Vicenza, “Sopra e Sotto i Colli Berici”: due fine settimana dedicati alle bellezze e sapori del territorio

VICENZA – Nella primavera 2018 torna Sopra e Sotto i Colli Berici, progetto nato grazie all’Associazione Strada dei Vini dei Colli Berici, che propone due fine settimana dedicati alla scoperta delle bellezze e dei sapori del territorio che circonda la città di Vicenza.

Venerdì 30 marzo, Sabato 31 e domenica 1 aprile 2018 il primo appuntamento, seguito dal weekend successivo, da venerdì 6 a domenica 8 aprile 2018

L’arrivo è previsto per il venerdì sera a Vicenza, con sistemazione in agriturismo e cena tipica con specialità dell’area berica

Il sabato sarà dedicato all’esplorazione dei Colli in bicicletta, con un’escursione tra siti storici e preistorici che si concluderà con il pranzo in un’azienda agricola della zona e una degustazione di vini e prodotti tipici. Nel pomeriggio i più piccoli potranno trascorrere alcune ore in fattoria didattica, mentre per gli adulti sarà prevista una degustazione in distilleria.

La domenica si partirà alla volta del centro di Vicenza attraverso la ciclabile della Riviera Berica, con la possibilità di visitare alcune ville venete come Villa Carli, Villa Valmarana ai Nani e Villa Capra Valmarana, detta La Rotonda. Si potrà altrimenti proseguire per visitare il centro città e la mostra Van Gogh. Tra il grano e il cielo in Basilica Palladiana.

Un programma ricco per vivere a pieno il territorio e scoprire le sue bellezze storico-naturalistiche, ma anche gastronomiche

Patria della “Pietra di Vicenza”, i Colli Berici sono ottimi per la viticoltura: le varietà che si esprimono al meglio in questo territorio sono quelle a bacca rossa come Cabernet, Merlot, Carmenére e Tai Rosso, vitigno autoctono che il Consorzio Vini Colli Berici e Vicenza si sta impegnando a valorizzare. Questi vini ben si abbinano alle specialità tipiche della gastronomia locale in degustazione durante i due weekend, come Il Bacalà alla vicentina, la Soprèssa Vicentina D.O.P., l’olio extravergine di oliva DOP Berico Euganeo, il miele, i formaggi.

Sopra e sotto i Colli Berici è realizzato nell’ambito del Progetto di eccellenza “Valorizzazione dell’enogastronomia e della tipicità regionale come turismo esperienziale” con il Patrocinio della Regione Veneto. È organizzata dall’Associazione Strada dei Vini dei Colli Berici in collaborazione con Consorzio Vini Colli Berici e Vicenza, Consorzio Pedemontana Veneta e Colli e Svagā.

Il programma completo e dettagliato è disponibile sul sito www.sopraesottoicolliberici.it

Gianfranco Nitti




VICENZA, ORRORE IN CLASSE: MAESTRA PICCHIA ALUNNI. SOSPESA PER 5 MESI

di Angelo Barraco
 
Vicenza
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Vicenza – “I bambini sono come il cemento umido, tutto quello che li colpisce lascia un’impronta” scriveva Haim G. Ginott. Le parole e le azioni che un adulto esercita nei confronti di un bambino, possono diventare fonte di insegnamento, come possono arrecare danni alla sua fragilissima personalità e sensibilità qualora un adulto esercita coercizione nei confronti di un bambino. In Italia sono tanti, purtroppo, i casi documentati in cui alcuni insegnanti maltrattano dei bambini. E’ successo a Vicenza, dove una maestra di 60 anni è stata accusata di aver maltrattato i suoi bambini. Per i maltrattamenti contestati in un arco di tempo che va dall’ottobre del 2014 a febbraio di quest’anno, la donna è stata sospesa dall’insegnamento per cinque mesi. Alla donna è stata notificata inoltre una misura cautelare interdittiva. La donna, secondo l’accusa, avrebbe abusato delle sue qualità e avrebbe tenuto un atteggiamento violento nei confronti dei bambini di un’età compresa tra i 3 e i 5 anni. La maestra li insultava, li minacciava, esercitava su di loro violenza ed esercitava pressioni coercitiva minacciandoli di gravi conseguenze qualora si fossero comportati in modo non adeguato. E’ stato inoltre appurato che l’insegnante, in un’occasione, ha sputato in faccia ad un alunno come “metodo di insegnamento”, poiché il piccolo aveva precedentemente sputato ad un suo coetaneo. Gli inquirenti riferiscono: “Un atteggiamento autoritario e violento verso bambini in età compresa tra i tre ed i cinque anni, insultandoli ed usando violenza, minacciandoli di gravi conseguenze in caso di comportamenti non adeguati“.

