Virus Zika, colpito il primo neonato in Europa

Redazione

SPAGNA Un bimbo nato oggi in un ospedale di Barcellona è risultato affetto da microcefalia, dovuta a sua volta al virus Zika dal quale era stata contagiata la madre: ne hanno dato notizia fonti della stessa struttura medica catalana, sottolineando che si tratta del primo caso accertato in Europa di malformazione provocata direttamente dalla malattia. Già era stato scoperto in Slovenia un feto colpito dal morbo virale, che però non era venuto alla luce poiché i genitori avevano deciso di comune accordo l'interruzione anticipata della gravidanza




VIRUS ZIKA: TRE CASI IN VENETO DA INIZIO ANNO

Redazione

Veneto – Si fa sempre più alto l'allarme di questo contagio. Dall'inizio del 2016 sono tre i casi di persone colpite dal virus Zika in Veneto, uno a Treviso, gli altri a Padova e Vicenza. Si tratta di persone rientrate da viaggi in alcuni dei Paesi dove l'infezione è più diffusa: Sudamerica e Caraibi. Lo rende noto l'assessore alla Sanità Luca Coletto, che oggi ha fatto il punto sulla situazione. "Non c'è motivo di allarme perché Zika è monitorato in Veneto dal 2010, con Chijkungunya e Dengue, sia negli umani che nelle zanzare che ne sono i vettori, poi perché, se si presenta, siamo in grado di curarlo efficacemente".

Dei tre casi, uno riguardava una donna venezuelana rientrata dal Paese d'origine, già guarita e dimessa dall'ospedale di Treviso. Gli altri due sono invece quelli di persone – probabilmente turisti – rientrati da poco da viaggi a Santo Domingo e in Martinica. I pazienti, in cura presso gli ospedali di Vicenza e Padova, sono entrambi in via di guarigione. "Le precauzioni, cominciando ad informarsi bene prima di fare un viaggio nelle aree di maggior diffusione – ha aggiunto Coletto – sono invece necessarie e sono bene indicate nel documento emesso il 23 dicembre 2015 dal Comitato Europeo per la Sicurezza Sanitaria che riguardano in particolare i viaggiatori con disturbi del sistema immunitario, le donne in gravidanza, i bambini piccoli". Per quanto riguarda l'estate, stagione nella quale le zanzare proliferano, i tecnici della Regione hanno già incontrato i referenti dell'Istituto Zooprofilattico delle Venezie per organizzare le attività di sorveglianza entomologica 2016 e a breve si terrà l'incontro con i referenti delle diverse Reti di Sorveglianza (Malattie Infettive, Laboratori di Microbiologia, Servizi Igiene e Sanità Pubblica




VIRUS ZIKA: È ALLARME ZANZARA TIGRE

Red. Salute & Sanità

La zanzare tigre potrebbe diventare il vettore in Europa del virus. In Italia l'insetto è ormai presente da anni. Lo ha dichiarato il Prof. Peter Lüthy, esperto di zanzare tigre, in un'intervista pubblicata oggi sul quotidiano svizzero "Zentralschweiz am Sonntag".

Oggi sono 25 i Paesi in cui Zika è presente ma il numero è destinato ad aumentare .

Venerdì, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha affermato che il rischio di propagazione del virus Zika in Europa è "estremamente bassa", a causa delle basse temperature invernali, ma potrebbe aumentare con il ritorno dell'estate.

La zanzara tigre è presente in diversi paesi europei, non solo nell'Europa meridionale. Infatti, come ha aggiunto l'esperto, sarebbero stati individuati degli esemplari a Friburgo in Brisgovia ed ad Heidelberg, in Germania. Il comitato d'urgenza del regolamento sanitario internazionale dell'OMS dovrebbe riunirsi lunedì per decidere se decretare l'emergenza sanitaria internazionale.

