Velletri, i consiglieri leghisti presentano interrogazione comunale: “Velletri servizi completamente allo sbando. Rivalutiamo la figura dell’avvocato Piero Guidaldi”

VELLETRI (RM) – A Velletri i consiglieri comunali della Lega hanno presentato una interrogazione per conoscere quali azioni sono state intraprese e portate avanti dall’attuale Amministrazione comunale e dagli organi di controllo preposti riguardo la relazione al verbale di Cda della Velletri Servizi del settembre 2018 in cui l’allora Presidente, l’avvocato Piero Guidaldi, riferiva l’esistenza di 819 accertamenti notificati con poste private nell’anno 2015 e 679 nel 2016, per somme riferite agli anni 2010 e 2011 non ancora riscosse.

L’avvocato Piero Guidaldi

“Nella prossima seduta – hanno dichiarato con una nota comune i consiglieri Giorgio Greci, Andrea D’Agapiti e Faliero Comandini – intendiamo portare all’attenzione del Consiglio comunale quanto avvenuto in merito agli accertamenti della Velletri Servizi notificati negli anni scorsi”.

I consiglieri della Lega hanno dunque evidenziato il fatto che alla luce delle normative vigenti tali notifiche devono ritenersi nulle e stanno comportando numerosi accoglimenti presentati dai contribuenti, con notevole danno a carico dell’Ente locale.

In pratica, spiegano i consiglieri leghisti, “con particolare riferimento all’anno 2016, in cui le notifiche degli atti di accertamento sono state affidate alle poste private, anche se coperte da riserva postale soprattutto in violazione della delibera del CDA del 17 novembre 2016, numero 68, mediante la quale il CDA deliberava di affidare temporaneamente il servizio di postalizzazione ad una ditta per tutti gli atti non coperti da riserva postale”.

I consiglieri della Lega hanno quindi ricordato che l’avvocato Piero Guidaldi – allora Presidente – vista l’incresciosa situazione accertata, invitava il collegio sindacale a prendere atto di quanto accertato invitando anche ad intervenire gli organi di controllo dell’Ente.

“In un contesto del genere – hanno proseguito Greci, D’Agapiti e Comandini – rivalutiamo totalmente l’operato dell’avvocato Piero Guidaldi, i cui meriti sono evidenti, sia nella passata gestione della Volsca Ambiente che, successivamente, della Velletri Servizi, ora completamente allo sbando. Indubbi i suoi meriti, dal punto di vista manageriale, alla guida delle due partecipate, con la Velletri Servizi che dopo la sua gestione sta andando a rotoli per le scelte politiche dell’attuale Amministrazione”.




Il mistero della Velletri Servizi sotto l’era Pocci: ripianano i debiti, lavorano bene, ma si dimettono

Il nuovo CDA della Velletri Servizi, composto dalla Dott.ssa Lavinia Ilardi, dall’Avv. Piero Guidaldi e dal Rag. Arturo Mascetti stava dimostrando un positivo cambio di passo negli affidamenti, nel clima lavorativo interno all’azienda e finalmente anche nei rapporti con i cittadini non più costretti ad estenuanti file. Eppure si è dimesso il 7 settembre 2018 a pochi mesi dall’elezione dell’attuale sindaco in quota Pd Orlando Pocci. Ricordiamo che la Velletri Servizi è un’azienda comunale che opera con affidamenti in house (affidamento diretto senza gara)

L’opera di rimettere in piedi la società

Come ben spiega l’M5S di Velletri, è da evidenziare che il bilancio del 2015, non avendo più margini di aggiustamento, si chiuse con un ammanco di 300.000 (trecentomila) euro, di molto superiori al capitale sociale e probabilmente molto inferiori al reale.

Tale problema costrinse l’Ente e ripianare le perdite per evitarne la messa in liquidazione, perdite che vennero ripianate a seguito di approvazione da parte del Consiglio Comunale sulla base di un piano industriale e di una riorganizzazione, iniziata dall’agosto 2016, contestualmente al rinnovo delle cariche del CDA. 

 

Dimissioni come un macigno per le famiglie dei lavoratori

Da queste dimissioni poco comprensibili, chi ci rimette più di tutti? I cittadini e 74 famiglie dei dipendenti.

Nel verbale di consiglio dello scorso settembre sono emersi fatti gravissimi che sono stati evidenziati dal consigliere Paolo Trenta (M5S), il quale tra l’altro ha presentato una serie di emendamenti, sulla presunta grossa perdita di circa 800 mila euro che deriva da un grosso errore fatto negli anni 2015 e 2016 (fino a che non si è insediato il nuovo Cda) quando sono state inviate più di mille cartelle per il pagamento della tassa sui rifiuti tramite poste private che adesso si rivelano essere nulle. Sono scattati i ricorsi a pioggia da parte dei destinatari che finora sono stati accolti.

