Usa: via libera in Georgia alle armi nelle università

 

di Marco Staffiero

 
Nathan Deal (USA) – L'America non è la città di Topolino. E' probabilmente il Paese più controverso del pianeta. E spesso la maggior parte delle cattive abitudini le abbiamo importare proprio noi italiani. L'universo della vita frenetica, robotizzata dagli eccessi in tutto. Anche quello di acquistare una pistola come un pacchetto di caramelle. La notizia è fresca: d'ora in poi nelle università pubbliche della Georgia si potrà girare armati. Il governatore dello Stato, Nathan Deal, ha infatti firmato il provvedimento che autorizza l'ingresso nei campus con pistole e altre armi da fuoco purché siano tenute nascoste. A nulla sono valse le proteste contro la legge da parte degli stessi atenei.
 
La legge entrerà in vigore il primo luglio. Con la promulgazione di questa legge, la Georgia si unisce ad altri nove Stati in cui è permesso portare armi nei campus. Proprio ad Atlanta, capitale della Georgia, lo scorso 28 aprile il presidente Usa, Donald Trump, diventò il primo presidente dopo Ronald Reagan nel 1983 a tenere un discorso alla National rifle association (Nra), il principale gruppo di pressione a favore delle armi negli Usa. Una notizia triste, che legalizza tranquillamente l'utilizzo delle armi. L'università che dovrebbe essere un luogo di studio, di confronto e di socializzazione. Del resto non è una novità l'tilizzo e la vendita di armi nel paese violento. Secondo i dati raccolti dal quotidiano New York Times, sono gli abitanti delle grandi città ad avere la propensione più spiccata a diventare criminali violenti, con due volte mezzo di probabilità in più di delinquere rispetto agli abitanti dei centri più piccoli.
 
Secondo l’Fbi, nelle aree metropolitane i casi sono stati 514 ogni 100 mila abitanti contro i 199 delle zone rurali. E’ il Sud degli Stati Uniti ad avere il triste primato di regione più violenta, con 547,5 casi ogni 100 mila persone, contro i 473,5 dell’Ovest, i 419,1 del Midwest e i 391,9 del Nordest. Nella divisione per Stati, il Distretto di Columbia, cioè la capitale, è l’area dove questo tipo di reati sono stati commessi con più frequenza, con 1.508,4 casi su 100 mila abitanti, seguito da Carolina del Sud con 765,5 casi, Nevada 741, Florida 712 e Lousisiana con 698 casi. Al fondo della graduatoria troviamo invece Utah, Hawaii e Nebraska con poco più di 200 casi ciascuna, mentre Dakota del Nord e del Sud chiudono la classifica rispettivamente con 128 e 170 casi ogni 100 mila abitanti. In un quadro dalle tinte fosche infine spicca l’esempio positivo di Adamstown, cittadina della Pennsylvania di 1.300 abitanti, dove lo scorso anno non è stato denunciato nessun crimine violento. Un 'allarmante' aumento degli omicidi in molte città americane preoccupa le autorità del Paese. Almeno 35 città registrano un aumento degli omicidi o dei crimini violenti e tra le dieci città principali c'è anche New York.