Ciampino, demolizione di “villino Lucioli”: per il Comune è tutto regolare. L’ultima parola è però del MIBACT

CIAMPINO (RM) – La demolizione e ricostruzione di “villino Lucioli” a Ciampino, una costruzione in stile Art Nouveau, è consentita dalle NTA del vigente PRG. Questo quanto asserito dall’assessore di Ciampino all’Assetto del Territorio, Francesco Febbraro, in risposta all’appello lanciato da Italia Nostra al MIBACT e alla Regione Lazio per chiedere di “avviare immediatamente l’iter di salvaguardia per la rapida apposizione ex novo del vincolo di tutela secondo il Codice dei Beni Culturali e la conseguente dichiarazione quale bene culturale” e al Governatore del Lazio Nicola Zingaretti di “intervenire, anche per mezzo di verifica diretta, per far valere il postulato imprescindibile che il villino dello stesso stile di “Arte Nova” e di medesima epoca, dista solo pochi metri dall’Area circolare di tutela contemplata dal Piano Paesistico del Complesso Monumentale Architettonico-urbanistico del “Collegio Sacro Cuore di Gesù”, Area identificata nelle Tavole del PTPR della Regione Lazio come “Vincolo CS 203” di cui al rispetto dei Centri storici articolo 43 del citato PTPR in quanto “Paesaggio di insediamenti urbani”. Italia Nostra, inoltre, rivolgendosi direttamente alla sindaca Daniela Ballico ha chiesto “di chiarire come si sia creata la situazione che porterebbe malauguratamente a una certificazione autorizzativa comunale che condurrebbe alla demolizione di un ‘bene culturale’ di fatto, appartenente al patrimonio collettivo di tutta la città di Ciampino, della Regione e della Nazione”.

L’assessore ha fatto presente che “sia l’edificio che il lotto di pertinenza, non risultano tutelati né vincolati ai sensi del D.LGS. 22.01.2004, n. 42”. Febbraro ha anche evidenziato il fatto che “le vigenti norme tecniche richiedono, in ogni caso, che per qualunque intervento che comporti attività di scavo sia obbligatorio acquisire il preventivo N.O. della competente Soprintendenza. Nulla Osta che è stato rilasciato con prot. 47574 del 13.11.2019, senza alcuna prescrizione”

“L’Amministrazione comunale, – ha proseguito l’assessore Febbraro – come dovrebbe essere noto a tutti, è tenuta all’applicazione puntuale e non discrezionale delle normative e di conseguenza, attraverso i propri uffici, ha rilasciato un Permesso di Costruire, sulla base di un progetto rispettoso delle normative vigenti. Nessuna discrezionalità è consentita in questa materia agli uffici, né tantomeno agli Organi politici dell’Amministrazione, i quali devono esclusivamente garantire il rispetto dei diritti dei singoli cittadini e degli interessi legittimi della collettività tutelati, in questo caso, dalle norme del PRG. L’Amministrazione comunale è sensibile – continua Febbraro – al pari di Italia Nostra, alla tutela di qualunque bene di interesse storico, architettonico o archeologico, ma è tenuta ad applicare la legge e le disposizioni vigenti che, nella fattispecie, non prevedono alcun tipo di tutela verso il bene che l’appello vorrebbe tutelare. Va rammentato che l’edificio di che trattasi era da tempo abbandonato e in condizioni di avanzato stato di degrado con il rischio di un possibile crollo che avrebbe potuto rappresentare un rischio per la sicurezza pubblica. In disparte qualunque considerazione sulla maggiore o minore rilevanza del manufatto, sotto il profilo storico architettonico, questa Amministrazione comunale ritiene doveroso rammentare che, fino all’apertura del cantiere e all’inizio dell’intervento di demolizione, non era mai pervenuta, né da Italia Nostra né tantomeno dalla sezione di Ciampino, alcuna segnalazione sulla necessità di tutelare l’edificio di che trattasi né altri edifici coevi insistenti sulla zona centrale di Ciampino, anche se tra questi ve ne sono alcuni che appaiono oggettivamente persino di maggiore pregio di quello segnalato. Qualora il MIBACT – conclude l’Assessore all’Assetto del Territorio – dovesse ritenere che singoli edifici del centro urbano di Ciampino, debbano essere sottoposti a vincolo per la loro valenza storica o architettonica, questa Amministrazione agirà di conseguenza, applicando puntualmente, com’è sua regola di comportamento, la legge”.




