente per ridefinire i termini per le operazioni riguardanti il personale scolastico nelle zone colpite dal terremoto, aggiornando tutte le scadenze e assumendo ogni provvedimento necessario per garantire un regolare avvio delle attività scolastiche. «In considerazione dei gravissimi disagi che si stanno verificando nelle aree territoriali interessate dal sisma, si chiede l'immediata sospensione, per le aree in questione, di tutte le scadenze previste per le operazioni di utilizzo e assegnazione del personale, e che le stesse siano successivamente rideterminate in base all'evolversi della situazione, insieme a ogni altro provvedimento che si rendesse necessario per assicurare un regolare avvio dell'anno scolastico», scrivono Domenico Pantaleo di Flc Cgil, Maddalena Gissi della Cisl Scuola, Giuseppe Turi della Uil Scuola, Marco Paolo Nigi della Snals Confsal.