VITERBO, POPOLAZIONI ESPOSTE ALL’ARSENICO: L’ISDE SCRIVE NUOVAMENTE ALLE ISTITUZIONI

Redazione

Viterbo – L’ Associazione italiana medici per l'ambiente –Isde (International Society of Doctors for the Environment )  ha chiesto  nuovamente alle competenti Istituzioni di conoscere il numero degli impianti di dearsenificazione al momento operativi nella provincia di Viterbo e le modalità di gestione  degli stessi in particolare per quanto riguarda i materiali residuali derivanti dai processi di dearsenificazione.

Di seguito il testo della  nuova lettera

Al Presidente della Giunta Regionale del Lazio
al Presidente della Provincia di Viterbo
all’Assessore all’Ambiente della Regione Lazio
all’Assessore all’Ambiente della Provincia di Viterbo
al Dipartimento di prevenzione – Servizio igiene e sanità pubblica della Asl di Viterbo
all’Arpa Lazio – sezione di Viterbo
alla Talete spa
e per opportuna conoscenza:
al Prefetto di Viterbo
al Direttore generale della Asl di Viterbo
al Direttore sanitario della Asl di Viterbo
al Garante del Servizio idrico integrato della Regione Lazio
ai responsabili dell’Ato 1 – Lazio

Oggetto:  reiterazione della richiesta  di informazioni relative al  numero di impianti di dearsenificazione attualmente operativi nella provincia di Viterbo e alle modalità di gestione dei materiali residuali derivanti dai processi di dearsenificazione.

Egregi Signori,
l’Associazione italiana medici per l'ambiente –Isde (International Society of Doctors for the Environment ) di Viterbo,in considerazione della grave situazione di rischio sanitario determinato dal persistere dell’erogazione di acque ad uso umano contenenti arsenico, sostanza tossica e cancerogena, ha chiesto in data 8 luglio 2013 di conoscere  il numero di impianti di dearsenificazione attualmente operativi nella provincia di Viterbo e le modalità di gestione dei materiali residuali derivanti dai processi di dearsenificazione ovvero: custodia, stoccaggio e procedure di smaltimento e/o rigenerazione.
L’Isde reitera questa richiesta non avendo  ricevuto ancora alcuna specifica risposta.

In attesa di un cortese riscontro, si inviano distinti saluti,

dottoressa Antonella Litta
referente per Viterbo dell’Associazione italiana medici per l'ambiente-Isde
(International Society of Doctors for the Environment – Italia)

Viterbo, 9  ottobre  2013

 




VITERBO, EMERGENZA ARSENICO: IL SINDACO MICHELINI SCRIVE A TALETE

Redazione

Viterbo – Gestione e manutenzione dearsenificatori e riduzione della bolletta per la fornitura del servizio idrico, la Regione si faccia carico dei costi derivanti da tali interventi. Questi i due punti evidenziati dal sindaco di Viterbo Leonardo Michelini nella lettera inviata quest'oggi al presidente della Talete Marco Fedele. Il documento fa seguito a quanto già anticipato dal primo cittadino lunedì scorso, nell'ambito dell'assemblea Talete e quanto dichiarato alle telecamere di Striscia la Notizia nei giorni scorsi.

“L'intervento economico della Regione Lazio per la copertura delle spese di manutenzione dei dearsenificatori – si legge nella lettera – sia quelli già realizzati, sia quelli di futura realizzazione, sarebbe di fondamentale importanza, soprattutto in un momento di difficoltà economica come questo che anche Talete sta attraversando”. Ma il sindaco rilancia e chiede l'intervento della Regione anche per un altro aspetto, quello legato alla riduzione della tariffa. “Le limitazioni all'utilizzo dell'acqua – spiega Michelini – imposte dalla normativa vigente sia per l'uso potabile che per l'uso alimentare, non consentono all'utenza di poter fruire pienamente di un servizio che a oggi viene pagato invece nella sua totalità. Per questo motivo, proprio per il parziale utilizzo dell'acqua nelle zone interessate dalla presenza di arsenico, con concentrazione superiore a 10 microgrammi/litro, ritengo sia necessario valutare concretamente una riduzione della tariffa in proporzione all'effettivo consumo umano procapite.
E anche in questo caso la Regione Lazio dovrebbe farsi carico della quota risultante dal mancato introito per la società Talete, somma derivante dalla decurtazione del canone all'utenza interessata dalla presenza di arsenico. Una soluzione – spiega ancora il sindaco Michelini nella nota – che eviterebbe anche alla stessa Talete di dover sostenere un onere aggiuntivo, conseguenza naturale del mancato guadagno per l'erogazione del servizio”.
 




