Vino Frascati, Basilio Ventura: ecco la proposta per avere liquidità immediata

A Frascati si pensa a come risollevare il comparto vinicolo ormai in ginocchio a causa dell’emergenza coronavirus. La situazione è drammatica per un consorzio che si estende con i suoi vigneti e storiche realtà nei comuni di Grottaferrata, Monte Porzio Catone, Monte Compatri, Frascati e anche il Comune di Roma che detiene il 55 per cento della produzione nell’agro romano. Molti vinaioli hanno già preannunciato che lasceranno i filari fermi perché, una volta finita l’emergenza, non saranno in grado di ripartire. Soltanto una igniezione di sgravi fiscali e di risorse economiche potrà evitare una speculazione che è già dietro l’angolo.

Sono infatti arrivate richieste, anche da parte di compratori stranieri, di acquisire a prezzi stracciati la tradizione vitivinicola italiana che affonda le radici nel cuore delle campagne romane.

La proposta: distillazione volontaria. Doppio beneficio

E il consigliere delegato all’Agricoltura Basilio Ventura, fa una proposta molto chiara e condivisa che potrebbe far ripartire un settore in ginocchio: “La nostra grande necessità è quella di svuotare le cantine che oggi sono piene di giacenze. E se le cantine sono piene chi farà la vendemmia? Questo è il nostro problema più grande. Siamo finora l’unico Comune del Lazio ad aver proposto alla Regione di riattivare un vecchio dispositivo che prevede una distillazione volontaria sul vino in giacenza. E si potrebbe utilizzare il vino che giace nelle cantine per produrre alcool igienizzante che serve agli ospedali e per tutta la comunità. O anche per i liquori che servono comunque anche al comparto gastronomico e di settore. Questo della distillazione è un atto che darebbe liquidità e immediata alle cantine e aiuto concreto al mondo della sanità”.




CASTELLI ROMANI, SI AVVICINA LA PRIMA VENDEMMIA DOCG

Chiara Rai

Conto alla rovescia per la prima vendemmia Docg del vino Frascati dei Castelli Romani. Una denominazione "garantita" che il Consorzio di Tutela del Frascati ha voluto seguire passo dopo passo mettendo in piedi una sorta di "accordo di tutela" con produttori e vinificatori per fare in modo che si attribuisca alla Docg la massima valorizzazione. "Premesso che questa e' una fase molto delicata – dice il presidente del Consorzio di Tutela Mauro De Angelis – perche' le uve sono in maturazione e  quindi potremo valutare il prodotto finale a stretto giro". De Angelis non si sbilancia ma parla di un’annata dove la siccita' ha fatto la parte del leone ma che tutto sommato le uve dei Castelli Romani hanno saputo sopportare e probabilmente gia' i primi di settembre si comincera' a raccogliere le uve gia' pronte, "a giorni – conclude il Presidente del Consorzio Frascati – chiuderemo l'accordo di tutela che in sostanza servira' per ribadire la volonta' collettiva di non sminuire un prodotto di qualita' con prezzi bassi e ottenere un Docg di pregio con una produzione contenuta". De Angelis garantisce controlli serrati da parte del Consorzio e si dice sicuro che lo stesso monitoraggio avverra' per la tracciabilita'. Alla nuova denominazione le cantine riserveranno sopralluoghi nel corso del mese per individuare i vigneti "garantiti" per i quali la vendemmia dovra' essere consumata nel giro di tre o quattro giorni mantenendo salde le caratteristiche di sanita', gradazione e ph richiesti. Soddisfatto Luigi Caporicci Presidente di una delle piu' grandi e storiche cantine vitivinicole dei Castelli Romani la Gotto d’Oro:"Accogliamo positivamente la Docg – dice Caporicci – e ci impegnamo a garantirne la riuscita sia da un punto di vista formale che sostanziale. Gotto d'oro destinerà alla Docg, i vigneti con migliori caratteristiche tratte dalle esperienze degli anni passati, dalla tipologia di conduzione, dai risultati dei sopralluoghi, privilegiando la qualità sperimentata". Quest'anno le uve Frascati potrebbero portare a segno non solo un risultato in termini di qualita' ma anche di quantita'.