RIETI, RISCHIO IDROGEOLOGICO: IL SEGRETARIO PROVINCIALE DEL PD SCRIVE A NICOLA ZINGARETTI

Redazione
 
Rieti – "Circa 100 milioni di euro, distribuiti su una sessantina di progetti  di cui uno solo devoluto al territorio della provincia di Rieti per poco più di 1,5 milioni, destinazione prevista nella valle del turano,  della cui attuazione  non c'è traccia.  – Così inizia la lettera, inviata al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, del Segretario Provinciale del Partito Democratico di Rieti Vincenzo Lodovisi, sul rischio idrogeologico –  A leggere da lontano il report del Commissario straordinario – prosegue la lettera – sulla mitigazione del rischio idrogeologico si rischia di immaginare il reatino come l’eldorado del Lazio.

Si potrebbe pensare che strade, argini e scarpate della Provincia di Rieti siano le migliori di tutta la regione, che non vi siano frane e che i centri abitati siano tutti in sicurezza. 

In questi pochi dati si racchiude l'attuale rapporto del reatino con la Regione Lazio.  Restando allo specifico, il piano di riparto approvato nel 2010 dalla giunta Polverini su proposta di un commissario nominato dal ministro Prestigiacomo, era il frutto del programma d’interventi finanziato in parte dallo Stato e pro quota dalla Regione che decise di utilizzare i fondi Fas (Fondo Europeo per le aree svantaggiate) sommando cosi ingiustizia ad ingiustizia cioè togliendo fondi dalle destinate alle aree in ritardo per spostarli altrove. 

Con questa nota – prosegue la lettera di Lodovisi – intendo porre alla tua attenzione la sproporzione nella distribuzione territoriale delle risorse disponibili  e la forzatura operata in sede decisionale,  ben sapendo che molti interventi urgenti segnalati dai Comuni, nel campo del dissesto idrogeologico, restano per anni nei cassetti con la dicitura “mancanza di fondi”. 

Ma al di là delle responsabilità della precedente maggioranza e della disattenzione dei rappresentanti eletti, che pure è giusto sottolineare, il punto sta nella necessità di creare un nuovo rapporto tra la Regione Lazio ed i territori.  Una relazione  che continui ad essere parcellizzata e condizionata solo dai rapporti di forza o dalla
rappresentanza negli organi determinerà l'affossamento definitivo del sistema regionale che invece va interpretato con maggiore equilibrio guardando le esperienze regionali migliori. 

La seconda riflessione che si propone  è quella  che porta a chiedere una radicale inversione di rotta: seguitare a deliberare sulla base delle emozioni destate dalle emergenze significa per lo più  premiare chi opera peggio, chi sconquassa territorio e paesaggio.  Continuare così vuol dire premiare fenomeni
corruttivi e mala  apolitica e noi vogliamo invece che si affermi con la buona politica un Lazio migliore dove tutti abbiano le opportunità per vivere meglio. Sin da subito". 




RIETI, ARRIVANO I PRIMI 200 MILA EURO PER IL PROGETTO DEL TERMINILLO

Redazione

Rieti – Nella riunione tenutasi ieri pomeriggio presso la sede della Federazione in Via Cinzia, e che ha visto coinvolti il segretario provinciale Lodovisi, l’on. Melilli, il consigliere regionale Mitolo, il commissario della Provincia di Rieti Felici, gli amministratori e i rappresentanti di circolo di Rieti, Cantalice, Leonessa e Micigliano, il Partito Democratico torna a ribadire in maniera unanime il rilevante interesse economico e di sviluppo del territorio che riveste oggi il “Progetto per lo sviluppo sciistico del Comprensorio del Monte Terminillo”.

