TIVOLI: MARCO SILVESTRONI DA IL BENVENUTO AI CONSIGLIERI TIRRO' E TROPIANO

Red. Politica

Tivoli (RM) – L'ingresso di Ettore Tirrò e Vincenzo Tropiano, già consiglieri  del comune di Tivoli è ancora un ulteriore segnale del buon lavoro che si stà svolgendo in provincia di Roma dal movimento  di Giorgia Meloni.  "Do il benvenuto a Vincenzo e Ettore e a tutti coloro che con loro hanno deciso di intraprendere questo percorso con noi. Il vostro ingresso rafforza ulteriormente il lavoro che sta svolgendo a Tivoli il nostro Dirigente Marco Innocenzi e conferma la volontà di FDI di essere  forza trainante de per le prossime amministrative in questo importantissimo comune".  È quanto dichiarana Marco Silvestroni Coordinatore provinciale FDI.




TIVOLI: 16ENNE SOTTO SCACCO DI UNA BABY GANG

Redazione

Tivoli (RM) – “Tu non ci conosci, abbiamo conoscenze nella malavita, consegnaci cellulare, cappellino e braccialetto altrimenti peggio per te”. Questa la frase pronunciata da 6 giovanissimi nei confronti di un loro coetaneo, sotto la contemporanea minaccia di un grosso coltello. Alla fine il 16enne, impossibilitato a reagire viste le circostanze, ha dovuto piegarsi al loro volere, consegnando il suo bracciale d’oro. Poi, insieme al padre, si è recato presso il Commissariato di Tivoli, diretto dalla dott.ssa Maria Chiaramonte, raccontando agli investigatori la brutta avventura. E’ accaduto sul finire dello scorso anno, nella zona di Villa Adriana.
Immediate sono scattate le indagini degli agenti della Polizia di Stato, che con una serie di servizi di appostamento e pedinamento sono riusciti ad individuare tutti i componenti della baby gang. I primi a cadere nella rete un ragazzo appena maggiorenne, arrestato, ed un 14enne. Per il resto della banda, grazie ai riscontri ottenuti, la Procura dei Minori ha richiesto al Giudice per le indagini Preliminari una misura cautelare, eseguita dai poliziotti del Commissariato nella giornata di ieri.  Per due di loro è scattato il collocamento in comunità, mentre gli altri sono stati affidati ai genitori e sottoposti alla misura della “permanenza in casa”.
Il braccialetto rapinato è stato recuperato dagli investigatori. I giovanissimi rapinatori lo avevano venduto per 50 euro ad un compro oro della zona.




TIVOLI, IL SUONO DI LISTZ A VILLA D'ESTE: ECCO LE NOVITA DELLA 4 EDIZIONE DELLA RASSEGNA MUSICALE

Red. Cultura

Tivoli (RM) – Domenica 3 gennaio, in occasione della prima apertura gratuita dei Siti e luoghi della cultura statali del nuovo anno, ha preso avvio a Villa d’Este Il suono di Liszt a Villa d’Este, la rassegna musicale nata nell’anno del Bicentenario della nascita di Franz Liszt (2011) e giunta ormai alla sua IV edizione.
La manifestazione è promossa ed organizzata dal Polo Museale del Lazio con la Direzione di Villa d’Este, l’Associazione Culturale Colle Ionci e la direzione artistica di Giancalo Tammaro. I concerti si terranno, come abitudine, nella Sala del trono, la domenica alle ore 11,15 (ingresso consentito in sala dalle ore 11,00).

Caratteristica peculiare dei concerti, è l’esecuzione di opere musicali riconducibili all’ambiente musicale lisztiano, su un pianoforte Erard del 1879, pressoché identico allo strumento che Liszt aveva in dotazione nel suo appartamentino a Villa d’Este.

Il titolo di questa nuova edizione introduce la volontà di aprire, quest’anno, a nuove esperienze musicali, ad autori che non necessariamente siano riconducibili a Franz Liszt o allo strumento protagonista, il pianoforte Erard, come è il caso del concerto di Joaquin Rodrigo in programma.

L’apertura è rivolta anche a nuovi strumenti e nuove combinazioni strumentali come la chitarra, sia sola che con il pianoforte; ad artisti non solo italiani e ad alcuni giovanissimi talenti, che meritano grande attenzione.
Un piccolo riguardo anche ad Alexandr Skrjabin, del quale è ancora in corso il centenario della scomparsa avvenuta nell’aprile 1915. Da segnalare pure il concerto che completa la trilogia degli Anni di Pellegrinaggio di Liszt, proposti nell’ambito della rassegna da  Ivan Donchev in tre anni consecutivi : il primo volume dedicato alla Svizzera costituisce in effetti, per Liszt, l’apertura “verso il nuovo orizzonte” della musica ispirata dai luoghi visitati durante la sua vita errabonda.

PROGRAMMA

3 gennaio 2016    Rievocazioni per violino e pianoforte: la sonata che Grieg donò a Liszt … e altro               
musiche di Grieg, Ciajkowskij, Respighi
Duo ARDORÈ: Rebecca Raimondi violino  Alessandro Viale pianoforte

24 gennaio 2016        Da  Bach a Scrjabin passando per Liszt  
musiche di J.S.Bach, Scrjabin, Liszt
al pianoforte  Olga Zdorenko

21 febbraio 2016     Dalla Villa d’Este di Tivoli ai Giardini d’Aranjuez: Liszt, le fontane,
la Spagna, Rodrigo         
musiche di   Franz Liszt  e  Joaquin Rodrigo   
al pianoforte  Elena Nefedova,   alla chitarra  Michele Di Filippo 

20 marzo 2016    Franz Liszt e i nuovi orizzonti del viaggio: il primo degli Années
de pelerinage
al pianoforte   Ivan  Donchev

10  aprile  2016    Concerto per la Pasqua: Liszt e le suggestioni sacre di Roma   
al pianoforte  Alessandra Pompili

24    Aprile    2016     Liszt  Circle: musiche di Liszt e della sua cerchia di allievi ed amici 
al pianoforte   Roberto Piana

L’ingresso ai concerti è gratuito e consentito solo fino ad esaurimento posti in sala previo ritiro di un coupon distribuito mezz’ora prima del concerto all’ingresso della Villa. La visita della Villa è a pagamento.
 




