TRAFFICO DI MIGRANTI: ALTRO BLITZ NEL MONDO DEL CIRCO: PRESI I "CAPI" DELL'ORGANIZZAZIONE

Redazione

Palermo – Ancora il traffico di immigrati da parte di stranieri con la complicità di funzionari pubblici della Regione Sicilia. Questa volta tocca ai vertici dell'organizzazione. Nelle precedenti due tranche dell'operazione erano finiti nella 'rete' della Polizia di Stato impresari di circhi e tre burocrati della Regione siciliana. Adesso scattano altre dieci misure emesse dal Gip di Palermo Agostino Gristina, nell'ambito di un vasto blitz nel mondo cicense che ha portato alla luce un'associazione internazionale dedita al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina nel territorio nazionale di cittadini, provenienti prevalentemente dall'India, dal Pakistan e dal Bangladesh. Contestati anche i reati di corruzione di pubblici ufficiali, falso materiale ed ideologico. L'organizzazione, dietro pagamento di diverse migliaia di euro, ha garantito a centinaia di indiani, pakistani e bengalesi di entrare in Italia tramite la concessione di un visto d'ingresso per ragioni di lavoro, ottenuto grazie alla collaborazione di dipendenti corrotti dell'assessorato regionale delle politiche sociali e del lavoro. Sono risultati coinvolti almeno 500 soggetti stranieri per un giro d'affari di circa 7 milioni di euro. Le misure, a carico di cinque italiani e cinque stranieri, sono sette ordinanze di custodia cautelare in carcere, due divieti di espatrio ed un obbligo di presentazione. Questa volta ad essere colpiti dal provvedimento sono alcuni dei vertici dell'organizzazione nei cui confronti era gia' stato eseguito il fermo emesso dalla Procura di Palermo per gli stessi reati. Tra i soggetti destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, già destinatari di provvedimento di fermo, c'e' Tommaso Fernandez, 56enne di Reggio Calabria, uno dei capi dell'associazione nonche' tra gli ideatori del meccanismo. Grazie al suo ruolo di direttore amministrativo del Circo Vassallo e di consulente di molte imprese circensi per ogni aspetto burocratico, amministrativo e gestionale, aveva accumulato un'approfondita conoscenza della legislazione di settore che gli ha consentito di organizzare e dirigere le attivita' dell'associazione.

Kishan Chand, indiano di 50 anni, e Avtar Chand, 31enne nativo del Bangladesh, fanno parte degli stranieri del "gruppo di Arezzo" che si recavano periodicamente da Vito Gambino, funzionario dell'assessorato al Lavoro, quali intermediari di alcuni circhi, per l'assunzione fittizia di loro connazionali. Sono destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere anche Gabriel Marinescu Mihai, romeno di 36 anni, e Ronny Denji, 53 anni di Aosta, che già si trovavano in regime restrittivo a seguito della convalida del fermo avvenuta il 10 novembre; Rashid Manzoor, indiano di 48 anni, che si trovava all'estero al momento dell'esecuzione del precedente fermo. Colpiti dal divieto di espatrio un finlandese di 69enne e un 47enne di Butera, del circo "Di Vienna". L'obbligo di presentazione, invece, e' stato disposto nei confronti di un 66enne di Arce del circo "De Blasis". Rimane latitante, Nirmal Singh, altro elemento di spicco dell'organizzazione. Per l'esecuzione delle misure cautelari hanno collaborato con la Squadra mobile di Palermo, gli uffici di Roma, Firenze, Arezzo, Latina, Milano. Il sistema svelato dalla Squadra mobile di Palermo, diretta da Rodolfo Ruperti, ha consentito di aggirare la legislazione vigente in materia di immigrazione, facendo leva su una norma che consente di autorizzare l'ingresso di lavoratori dello spettacolo, tra i quali gli occupati presso circhi o spettacoli viaggianti all'estero, al personale artistico e tecnico per spettacoli lirici, teatrali, concertistici o di balletto. Possono così essere assunti "lavoratori qualificati" nell'ambito delle attività connesse agli spettacoli, a seguito di apposita autorizzazione rilasciata dall'ufficio speciale per il collocamento degli operatori dello spettacolo, previo nulla osta dell'autorità provinciale di pubblica sicurezza. In ambito nazionale questo procedimento è incardinato presso il ministero del Lavoro, mentre per la Sicilia è competente l'assessorato regionale alle Politiche sociali e al Lavoro, in cui lavorano diversi soggetti coinvolti che dietro compenso rilasciavano dei falsi nulla osta al lavoro per prima occupazione o visto d'ingresso cittadini extracomunitari, necessari per ottenere, da parte delle ambasciate, il visto d'ingresso nel territorio nazionale.