 

La frase di Haim G. Ginot, citata poc’anzi, riteniamo che sia fondamentale per descrivere la complessità e il delicato equilibrio psicologico di un bambino. Abbiamo chiesto alla Dottoressa Rossana Putignano, Psicologa clinica-Psicoterapeuta psicoanalitica, di analizzarla in relazione alla psicologia dei bambini e a ciò che ne consegue, qualora un bambino subisce una violenza.
Ecco cosa ci ha risposto la Dottoressa Putignano in merito alla frase “I bambini sono come il cemento umido, tutto quello che li colpisce lascia un’impronta”.

Pregnante metafora di quello che sono davvero i bambini, essi assorbono come delle spugne dal mondo intorno. Anche quando non parlano, memorizzano parole senza che genitori ne siano consapevoli fino alla cosiddetta ‘esplosione del linguaggio’ lasciando tutti stupefatti. Stessa cosa accade per gli atti, gesti e comportamenti che si adottano nei loro confronti, che lasciano sicuramente un’impronta indelebile. Gli insegnanti sono coloro che devono proseguire il lavoro iniziato dai genitori, all’interno di un preciso percorso scolastico. Per “lavoro” intendo un’opera educativa e protettiva allo stesso tempo. Nel momento in cui un insegnante usa violenza su un bambino, si crea un profondo conflitto in quest’ultimo, dipeso dal fatto che egli si aspetta dall’insegnante lo stesso tipo di accudimento dato dal genitore. Quando si dice che ‘ i bambini assorbono come spugne’ è perché la loro percezione del mondo è diversa rispetto a quella dell’adulto, onde per cui un gesto che per un adulto può essere banale, come per esempio tirare le trecce o dare un buffettino, diventa per il bambino un gesto che lo cala in un profondo disagio, facendolo sentire inadeguato. In casi estremi, si può parlare di un vero trauma complesso per via della violenza e umiliazione cronica e ripetuta, fino a portare il minore all’evitamento della stessa scuola e allo sviluppo di una sintomatologia che varia secondo i casi. Inoltre, è importante che il comportamento manifesto dell’adulto sia coerente con il comportamento non verbale: non a caso si dice che ai bambini non si nasconde niente; infatti, a loro non sfugge proprio nulla: se la mamma soffre il mal di testa e non è ben disposta ad assecondare il bambino, è giusto che egli sappia che la mamma non sta bene, in modo da evitare un conflitto nel minore tra quello che è stato detto e quello che è stato percepito. Abituare un bambino a ricevere menzogne, anche a fin di bene, non lo aiuta a riconoscere gli stati mentali altrui e i propri, con conseguenze importanti nello sviluppo della personalità. Gli insegnanti dovrebbero fare questo: continuare l’opera di accuimento dei genitori e favorire l’apprendimento. Se il bambino riceve violenze, umiliazioni e ammonimenti continui dall’insegnante, tutto ciò non favorirà l’apprendimento e diventa 'un cane che si morde la coda’, un circolo improduttivo che porta il bambino a sentirsi inadeguato; di conseguenza, egli meno s'impegnerà e maggiori saranno i rimproveri. Concludendo, è necessario che il personale scolastico sia formato per un adeguato approccio al bambino o supervisionato dagli stessi colleghi. Non ritengo necessario l’inserimento delle telecamere nelle aule ma potrebbe essere utile una maggiore attenzione alle caratteristiche personologiche degli insegnanti e mi riferisco al loro eventuale sviluppo affettivo deficitario (oltre a quello cognitivo scontato per un insegnante) che può ripercuotersi sui minori. Lancio una provocazione: visita psichiatrica obbligatoria per gli insegnanti?

 

Abbiamo intervistato la Dottoressa Mary Petrillo, Psicologa criminologa docente presso master criminologia univ. Niccolò Cusano. Ecco le riflessioni della Dottoressa Petrillo in merito al caso della maestra di Vicenza.

“Il caso della maestra di Vicenza va ad inserirsi in una casistica di gravi fatti avvenuti in altri ambienti scolastici da parte di insegnanti nei confronti di bambini anche molto piccoli. Molti bambini per svariate motivazioni che possono essere di natura psicologica e di natura comportamentale manifestando il loro disagio in modalità ritenute da certi adulti "ingestibili" possono, loro malgrado, scatenare la rabbia e l'aggressività repressa di soggetti adulti  che vivono o hanno vissuto, a loro volta, un grave disagio se non addirittura un vero e proprio disturbo della personalità. Molti adulti, infatti, si infastidiscono per certi comportamenti e reagiscono inadeguatamente di fronte a questa comunicazione di disagio del bambino. Un insegnante che reagisce in modo fortemente è gravemente inadeguato nei confronti di bambini "difficili", generalmente lo fa perché o non preparato ad affrontare bambini problematici, quindi a causa di una carenza formativa, e di questo spesso deve farsene carico anche la istituzione scolastica che a sua volta purtroppo è sempre meno supportata nel far crescere e aggiornare professionalmente il corpo docente. In effetti se un docente fosse più stimolato a stare sempre al passo coi tempi e quindi ad avere una formazione adeguata oltre che un supporto anche psicologico all'interno della istituzione scuola, è molto probabile che vada meno incontro a situazioni di Burn-out, ossia una condizione di particolare stress vissuta da un lavoratore.