COLPO ALLA 'NDRANGHETA: SGOMINATA ORGANIZZAZIONE CRIMINALE TRA TIVOLI, ROMA EST E SAN LUCA

Redazione
Tivoli (RM) – Un’operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Roma contro le infiltrazioni della ‘ndrangheta tra il Lazio e la Calabria ha visto scattare le manette per 9 persone, otto uomini ed una donna, di cui sette in carcere e due agli arresti domiciliari. Il dispositivo è stato emesso dal G.I.P. del Tribunale di Roma, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma.

Per quattro di loro, tutti di nazionalità italiana, l’accusa è di far parte  a  vario titolo di un’associazione per delinquere operante nella provincia di Roma,  finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti provenienti dalla Calabria, con l’aggravante della disponibilità delle armi, dell’impiego di minorenni nell’attività di spaccio e di aver agevolato l’attività della “’ndrangheta” con articolazioni operanti in Calabria e nel Lazio per il controllo delle attività illecite sul territorio.

Al capo dell’associazione, un 34enne, originario di San Luca (RC), contiguo alla cosca della “‘ndrangheta Nirta – Romeo – Giorgi” è stata inoltre contestata l’intestazione fittizia di beni, per aver preso in gestione alla fine del 2014 un bar nel centro storico di Tivoli, intestandolo ad una società così come avvenuto per un’autovettura Smart sottratta ad uno degli associati come compensazione dei debiti maturati e non pagati. Per altri due destinatari della misura cautelare, un italiano ed un albanese, l’accusa invece è quella di sequestro di persona a scopo di estorsione nei confronti di un italiano che è stato rinchiuso in un garage, picchiato e minacciato di morte poiché accusato di essersi fatto sottrarre Kg. 4 di eroina durante il trasporto in Puglia per la cessione ad un gruppo di criminali albanesi. A tutti i destinatari delle misure cautelari sono invece contestati i reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.  

La lunga ed articolata indagine che ha portato all’esecuzione dei numerosi provvedimenti restrittivi è stata avviata dai Carabinieri della Compagnia di Tivoli indagando sulle “influenze” che alcuni cittadini calabresi, legati alla n’drangheta, esercitavano sul traffico di stupefacenti nel territorio dell’area Tiburtina e della periferia est della Capitale. Proprio i due cittadini calabresi, nel cuore della Locride, gestivano un ingente traffico di sostanze stupefacenti del tipo Cocaina, Eroina ed Hashish che giungeva dalla Calabria per essere poi immessa nelle piazze di spaccio della periferia Est della Capitale. A riscontro del fatto che l’attività illecita venisse condotta per contro della n’drangheta, nel corso delle indagini sono stati recuperati anche dei “pizzini”, manoscritti da un elemento apicale della n’drangheta, attualmente detenuto in carcere, che contenevano delle “istruzioni” su come l’organizzazione dovesse muoversi nella gestione dei traffici illeciti. L’analisi di tali manoscritti ha consentito agli investigatori di proseguire nelle indagini fino a ricostruire l’organigramma  dell’associazione gestita dai calabresi, i quali prima importavano lo stupefacente dalla loro terra d’origine e, successivamente, la cedevano a diversi gruppi organizzati dell’area tiburtina per lo spaccio al “dettaglio”, riportando gran parte dei proventi dell’attività illecita in Calabria.

Inoltre nel corso delle indagini è stato trovato nel Comune di Tivoli, all’interno del garage di uno dei membri dell’organizzazione, il deposito in cui erano custodite le armi nella disponibilità del sodalizio criminale. Nel corso delle indagini si è infatti proceduto al sequestro di una pistola cal. 6,35 marca Browning ed un fucile cal. 12 a canne mozze entrambi con la matricola abrasa, all’arresto in flagranza di 5 persone ed al sequestro di circa 2 kg di stupefacente del tipo hashish, cocaina e marijuana. Tali armi sono state in più occasioni utilizzate dagli associati sia per minacciare ed intimorire tutti coloro che avevano dei debiti da saldare per acquisti di stupefacente o che tentavano di opporsi allo strapotere dell’organizzazione. In particolare, il capo dell’organizzazione era solito utilizzare un comportamento “mafioso” tanto da  non esitare a minacciare con la pistola dei rumeni che frequentavano un bar di Guidonia dove lui si recava quotidianamente o far  giungere una busta con all’interno un proiettile al proprietario del bar che si era lamentato per il suo comportamento con i clienti.

Il giro d’affari gestito dall’organizzazione era molto elevato, in quanto sono state documentate diverse trattative per lo scambio d’ingenti quantitativi di stupefacente che una volta piazzati sul mercato potevano fruttare centinaia di migliaia di Euro. I proventi delle attività illecite venivano quindi in parte riportati in Calabria ed in parte reimpiegati in attività regolari che venivano spesso intestate fittiziamente a prestanome per eludere i controlli delle forze dell’ordine. Nel corso dell’attività investigativa si è accertato, infatti, che a fine 2014 il capo dell’organizzazione aveva acquisito la gestione di un bar, nel centro storico di Tivoli, facendo intestare fittiziamente l’attività commerciale ad una società.
 




