L’Associazione “Per Roma” sposa le linee tranviarie messe a punto dal Comune

ROMA – La decisione presa dalla Commissione capitolina alla Mobilità, presieduta da Enrico Stefàno, di rimettere in moto il vecchio progetto della TVA – linea tranviaria dalla stazione Termini a Piazza Risorgimento e a Piazza Pio XI -, ha incontrato il parere favorevole dei comitati e delle associazioni dei cittadini. Tra queste figurano “Per Roma” che da anni si batte per la realizzazione del progetto.  

“Si tratta – recita il comunicato
– di un piano messo a punto vent’anni fa in vista del Giubileo del 2000 e poi dimenticato, nonostante fosse giunto a un
avanzato stadio di elaborazione tecnica. Partendo dal piazzale dei Cinquecento,
a Termini, il nuovo tram percorrerà via Nazionale e corso Vittorio Emanuele
raggiungendo piazza Risorgimento. Una diramazione salirà lungo via Gregorio
VII. L’itinerario appare fondamentale soprattutto per il movimento turistico:
lungo il percorso del TVA si allineano molte delle principali mete dei
visitatori. Ma la nuova infrastruttura potrà risolvere molti dei problemi dei
collegamenti con il quartiere Aurelio e con l’intero quadrante occidentale
della città”.

“Il progetto – ricorda ancora
l’associazione – prevede la sostituzione di numerose linee di autobus con
vetture tranviarie munite delle tecnologie moderne sperimentate ampiamente in tutte
le grandi città straniere, niente a che fare con l’immagine antica del tram
sferragliante, con effetti benefici non solo per l’efficienza del servizio
(oggi del tutto inadeguato) ma anche per l’inquinamento atmosferico, la
rumorosità delle strade, le vibrazioni. Si pensi che solo lungo via Nazionale
transitano attualmente 7 linee di autobus (che il tram sostituirà) con 1600
corse giornaliere, responsabili in gran parte delle 11 tonnellate di anidride
carbonica che si riversano ogni giorno sulla strada e delle lesioni
manifestatesi in molti edifici”.

Sullo “sferragliamento del tram”
si potrebbe aprire un capitolo a parte, certo è che l’apertura dell’Amministrazione
Comunale dimostrata nei confronti di un vettore di massa capiente, veloce e
sostenibile, merita una particolare attenzione. E si augura che non resti
lettera morta o che naufraghi in progetti ambiziosi e tecnologici troppo
onerosi e impegnativi per le casse pubbliche. Infatti, una linea tranviaria
ordinaria, tradizionale, se ben attrezzata e manutenuta, garantisce elevati
standard qualitativi, superiori ai tanti mostri
innovativi sparsi in Italia, costosi e poco affini con la rete romana.