"Un progetto – dichiara il segretario provinciale Pd Vincenzo Lodovisi – che partito per volontà dell’amministrazione provinciale e finanziato per la prima volta dalla giunta Marazzo, voluto fortemente soprattutto dai piccoli comuni del comprensorio, è oggi finalmente nella fase di erogazione della prima tranche del 10% dell’importo destinato (2 milioni di euro). – Lodovisi prosegue – Toccherà ora alla Provincia, e al suo commissario Felici, nel previsto ruolo di coordinamento, provvedere a riunire quanto prima i quattro comuni interessati per concordare con loro le ulteriori procedure amministrative (ma non per questo meno decisive) da porre in atto. E non solo".

Dovrà infatti essere avviato quanto prima il confronto su quello che succederà, e quello di cui il territorio avrà bisogno quando gli impianti saranno potenziati (tra rifacimenti e nuove strutture) oltre alla capacità di collegare gli sport invernali con le altre potenzialità della montagna e con le attrattive presenti (attività  di trekking, percorsi religiosi, culturali,  gastronomia, ecc.)  

Il Partito Democratico ribadisce il proprio convincimento che si abbia la necessità di procedere senza indugi per due importanti motivi: 

la profonda crisi economica che attanaglia il nostro paese non risparmia certo la nostra provincia:  un investimento di 20 milioni di euro, con tutto quello che potrà comportare in termini di investimenti privati, risvolti occupazionali e economici, va messo in essere nei tempi più rapidi possibili;

le difficoltà della finanza pubblica regionale rende impraticabile l’idea che chiunque possa avere a disposizione cifre rilevanti per tempi lunghi. L’immobilismo o l’indecisione possono creare le condizione perché territori più “reattivi”, dotati di idee e progetti, possano attrarre ciò che altri hanno difficoltà a spendere

la valorizzazione del Terminillo è in grado di assolvere alla funzione di innesco per  ulteriori sbocchi ad una economia interna in grave impasse per la perdurante crisi del tessuto industriale.

"C’è infine una considerazione finale a cui il PD provinciale invita a porre una attenta riflessione. – conclude il segretario provinciale –  E’ dimostrato dai fatti che regioni in sofferenza economica hanno maggiore difficoltà a difendersi dalle deturpazioni provocate da un uso improprio del territorio. In questa difficile contingenza il “Progetto del Terminillo”, vocato a coniugare il rispetto ambientale con lo sviluppo economico, è destinato a manifestarsi come il vero guardiano di ciò che anche l’Europa ci chiede di rispettare e custodire". 

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VALLE DEL TURANO: NASCE IL CIRCOLO INTERCOMUNALE DEL PARTITO DEMOCRATICO

Redazione

Colle di Tora (RI) – Il 14 giugno scorso, a Colle di Tora, alla presenza del Segretario Provinciale Vincenzo Lodovisi, è stata avviata la costituzione del Circolo Intercomunale del Partito Democratico della Valle del Turano.

Il Circolo, che assume appunto una dimensione intercomunale, vuole raccogliere la partecipazione di gran parte dei comuni della Valle del Turano e si propone come strumento di confronto politico amministrativo per dare spazio alle idee ed alle proposte dei tanti cittadini ed amministratori, che vogliono costruire un futuro migliore per il governo del territorio dell’intera Valle. Ad oggi hanno manifestato interesse rappresentanti dei comuni di Collegiove, Nespolo, Collalto, Turania, Paganico, Ascrea, Castel Di Tora, Colle di Tora e Roccasinibalda. 

"I nostri piccoli comuni si sono incamminati da tempo verso un percorso che ci porterà ad un’aggregazione amministrativa sempre più ampia (si veda l’aggregazione delle funzioni fondamentali, obbligatoriamente previste per l’anno 2014 e avviate già dal 2013), di cui probabilmente non se ne conoscono ancora ne gli ambiti territoriali definitivi né gli effetti sull’organizzazione della vita sociale ed economica delle nostre popolazioni. – Dichiara in una nota il Coordinatore provinciale del Pd  Vincenzo Lodovisi – Oggi,  – prosegue la nota – molto più che in passato, è opportuno quindi capire, supportare ed accompagnare questo processo, passando per un confronto democratico costruttivo che veda un maggiore coinvolgimento della popolazione e di tutti i soggetti che a vario titolo operano per il governo e lo sviluppo del territorio.