Ciampino, demolizione del “Villino Lucioli”: levata di scudi di Italia Nostra

Sollecitata al Mibact la immediata dichiarazione di interesse e la manifestazione di “Interesse storico-culturale documentale” della costruzione in “art noveau” testimonianza della memoria identitaria e strettamente legato alla nascita della “Città giardino”, posto a pochi metri dal Complesso Monumentale Architettonico-urbanistico del “Collegio Sacro Cuore di Gesù”

CIAMPINO (RM) – Italia Nostra Ciampino chiede il vincolo per il Villino Lucioli contro ogni minaccia di “sostituzione urbanistica”.

Al Mibact sollecitata la immediata Dichiarazione di Interesse e la Manifestazione di “Interesse storico-culturale documentale” della costruzione in “art noveau” testimonianza della memoria identitaria e strettamente legato alla nascita della “Città giardino”, posto a pochi metri dal Complesso Monumentale Architettonico-urbanistico del “Collegio Sacro Cuore di Gesù”.

Italia Nostra Ciampino si leva in difesa del “Villino Lucioli”, minacciato di demolizione e di “sostituzione edilizia” e chiede l’immediata apposizione del vincolo quale esempio pregevole di “Art
Noveau”, strettamente legato alla nascita della “Città giardino” di Ciampino.

Facendo proprie le preoccupazioni di molti cittadini, Italia Nostra Ciampino, in un nota a firma del presidente onorario il Professor Architetto Rainaldo Perugini e del vicepresidente Antonio De Mitri,
sollecita in primo luogo il MiBACT ad avviare immediatamente l’iter di salvaguardia per la rapida apposizione ex novo del vincolo di tutela secondo il Codice dei Beni Culturali e la conseguente dichiarazione quale bene culturale. Si chiede in particolare la “Dichiarazione di interesse su, ‘bene immobile di oltre 95 anni dalla sua realizzazione, appartenente a privati, per la sussistenza del particolare interesse sia artistico che architettonico quanto urbanistico ed anche per la presenza
di peculiari dipinture e caratteristici graffiti integrati nell’intonaco stesso di finitura’ e la Manifestazione di “Interesse storico-culturale documentale” strettamente legata alla straordinaria storica pianificazione urbanistica unitaria della “Città-Giardino” della quale il Villino Lucioli è parte integrante.

Nella nota inoltre Italia Nostra Ciampino chiede al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti di intervenire, anche per mezzo di verifica diretta, per far valere il postulato imprescindibile che il villino dello stesso stile di “Arte Nova” e di medesima epoca, dista solo pochi metri dall’Area circolare di tutela contemplata dal Piano Paesistico del Complesso Monumentale Architettonico-urbanistico del
“Collegio Sacro Cuore di Gesù”, Area identificata nelle Tavole del PTPR della Regione Lazio come “Vincolo CS 203” di cui al rispetto dei Centri storici articolo 43 del citato PTPR in quanto “Paesaggio di insediamenti urbani”.

L’associazione inoltre chiede alla sindaca di Ciampino Daniela Ballico di chiarire come si sia creata la situazione che porterebbe malauguratamente a una certificazione autorizzativa comunale che
condurrebbe alla demolizione di un ‘bene culturale’ di fatto, appartenente al patrimonio collettivo di tutta la città di Ciampino, della Regione e della Nazione.

La nota –  inviata, tra gli altri, al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, al Comandante Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale Maggior Generale Roberto Ricciardi, al Segretario Generale del MiBACT Salvatore Nastasi, alla Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio Direttore Architetto Federica Galloni,  alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio Area Metropolitana Roma e Provincia di Rieti Soprintendente Paola Refice e all’Assessore regionale all’Urbanistica Massimiliano Valeriani – evidenzia la grave minaccia che incombe sul “Villino storico Lucioli” posto fra la via Folgarella e via Palmiro Togliatti in ingresso di Ciampino provenendo dalle strade che costeggiano l’ippodromo delle Capannelle e le piste dell’aeroporto “Giovan Battista Pastine” e ribadisce l’importanza culturale ed ambientale di un bene architettonico ed urbanistico di inestimabile valore storico e testimonianza della memoria identitaria, strettamente legato alla nascita della “Città giardino” di Ciampino.