GOLDEN CIRCUS: TRAFFICO IMMIGRATI, ARRESTATE 14 PERSONE PER TRUFFA SUI VISTI

di Giuseppa Guglielmino
 
Palermo – Un sistema corruttivo che si basava su continui intescambi tra pubblico e privato, avendo come fulcro, un ufficio pubblico all'interno dell'Assessorato della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro della Regione siciliana. È quanto emerge dall'operazione denominata "Golden Circus", che ha interessato l'ambiente circense e con la quale è stata sgominata un'organizzazione dedita al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Già lo scorso 10 novembre le indagini della Polizia di Stato avevano portato al "fermo" di 41 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere, con l'aggravante della transnazionalità, dedita al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina nel territorio nazionale di cittadini provenienti, prevalentemente dall'India, dal Pakistan e dal Bangladesh. In quella circostanza, sono stati contestati anche i reati di corruzione di pubblici ufficiali, falso materiale ed ideologico. Stamani, alle prime luci dell'alba, l'attività della Polizia di Stato ha accertato che l'organizzazione si sarebbe giovata di altre complicità che, a vario titolo, avrebbero rappresentato ulteriori snodi essenziali dell'iter criminale. Gli arresti sono stati compiuti anche nelle province di Trapani, Agrigento, Salerno, Foggia, Lecce, Roma, Pesaro, Milano, Varese e Latina.

In questo contesto, la Squadra Mobile di Palermo, diretta Rodolfo Ruperti, ha scovato ulteriori frange di illegalità annidate, sia in ambito pubblico che privato. In varie città italiane, sono state eseguite 14 misure restrittive. I provvedimenti sono stati emessi dal gip del Tribunale di Palermo. Le misure odierne sono a carico di 10 cittadini italiani e 4 stranieri: a tre persone, già sottoposte a fermo lo scorso 10 novembre, è stato notificato, stamattina, il provvedimento che ne dispone la custodia cautelare in carcere; mentre, gli altri 11, che si aggiungono ai 41 già fermati, vengono sottoposti agli arresti domiciliari.

Il sistema corruttivo, come già accertato nel precedente filone investigativo, si basava su continui intescambi tra pubblico e privato, avendo come fulcro, un ufficio pubblico all'interno dell'Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro. Qui, oltre a Vito Gambino, già destinatario con alcuni familiari, di un provvedimento restrittivo lo scorso 10 novembre, sarebbe emersa nell'operazione odierna la responsabilità di un'altra dipendente pubblica, Anna Maria Cristina Mantione, che collaborava Gambino e contribuiva a favorire quest'ultimo, fornendogli una carta prepagata postpay, formalmente intestata alla figlia. La carta avrebbe rappresentato un più sicuro canale di approvvigionamento del denaro illecito, pagato a Gambino.

