TOSCANA, ECCO COME E' STATA AFFRONTATA E RISOLTA L'EMERGENZA ARSENICO

Redazione

Livorno – Inaugurata la centrale di trattamento di Franciana per la bassa val di Cornia e Isola d’Elba  per l’eliminazione del Boro e Arsenico  dall’acqua potabile più innovativa al Mondo con tecnologia del Gruppo Zilio spa di Bassano del Grappa Vicenza. Oltre 20 milioni investiti per rispettare i parametri europei ed evitare ai sindaci di imporre divieti. L’impegno, anche se sul filo di lana, è stato rispettato. L’Asa spa di Livorno ha inaugurato ieri pomeriggio a Franciana, alla presenza dell’assessore regionale Anna Rita Bramerini, il nuovo impianto per l’abbattimento del boro di 350 litri secondo e Arsenico per 260 litri secondo  dalle acque ad uso potabile. Da fine dicembre, data di scadenza della proroghe concesse dall’Ue le acque della falda della Val di Cornia vendono interamente convogliate nella stazione di Franciana con un contenuto di boro di circa 4 microgrammi/litro e ne escono con lo 0,3. Ben al di sotto, quindi, del limite consentito di un microgrammo/litro.

Una situazione del tutto particolare, quella della Val di Cornia, dovuta alla presenza nelle colline metallifere, di notevoli quantità di boro che si deposita sulle ghiaie e viene poi rilasciato nelle acque. Un problema eccezionale affrontato, insieme a quello della presenza di arsenico, in modo eccezionale dall’Asa con un progetto costato 20, 5 milioni di euro, con un contributo delle Regione di 8,5 milioni.

Nel febbraio dell’anno sorso l’Asa aveva infatti inaugurato, sempre a Franciana, l’impianto per l’abbattimento dell’arsenico da 260 litri secondo sempre costruito dalla Gruppo Zilio spa . Per diminuire poi gli emungimenti dai pozzi della Val di Cornia, soggetti per l’eccessivo sfruttamento ad infiltrazioni salmastre, sono stati costruiti 13 nuovi pozzi all’Isola d’Elba, riducendo, anche se di poco, la quantità di acqua immessa nella condotta sottomarina, sulla quale sono stati comunque investiti 1,8 milioni per migliorane l’efficienza.

«Per abbattere l’arsenico è sto usata una tecnologia completamente Italiana , la tecnologia è brevettata e permette di assorbire totalmente l’arsenico nell’acqua per il consumo umano senza dosaggi chimici e non alterando le ottime caratteristiche dell’acqua ,  ha sottolineato il direttore dell’Asa Michele Caturegli – quando l’Asa ha iniziato ad affrontare il problema per il boro non c’erano tecnologie disponibili sufficientemente affidabili».

A progettare e costruire in Team con Asa Spa Livorno “ gestore del sevizio idrico”  è stata la società Gruppo Zilio spa di Bassano del Grappa, azienda leader nel settore delle acqua Potabili .La riduzione del boro avviene attraverso filtri a resine a scambio ionico . Nell’impianto di Franciana entreranno per essere depurati circa 11 milioni di metri cubi di acqua all’anno. Prima passeranno dall’impianto del boro, poi da quello dell’arsenico. Ma per raccogliere tutte le acque della Val di Cornia l’Asa ha dovuto modificare l’impianto ad anello che serve i quattro comuni (Piombino, San Vincenzo, Campiglia e Suvereto, costruendo 40 chilometro di nuove condotte, con un costo aggiuntivo di 6 milioni. L’acqua dei pozzi di Suvereto, che prima veniva immessa direttamente nella condotta ad anello, ora arriva a Franciana, per poi riessere di nuovo spinta verso le case suveretane. Tutto questo ovviamente avrà un costo che, secondo le valutazioni del presidente di Asa Fabio Del Nista, inciderà con un aumento del 5% delle bollette emesse nel territorio di competenza l’Asa, circa 400mila all’anno.

