Unicredit, accesso non consentito: compromessi i dati di 3 milioni di clienti

Il team di sicurezza informatica di UniCredit ha identificato un caso di accesso non autorizzato a dati relativo a un file generato nel 2015. Questo file conteneva circa 3 milioni di records, riferiti al perimetro italiano, e risultava composto solo da nomi, città, numeri di telefono ed e-mail. Lo si legge in una nota della banca.

Nell’accesso non autorizzato a file Unicredit “non sono stati compromessi altri dati personali, né coordinate bancarie in grado di consentire l’accesso ai conti dei clienti o l’effettuazione di transazioni non autorizzate”. UniCredit ha immediatamente avviato un’indagine interna e ha informato tutte le autorità competenti, compresa la polizia.

Unicredit sta contattando, esclusivamente tramite posta tradizionale e/o notifiche via online banking, tutte le persone potenzialmente interessate. Per qualsiasi dubbio, i clienti possono contattare il servizio clienti di UniCredit o chiamare il numero verde 800 323285




Stress Press: Unicredit e Mps tra le peggiori d'Europa

Redazione
 
“Dopo gli stress test, il cielo e' piu' sereno: il sistema bancario italiano e' sicuro. Le popolari, poi, hanno un coefficiente patrimoniale medio ben piu' alto di quello richiesto dalla legge” è quanto ha dichiarato Corrado Sforza Fogliani, presidente di Assopopolari aggiungendo inoltre che anche l’Ue deve darsi una regolata e “non sconvolgere ancora, con propri provvedimenti, la fiducia degli italiani e i conti delle banche con normative dispendiose”. Tre sono le banche italiane che passano gli stress test europei, tra le 10 peggiori figurano Unicredit e Mps, la stangata più forte la riceve Montepaschi con un scivolone fino a -2,44% del coefficiente patrimoniale CET1  che porta ad un azzeramento del capitale e illustra chiaramente le forti tensioni dell’ultimo periodo, prima che ci fosse un aumento del capitale e prima che vi fosse una maxicessione di crediti per correre ai ripari. Fonti del Tesoro annunciano che “gli stress test dimostrano la solidità del sistema bancario italiano nel suo insieme” e che le misure del governo saranno utili per smaltire i crediti deteriorati. Inoltre emerge che le autorità europee non stanno monitorando soltanto l’Italia poiché tra le 51 banche che sono state esaminate, emerge che la Royal Bank of Scotland e la Allied Irish Bank se ne escono con notevoli danni, con capitale poco sopra il 7%. La Deutsche Bank, va invece al 7,80% . Monte Paschi di Siena, dopo la trattativa europea e lo sbocco che esclude l’intervento pubblico, riceve una stangata: Il capitale CET1 è azzerato e precipita al -2,44%, i test del 2015 prevedevano invece il 5,5%. Bce in una nota emessa dopo i risultati spiega “con una eccezione, tutte le banche mostrano livelli di capitale CET1 ben al di sopra del benchmark del 5,5% usato nel 2014”. Malgrado Unicredit raggiunga quota 7,10%, si colloca al quarto posto tra i 51 istituti europei. L’istituto ha appena nominato Jean Pierre Mustier alla guida che ha dichiarato “se siano necessarie ulteriori misure o modifiche del piano di capitale”. Le condizioni di Mps sono all’attenzione della vigilanza europea poiché vi sono stati due salvataggi pubblici e 8 miliardi in due aumenti di capitale in due anni. Va bene invece Banca Popolare con 9,05%, Ubi con 8,85%. 



BORSE: VOLA UNICREDIT

Redazione
 
Roma – Stamattina Piazza Affari è in netto rialzo con le Banche, a mezz’ora dall’apertura è salito al 2% il Ftse Mib con Unicredit che ha guadagnato il 5%, Bper ha guadagnato il +4,8%. Spiccano il volo anche assicurazioni, industriali, utility. Soltanto un titolo è rimasto in rosso, ovvero Yoox Net-a-Porter che cede però soltanto lo 0,12%. Nel finale di seduta recuperano anche le borse asiatiche che limitano le perdite, al primo calo dello yen che in sei giorni dal calo ha tenuto a galla i mercati azionari. Tokyo è salita dello 0,46%, Hong Kong rimane allo 0,5%, Shanghai e Shenzen perdono l’1%, Seoul chiude con -0,09%. Anche le borse europee ottengono un netto rialzo. Londra sale dello 0,46% a 6.165,61 punti. Francoforte sale con 0,49% a 9.576,40 punti e Parigi sale con 0,31% a 4.259,10 punti.