La conferma

Paolo Trenta ha ritenuto necessario richiedere ulteriore documentazione e dalla relazione del Collegio Sindacale della società è risultata confermata la perdita.

Emerge dalla relazione del collegio sindacale che era usanza negli anni antecedenti al 2016 (di qui una delle possibili cause delle perdite del 2015) che il Direttore Generale autorizzasse acquisti e provvedesse ai relativi pagamenti superando il limite di €5.000,00 impostogli dal CDA, senza dare le dovute comunicazioni e soprattutto senza far ratificare il Suo operato.

Il Collegio sindacale riscontra altresì che: ”Non risultano ratifiche di acquisti né sopra né sotto soglia (dal 01/01/2015 al 13/10/2016) […] abbiamo riscontrato acquisti per importi superiori a € 5.000 che non trovano riscontro nei verbali del cda.”

Lo stesso Collegio Sindacale però trova un riscontro positivo invece dal 14/10/2016 al 30/06/2018 con l’avvento del nuovo CDA, che pone nuove procedure ed afferma che: “Dall’esame dei verbali del cda abbiamo riscontrato che il cda portava all’ordine del giorno gli acquisti per l’approvazione come da regolamento”.

Usciranno fuori altri documenti. Di certo l’M5S di Velletri continuerà a scavare

 

 

 




Velletri Servizi, è caos notifiche: nulli oltre mille accertamenti. Paolo Trenta (M5s) presenta emendamenti

VELLETRI (RM) – È caos notifiche alla Velletri Servizi perché sono state inviate più di mille cartelle per il pagamento della tassa sui rifiuti tramite poste private che adesso si rivelano essere nulle. Sono scattati i ricorsi a pioggia da parte dei destinatari che finora sono stati accolti.

Il consigliere M5S Paolo Trenta ha presentato degli emendamenti in proposito e non solo, anche per la modifica dello statuto (sostituzione articolo 20. Ma andiamo per gradi.

Una storia che potrebbe costare una perdita di svariate centinaia di migliaia di euro alle casse comunali

Al punto 2 del verbale del consiglio di amministrazione del 7 settembre 2018 si parla dell’esistenza di accertamenti notificati con l’ausilio di poste private. Ci sono 810 accertamenti notificati  con poste private nel 2015 e 679 nel 2016. Sono somme che non sono state ancora riscosse e che si riferiscono al 2010 e 2011 . Nel verbale si legge che queste notifiche “devono ritenersi nulle e stanno comportando l’accoglimento dei ricorsi presentati dai contribuenti. Una storia che potrebbe costare una perdita di svariate centinaia di migliaia di euro alle casse comunali.

“In merito la Velletri Servizi – ha detto, tra l’altro Paolo Trenta, consigliere comunale M5S – Siamo stati gli unici a presentare emendamenti che andavano nel recepimento della normativa e verso una maggiore meritocrazia. Volevamo che un amministratore che avesse chiuso un anno in perdita fosse mandato a casa restringendo le maglie della legge, invece la maggioranza ci ha bocciato, motivandola come troppa burocrazia che rende le cose difficili, meglio lasciare tutto com’è. Abbiamo chiesto che gli amministratori delle partecipate non potessero avere debiti con l’Ente, per evitare conflitti d’interesse, ma ci hanno bocciato anche questo. D’altra parte ce lo aspettavamo, fecero lo stesso quando chiedemmo di far rispettare la legge, facendo decadere i consiglieri che avevano debiti con il comune. Sul caso delle notifiche degli accertamenti che di fatto sono nulle, abbiamo evidenziato il problema al sindaco chiedendo un atto di responsabilità e di verifica. Il sindaco Pocci ha risposto che sarebbe stata sua cura intervenire nell’immediato. Verificheremo quanto accaduto, la cosa non finisce qui”.

Emendamento su sostituzione articolo 20 (lettura emendamento)

La modifica proposta nella bozza di delibera in realtà non rimuove questa causa ostativa, in quanto nuovamente ribadisce la sudditanza del CDA all’assemblea al fine di assicurare il “suo ordinario funzionamento ed andamento”. Si pone un ulteriore problema: la società si muove sulla base di affidamenti contrattuali con il Comune attraverso convenzioni firmate con i dirigenti dei settori, secondo l’articolo 20 proposto si potrebbe verificare il caso in cui l’assemblea dia direttive contrastanti con gli affidamenti. L’assemblea ovvero il socio, che non ha responsabilità civili, da ordini in contrasto con gli affidamenti causando danno civili che pagherebbe l’organo amministrativo.