Altra motivazione che, però, dobbiamo comunque considerare è quella relativa ad una problematica di natura psicologica che affligge l'insegnante maltrattante, problematica derivante o da situazioni di disagio che la persona sta vivendo in quel determinato momento della sua vita o perché, invece, abbiamo a che fare con soggetti che proiettano sui bambini quanto sia stato a loro fatto fin da piccoli, quindi conoscono come unica modalità educativa quella di mostrarsi autoritari ed aggressivi al,fine di ottenere ascolto e rispetto da parte dei bambini. Altra tipologia di soggetti sono quelli che ritenendo inaccettabili alcuni comportamenti messi in atto dai bimbi reagiscono impulsivamente in modo aggressivo, arrabbiato e conflittuale e solo attraverso tale modalità comportamentale questi soggetti sentono di poter scaricare le loro tensioni e il loro disagio. Credo che ormai debba prendersi in considerazione l'idea che una educazione autoritaria, obsoleta ha gravi conseguenze sui più piccoli che possono trasformare queste mancanze dell'adulto in ansia o nevrosi che se non prese in tempo possono arrecare gravi danni sulla loro personalità. L'educatore deve avere il diritto/dovere di aggiornarsi con le nuove forme di pedagogia, deve essere consapevole che la sua professione è molto importante per la vita di un bambino e quindi è necessario essere autorevoli e non autoritari. l'insegnante, ma anche il genitore, deve essere una figura di riferimento e non un "amico".


 

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VICENZA: MUORE BAMBINA DIMENTICATA IN AUTO PER ORE

Redazione 
 
Vicenza – Una bambina di appena un anno è stata dimenticata in macchina dai genitori, dove vi è rimasta per ben tre ore, chiusa, sotto il sole cocente di un parcheggio e dove purtroppo è morta. La piccola era figlia di genitori italiani ma di origine ivoriana. La piccola è morta in zona Borgo Berga, sul corpo della piccola verrà effettuata l’autopsia per capire le cause della morte. La morte della piccola sarebbe avvenuta perché i genitori pensavano che ad occuparsi della piccoli fossero i figli più grandi, mentre i figli più grandi pensavano che ad occuparsi della piccola fossero i genitori. La scoperta atroce è stata quando i due si sono confrontati con i figli maggiori e hanno capito del grosso errore. Inutile la corsa in ospedale; la bambina è morta dopo chissà quanta agonia.
 
Non è questo il primo caso in Italia di genitori  che rimuovono totalmente dalla memoria la custodia dei figli. Il 4 Giugno del 2013, a Piacenza, un padre 40 enne lasciò per nove ore il figlio nell’abitacolo diventato poi arroventato. Lo scorso anno addirittura era stato prosciolto dall’accusa di aver causato la morte del figlio Luca, due anni appena, dimenticandolo legato al seggiolino sull’auto che parcheggiò prima di andare al lavoro. Si chiama “amnesia dissociativa” la patologia che secondo i consulenti investì il padre piacentino quando lasciò il bimbo nella Citroen.
 
Anche sul caso della bimba di Vicenza, è stata avviata un’inchiesta per omicidio colposo. 



VICENZA, MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA: NOTIFICATO AD UN 50 ENNE IL DIVIETO DI DIMORA NEL TERRITORIO COMUNALE

Redazione

Vicenza – Nella giornata di martedì 10 dicembre, a Vicenza, i militari della locale Stazione, notificavano a P.F. cinquantenne, il decreto di divieto di dimora nel comune di Vicenza, poiché ritenuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia, violenza privata e lesioni personali, per i quali era stato deferito nei giorni addietro.

La compagna convivente del citato uomo, da qualche anno sarebbe stata vittima da parte dello stesso, di numerosi e continui maltrattamenti consistenti in violenza fisica e psicologica, sopraffazioni acutizzate negli ultimi mesi. Tra l’altro la donna, anche di recente riportava lesioni. Nel corso dell’esecuzione di detto provvedimento, nell’abitazione coniugale, venivano rinvenuti nr. 2 bastoni in legno che si ritiene possano essere stati anche utilizzati dall’uomo per minacciare la donna.