Con questo incontro si conclude un percorso avviato da alcuni mesi e che ha coinvolto molte persone di diversi comuni che hanno già avuto modo di coordinarsi tra loro in occasione delle primarie e parlamentarie del Partito Democratico.

E stato nominato coordinatore Dino Caramagno che sarà coadiuvato da Giovanni Porzi e Antonio Pandolfi e venerdì 5 luglio p.v. alle ore 19:00, presso i locali del Comune di Colle di Tora, si terrà l’assemblea dei tesserati per eleggere l’organismo direttivo del circolo come previsto da regolamento.

“La scelta di aggregare la presenza del PD su un circolo intercomunale rappresenta un obiettivo significativo che premia gli sforzi compiuti in questo periodo e di cui non possiamo che essere soddisfatti – Lodovisi conclude – La politica ha il compito di rendere meno isolate le aree interne, come il Turano, il Cicolano ed il Velino  ed il fatto di avviarci ad avere interlocutori associati non può che rappresentare un elemento di forza che consentirà di rappresentare meglio i bisogni della valle.”




RIETI DISSERVIZI COTRAL, LODOVISI (PD): "SI CONVOCHI URGENTEMENTE ASSEMBLEA AZIONISTI"

Redazione

Rieti – “La situazione dei collegamenti di trasporto pubblico locale assicurata dal Cotral è ogni giorno più scadente. – Dichiara Vincenzo Lodovisi (Pd) rivolgendosi direttamente al presidente della Provincia di Rieti e all'assessore ai Trasporti della Provincia di Rieti – Le denunce di disservizio, – prosegue Lodovisi – gli appelli alle autorità le manifestazioni dei pendolari non si contano più: emerge ogni giorno di più quanto sia  inadeguato il servizio della società alla quale la Provincia di Rieti partecipa in qualità di azionista, non importa la quota posseduta, in forme che vanno al di là delle croniche ed a tutti note difficoltà finanziarie della società. A luglio chiedemmo la convocazione della commissione regionale competente affinché si affrontasse seriamente il rapporto dei collegamenti tra le province in ragione delle modalità di trasporto assicurate dalla Regione Lazio e della qualità assicurata. L'evoluzione politica dei mesi successivi ha reso purtroppo non  più utilizzabile questa via che oggi non appare più perseguibile; del resto l'incertezza che regna sulla data del rinnovo del consiglio regionale rende tutto più nebuloso. Restano però di fronte a noi le difficoltà che giornalmente i viaggiatori, studenti e lavoratori, affrontano per portarsi nelle rispettive sedi di studio e di lavoro. Le risposte che sono sotto gli occhi di tutti sono di segno opposto rispetto alle sollecitazioni ed alle segnalazioni che sono state fatte dalla Provincia di Rieti in nome e per conto del territorio. – Lodovisi conclude – E' evidente che non possiamo permetterci né di far rimanere inascoltate le voci che ogni giorno si levano sul nostro territorio, né tanto meno di rassegnarci di fronte alla distrazione, se non alla incapacità, dimostrate  da management  ed organi societari nell'affrontare nelle dovute maniere le  difficoltà segnalate che si palesano ormai come vera e propria interruzione di pubblico servizio. Pertanto sollecito la richiesta di una urgente convocazione dell'assemblea degli azionisti per verificare quanto Cotral Spa intende fare nell'immediato di fronte alla scadentissima qualità dei collegamenti assicurata in questo territorio.”

tabella PRECEDENTI:

03/11/2012 RIETI, COTRAL: VIAGGIANO MEGLIO GLI ANIMALI DA MACELLO O I PENDOLARI?