DISSESTO, GEOLOGI LAZIO: “ISTITUZIONI E CITTADINI DEVONO FARE DI PIÙ PER LA TUTELA DEL TERRITORIO”

Redazione

Lazio – L'ondata di maltempo che ha colpito due giorni fa la nostra regione, in particolare la Valle dell'Aniene, il territorio metropolitano a sud di Roma e la Ciociaria, non è stata delle più intense, ma sicuramente ha fatto più danni di analoghi eventi verificatisi in un passato non troppo lontano. E questo accade perché, passata l'emergenza, si riprende a costruire come sempre, senza considerare che l'impermeabilizzazione del suolo e le canalizzazioni che prevede ogni espansione urbanistica, non fanno altro che accrescere il quantitativo d'acqua da smaltire, sempre negli stessi corsi d'acqua, che a volte presentano anche restringimenti dovuti a costruzioni, rifiuti o vegetazione. L’Ordine dei Geologi del Lazio non si rassegna e puntualmente denuncia la cattiva gestione del territorio da parte delle istituzioni e la mancata preparazione delle comunità nei riguardi del rischio idrogeologico.

“Le aree che si sono allagate a Tivoli – esordisce il presidente dei Geologi Lazio, Roberto Troncarelli – sono per lo più le stesse che si erano allagate nel 2008 e per le quali non solo la pubblica amministrazione non aveva fatto nulla, ma neanche i cittadini erano stati stimolati a prendere delle iniziative di ‘autoprotezione’. Si è continuato, dunque, a costruire e pianificare con scelte discutibili, che hanno comportato un'antropizzazione in spregio a ogni regola di buonsenso”. Tante, dunque, le inottemperanze della pubblica amministrazione sul dissesto idrogeologico e sulla tutela del territorio. “Pubblica amministrazione – continua Troncarelli – ancora troppo impegnata ad affrontare le emergenze del momento con soluzioni tampone, piuttosto che a mettere nero su bianco misure atte alla prevenzione del dissesto. Con costi sociali abnormi”. Eppure, qualche passo positivo pare intravedersi: “Siamo ancora a un stato embrionale ma devo ammettere, e lo faccio con piacere, che le istituzioni iniziano a ravvedersi: sempre più spesso, infatti, gli enti locali ci rendono preventivamente partecipi nei processi di pianificazione territoriale. Anche dal governo nazionale stanno partendo politiche certamente più mirate e destinate a imporsi sul lungo periodo: un esempio virtuoso, in questo senso, – specificano ancora dall’Ordine dei Geologi – è il recente provvedimento del Governo, che destinerebbe risorse ai comuni per interventi contro l’abusivismo edilizio. Si tratta di un altro aspetto decisivo alla lotta al dissesto idrogeologico. Speriamo non rimanga una goccia nell’oceano dell’inefficienza amministrativa”.

“Ormai siamo passati dalle calamità naturali alle calamità artificiali – incalza Tiziana Guida, segretario dell'Ordine dei Geologi del Lazio – perché se, a parità di intensità di evento, i danni sono maggiori, vuol dire che le modifiche, che l'uomo ha apportato al territorio, incrementano la potenza del fenomeno naturale”. Altro punto focale per la tutela del territorio è poi la consapevolezza da parte della collettività dei rischi idrogeologi, “ancora troppo carente – denuncia Troncarelli -, soprattutto se si considera che nella Regione Lazio 372 comuni, il 98% del totale, presentano almeno un'area a rischio di frana o di esondazione, in cui è a repentaglio la vita umana e più di 350mila cittadini vivono in aree potenzialmente a rischio idrogeologico”.

“Occorre creare un'opinione pubblica informata partendo purtroppo da zero – aggiunge Tiziana Guida – se ancora assistiamo a cittadini che con il loro comportamento mettono a repentaglio, quando addirittura non perdono, la vita. La cittadinanza deve sapere che con il cambiamento climatico la loro vita non è più la stessa, ma non solo. Anche il territorio cambia e quindi cambiano i rischi, e zone che prima non erano a rischio, magari ora lo sono diventate. Dall'altra parte chi ha la responsabilità della gestione del territorio non può più sperare di farla franca chiudendo un occhio sull'abusivismo edilizio o sull'occupazione delle golene dei fiumi. I fenomeni meteorologici estremi, diventati più frequenti, capiteranno sempre più spesso su un territorio che è sempre meno adatto a smaltirli. E dunque bisogna attrezzarsi per affrontarli – conclude la Guida -. In tal senso l'Ordine dei Geologi del Lazio sta avviando una campagna informativa nelle scuole "I segreti della Terra raccontati dai geologi" per spiegare come si formano questi fenomeni e come si originano i rischi naturali più in generale, per formare una consapevolezza nei ragazzi, che poi potranno trasmettere alle famiglie”.




