ELENA CESTE: STAVA DAVVERO BENE PRIMA DI SCOMPARIRE?

di Domenico Leccese

Il giorno dopo la scomparsa di Elena la sorella Daniela ha dichiarato che la mattina del 23 gennaio Elena la chiamò al telefono e le confidò di avere ‘problemi alla testa’ ma non riuscì a spiegarle di che tipo.

Ancora dalle sue dichiarazioni si evince che Elena nei mesi precedenti alla sua scomparsa era profondamente turbata: "(Elena) nel mese di no-vembre 2013 era caduta in uno stato di depressione…aveva esternato una sua preoccupazione o disagio circa un qualcosa che aveva fatto ma non specificava troppo… che quando lo aveva fatto non era in se stessa e aveva sbagliato. Era preoccupata perché diceva che tanto ormai sapevano tutti di cosa stava parlando e che anche i figli l’avrebbero vista come un mostro… non abbiamo avuto modo di verificare queste presunte cose dette… Michele caratterialmente è una persona buona che si dedica alla famiglia… non ho mai avuto confidenze da mia sorella circa situazioni di violenza o discussioni degenerate in famiglia… (Michele) si preoccupa per il benessere della famiglia e non mi pare abbia mai trascurato i vari componenti. Anche con noi parenti non ha mai avuto discussioni…Credo comunque mia sorella possa aver compiuto un gesto anticonservativo’. Ecco invece cosa ha dichiarato l’amica di Elena, Fiorenza Rava agli inquirenti riguardo ad un incontro con la Ceste avvenuto sempre in quei mesi precedenti la sua scomparsa: ‘Era stata Elena quel giorno a portarmi le uova… lei mi consegna le uova e scoppia a piangere, dicendomi: sono sulla bocca di tutti. Aggiungeva che una persona che credeva amica l’aveva tradita su internet, Facebook e continuava a dire che era sulla bocca di tutti. Parlava di un amico che l'aveva tradita. Continuava a piangere, dicendo di aver sbagliato, di essersene resa conto. Era davvero scossa… ma si era resa conto di aver sbagliato ma era pronta a rimediare, a farcela da sola, a recuperare… Anche poi salutandoci aveva ripreso a piangere e ho cercato di rassicurarla".

Lucia Reggio, la madre della Ceste ha dichiarato nei verbali che Elena a novembre 2013 le aveva detto: "tutti sanno, tutti sapete, non ho scritto io".

Don Roberto, parroco di Motta di Costigliole ha invece riferito ad un giornalista: "La cosa sorprendente è che tanto più sembra che lei dicesse a varie persone questa cosa, che era sulla bocca di tutti e quanto che le persone più vicine sembra non ne sapessero un granché. E quindi chi ci capisce, è difficile sapere quanto ci fosse di reale e quanto ci fosse di non so, se un senso di colpa o qualcosa del genere… nell'incontro che abbiamo avuto una volta si vedeva che era così, un po' spaventata o che aveva qualche cosa così, però io era la prima volta che la vedevo, quindi non sapevo nulla di lei fino a quel giorno, è stata molto vaga e io non ho voluto, visto il clima, visto la sensazione che c’era, ho cercato di tranquillizzarla in una forma un po’ generica…".

In una chat verso la metà ottobre 2013 Giandomenico Altamuro, amico e confidente di Elena, le scrive: "Ti mando io la buona giornata, sperando che lo possa essere, perché noto nella tua testa quella confusione che ti fa vedere le cose in maniera un po’ anomala… Oltre a non aver capito cosa sono prima, continui a non capirlo adesso… sei convinta di qualche cosa… che ti sei creata da sola e che ti crei problemi… mi accorgo quando c’è qualcosa di strano nelle persone con cui ho a che fare, come mi sono accorto che qualcosa di strano nei tuoi pensieri c’era… fin dall’inizio, ma che ultimamente non ti faceva stare bene… Non hai ancora capito che io di te non penso niente di negativo, quelle sono solo convinzioni tue…".

Nell’Ordinanza del Giudice Marson si legge invece riguardo allo stato psichico di Elena in relazione a ciò che aveva confidato a parenti ed amici: "Lo scompenso… qualificato dai consulenti psicologi e psichiatri come di tipo psicotico proiettivo delirante veniva notato da tutti i suoi interlocutorii… si era presentata una crisi psicotica con proiezioni e diffusi spunti deliranti…".

Nell’ordinanza ci si riferisce al periodo di ottobre novembre, ma come tutti sanno senza terapia la psicosi non si risolve. Tutti segnali quindi di un grave disagio psichico, confermato dall’accusa, che nessuno purtroppo riconobbe e che si manifestò con una importante crisi psicotica la notte tra il 23 ed il 24 gennaio e si concluse con la fuga di Elena nei campi e la sua morte come da sempre sostenuto dalla criminologa Ursula Franco.