RIETI: RIORDINO PROVINCIE FATTO… E ADESSO?

“Si tratta di rendere il territorio adeguatamente forte  alla richiesta di semplificazione e di competizione territoriale.  Il punto debole del nostro territorio è evidente; sta nella estrema frammentazione e nella presenza di comuni molto piccoli e non più in grado di assolvere adeguatamente i compiti assegnati.”

Riceviamo e pubblichiamo da Vincenzo Lodovisi

Rieti
– L'emanazione del decreto che prevede il riordino delle province determina una naturale accelerazione sugli scenari su cui si è dibattuto in questi mesi. Comprensibili le apprensioni che si registrano per una unione che agli occhi di tutti appare innaturale ed illogica, ma imposta solo dalla combinazione dei numeri saltata fuori dal cilindro di Patroni Griffi.  Del resto che le province non fossero in buona salute era noto da tempo; a più riprese avevano evitato il colpo di forbice solo all'ultimo secondo.  I sondaggi confermano che buona parte della opinione pubblica non ne comprende l'utilità e solo la necessità di osservare l'art. 114 e segg. della Costituzione ha evitato che si procedesse per la loro totale abolizione.  Logico invece attendersi maggiore oculatezza di scelta allorché si è optato per una operazione di riduzione del numero complessivo. Aver privilegiato il criterio demografico comporterà l'acuirsi del processo di spopolamento dell'”Appennino morente”.  Con l'abbandono progressivo dei borghi appenninici si determinerà una accelerazione nell'ineluttabile spostamento e nella sempre maggiore concentrazione delle popolazioni a valle.  Da un lato avremo borghi spopolati e dall'altra maggiore richiesta abitativa. Un assurdo in termini di gestione del territorio. Non so se farà bene al paese di assecondare questo processo migratorio, sia da un punto di vista dell'uso del suolo che per l'equilibrata gestione dell'assetto idrogeologico. Abbandonare le aree interne e la montagna comporterà inoltre maggiori rischi per le aree sottostanti e maggiori costi di prevenzione e salvaguardia territoriale.  Lecito attendersi un ripensamento da parte dei prossimi governi ed una rilettura di una riforma fin qui molto discussa.  Ho seguito con molto interesse le dichiarazioni di chi considerando innaturale l'unione prefigurata, prefigura un'implosione della provincia reatina, e si prepara a migrare in altre regioni. La ipotizzata trasmigrazione ad altra Regione dei Comuni di confine  (Cicolano per l'Abruzzo, Montepiano per l'Umbria, Alto Velino diviso tra Marche ed Abruzzo) non credo che avrà l'effetto di  cambiare il destino di area marginale. Spostando semplicemente il confine politico di una regione o di una provincia difficilmente  potrà determinerà il cambiamento di sorte dei Comuni o delle politiche a servizio delle rispettive popolazioni. Non è secondario, infatti, il tempo di crisi  in cui cade questa scelta, con forte contrazione  della spesa. La stessa promozione di un comitato referendario, in grado di catalizzare l'attenzione della opinione pubblica non solo reatina, si troverà a superare gli ostacoli delle complesse procedure previste dalla legge ed anche quelli causati  dall'approdo in una regione che a norma dell'art.133 della costituzione potrebbe essere essa stessa oggetto di riordino, non possedendo il requisiti minimale del milione di abitanti ed essendo ormai costituita da una provincia coincidente con il territorio regionale. In tutti i casi mi pare che la risposta, “andarsene altrove”, non sia adeguata alla domanda che il momento pone.  Una cosa, invece,  potrebbe contribuire a rendere i comuni adeguatamente forti di fronte  alla richiesta di semplificazione e di competizione territoriale.  Il punto debole del nostro territorio provinciale è evidente; sta nella estrema frammentazione e nella presenza di comuni molto piccoli e non più in grado di assolvere adeguatamente i compiti assegnati. Il loro ruolo sarà ancor più residuale, fino all'ininfluenza,  nel contesto provinciale che si profila o in qualunque altro che non sia quello attuale, con ricadute in termini di declino facilmente intuibili. Diversa invece mi parrebbe la condizione di questo territorio se fosse diviso in 10-15 comuni anziché 73.  I media hanno dato notizia che 7 comuni della Valsamoggia in Emilia hanno deciso di fondersi in un unico comune. I consigli comunali hanno già deliberato ed ora saranno le popolazioni a pronunciarsi con un referendum. Se i cittadini dimostreranno di credere nel progetto si costituirà un comune di oltre 30.000 abitanti e di oltre  178 kmq., uno dei più grandi della provincia di Bologna con capacità d'interlocuzione ben diversa da quella attuale. Penso che questa sia la vera sfida che ci si pone di fronte al cospetto dell'azione di riordino provinciale, e solo una adeguata risposta potrà assicurare diverso destino alle comunità locali. Qui o altrove.    