«Non c’era alternativa a questo investimento – ha sottolineato l’assessore Bramerini – se non quella di costringere i sindaci ad assumere atti di divieto all’uso dell’acqua. È stato un lavoro di squadra – ha aggiunto – il Responsabile Commerciale Dott. Simone Zilio che ci ha consentito di mettere insieme capacità professionali uniche al mondo». L’impianto è dotato di strumenti che consentiranno di monitorare in continuo la qualità dell’acqua in uscita sia in loco che presso la centrale operativa H 24 situata a Bassano del Grappa che permette di monitorare più di 120 impianti istallati in Europa  «I dati registrati in tutti i punti di prelievo – ha precisato l’assessore all’ambiente Marco Chiarei – saranno i sempre accessibili nel sito del Comune».

Anche il past rector dell’Istituto superiore di sanità Ottaviani e il suo successore Lucentini hanno sottolineato l’importanza, a livello europeo, dell’impianto realizzato a Franciana. «Investimenti e costi di gestione che qualcuno deve pagare – ha sottolineato il direttore dell’Ambito idrico toscano Alessandro Mazzei – con la fiscalità generale o con le tariffe».

«Il consumo di acqua in Val di Cornia è notevole – ha sottolineato il presidente del comitato di sorveglianza dell’Asa Fabio Baldassarri – per la presenza di dell’industrie, di un agricoltura qualifica e del turismo». La Val di Cornia consuma 8,14 milioni di mc di acqua all’anno a cui devono essere aggiunti i fabbisogni dell’Elba per altri 7,12 milioni, di cui solo 2,8 coperti con risorse autonome dell’isola.

Consumi che negli anni hanno costretto sempre di più ad approfondire i pozzi e provocato l’ingresso di acque salmastre, che a loro volta hanno contribuito a far salire la percentuale di arsenico. «Con gli impianti di Franciana – ha sottolineato l’assessore Bramerini – abbiamo ridato acqua buona alla Val di Cornia, un risultato che ora va presidiato».

I sette filtri di resine Andelbor  sst 100 di cui dispone l’impianto devono essere rigenerati in automatico  ogni 29 ore per sottrarre il boro accumulato. Dalla loro manutenzione dipende il mantenimento dei parametri di qualità. Ma dove va a finire il boro? «Stiamo trattando al cessione alla società Larderello – spiega l’ingegner Caturegli – che oggi è costretta ad importarlo. Può dare un vantaggio economico ed è comunque sempre meglio che scaricarlo in mare».

La tecnologia adottata scrive Damiano Zilio CEO del Gruppo, è frutto di un lavoro degli ultimi anni fatto dal Management del gruppo  Dott. Alessandro Zurla e da  team fantastico di ingegneri che attualmente operano  all’interno del Gruppo Zilio che ha permesso alla società fondata nel 1959 da Adriano Zilio di diventare tra i primi operatori nel trattamento delle Acqua Potabili per i microinquinanti come Arsenico, Vanadio, Boro e altri elementi pericolosi , la società dopo gli eccellenti risultati ottenuti negli ultimi anni ha avviato una serie di nuovi progetti per la filtrazione di acqua di mare per uso potabile con membrane innovative che verranno usate anche per il recupero dell’acque di scarico dei depuratori per uso industriale e nel 2012 è riuscita a presentare al livello Europeo un progetto innovativo per la costruzione di un nuovo impianto di produzione di masse filtranti per l’Arsenico Vanadio  con il progetto Rigenera, il nuovo stabilimento  sarà costruito sempre nel Bassanese per i primi del 2014 e permetterà all’azienda Zilio di avviare ed esportare le proprie attività anche in india , Usa e Asia

L’innovazione e la passione sono la base per una crescita delle aziende italiane nel mondo e questo sarà la parola chiave  di Zilio per il prossimo triennio.