TORNA IL REATO DI FALSO IN BILANCIO

di Angelo Barraco
 
Il reato di Falso in Bilancio è stato reintrodotto. Il reato era stato depenalizzato durante il governo Berlusconi; il Presidente del Consiglio Matteo Renzi esprime massima soddisfazione sulla reintroduzione del reato, e lo fa sul suo profilo twitter con testuali parole: Approvata la legge anticorruzione: stretta sui reati di mafia, falso in bilancio, aumentano le pene per la corruzione nella PA. #lavoltabuona". Le pene saranno: per le società, da 1 anno a 5 anni di reclusione; per quelle quotate o quelle che immettono titoli sul mercato o banche si va dai 3 anni agli 8 anni di reclusione. Se si tratta di fatti di lieve entità invece la pena da scontare andrà da 6 mesi a 3 anni. Ma non sono mancate le polemiche, il  capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Giustizia al Senato Enrico Cappelletti ha commentato: “La legge sull'anti-corruzione è falsata dal voto di pianisti che si esprimono per senatori assenti e il presidente Grasso non annulla le votazioni”. Continua Cappelletti “Molti emendamenti anche migliorativi non vengono approvati sul filo del rasoio per 1-3 voti. Il Movimento 5 Stelle ha già scoperto un "pianista" che ha votato per il senatore Tarquini (Forza Italia) assente in Aula, ma di fronte alle denunce del M5S – avverte Cappelletti – Grasso non annulla votazioni palesemente irregolari, è assurdo, un paradosso totale. Si vota una legge che vorrebbe contrastare l'illegalità che è falsata dall'irregolarità del voto sugli emendamenti! Come se si volessero contrastare i furti e vengono ignorate le denunce puntuali di chi individua i ladri”. Le pene i mafiosi aumentano, ci sarà la possibilità di patteggiamento  e alla condizionale nei processi per i delitti contro la pubblica amministrazione, ma esclusivamente nel caso in cui ci sia stata la restituzione integrale del maltolto. Se un funzionario corrotto viene incriminato, dovrà dare allo Stato una somma pari al denaro illecito ricevuto.