 




RIETI, LE MACERIE DELLA SANITA' LASCIATE DALLA POLVERINI SI ASPETTANO UN DECISIVO INTERVENTO DA PARTE DEL NUOVO COMMISSARIO

Lodovisi (Pd): "Basta leggere la relazione trimestrale dei commissari ministeriali che vigilano sui conti delle Regioni per rendere il giudizio più severo: infatti ai 700 milioni di euro contabilizzati dalla commissione vanno aggiunti i debiti nei confronti del Gemelli che portano il saldo del debito a più di 1 miliardo di euro, praticamente al punto di partenza."

 

Redazione

La nomina di Enrico Bondi a Commissario della sanità laziale rappresenta il voto che il governo Monti dà all'azione di risanamento dei conti del sistema sanitario regionale affidato alla esclusiva responsabilità dell'ex presidente della Regione Lazio. "Il fatto che il governo oggi affidi la sanità del Lazio ad un risanatore per antonomasia vuol dire che i risultati conseguiti dalla Polverini sono tutt'altro che rassicuranti nonostante le misure draconiane imposte al territorio reatino, nel quale la sanità è stata ridotta in questi due anni e mezzo ai minimi termini. – Dichiara il Consigliere provinciale Pd Vincenzo Lodovisi –  Goffo appare quindi il tentativo – prosegue Lodovisi – del presidente Polverini di attribuirsi risultati che non ha ottenuto. Del resto basta leggere la relazione trimestrale dei commissari ministeriali che vigilano sui conti delle Regioni per rendere il giudizio più severo: infatti ai 700 milioni di euro contabilizzati dalla commissione vanno aggiunti i debiti nei confronti del Gemelli che portano il saldo del debito a più di 1 miliardo di euro, praticamente al punto di partenza. I numeri danno il senso di quanto sia stata inefficace l'opera dell'ex commissario straordinario. Al commissario straordinario che si va ad insediare, cui è assegnato il compito di rimettere in equilibrio i conti, chiediamo che la sua azione pur rigorosa sia improntata a criteri di maggiore equità territoriale. Ricordiamo infatti che il sistema sanitario locale reatino non solo ha già dato, ma non ha mai avuto quanto gli spettasse. Il rapporto posti letto per mille abitanti, abbassato ulteriormente dal governo Monti  con il decreto di luglio  è già al di sotto della media indicata; non esistono posti letto accreditati alla sanità convenzionata né privata; i servizi sul territorio sono ridotti al minimo; non esistono servizi di riabilitazione post acuti. In queste condizioni pensare che possano essere rimesse le mani su un sistema indebolito oltre misura è irragionevole. In secondo luogo ritiene di dubbia efficacia la misura annunciata dalla Asl reatina, che riguarda l'affidamento  a privati di servizi già resi direttamente, in presenza  della  cronica carenza di personale e di liste di attesa che hanno superato ogni limite temporale.  Tale disposizione infatti se risponde,  pure se parzialmente, alla richiesta di prestazioni sanitarie territoriali, genera nuovo personale precario senza dare risposte a quello già in forza all'azienda sanitaria,  demotiva e deprofessionalizza il personale già adibito ai servizi oggetto di esternalizzazione ed appare un provvedimento  dai risultati economici tutt'altro che certi,  in assenza di una reale capacità di controllo su qualità ed entità delle prestazioni affidate ed erogate. Potrebbe inoltre rappresentare il preludio ad ulteriori dequalificazione  delle strutture territoriali di Amatrice e di Magliano che a giudizio del Pd devono tornare invece a svolgere le funzioni di presidi territoriali con le caratteristiche possedute ante presidenza Polverini.
 