TIVOLI: SCOPERTO CANILE LAGER

Redazione

Una storia che per fortuna può essere raccontata. «Una segnalazione accorata ha dato il via alla difficile vicenda. La proprietaria di un cane residente in Liguria ha contattato EARTH chiedendo aiuto per far luce sul decesso del proprio cane lasciato per alcuni giorni in una pensione /allevamento di Tivoli (Rm). 'Mi hanno detto che è morto, ma era giovane e stava bene e quando mi hanno fornito il certificato che diceva morte per arresto cardiocircolatorio la Asl Ligure mi ha detto che quel certificato era irregolarè. Le guardie zoofile EARTH capitanate dal comandante Parlavecchio si sono subito attivate contattando il veterinario il cui nome figurava sul certificato. Il veterinario ha disconosciuto il timbro e la carta intestata ed ha raccontato che alcuni giorni prima una donna era effettivamente andata da lui per richiedere un certificato di decesso per un cane, ma senza portare con sé l'animale. Il veterinario si era correttamente rifiutato di compilarle il certificato senza conoscere i motivi del decesso. Le guardie EARTH hanno allora contattato i carabinieri ed accordatisi su un intervento congiunto si sono recati all'allevamento amatoriale/pensione in questione. La donna ha ammesso di aver falsificato il certificato , ma le guardie hanno preteso di vedere il corpo dell'animale per controllarne il microchip. Appurato che si trattava del cane di proprietà della segnalante le guardie Karola Razzovaglia, Ilaria Pasquali e Manuela Donato hanno contattato la ASL locale per il completo dissotterramento della carcassa e l'invio all'istituto zoo profilattico per scoprire le reali cause del decesso. Nel frattempo davanti agli occhi dei volontari di EARTH si è aperto uno scenario da incubo. L' allevamento di cani Boxer e Alani era degno di un lager dell'Est Europa, con gabbie di dimensioni quasi uguali alla taglia del cane rinchiuso. Cuccioli in isolamento e femmine gravide in attesa di partorire la preziosa merce». Lo comunica, in una nota, Earth. «Abbiamo passato la pratica all'ufficio legale dell'associazione – spiega Valentina Coppola, presidente di EARTH, la signora dovrà rispondere di molti capi di imputazione a a partire dal falso, al maltrattamento all'allevamento abusivo e assenza dei requisiti fognari previsti per legge. Il problema è che se le persone pensano di poter lucrare con la vendita di animali queste situazioni saranno sempre presenti, è necessario intensificare i controlli».




TIVOLI: UOMO ACCOLTELLA MOGLIE E FIGLIA NEL SONNO

di Maurizio Costa

Tivoli (Rm) – Un uomo di 49 anni ha accoltellato la moglie e la figlia nel sonno. Il fatto è accaduto a Tivoli, a nord-est di Roma, alle ore 7.00 della mattina del 16 maggio. L'uomo di 49 anni, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, avrebbe preso un coltello dalla cucina per poi colpire la sua famiglia.

La moglie di 44 anni stava dormendo insieme alla figlia di sei anni. Alle 7 della mattina l'uomo le ha colpite nel sonno. Immediato l'intervento dei soccorsi, che hanno trasportato all'ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli la figlia in codice rosso e la moglie in codice giallo.

La bambina ha un polmone perforato mentre la donna alcuni tagli sulle mani. L'uomo è stato fermato dalle forze dell'ordine, che hanno raggiunto l'appartamento dove abitava la famiglia in largo Saragat, vicino al cimitero di Tivoli. Gli investigatori del commissariato Aldo Moro stanno cercando di capire i motivi del folle gesto.




TIVOLI: 75ENNE AGGREDITO E RAPINATO DA UNA COPPIA

Redazione

Tivoli (RM) – Lo hanno sorpreso alle spalle mentre era a passeggio su via Tiburtina, nella zona di Villa Adriana, gli hanno puntato un coltello alla schiena e gli hanno intimato di non gridare se non voleva essere trafitto dalla lama; poi gli hanno messo le mani in tasca e lo hanno rapinato dei pochi averi.
Anche l’intervento di un passante, che notata la scena ha urlato per cercare di far fuggire i malviventi, non è servito a scoraggiarli e i due sono fuggiti solo dopo aver portato a termine la rapina.
Il soccorritore a quel punto ha chiamato il 113 e sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia di Stato.
Dopo aver soccorso l’anziano e apprese le prime informazioni, gli agenti del Commissariato di Tivoli si sono messi subito alla caccia dei due “balordi” e li hanno intercettati poco dopo in via di Villa Adriana.
Bloccati e identificati per M.L. e S.A., 47 anni lui, 32 lei, italiani, i due sono stati accompagnati in ufficio dove, poco dopo, è giunta anche la vittima per formalizzare la denuncia.
Trovati in possesso del taglierino usato per commettere la rapina, i due sono stati arrestati e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
L’anziano, che in primo momento aveva rifiutato le cure dei sanitari, colto da malore negli uffici del Commissariato è stato accompagnato in ospedale per essere sottoposto ad accertamenti




OSPEDALI ROMA: RESTA USTIONATA E VIENE PORTATA A GENOVA

 

Lunedì 2 marzo 2015 una giovane donna di 48 anni è stata ricoverata a Tivoli presso l’ospedale San Giovanni Evangelista, vittima di un incidente domestico. La diagnosi è seria, ustionata al 40% del corpo. I sanitari del pronto soccorso hanno avviato subito le procedure e trattato la paziente, ma occorreva un trasferimento specifico presso i reparti che specificatamente trattano gli ustionati, ma la Capitale non aveva un posto letto disponibile

di Cinzia Marchegiani

Tivoli (RM) – Una notizia irreale che conferma quanto gli slogan della Regione Lazio e in primis di Zingaretti siano anacronistici e irreali. Lunedì 2 marzo 2015 una giovane donna di 48 anni è stata ricoverata a Tivoli presso l’ospedale San Giovanni Evangelista, vittima di un incidente domestico. La diagnosi è seria, ustionata al 40% del corpo. I sanitari del pronto soccorso hanno avviato subito le procedure e trattato la paziente, ma occorreva un trasferimento specifico presso i reparti che specificatamente trattano gli ustionati, ma la Capitale non aveva un posto letto disponibile. Insomma la solita malasanità che si verifica ogni qualvolta che si verificano casi di emergenza. Le ustioni sono state trattate immediatamente presso il San Giovanni Evangelista di Tivoli, ma i sanitari del pronto soccorso, data la gravità della paziente, hanno subito avviato la procedura di richiesta di trasferimento nei reparti di grandi ustionati degli ospedali della Capitale.
Il Sant’Eugenio, primo ospedale romano specializzato nella terapia degli ustionati ha dovuto negare la disponibiltà di accoglienza, visto che nel reparto non vi era un posto letto libero, così si sono attivate una serie di telefonate che hanno permesso di individuare un centro specializzato al San Pietro D’Avena di Genova, la Prefettura in tal senso, ha autorizzato il trasferimento della paziente, a bordo di un volo speciale dell’aeronautica militare di Ciampino. Il volo ha portato a destinazione la giovane donna in Liguria.