UNICREDIT: PROCESSO PER GHIZZONI E PROFUMO ACCUSATI DI BANCAROTTA FRAUDOLENTA

di Angelo Barraco
 
Unicredit – La Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per 16 dirigenti di Unicredit, l’accusa contestata è di bancarotta fraudolenta. Tra i soggetti a cui è sopraggiunta l’accusa vi è l’AD Federico Ghizzoni e il suo predecessore Alessandro Profumo, attuale presidente di Mps. Si tratta del crac della società barese di nome “Divania” che aveva circa 430 dipendenti fino a qualche anni fa. L’accusa sostiene che i vertici della banca hanno tratto in inganno il proprietario della società “Divania”, inducendo quest’ultimo a sottoscrivere 203 derivati che avrebbero portato la società a fallire, quindi Profumo e Ghizzoni  avrebbero indotto Parisi a “compiere operazioni dolose a seguito delle quali la società veniva esposta a rischi di perdite potenzialmente illimitate e dal compimento delle quali derivava il dissesto della società che successivamente falliva”. I fatti contestati risalgono ad un periodo compreso tra il 2000 e il 2005. L’Unicredit, in merito alla vicenda, aveva dichiarato nel marzo scorso: “Unicredit, in relazione alla vicenda, ancora una volta non può che ribadire fermamente la correttezza del proprio operato, di quello di ex esponenti e propri dipendenti ed è convinta che ciò potrà emergere dal vaglio delle sedi giudiziarie”, continua dicendo “Le vere ragioni del default di Divania sono peraltro contenute nella sentenza dichiarativa del suo fallimento del giugno 2011, confermate anche dalla Corte d'Appello di Bari. L'attuale amministratore delegato di Unicredit, all'epoca dei fatti, ricopriva peraltro altri incarichi all'estero e quindi in nessun modo può essere coinvolto in questa vicenda”.



MONTE DEI PASCHI DI SIENA: PALAZZO FUORI NORMA, LE MOSSE DI DRAGHI, L'ATTESA PER L'INTERROGATORIO DI MUSSARI

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Redazione

In Borsa il titolo Mps viene nuovamente sospeso per eccesso di ribasso in calo teorico del 4,61%.

Un'ordinanza firmata dal questore di Siena, di fatto, fa esplicito divieto ai cronisti di salire ai piani superiori del palazzo di giustizia di Siena dove nel pomeriggio e' atteso l'interrogatorio dell'ex presidente di Banca Mps Giuseppe Mussari. "Questo Palazzo è tutto fuori norma: è privo anche del certificato di prevenzione incendi", ha spiegato il presidente del tribunale Stefano Benini ai cronisti rimasti nell'atrio. Nel frattempo la tensione continua a salire tanto che Fabi e Fiba, sindacati dei bancari, hanno inviato una lettera aperta al presidente Napolitano chiedendo un intervento a sostegno dei dipendenti.  Sotto il profilo dell’inchiesta, il super testimone Antonio Rizzo, è ascoltato come persona informata sui fatti dalla Guardia di finanza di Roma. Rizzo è l'ex funzionario della Dresdner Bank, principale accusatore dei dirigenti Mps Gianluca Baldassarri e Matteo Pontone, suo uomo di fiducia a Londra. Rizzo ha parlato per primo al team del 5 percento che prendeva commissioni illecite su ogni operazione. In questo caso si parla di verie e proprie ''creste'' sui derivati di cui, come asserisce Il Sole 24, e' stata occultata la perdita potenziale in bilancio (500 milioni). I pm di Trani Antonio Savasta e Michele Ruggiero continuano ad indagare per truffa aggravata e usura in relazione ai derivati emessi da Mps e da Bnl, Unicredit, Intesa San Paolo e Credem. Intanto l'associazione di consumatori Adusbef chiede che l'ex governatore di Banca d'Italia Mario Draghi, l'ex responsabile della Vigilanza di Palazzo Koch Anna Maria Tarantola e l'ex capo della Consob Lamberto Cardia facciano "piena luce" sullo scandalo del Monte dei Paschi di Siena. A mezzo di una nota, il presidente dell'associazione Elio Lannutti – prima senatore Idv e poi andato all'Unione democratica consumatori – chiede perché Draghi, oggi presidente della Bce, non abbia bloccato l'operazione di acquisizione di Banca Antonveneta da parte di Mps pur "avendo rilevato criticità nei bilanci ed il più ampio e gravosissimo ricorso al mercato". Per Lannutti, la ragione del mancato intervento andrebbe ricercata nelle "sue ambizioni di diventare capo della Bce, evitando di intaccare un consenso bipartisan, che ne avrebbe risentito se avesse contrastato l'acquisizione di una banca di riferimento del Pd.

Silvio Berlusconi in un’intervista a un quotidiano ha ribadito che Mps «rappresenta la normalità di ciò che succede nelle cosiddette regioni rosse» e che dietro la vicenda ci sono «scandali che in campagna elettorale la magistratura si guarda bene dal sollevare, non ne hanno messo in galera uno, se si fosse trattato di noi..».

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ALBANO SEDE UNICREDIT, IN FILA AL CALDO COME "BESTIAME".. C'E' SOLO UNA CASSA APERTA E SI ENTRA UNO ALLA VOLTA

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Riceviamo e pubblichiamo

 

Redazione

E' successo ieri mattina. C'e' una fila di persone in attesa di entrare presso la banca Unicredit al civico 21 di via Cavour ad Albano. L'altra Sede Unicredit di Albano è chiusa. Alla filiale in via Cavour c'e' solo una cassa aperta e anche chi deve rivolgersi allo sportello dei pegni deve fare tappa a via Cavour. In fila come "bestiame" al sole fuori dalla filiale perche' per motivi di sicurezza si entra uno alla volta ma non senza aver prima preso il numeretto all'interno. In fila, riferiscono alla redazione de L'osservatore laziale, c'e' anche una donna incinta e un uomo con le stampelle (come si evince anche dalla foto). L'uomo con le stampelle ha piu' volte insistito per entrare ma l'hanno lasciato fuori al caldo per molto tempo. Soltanto quando quest'ultimo ha alzato la voce e sbattuto con la stampella sul vetro della sede, lo hanno fatto accomodare. Non ci sembra, questo, il miglior modo per accogliere dei clienti nel periodo piu' caldo dell'anno.