LAZIO PISANOPOLI, LODOVISI (PD): SOLO NUOVE ELEZIONI POSSONO SALVARE IL LAZIO DAL TRACOLLO

Riceviamo e pubblichiamo da Vincenzo Lodovisi coordinatore regionale PD Rieti

Il quadro che è stato descritto in questi giorni sulla gestione della Regione Lazio ed il putrido contesto nel quale matura le sequela di feste, festini, spese allegre e spreco di danaro pubblico, per i racconti dell'ex capogruppo del PDL, non si può archiviare come la Presidente vorrebbe: quattro  votazioni un “mea culpa” parziale e via si ricomincia per un nuovo giro come se nulla fosse accaduto.  Sbaglia la signora Polverini quando ritiene che sia sufficiente addossare la croce di un comportamento scorretto ad taluni consiglieri per riconquistare una verginità perduta già con l'elicottero usato all'epoca della fiera del peperoncino.  Lo scandalo sta suscitando nelle persone un disgusto talmente profondo che nulla sarà sufficiente per riconquistare la credibilità necessaria per chiedere ancora sacrifici da lacrime e sangue ai cittadini del Lazio. Perché in questa analisi manca, e questo è l'aspetto più deprimente, il cittadino nel cui nome ciascun politico è chiamato ad amministrare la cosa pubblica; e questo dà il senso della distanza abissale che oggi c'è tra il presidente della Regione ed i suoi amministrati. Ha sbagliato la signora Nobili ad umiliare la circoscrizione elettorale dalla quale proviene. Ha sbagliato a ritenere che tutto le fosse concesso, sempre ed in ogni circostanza, non solo in Regione. Sbaglia ancora, aggravando le cose,  quando prova a  tappare la falla, che ha creato con i propri comportamenti, con giustificazioni puerili, aprendo voragini più estese.  E' veramente cosi ingenua da pensare che appaia credibile  quando sostiene che Lei si occupava solo di organizzare gli eventi perché al resto ci pensava  il commissionario ed il capogruppo del PDL?  Con i suoi danari fa lo stesso? Non si cura quando va a pagare il caffè al bar se gli viene presentato uno scontrino pari al valore di un anello d'oro?  Se anche fosse non pensa che i cittadini, quelli che ogni giorno salgono sui pessimi autobus del Cotral  Le chiedono di verificare con cura quando, quanto e come utilizza il pubblico danaro?  Sbaglia La signora Nobili a non prendere atto degli errori commessi e conseguentemente a fare un gesto riparatore. Sbaglia pure Cicchetti il quale, pur avendo una posizione defilata,  perde l'occasione per essere uomo delle Istituzioni rifugiandosi in una difesa d'ufficio ma omettendo il contesto. Per lui vale la stessa domanda fatta a quelli del mio partito: può essere che non si sia accorto di nulla essendo peraltro più a contatto di gomito e, frequentando le stesse stanze?  Può non aver visto il vorticoso giro di danari che inondava i corridoi della Pisana e l'odore nauseabondo che ne promanava? Perché non si è opposto al trasferimento dei fondi dal finanziamento delle opere pubbliche locali alle casse dei gruppi?  Perché non ha detto una parola quando ha votato la decuplicazione dei fondi a disposizione dei gruppi?  Oppure questo è un dovere richiesto solo a Perilli ed quelli dell'opposizione?  Sbaglia Berlusconi quando afferma che la Polverini deve rimanere per salvare il PDL. Da un uomo di Stato mi sarei atteso un gesto diverso, un pensiero ai cittadini del Lazio, malamente amministrati da troppi anni. E invece il primo pensiero è per il suo partito, alla faccia del bene comune tanto invocato ma mai praticato. Sbaglia da ultimo quando pensa che la faida che si consuma all'interno del PDL dal momento di presentare la lista per elezioni regionali, possa finire qui. Come insegna la votazione per il nuovo capogruppo, 8 voti alla Colosimo -area Forza Italia – 6 voti a Cicchetti – ex AN – la battaglia è tuttora in corso e la guerra è lungi dal terminare. Ed in queste condizioni la Polverini sarà in grado di dare ai cittadini del Lazio, di ogni credo, un governo che possa parere tale? Non vorrei sbagliare ma ho il timore che la frattura e la delegittimazione della istituzione regionale, che invece incide fortemente nella vita di tutti i giorni, è talmente forte e profonda che l'unico lavacro in grado di restituire autorevolezza e dignità paiono essere nuove elezioni con nuova classe politica, nuovi programmi, nuovi stili di vita,  per una istituzione regionale più sobria,  rinnovata e più aderente al mandato che leggi e cittadini oggi le assegnano. 