In merito allo scandalo del pronto soccorso nel Lazio, lo scorso 2 febbraio 2015, la regione Lazio al termine del lungo dibattito richiesto dalle opposizioni, approvava un documento unitario, firmato da capigruppo di maggioranza e opposizione, con il quale impegnava la Giunta su 30 punti, fra questi, i principali riguardano l'inserimento delle prestazioni rilevate nei pronto soccorso fra i criteri di valutazione dei direttori generali delle aziende; più posti letto di osservazione breve intensiva; realizzazione di un sistema di monitoraggio delle degenza media; utilizzo degli infermieri per la presa in carico dei pazienti con codici di bassa intensità; rimodulazione dell'organizzazione in base ai picchi orari di accesso; una campagna di informazione sui servizi territoriali; un piano di ristrutturazione dei pronto soccorso; superamento del blocco del turn over; potenziamento dell'elisoccorso a Latina e Viterbo (servizio h24); informatizzazione della procedura di controllo dei posti letto. Molti punti, infine, riguardano il ruolo dei medici di medicina generale, che vengono individuati come vero e proprio filtro sul territorio. Previsti percorsi di formazione e nuove procedure per la prenotazione diretta di prestazioni specialistiche. Veniva respinta, invece, una risoluzione presentata da Fabrizio Santori (gruppo misto) nella quale si chiedeva la sostituzione dei direttori generali delle Asl.

Lasciamo di seguito le osservazioni dei gruppi, affinché rimanga memoria dell’operato di questa legislatura regionale, spesso, troppo spesso una propaganda elettorale a suon di slogan propagandistici…la realtà è fata di persone che non hanno un posto letto, le aziende sanitarie chiudono e sono state aperte le “Case della Salute” che per ovvi motivi non possono sopperire alle emergenze:


Francesco Storace (La Destra): "Che la situazione nei pronto soccorso nella nostra regione non sia felice oggi Zingaretti o ammette e va oltre i temi propagandistici dei suoi comunicati. Come se i cittadini del Lazio non frequentassero ospedali e centri di analisi. Dispiace constatare che non ha parlato delle case della salute, nascevano per evitare gli ingorghi dei pronto soccorso e qui oggi non ce ne parla. Perché sono frottole, purtroppo nei pronto soccorso c'è un vero e proprio stato di emergenza se non di indecenza. Pare si voglia nascondere la verità, se ragioniamo sul sovraffollamento degli ospedali nessuno può negare che ci sono scelte che incidono sulla cattiva gestione. I fatti di cronaca più recenti ci testimoniano che c'è una cultura della salute che paga lo scotto dei tagli del Governo. Non possiamo permetterci ulteriori rese e tagli alle politiche della sanità, sembra che lei risponda più al governo che ai bisogni dei cittadini della regione. Vorremo metterci a disposizione per trovare soluzioni comuni, senza distinzioni di maggioranza o opposizione. Anche in commissione sanità, caro Lena, siamo ancora all'anno zero".

Antonello Aurigemma (FI): "Non è facile smentire i propri comunicati e Zingaretti oggi l'ha fatto, e quindi apprezzo molto il suo intervento. A lei e a Lena, già dal mese di novembre avevamo manifestato la percezione che qualcosa non funzionasse. Abbiamo iniziato un percorso per valutare lo stato degli ospedali di persona, siamo andati in giro per le province a guardare cosa accade. Il comune denominatore è una mancata pianificazione e programmazione. Il problema dei caos dei pronto soccorso, non è dovuto al picco dell'influenza. Le case della salute non funzionano, non ce ne parla. Gli atti aziendali dei direttori generali li ha rispediti al mittente, perché mancavano una serie di requisiti richiesti, l'atto aziendale è la macrostruttura dell'azienda ospedaliera. Ci troviamo nella totale anarchia, visto che il 15 marzo è il termine ultimo della presentazione. Fermiamo questo processo, e mettiamoci a lavorare per capire come ristrutturare le aziende".

Olimpia Tarzia (Lista Storace): "Siamo in una situazione drammatica. Ci sono gravissime carenze del personale, attese lunghissime per i pazienti. Basta pensare al San Camillo di Roma, con centinaia di persone accalcate in spazi limitati. E' solo un esempio. Non va meglio all'Umberto I. Non si può dire che questa situazione è dovuta al picco dell'Influenza. Che fine hanno fatto le case della salute? La soluzione dei problemi sarebbe l'assunzione di cento nuovi infermieri? I vostri interventi rappresentano un bicchiere d'acqua nell'oceano. Nel pronto soccorso il personale deve essere altamente qualificato: non si può sbagliare quando si ha a che fare con le vita umana. Ma i problemi della sanità vanno guardate nel loro complesso: penso ad esempio alla tutela sociale della maternità, alla contraccezione, alla questione delle linee guida sulla fecondazione artificiale. Su questi temi avete sempre posizioni aggressive che portano alla reificazione del figlio".