I provvedimenti hanno riguardato 10 cittadini italiani e 4 stranieri: a tre indagati, già sottoposti a fermo lo scorso 10 novembre, è stato notificato, stamattina, il provvedimento che ne dispone la custodia cautelare in carcere; mentre, gli altri 11, che si aggiungono ai 41 già fermati, vengono sottoposti agli arresti domiciliari. Si tratta di Guglielmo Allemano, che sarebbe uno stretto collaboratore dei vertici dell'associazione, nonchè uno degli ideatori del meccanismo criminale; Salvatore D'Antona, commercialista a Trapani, avrebbe collaborato con l'associazione in qualità di consulente contabile, quale titolare dell'omonimo studio, interessandosi a creare, in provincia di Trapani, ulteriori ragioni commerciali di alcune delle imprese circensi coinvolte; Gaetano Pappalardo, commercialista a Salerno, sarebbe organico all'associazione in quanto avrebbe prestato la propria attività professionale quale intermediario in favore dei vertici; Anna Maria Cristina Mantione, dipendente dell'Assessorato alla Famiglia della Regione siciliana, che pur non essendo inserita nell'associazione, risulterebbe responsabile del reato di favoreggiamento reale, per la sua collaborazione con Vito Gambino, già sottoposto a fermo ed altro elemento di spicco dell'associazione; Giuseppe Bivona, invece, come titolare di una struttura ricettiva di Agrigento, avrebbe collaborato attivamente con l'associazione, permettendo a diversi impresari circensi di eleggere la sede legale presso la sua attività commerciale.

Destinatari delle misure anche Mohammed Sajedul Islam, Mohammed Bilal, Prem Singh, già sottoposti a fermo ed ora colpiti da provvedimento di custodia cautelare in carcere. E poi Enis Franchetti, Alberto Vassallo, Yesenia Mantarro, Marco Contino, Davide Canestrelli, Jagvinder Singh, già in precedenza indagati ed ora sottoposti agli arresti domiciliari. I provvedimenti sono stati emessi dal gip del Tribunale di Palermo, su richiesta della locale Procura. All'esecuzione delle odierne misure cautelari hanno collaborato con la Squadra Mobile di Palermo, le Squadre Mobili di Trapani, Agrigento, Salerno, Foggia, Lecce, Roma, Pesaro, Milano, Torino e il commissariato di Bardonecchia, Varese e Latina.




TRAFFICO DI IMMIGRATI: ECCO IL BUSINESS MESSO SU DAI CIRCENSI E DALLA REGIONE SICILIANA

Redazione
 
Palermo – Circo come spettacolo ricreativo? Non proprio, poiché il luogo comune che abbiamo tutti quanti del circo non corrisponde alla scoperta fatta dalla Polizia di Palermo che ha scoperto l’esistenza di un’organizzazione  internazionale che faceva finte assunzioni di lavoro nei circhi per i clandestini, favorendo così l’ingresso in Italia di tantissimi stranieri. Sono in corso da martedì diversi provvedimenti di fermo nei confronti dei soggetti coinvolti nell’organizzazione, ovvero circensi e dipendenti pubblici corrotti.  
 
L’operazione è stata denominata “Golden Circus” e ha portato a portato a diversi fermi, inoltre dietro l’organizzazione c’era un giro d’affari di 7 milioni di euro. Nell’operazione sono stati coinvolti noti circensi ed è emerso inoltre che l’attività che gravitava attorno al business dell’immigrazione si basava sulla corruzione di dipendenti pubblici.
 
Le indagini hanno potuto appurare che solo nell’ultimo periodo, grazie a questa rete di corruzione e tendoni da circo, sono entrati nel nostro paese un centinaio di immigrati. Secondo quanto emerge, per ogni lavoratore assunto il circense guadagnava dai 2000 ai 3000 euro. Una parte di questo denaro veniva spedito in Italia tramite un sistema chiamato “Hawala”. Secondo quanto emerge, i circensi fingevano di reclutare attrezzisti, assistenti, ballerini per i circhi che avevano luogo in tutta Italia. Ma chi sono i personaggi “noti” coinvolti nella vicenda? Lino Orfei, Alvaro Bizzarro, Darvin Cristiani, gestore del circo di Praga. Accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Ma anche i titolari dei circhi Sotto il tendone del circo immigrati clandestini e affari milionari, Coliseum Sandra Orfei, Città di Roma, Smart Shane, Kumar, Vienna Roller, Caroli, Wigliams Brother, Jonathan, Apollo, De Blais, Meraviglioso, Aris Martini, Martini Cirque D'Europe, acquatico Denji show, acquatico splash.