tabella PRECEDENTI:

22/09/2012 LAZIO PISANOPOLI, AL VIA LA CORRIDA
21/09/2012 LAZIO PISANOPOLI, LA POLVERINI NON SI E' DIMESSA.
20/09/2012 LAZIO PISANOPOLI, CHE MUOIA SANSONE CON TUTTI I FILISTEI
20/09/2012 LAZIO, PISANOPOLI: DIMESSO IL CAPOGRUPPO PDL FRANCESCO BATTISTONI. DOMANI L'ORA DELLA VERITA'
18/09/2012 LAZIO "PISANOPOLI": FASTI E BAGORDI NELLA REGGIA DELLA DIVA RENATA
18/09/2012 REGIONE LAZIO, POST "PISANOPOLI": L'UFFICIO DI PRESIDENZA PROCEDE A FORMALIZZARE TAGLI A SPESE AL CONSIGLIO
17/09/2012 REGIONE LAZIO, LA POLVERINI CHIEDE SCUSA MA NON SI DIMETTE
17/09/2012 LAZIO, "PISANOPOLI": TRA POCHI MINUTI INIZIA IL CONSIGLIO STRAORDINARIO DELLA "VERITA'"
17/09/2012 LAZIO, "PISANOPOLI": RENATA AI "BOTTI" FINALI
15/09/2012 LAZIO, "PISANOPOLI" ROSSODIVITA/BERARDO: "COME STANNO DAVVERO LE COSE"
15/09/2012 LAZIO, "PISANOPOLI": I CITTADINI CHE NON ARRIVANO ALLA FINE DEL MESE SONO NAUSEATI DA QUESTO SCEMPIO
14/09/2012 LAZIO, PDL "PISANOPOLI": GLI AVVOCATI DEL CAPOGRUPPO PDL FRANCESCO BATTISTONI METTONO IN GUARDIA GLI ORGANI DI STAMPA
14/09/2012 LAZIO, SCANDALO FONDI PDL: BLITZ DELLA GUARDIA DI FINANZA IN REGIONE
14/09/2012 ROMA, BUFERA NEL PDL PER SPESE PAZZE CON FONDI REGIONALI: BATTISTONI CONTRO FIORITO E FIORITO CONTRO TUTTI
23/08/2012 LAZIO REGIONE, PRESTO IL "CAMBIO DELLE PORTE"…. GIREVOLI E BEN OLIATE?