Michele Baldi (Lista Zingaretti): "Stiamo lavorando per trovare soluzioni a problemi annosi. Zingaretti ci ha raccontato in maniera onesta quello che ha trovato e quello che sta facendo. Io vorrei ringraziare tutti gli operatori . Spero si possa andare a un percorso condiviso con l'opposizione. Negli ultimi anni i nostri dipartimenti di emergenza sono diventati dipartimenti in emergenza. Non si tratta solo del picco dell'influenza o dell'emergenza caldo o del pericolo dell'ebola. L'emergenza ormai tende alla cronicità. Basta con i tagli lineari del passato, con il blocco delle assunzioni, con la riduzione dei posti letto: dobbiamo uscire dal commissariamento. Dobbiamo fare i conti con la crisi economica, con l'invecchiamento della società. Abbiamo realtà sempre più fragili, tutti fattori che aumentano gli accessi ai pronto soccorso. Gli ambulatori aperti sette giorni su sette grazie alla disponibilità dei medici di base, la case della salute, tutte novità che stanno andando a regime e porteranno risultati. Serve una cabina di regia più presente, serve un cambio di passo".

Gianluca Perilli (M5s): "Il discorso di Zingaretti è inadeguato ed evanescente. Non si può riferire in Consiglio su uno dei temi più sentiti e parlare per dieci minuti dell'influenza. Non si può venire giù dal fortino e dire al popolo che tutto sta andando meglio. Non abbiamo sentito proposte di soluzioni, i cittadini vengono abbandonati nelle corsie. Il 70 per cento degli accessi ai pronto soccorso sono di persone affette da persone croniche e solo nel 30 per cento dei casi si tratta di vere e proprie emergenze. Ci ha gettato addosso una mole di dati non verificabili. Una maniera evasiva per evitare di dare risposte certe rispetto agli interventi che questa amministrazione intende portare avanti per risolvere la situazione dei pronto soccorso".

Davide Barillari (M5s): "Chiamo il 118 e rischio di veder arrivare un'ambulanza privata, senza alcun controllo, arrivo in ospedale e trovo sei, sette ambulanze in fila. Quando riesco ad arrivare al pronto soccorso trovo 40 persone in attesa. Il 70 per cento degli accessi sono inappropriati. Al pronto soccorso trovo pochi operatori, stressati per la carenza di personale, che non riescono neanche a dare informazioni. Finisco in una barella nel corridoio perché mancano i posti letto, soprattutto di medicina internistica, soprattutto nelle province. Rimango in attesa che si liberi un posto. E allora vengo trasferito in una clinica privata. Grazie al regalo che Zingaretti ha fatto alla sanità privata. Una vera e propria odissea sanitaria. Andate a vedere cosa succede invece di tagliare nastri. Avete annunciato al mondo intero la rivoluzione delle case della salute, ma sono vuote: diteci i dati di accesso a queste strutture, facciamole funzionare davvero. Servono risposte dai servizi territoriali non ospedalieri per evitare gli accessi impropri al pronto soccorso. Quanto questa giunta ha investito sulla sanità territoriale? Quasi nulla come dimostra la mobilità verso Roma e verso altre Regioni. Paghiamo altre Regioni invece di investire sulla sanità del Lazio. I posti letto sono inadeguati, manca il personale. Serve una riforma a 360 gradi che metta mano a tutti i punti critici: abbiamo preparato un elenco di 60 soluzioni a costo zero, le mettiamo a disposizione".

Rodolfo Lena (Pd): "Ho trovato dati interessanti in tutti gli interventi di oggi, anche se partono da visioni diverse. Non ho sentito toni trionfalistici da parte di Zingaretti, i dati che ha fornito servivano a inquadrare la situazione. Ho sentito che tutti siamo d'accordo sul numero elevato di accesso improprio ai pronto soccorso. E poi si chiede un aumento dei posti letto. La priorità vera è un maggiore investimento sui territori, in particolare nelle Province. E stiamo cercando di farlo. Le case della salute sono questo. Abbiamo cambiato il modo di ragionare anche il modo in cui investiamo, prima più degli 50 per cento degli investimenti era sugli ospedali, ora non succede più. L'accordo sindacale che ha portato all'apertura degli ambulatori di base sette giorni su sette a Roma va ampliato a tutta la Regione. Queste sono le scelte che stiamo facendo. Per quanto riguarda gli operatori: bisogna eliminare il precariato, riaprire i concorsi per far entrare forze nuove. Abbiamo università che ogni anno sfornano professionisti che sono costretti ad andare a lavorare in altre Regioni. Infine dobbiamo lavorare sull'integrazione socio-sanitaria, quella è la vera sfida: lavorare sul disturbo e non solo sulla patologia. Questo è quello che stiamo facendo e i numeri cominciano a darci ragione".

Oscar Tortosa (Psi): "Due anni fa il pronto soccorso del Cto faceva 120mila prestazioni, ora è vuoto. Alla Asl Roma C abbiamo mandato un direttore filosofo, i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Vorrei, inoltre, ricordare che il Consiglio regionale il 19 novembre del 2014 ha approvato una risoluzione sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, dove si riconosce che va incrementata l'offerta sanitaria nel sud del Lazio, con la creazione di un nuovo Dea di secondo livello a Frosinone. Quella risoluzione va rispettata, bisogna cambiare il decreto di Zingaretti. Mi chiedo chi è che ha esaminato alcuni dei direttori generali delle Asl e come sia possibile che siano stati giudicati idonei".

