TRIESTE: DEDICATO A LEONOR FINI IL GIARDINO DI VIA BOCCACCIO

Redazione

Trieste –  Il giardino di via Boccaccio a Trieste è stato intitolato alla pittrice Leonor Fini (1907-1996), San Giusto d'Oro 1969, artista poliedrica, molto legata alla nostra città per essere di madre triestina e avervi trascorso la giovinezza.

         Alla cerimonia odierna sono intervenuti tra gli altri il vicesindaco e assessore alla Toponomastica Fabiana Martini, il presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat, Marina Tutta presidente Soroptimist Internazional d'Italia Club di Trieste, l'architetto e critico Marianna Accerboni, il vicepresidente del Consiglio comunale Alessandro Carmi, nonché rappresentanti della Commissione pari opportunità.

         Promossa dal Comune di Trieste con l'apporto della locale sezione di Soroptimist Intenational d'Italia, l'intitolazione del giardino a Leonor Fini rientra nell'ambito di una precisa volontà dell'Amministrazione comunale di ricordare con la propria toponomastica figure femminili di particolare e alto rilievo. In questo senso Leonor Fini va così ad aggiungersi ad altre più recenti intitolazioni come alla scrittrice Marisa Madieri, alla cantante lirica Fedora Barbieri, alle fotografe Wanda e Marion Wulz e all'atleta azzurra Chiara Longo.

         “E' un'ulteriore intitolazione ad una donna -ha detto nel corso del suo intervento il vicesindaco Fabiana Martini- che ha portato, con il suo profilo artistico,  un contributo importante alla nostra città. E'  una scelta che cerca di recuperare, almeno in parte, il notevole “gap” con le intitolazioni maschili”. “Questo giardino, luogo bello e frequentato è in linea con la personalità di Leonor Fini e spero che chi passerà da queste parti si domandi e cerchi di approfondire la figura e l'opera di quest'artista”. Sottolineando ancora l'importanza del coinvolgimento e del valore aggiunto offerto dalle Associazioni (in questo caso Soroptimist International d'Italia Club di Trieste, che ha contribuito a realizzare la targa), il vicesindaco Martini ha ricordato che il prossimo 8 marzo sarà promossa una specifica iniziativa per conoscere e approfondire ancora di più  la figura e l'opera poliedrica di Leonor Fini.

         Sul valore dei profili femminili della nostra città si è soffermata anche la presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat, che ha sottolineato anche “il valore sociale di queste intitolazioni”, che rendono i nostri giardini non più anonimi. L'impegno e l'attenzione per “una toponomastica al femminile” è stato evidenziato ancora da Marina Tutta, che ha ricordato come Soroptimist conti 144 Club in Italia, con 6 mila socie, mentre a livello europeo sono 1255 i sodalizi in 68 nazioni per un totale di quasi 35 mila socie. E toccato quindi a Marianna Accerboni ripercorrere brevemente la storia e la valenza artistica di Leonor Fini, “artista di levatura internazionale e donna antesignana”.

         Leonor Fini ( Buenos Aires 30 agosto 1907 – Parigi 18 gennaio 1996) è stata una pittrice, scenografa, costumista, scrittrice, illustratrice e disegnatrice argentina di origine italiana, con padre argentino e madre triestina di origini tedesche. In seguito alla separazione dal padre, madre e figlia rientrarono a Trieste nel 1909, ospiti dello zio Ernesto Braun. Cresciuta nell'atmosfera della Trieste del “ventennio”, ove si contavano numerose le figure di letterati di livello internazionale (Svevo, Saba, Bazlen) e di artisti, Leonor Fini fu sostanzialmente una pittrice autodidatta che frequentò assiduamente gli atelier dei pittori più noti di quegli anni. Strinse una solida amicizia con Arturo Nathan e con Carlo Sbisà,  ma il pittore che più si avvicinò al ruolo di maestro fu Edmondo Passauro, ritrattista e pittore di figura, che segnò la pittura “finiana” almeno sino al suo passaggio parigino.