Fiano Romano, droga: arrestati pusher che rifornivano la zona Tiberina

FIANO ROMANO (RM) – Alle prime luci dell’alba, i Carabinieri della Stazione di Fiano Romano hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Rieti, nei confronti di due cittadini albanesi, di 25 e 26 anni, già conosciuti dalle Forze dell’Ordine, poiché ritenuti responsabili di concorso nel reato di detenzione e spaccio di stupefacenti.

La complessa attività di indagine, coordinata dal dottoressa Luana Bennetti della Procura della Repubblica di Rieti, ha consentito di accertare che il sodalizio albanese, legato da vincoli di parentela, gestiva non solo lo spaccio di cocaina e marijuana nella cittadina di Fiano, ma era diventato il punto di riferimento dei consumatori dell’intera area Tiberina.

Nel corso dei servizi di osservazione, in poco più di 4 mesi, i Carabinieri hanno riscontrato oltre 50 episodi di cessione di stupefacente, tutti avvenuti nei pressi del giardino pubblico sito in via Firenze, ove previo appuntamento il consumatore poteva recarsi e ricevere lo stupefacente richiesto.

L’ordinanza ha disposto la custodia cautelare presso il carcere di Rieti per il più giovane degli arrestati, mentre per il 26enne è stato disposto l’obbligo di dimora e di presentazione presso la caserma dei Carabinieri di Fiano Romano.

Nel corso delle indagini sono state arrestate 3 persone in flagranza di reato e denunciate in stato di libertà altre 4, tutte ritenute complici dei due albanesi nelle attività di spaccio, mentre sono 12 i soggetti segnalati alla Prefettura di Rieti quali consumatori.

 




MONTE ROTONDO, PRONTO SOCCORSO AL COLLASSO: SI RISCHIA LA CHIUSURA!

Redazione

Monte Rotondo (RM) – "Con un "colpo di coda" il centro destra regionale mette a segno un' altra delle sue sconsiderate stoccate. – dichiara il candidato al senato Pd Carlo Lucherini –  Due infermieri del SS Gonfalone di Monterotondo sono stati trasferiti a Tivoli. Nonostante dimissionaria da mesi, la giunta Polverini, in piena campagna elettorale, assesta un nuova stangata, stavolta al Pronto Soccorso, con il subdolo obiettivo di chiudere un ospedale che insiste su un bacino d'utenza di circa 200 mila persone. Si vuole dar seguito, senza dichiararlo apertamente, a quel decreto in cui rientra anche la declassazione del nosocomio di Monterotondo, decreto in cui l'ospedale eretino è stato inserito per errore, per ammissione della stessa ex presidente Polverini.

Quel decreto, infatti,  era fondato su dati sbagliati: in realtà – prosegue Lucherini – gli accessi annui dell'ospedale di Monterotondo erano (e rimangono tuttora) molto più alti rispetto a quelli indicati, con interventi di pronto soccorso che raggiungevano la quota di 27mila: ben al di sopra dei parametri indicati dallo stesso decreto.  Purtroppo a far le spese di questa politica dissennata saranno i cittadini che non potranno più contare su un presidio di pronto soccorso indispensabile, sia per il cospicuo bacino d'utenza, sia perché situato al crocevia di grandi arterie come la Salaria, la Tiberina, la Nomentana e la stessa Autostrada A1  quasi quotidianamente teatro di incidenti con feriti bisognosi di cure.

Se il centrosinistra vincerà le elezioni, proseguirà con il progetto che era stato varato nella legislatura precedente. Quello della realizzazione di un nuovo ospedale nella Valle del Tevere che possa rispondere alla domanda di sanità pubblica di una vasta area che va dalla Flaminia, alla Tiberina, Salaria e Nomentana fino al IV municipio di Roma. Nel frattempo occorre fermare l'emorragia di personale dal SS Gonfalone ad altre strutture, causata dalla dissennata politica del centrodestra".