Picchiano la figlia disabile di 3 anni e mezzo: “Odio mia figlia, metto il veleno nel suo mangiare”

Marito e moglie, entrambi di 29 anni e di nazionalità egiziana, sono stati fermati dalla polizia locale di Milano per maltrattamenti e lesioni gravi nei confronti di una dei cinque figli, di quasi quattro anni.

L’ipotesi degli agenti è che le violenze andassero avanti da tempo, come dimostrerebbero le fratture multiple pregresse ritenute “di dubbia natura” e accertate sulla piccola. Il fermo è stato eseguito venerdì scorso.
“Odio mia figlia, metto il veleno nel suo mangiare. La scimmia è un grosso problema”. E’ una delle intercettazioni registrate dalla polizia locale tra i genitori della bambina disabile di 3 anni e mezzo picchiata e maltrattata, che loro chiamavano “scimmia”. La coppia di 29enni egiziani è stata arrestata venerdì scorso appena salita assieme agli altri 4 figli (tra uno e mezzo e otto anni) su un autobus partito dalla stazione Centrale per raggiungere l’aeroporto di Malpensa, dove avrebbero preso in serata un volo di sola andata per l’Egitto.

Le indagini che hanno portato al fermo dei genitori della bambina sono iniziate a metà maggio, quando il padre ha accompagnato la figlia all’ospedale Fatebenefratelli per un dolore al braccio che, a suo dire, era stato causato da una caduta accidentale da un divano. I medici però si sono accorti attraverso una radiografia che la piccola aveva una frattura scomposta con una calcificazione in corso e risalente a 3-4 settimane prima. Il 17 maggio, due giorni dopo il ricovero, la struttura ha avvertito gli investigatori dell’Unità tutela donne e minori della polizia locale che hanno attivato le intercettazioni dalle quali sono emersi i piani della coppia. Per questo gli agenti hanno monitorato i genitori impedendo loro di farle del male in corsia.




Torre del Greco, abusi anche davanti a figli: arrestato

TORRE DEL GRECO (NA) – Da anni subiva le violenze del compagno, anche davanti ai figli, alla fine, proprio in concomitanza con la giornata internazionale contro la violenza di genere, è riuscita a denunciare i soprusi facendolo arrestare: calvario finito per una donna di Torre del Greco (Napoli), dopo l’ultimo abuso, subito sul pianerottolo di casa, dove è stata bloccata dal compagno di 35 anni, strattonata, minacciata e insultata. Poi pensando che stesse per chiamare aiuto, l’uomo le ha strappato il cellulare di mano e l’ha colpita con dei pugni sulla testa. La vittima è riuscita a chiamare il 112 e dopo pochi minuti una pattuglia dei carabinieri è arrivata sul posto. L’uomo è stato bloccato e arrestato. La donna – giudicata guaribile in 5 giorni dai sanitari – ha confessato di subire violenze ormai da due anni. Il 35enne è finito nel carcere di Poggioreale: è accusato di atti persecutori (“stalking”) e maltrattamenti.