Uccellino Azzurro Onlus, una bella storia da raccontare

 

di Marco Staffiero

 
Non ci sono solo notizie brutte da leggere. Esistono per fortuna anche delle belle storie da poter raccontare. Dove il volontariato, l’amore per gli altri (in una società spinta dalla violenza e dall’odio) rappresentano un modello di vita da poter trasmettere. Tra queste c’è L’uccellino Azzurro Onlus. Da marzo 2013 l’associazione ha offerto ad oltre 50 bambini con disabilità neurologica cure e percorsi riabilitativi efficaci. Il Presidente Fabiola Tomasi, mamma di Samuele, un bambino di 7 anni, sta provando a vivere un sogno: “Poter aiutare mio figlio insieme a tante altre famiglie. Sognare un futuro in cui le difficoltà del mondo della disabilità possono essere affrontate contando sulla forza della solidarietà sociale, che non lascia il bambino della porta accanto chiuso nella sua casa a combattere da solo, con la sua famiglia una battaglia così dura, ma che accoglie, condivide, razionalizza e sostiene tutti gli sforzi necessari a compiere quel cammino verso la maggior autonomia possibile, per ogni bambino diversa e per ciascuno un diritto innegabile”.
 
La mission di Uccellino Azzurro Onlus, presso la struttura di Casciana Terme in Toscana, dove viene ospitata,  è quella di offrire e proporre ai bambini con disabilità percorsi riabilitativi efficaci, costanti nel tempo e integrati in quel tessuto sociale sensibile e pronto a tendere una mano. Punto di riferimento per le cure a partire dall’acqua, necessari per integrare ogni fase del percorso riabilitativo, professionali osteopati, logopedisti, psicologi e molte altre figure ancora. Secondo uno degli ultimi rapporti dell’Unicef, circa 93 milioni di bambini (1 su 20 tra quelli al di sotto dei 14 anni) convivono con una disabilità moderata o grave. Nei Paesi in via di sviluppo i bambini con disabilità sono gli ultimi tra gli ultimi, i più trascurati e vulnerabili. Si stima che circa 165 milioni di bambini sotto i cinque anni abbiano un ritardo nella crescita o siano cronicamente malnutriti, vale a dire circa il 28% dei bambini sotto i cinque anni nei Paesi a basso e medio reddito. Il Rapporto dell'Unicef  mette in luce come i bambini con disabilità abbiano minori possibilità di ricevere cure mediche o di andare a scuola.
 
Sono tra i più vulnerabili alla violenza, agli abusi, allo sfruttamento e all’abbandono, in particolar modo se sono nascosti o istituzionalizzati – come succede a molti a causa dello stigma sociale o dei costi per crescerli.
Dalle analisi emerge che i bambini con disabilità sono tra le persone più emarginate al mondo. Se i bambini che vivono in condizioni di povertà hanno minori probabilità di frequentare la scuola o accedere ai centri sanitari quelli con disabilità ne hanno ancora meno. Esistono pochi dati affidabili sul numero di bambini con disabilità, su quali siano le disabilità più diffuse e su come le disabilità abbiano avuto impatto sulle loro vite. Dai risultati è emerso che sono pochi i Governi che hanno piani per allocare risorse al supporto e all’assistenza dei bambini con disabilità e alle loro famiglie. Circa un terzo degli Stati del mondo non hanno ancora ratificato la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità.
 
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