Anche i microbiologi clinici italiani hanno lanciato l’allarme al possibile incremento di casi di virus Zika nel nostro paese, che potrebbe essere causato dall’attività di sviluppo delle zanzare in Italia. Il problema più serio nel nostro Paese si porrà con l’inizio della stagione di attività biologica delle zanzare, perché se una persona torna con il virus Zika nel sangue e viene punto da una zanzara, questa diventa portatrice ed in grado di infettare la persona che punge dopo e via di seguito. Se questa catena non si ferma subito si può innescare un focolaio autoctono che può assumere anche dimensioni rilevanti o portare il Paese a diventare endemico. I sintomi sono rappresentati da: febbricola, eruzioni cutanee, congiuntivite, mal di testa e artralgie, che compaiono tra i 3 e i 12 giorni dopo la puntura della zanzara vettore e possono durare da 2 a 7 giorni. Una persona su quattro non sviluppa sintomatologia. Oggi questi piccoli insetti sono da considerare gli animali più pericolosi al mondo per la salute dell’uomo. E poichè il territorio italiano è particolarmente interessato al problema della zanzara tigre, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sempre puntuale nell’avvisare i cittadini, invita il Ministro della Salute a fare monitorare attentamente la situazione.
 




VIRUS ZIKA: IN ITALIA 4 CASI CURATI A ROMA E FIRENZE

Red. Salute

Roma e Firenze – Sono 4 i casi di contagio da virus Zika registrati quest'anno in Italia. Lo ha spiegato all'AdnKronos il direttore scientifico dell'Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito, sottolineando comunque che «attualmente i pazienti stanno bene». Si tratta di 4 italiani rientrati dal Brasile nella primavera 2015. Tre pazienti sono stati trattati allo Spallanzani di Roma e uno a Firenze.

Il virus Zika (ZIKV) è un membro della famiglia di virus Flaviviridae, del genere Flavivirus, scoperto per la prima volta in Uganda nel 1947, nella foresta di Zika. Negli esseri umani provoca una malattia nota come "zika", "malattia Zika", o febbre Zika. Il virus è correlato alla dengue, alla febbre gialla, all'encefalite del Nilo occidentale e all'encefalite giapponese, tutte malattie provocate da virus membri della famiglia dei virus Flaviviridae. Il virus è trasmesso da numerose zanzare del genere Aedes, soprattutto Aedes aegypti e Aedes albopictus (zanzara tigre)

In Brasile si stimano da 440 000 a 1.300.000 casi all'anno (secondo dati relativi al 2015), mentre sono stimati casi autoctoni in Colombia, El Salvador, Guatemala, Messico, Paraguay, Porto Rico e Venezuela.[9] Inoltre, sempre in Brasile, al 18 gennaio 2016 sono stimati oltre 3500 casi di microcefalia nei neonati, a fronte dei 150 casi/anno registrati negli anni precedenti.

In viaggiatori statunitensi, di ritorno dai paesi dove è presente il virus, è stata riportata la positività sierologica all'infezione del virus Zika. Questi casi importati sono destinati ad aumentare e potranno di conseguenza comportare la diffusione locale del virus in alcune zone degli Stati Uniti. Il New York Times del 17 gennaio 2016 riporta del primo caso USA di microcefalia in un neonato, nato a Ohau nelle Hawaii, la cui madre ha vissuto in Brasile mesi prima il parto.

Ricercatori hanno analizzato integralmente il DNA dell'agente infettivo dimostrando un'alta omologia genomica tra il ceppo dell'America latina e il ceppo che ha circolato nel Pacifico tra il 2013 e il 2014




ROMA: ALLO SPALLANZANI 3 CASI DI VIRUS ZIKA

Red. Cronache
Quattro casi di contagio da virus Zika si sono registrati in Italia. Si tratta, spiega il direttore scientifico dell'Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani, Giuseppe Ippolito, ''di 4 italiani che rientravano dal Brasile ed i casi si riferiscono alla Primavera 2015.

Tre pazienti sono stati trattati allo Spallanzani di Roma ed uno a Firenze. Attualmente, stanno bene''. Il virus – che genera malformazioni nei neonati – ha colpito 22 Paesi in America Latina e la Gran Bretagna (con 3 casi segnalati).

Il virus che genera gravi malformazioni nei neonati come la microcefalia è infatti arrivato anche in Gran Bretagna dove si sono registrati tre casi di contagio. Lo riferisce la Cnn. Il servizio sanitario britannico ha annunciato sul suo sito web che "dall'inizio di gennaio 2016 tre viaggiatori provenienti dalla Colombia, dal Suriname e dalla Guyana sono stati infettati". Non viene fornito alcun dettaglio sui singoli casi, ma si sottolinea che "Zika non si trova naturalmente nel Regno Unito e non si trasmette direttamente da persona a persona". Non esiste per ora una cura per l'infezione da virus Zika, che è trasmesso dalla zanzara Aedes Aegypti, responsabile anche di dengue e chikungunya.