Pietro Sbardella (gruppo misto): "Sono rimasto abbastanza sconcertato dall'intervento di Lena. Mi è sembrata una risposta da assessore alla Sanità più che da presidente di una commissione consiliare sempre lasciata all'oscuro di tutto. Questo Consiglio non è capace di essere punto di ascolto e di proposta. Dobbiamo riappropriarci delle nostre prerogative. Abbiamo un vuoto sostanziale: dopo gli annunci di campagna elettorale, non abbiamo più sentito parlare di un progetto strutturale di sanità. Abbiamo bisogno di un'idea complessiva, invece veniamo espropriati di decisioni importanti, penso al declassamento del San Filippo Neri, al sostanziale accorpamento delle Asl Rm A e Rm E, all'accreditamento del servizio di assistenza domiciliare che non viene fatto. I vostri direttori generali hanno presentato degli atti aziendali che sono stati rimandati tutti al mittente. Cosa aspettate a cacciarli? Se non sanno neanche leggere le linee guida che gli avete dato, come possono dirigere le Asl? Altro che assunzione di cento infermieri, una goccia nell'ocenano: serve lo sblocco del turn over".

Mauro Buschini (Pd): "Questo Consiglio è stato sempre puntualmente informato, sulle scelte e sul lavoro che è stato portato avanti. Oggi arrivano i primi risultati, ma dobbiamo ricordare che partivamo da una situazione di grande criticità. Alcune cose sono state fatte, penso al tema delle liste di attesa ad esempio, alla discesa del deficit che è la condizione per l'uscita dal commissariamento. Restano questioni aperte, quella della mancanza di personale, quello dei tempi di dimissione. Le iniziative che sono in essere possono portarci a migliorare la situazione dei pronto soccorso".

Giancarlo Righini (FdI): "Attribuire il caos dei pronto soccorso al picco influenzale non è credibile. Non è questa l'occasione per fare vetrina, la drammaticità della situazione di numerosi pronti soccorso è sotto gli occhi di tutti, Le cause non sono imputabili a nessuno, ma vanno affrontate. Presidente ha dimenticato di citare una serie di questioni: sorprende (perché ne ha fatto una campagna informativa cui tutti abbiamo creduto) sulle Case della salute. In alcune piccole realtà si è trattato di una "romanella" su strutture esistenti, il progetto va arricchito di contenuti e significati, altrimenti l'investimento è spreco. Cosi come i presidi di guardia medica. Anche i laboratori analisi sono presidi importanti: il limite minimo di 200 mila prelievi sta consegnando la realtà a compagnie estere. Non le sto addebitando a lei questa scelta, ma la investo di farsi portavoce verso il ministero della salute. Tutte le proposte scaturite da questo dibattito, tengono conto del convitato di pietra, ossia il deficit sanitario".

Teresa Petrangolini (Per il Lazio): "La sospensione del vaccino influenzale, che poi si è rivelata assolutamente infondata, ha rappresentato un danno grave. Dobbiamo essere molto più cauti quando parliamo di questioni come le vaccinazioni che sono uno degli strumenti più importanti per tutelare la salute dei cittadini. Le case della salute sono degli strumenti che possono aiutare nelle emergenze e stanno crescendo: Pontecorvo ha effettuato 43mila prestazioni da quando è aperta, solo per fare un esempio. E' chiaro che devono ancora andare a regime ma questa è la strada giusta. Altro strumento sono gli studi associati dei medici di famiglia. Non è vero quello che dice Barillari sul 118, sull'utilizzo di ambulanze private senza controllo. C'è un'unità specifica del 118 che controlla e fa i corsi di formazione degli operatori. Anche questa iniziativa degli steward di cui tutti parlano male è positiva. Serve maggiore flessibilità nella gestione dei posti letto. Bisogna dare più spazio ai malati nella gestione dei codici a bassa intensità. Stiamo affrontando questi problemi, ci dobbiamo confrontare sulle misure che si stanno adottando".

Daniele Sabatini (Ncd): "Non si può sostenere che la situazione dei pronto soccorso sia dovuta al picco dell'influenza. Non nascondiamoci dietro a un virus. Il lavoro che è stato svolto da questa Regione ha un impatto sulla situazione attuale: c'è una visione da parte di Zingaretti, si intravede nelle sue parole, ma è una visione incomprensibile che nei fatti non produce risultati. Si è giocato sui posti letto, riequilibrandoli fra Roma e le Province, con un saldo complessivo positivo di appena 20 posti letto, lo 0,09 per cento del totale. Un dato insufficiente. I cittadini subiscono le conseguenze di questa mancanza di attenzione. Ammetto la mia difficoltà a comprendere l'impatto vero di queste case della salute. Qual è la reale mission di queste strutture? Cosa succede poi sugli atti aziendali delle Asl? Sono stati bocciati? Qual è la situazione reale? La situazione non solo è difficile, ma sta anche peggiorando. Penso ad esempio alle Rsa, che rischiano di fallire lasciando senza assistenza migliaia di cittadini. Ogni sei mesi annunciate che fra sei mesi usciremo dal commissariamento, termine che viene costantemente differito, creando sempre più difficoltà".

Giuseppe Simeone (FI): "Non possiamo ritenerci soddisfatti per il fatto che l'emergenza non ha riguardato solo il Lazio. Da noi è sempre emergenza, da noi nei pronto soccorso c'è sempre sovraffollamento. Il sistema non è adeguato, le strutture sono obsolete. C'è l'assoluta assenza di qualsiasi filtro sul territorio. Il problema vero dell'ingolfamento dei pronto soccorso è la mancanza di posti letto per ricoverare i pazienti. E così anche la crisi economica che le famiglie del Lazio stanno vivendo aggrava la soluzione. Non ci sono i soldi per pagare i ticket e ci si rivolge al pronto soccorso per avere le prestazioni gratis. Bisogna rivedere il ruolo dei medici di base e della guardia medica. Sono da rivedere le case della salute. Tutto quello che c'è sul territorio non funziona. Come non funziona la centralizzazione dei laboratori di analisi. Poi il vero punto focale, quello del personale. Infine gli atti aziendali delle Asl: anziché pensare alle urgenze si pensa ad aumentare la propria corte. Sono previsti addirittura degli addetti stampa. Non hanno alcuna attenzione alle esigenze del territorio".

