Casal Palocco, uccide la madre con cinquanta coltellate e poi la mura in casa: 14 anni di carcere

Il 28 marzo 2017 ha ucciso la madre Maria Grazia Cornero con cinquanta coltellate. Dopo il brutale assassinio, ne ha murato il corpo nella villetta di Casal Palocco dove abitavano. Ha patteggiato in appello una pena a 14 anni e mezzo di reclusione il figlio Gianluca Sari, 53 anni con problemi psichici. Scontata la pena in carcere, dovrà passare cinque anni in una Rems, ossia una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza. Si tratta di una struttura che ospita le persone con disturbi psichici che hanno compiuto dei reati e che sono socialmente pericolose. All’uomo, infatti, è stata riconosciuta la parziale infermità mentale durante il processo. E sarebbe stato proprio questo a scatenare la sua follia omicida. L’accusa per il 53enne è di omicidio volontario aggravato dalla minorata difesa e dall’avere agito contro un familiare, e occultamento di cadavere. In primo grado era stato condannato a diciassette anni, pena poi diminuita dalla Corte d’Appello.

I fatti risalgono al 28 marzo 2017. Un uomo ha chiamato in evidente stato confusionale il 112, urlando di aver ucciso la madre e murato il corpo all’interno della loro casa di Casal Palocco. Subito i carabinieri sono giunti sul luogo e hanno trovato Sari in evidente stato confusionale: dopo aver condotto i militari verso il punto dell’abitazione in cui aveva murato la madre, è stato interrogato dagli agenti. Inizialmente ha detto di averla scambiata per un fantasma, poi per un ladro. Ma a quanto appreso dagli inquirenti, tra i due potrebbe essere scoppiata una lite scatenata dal comportamento del figlio, che si rifiutava di prendere le medicine. Il 53enne, infatti, viveva con la madre 80enne ed ex insegnante in pensione, perché non in grado di provvedere completamente a se stesso. Tra i due però, i rapporti non erano distesi: e sarebbe stato proprio dopo l’ennesima lite che il 53enne ha colpito la madre con cinquanta coltellate. Il suo corpo è stato ritrovato dietro una parete in cartongesso, avvolto in un telo di plastica.