 




RIETI, ALLARME CRACK SOCIALE ED ECONOMICO

A. De. M.

I dati economici diffusi in questi giorni  da Unioncamere e Federlazio fotografano una regione in profonda crisi, con un trend 2012 peggiore rispetto alla media del Paese. Gli imprenditori da tempo hanno richiamato l'attenzione sulla difficoltà estrema in cui sono costretti ad operare. Ma nonostante i solleciti, i richiami, gli sforzi  e il coraggio del mondo imprenditoriale rischiano di essere vanificati dalla assoluta immobilità della finanza regionale. Il quadro che abbiamo davanti nel Lazio, e Rieti non fa eccezione, è di assoluta gravità. Il dato sull'export del Lazio e' di un terzo inferiore rispetto alla media italiana, recenti dati pubblicati da Federalberghi targano il 2012 come un anno orribile per il turismo del Lazio;  nel contempo la Cigs cresce del 7,4%, mentre nel resto del Paese scende del 10%. Il 2012 si presenta come l'anno piu' nero per l'economia e il lavoro del Lazio. A Rieti la situazione è aggravata da un quadro reso più cupo dalla situazione finanziaria del Comune capoluogo, dall'incerto destino finanziario ed istituzionale della Provincia, e dalla rarefazione della situazione sociale dei altri centri provinciali. Per questo  chiediamo alla Regione Lazio di adottare un pacchetto di misure straordinarie ed urgenti per affrontare un vero e proprio stato di crisi. Riteniamo che si possa dare una mano al sistema imprenditoriale con un congruo pacchetto di investimenti volti a finanziare piccole opere pubbliche ma spalmate su tutto il territorio  volte a far aprire con celerità cantieri in tutti i comuni. Acquedotti, opere fognarie, stradali, manutenzione del patrimonio edilizio e scolastico, lavori di assetto territoriale ed ambientale, possono essere la risposta ad una situazione al limite del crack economico e sociale. In secondo luogo è necessario immettere nel circuito economico liquidità utile a far fronte ad impegni ed investimenti avviati che sono fermi per l'inerzia pubblica e del credito. Lo ripetiamo insieme alle forze imprenditoriali e sociali da mesi, ma ora è il tempo di agire e di fare presto.

 




RIETI È TRA LE PROVINCE A PIÙ BASSO INDICE DI CRIMINALITÀ DI TUTTA LA NAZIONE

Redazione

“Rassicura la notizia che Rieti è tra le province a più basso indice di criminalità di tutta la nazione. – Dichiara Vincenzo Lodovisi coordinatore provinciale Pd –  La classifica elaborata dal Sole 24 ore – prosegue Lodovisi – su dati della Associazione Nazionale Forze di polizia dei reati commessi negli anni 2010 e 2011 vede Rieti al 92 posto tra le 110 province con un tasso di criminalità relativamente basso. Di ciò va dato atto in primo luogo alla tendenziale attitudine della popolazione reatino sabina a rispettare le regole ma soprattutto va messa in risalto la capacità delle forze dell'ordine di mantenere un alto clima di vivibilità nei nostri centri urbani. Preoccupa invece la distonia che emerge tra il numero dei reati commessi nelle province di Roma la seconda in assoluto ed il resto del Lazio con Latina e Viterbo al centro della classifica e Rieti e Frosinone più tranquille. Mentre siamo sicuri che la guardia non verrà abbassata nel controllo del territorio da parte dei rappresentanti delle forze dell'ordine locale vogliamo credere che i presidi della sicurezza non vengano ulteriormente depotenziati sotto la spinta della pubblicazione di questi dati  e che vengano invece poste le basi per ridurre ulteriormente il numero di reati che destano maggiore allarme sociale come i furti nelle abitazioni e il traffico degli stupefacenti.”