Fabrizio Santori (gruppo misto): "E' la quinta volta in due anni che ZIngaretti viene in consiglio regionale. Trovo un insulto la frase del presidente che dice "fase di emergenza, ma il sistema tiene". Servono atti concreti: mandare via i direttori generali, sostituire i dirigenti dell'area sanitaria e la cabina di regia. Non si può dire che l'emergenza sia legata all'influenza. Lo scaricabarile è lo sport preferito della sinistra. Questa amministrazione nove mesi fa ha dato istruzioni in nove punti per superare l'emergenza. I direttori generali hanno risposto, con richieste precise, non hanno avuto più alcuna risposta. E non diamo la colpa ai codici bianchi che sono una piccola minoranza e stanno diminuendo. Questo consiglio regionale dirà ancora una volta che va tutto bene?

Devid Porrello (M5s): "La soluzione principale dei problemi di affollamento al pronto soccorso va ricercata nel rapporto con i medici di base. Il 70 per cento degli accessi sono inappropriati: il congestionamento parte da li, la rete territoriale non ha la struttura adatta ad accogliere questi malati cronici. E anche le case della salute non sono adatte. Servono accordi con i medici di medicina generale che possono svolgere un'azione di filtro, occupandosi di malati che non devono stare al pronto soccorso: quindi una sanità attiva, che va verso il paziente e non si limita ad attenderlo in ospedale".

Adriano Palozzi (FI): "Due considerazioni, la prima è che si è avuto il coraggio di fare scelte politiche ma ci si è affidati ai tecnici dei tagli; la seconda è che chiudendo ospedali e pronto soccorso non si risparmia, anzi si spende di più. Serve un'alta specializzazione degli ospedali, lasciando aperti i Dipartimenti di emergenza. Non servono tanti ospedali che fanno tutto, con reparti spesso vuoti che non danno un reale servizio, servono punti di emergenza diffusi sul territorio. In questa maniera si taglia davvero, ma andando incontro alle esigenze dei cittadini. L'investimento sul primo intervento resta essenziale, vanno chiusi tanti micro reparti che sono assolutamente inutili, accorpandoli in poli unici. E' una questione di scelte politiche che non sono state fatte: programmare una sanità che guardi alle reali esigenze dei territori".

Voli sanitari, sulle spalle dei contribuenti per salvare un’ustionata che non trova un posto letto nella capitale. Tivoli-Genova a memoria che nel Lazio la sanità non è né gestita né monitorata come dovrebbe. Regione Lazio il fanalino di cosa delle regioni italiane…Grazie Zingaretti per aver aperto le Case della Salute, sono molti a gridarlo ad una politica assente, se non per comunicati e tagli di nastri.




TIVOLI: ULTIMO DELL'ANNO IN PIAZZA CON GLI STADIO

Redazione

Tivoli (RM) – L’evento “Happy New Tivoli!”, avrà come ospite principale della serata la famosa band degli Stadio che suoneranno i maggiori  successi e i nuovi brani del loro ultimo album “Immagini del vostro Amore”.

Ogni anno Intrasecur Group promuove diversi progetti sociali investendo parte degli utili aziendali  in manifestazioni culturali, di solidarietà e di intrattenimento; per il 2014 ha pensato di organizzare questo concerto come regalo di Natale ai propri dipendenti e alla comunità di Tivoli, permettendo così a tutti i cittadini di scendere in piazza per ascoltare buona musica, ballare e trascorrere un 31 Dicembre all’insegna dell’allegria e del divertimento. L’azienda attraverso le sue attività sociali, si pone inoltre come una realtà in grado di creare un rapporto e un dialogo fra istituzioni, aziende locali e cittadini con l’obiettivo di dare il proprio contributo alla promuovere e valorizzare il territorio dove ha recentemente trasferito la propria sede posizionata nel nuovo Polo Multifunzionale dell’area industriale Tecnocenter Tiburtino.




TIVOLI: POLIZIA IN SOCCORSO DI UNA RAGAZZA INCINTA

Redazione

Tivoli (RM) – A distanza di pochi giorni, un nuovo intervento della Polizia di Stato in aiuto di una ragazza in procinto di partorire.

Lo scorso 6 novembre infatti una Volante del Commissariato di Tivoli aiutò  – causa l’urgenza – una donna a partorire sul sedile della propria autovettura.

Ieri pomeriggio, intorno alle ore 16:00, è stata invece “sufficiente” una staffetta verso l’ospedale, allertato per l’occasione.

Nella circostanza una pattuglia del Reparto Prevenzione Crimine è stata fermata – in via Casal Bianco a Guidonia –  da un uomo in forte stato di agitazione; indicando agli agenti la propria auto con a bordo sua moglie, ha riferito di aver già chiamato l’ambulanza in quanto alla donna le si erano appena “rotte le acque” e che di li a poco avrebbe potuto partorire.

Causa la forte pioggia e l’urgenza della situazione, i poliziotti hanno deciso di “scortare” la donna con suo marito sino in ospedale, permettendo loro di raggiungerlo in pochi minuti.

 

Giunti al pronto soccorso è stata presa in cura dai medici. Nella serata poi il lieto evento.