ROMA, SANTA MARIA IN ARA COELI: UNICA REPLICA PER "CURLEW RIVER. A PARABLE OF CHURCH PERFORMANCE"

Redazione

Roma – “Curlew River. A Parable for Church Performance” di Benjamin Britten andrà in scena giovedì 27 giugno, alle 21, nella basilica di Santa Maria in Ara Coeli in Campidoglio in una replica unica, a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili. L’appuntamento è organizzato dal Teatro dell’Opera in collaborazione con il Vicariato di Roma per il progetto culturale “Una porta verso l’Infinito. L’uomo e l’Assoluto nell’arte”

Giovedì 27 giugno, alle 21, nella basilica di Santa Maria in Ara Coeli in Campidoglio calerà il sipario sulla seconda stagione di “Una porta verso l’Infinito. L’uomo e l’Assoluto nell’arte”, il progetto culturale promosso dall’Ufficio comunicazioni sociali del Vicariato di Roma in collaborazione con il Teatro dell’Opera. L’occasione sarà offerta dalla serata evento con il “Curlew River. A Parable for Church Performance”, lo spettacolo scritto da Benjamin Britten nel 1964 per essere messo in scena in una chiesa e scelto dal Teatro dell’Opera di Roma per festeggiare il centenario della nascita del compositore britannico. L’appuntamento di giovedì 27, realizzato in collaborazione con il Vicariato di Roma per la rassegna “Una porta verso l’Infinito. L’uomo e l’Assoluto nell’arte”, è una nuova produzione eseguita per la prima volta dall’Orchestra e dal Coro dell’Opera di Roma e firmata da due nomi di prestigio della musica e del teatro: sul podio, James Conlon, raffinato interprete britteniano, alla regia e impianto scenico Mario Martone. Maestro del Coro: Roberto Gabbiani. I costumi sono di Ursula Patzak, le luci di Pasquale Mari.

La musica di Britten su libretto di William Plomer prende spunto dal nō-drama giapponese “Sumidagawa” di Juro Motomasa e dai drammi religiosi medievali europei, dai quali mutua il linguaggio musicale scarno, la forma di rappresentazione rituale e l’essenzialità della storia dal carattere  simbolico e moraleggiante, che ruota  attorno a quattro personaggi principali Madwoman (Benjamin Hulett), Traveller (Phillip Addis), Ferryman (Anthony Michaels-Moore), Abbot (Derek Welton) interpretati da cantanti maschili, e Spirit of the boy (Laura Catrani).

Una composizione di rara esecuzione dalla partitura raffinata e particolarmente sentita da Britten, frutto di un suggestivo viaggio del musicista in Giappone. Una parabola sul traghettare verso un altro mondo e sulla disumanità dell’uomo.

L’evento di giovedì 27 giugno, come tutti gli appuntamenti di “Una porta verso l’Infinito. L’uomo e l’Assoluto nell’arte”, è a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.




ROMA, PIAZZA DEL POPOLO: LA CHIESA DEGLI ARTISTI BRILLERA' "DI LUCE PROPRIA"

Redazione
 
Roma – Nell’ambito del progetto “Una porta verso l’Infinito. L’uomo e l’Assoluto nell’arte”, oggi, domenica 14 aprile alle 18.30, sarà inaugurata nella basilica di Santa Maria in Montesanto, la Chiesa degli Artisti a piazza del Popolo, l’installazione site specific di Emanuela Fiorelli e Paolo Radi dal titolo “Di luce propria” . L’installazione sarà esposta fino al 28 aprile. 

“Di luce propria”  è il titolo dell’installazione site specific di Emanuela Fiorelli e Paolo Radi che sarà inaugurata domenica 14 aprile, alle ore 18.30, nella basilica di Santa Maria in Montesanto, la Chiesa degli Artisti a piazza del Popolo, per rimanere esposta fino al 28 aprile

L’evento sarà il secondo della sezione “Installazioni” del progetto “Una porta verso l’Infinito. L’uomo e l’Assoluto nell’arte”, curato dall’Ufficio Comunicazioni Sociali del Vicariato di Roma in collaborazione con il Pontificio Consiglio della Cultura, che in tre differenti momenti dell’Anno liturgico, coinvolge diversi artisti a elaborare un lavoro capace di dialogare con lo spazio sacro della basilica.

«L’opera – spiega Silvia Marsano, consulente per le Arti visuali del progetto “Una porta verso l’Infinito” – è stata pensata dai due artisti per il Tempo di Pasqua ed è una riflessione sul senso etimologico di questo periodo dell’Anno Liturgico, nel suo valore di “passaggio” dalla morte alla vita, dal vizio alla virtù e alla libertà della salvezza, attraverso la purificazione». In essa «i due artisti dialogano con la magnificente architettura della basilica ritagliando all'interno dello spazio sacro spazi interiori propri, atemporali, sospesi».

I visitatori si troveranno immersi in una doppia installazione che coinvolgerà sia il centro della chiesa che le sei cappelle laterali. L’obiettivo: rappresentare l’umana ricerca dell’Assoluto che, conclude Silvia Marsano, «per Emanuela Fiorelli si scopre attraverso una traccia, una trama essenziale, per Paolo Radi si percepisce solamente, ma non si vede mai».