VITERBO, ARSENICO: CASETTE DELL'ACQUA IN FUNZIONE A VIA DEI BERSAGLIERI E LARGO ATLETI AZZURRI D'ITALIA

Redazione


Viterbo – In funzione due casette dell'acqua, ovvero quella di via dei Bersaglieri (Carmine) e quella di largo Atleti Azzurri d'Italia. Questo in sintesi quanto riportato nell'ordinanza n. 79, siglata questa mattina dal sindaco Michelini a seguito dei risultati delle recenti analisi effettuate da Arpa Lazio su campioni d'acqua prelevata dalle casette e destinata al consumo umano. Ancora in corso le analisi dell'acqua proveniente dalla casetta in largo Mario di Lecce.
Considerato l'esito delle analisi dei due impianti e vista l'urgenza di garantire alla cittadinanza l'erogazione di acqua potabile, è stata pertanto autorizzata la riapertura delle due casette.
La società Logica dovrà assicurare il regolare funzionamento degli impianti di dearsenificazione erogando costantemente acqua contenente una concentrazione di arsenico non superiore a 10 microgrammi per litro.




VITERBO PROVINCIA: I SINDACI SI OPPONGONO AL RICORSO AL TAR DI CODACONS

Redazione

Viterbo – L’assemblea dei sindaci Ato (Ambito Territoriale Ottimale) ha deliberato di presentare opposizione contro il ricorso al Tar del Codacons contenente la richiesta di diminuzione delle bollette idriche del 50%, a fronte del consumo ridotto provocato dall’entrata in vigore della direttiva europea che ha fissato a 10 microgrammi litro il limite massimo di arsenico consentito nelle acque potabili

Tuttavia la riduzione della bolletta a carico dei cittadini resta un obiettivo condiviso da tutti. Pertanto con il Codacons saranno avviati incontri per quantificare l’ammontare della cifra e poi richiedere un intervento finanziario della Regione volto a coprire i costi.

“Il Codacons – ha spiegato il presidente della Provincia e dell’Ato Marcello Meroi – solleva un problema legittimo ma sbaglia ad addossare le responsabilità. Non è contro le Amministrazioni comunali che va intrapresa l’azione legale anche perché, nel caso in cui da parte dei giudici venisse riconosciuto il diritto al rimborso del 50% delle bollette pagate, questo comporterebbe il dissesto finanziario per i Comuni. Alla fine sarebbero sempre i cittadini a rimetterci con conseguente aggravio del carico fiscale. L’opposizione avverso il ricorso diventa dunque obbligatoria per i Comuni chiamati in causa, ma ciò non significa che non si possa discutere con le Associazioni dei consumatori e trovare insieme una soluzione condivisa. Io credo che si possa individuare una cifra adeguata tenendo conto naturalmente del disagio che stanno vivendo i cittadini costretti a prelevare l’acqua alle fontanelle. Quindi se non è ipotizzabile una riduzione del 50%, si può comunque stabilire una cifra congrua. Tuttavia – tiene a precisare ancora Meroi – questa operazione non potrà gravare né sui bilanci dei Comuni né tantomeno su quelli della Talete, ma dovrà essere la Regione a farsi carico della copertura dei costi. E’ infatti della Regione la responsabilità per i mancati interventi di dearsenificazione che hanno comportato l’obbligo da parte dei sindaci di emettere le ordinanze di non potabilità delle acque”.

L’assemblea dei sindaci ha dunque ratificato unanimemente la proposta del presidente Meroi che la prossima settimana chiederà un incontro al neo presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti per discutere di questa questione e del futuro dell’Ato di Viterbo. Saranno inoltre promossi incontri con il Codacons e le altre Associazioni dei consumatori impegnati nella battaglia per la riduzione delle tariffe: “Una battaglia che, al di là degli schieramenti politici ci trova tutti d’accordo – ha spiegato Meroi – siamo tutti sulla stessa barca, Provincia, Comuni e cittadini e non è facendo la guerra fra di noi che si possono risolvere i problemi. Spero che con il dialogo e la collaborazione si possa raggiungere un’effettiva unità d’intenti superando la diatriba legale e soprattutto individuando insieme soluzioni realmente utili ed efficaci”.




Meroi: “L’Ato si opporrà al ricorso del Codacons, ma intende ridurre le bollette ai cittadini e obbligare la Regione ad assumersi le proprie responsabilità”

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Redazione

Viterbo – L’assemblea dei sindaci Ato (Ambito Territoriale Ottimale) ha deliberato di presentare opposizione contro il ricorso al Tar del Codacons contenente la richiesta di diminuzione delle bollette idriche del 50%, a fronte del consumo ridotto provocato dall’entrata in vigore della direttiva europea che ha fissato a 10 microgrammi litro il limite massimo di arsenico consentito nelle acque potabili

Tuttavia la riduzione della bolletta a carico dei cittadini resta un obiettivo condiviso da tutti. Pertanto con il Codacons saranno avviati incontri per quantificare l’ammontare della cifra e poi richiedere un intervento finanziario della Regione volto a coprire i costi.

“Il Codacons – ha spiegato il presidente della Provincia e dell’Ato Marcello Meroi – solleva un problema legittimo ma sbaglia ad addossare le responsabilità. Non è contro le Amministrazioni comunali che va intrapresa l’azione legale anche perché, nel caso in cui da parte dei giudici venisse riconosciuto il diritto al rimborso del 50% delle bollette pagate, questo comporterebbe il dissesto finanziario per i Comuni. Alla fine sarebbero sempre i cittadini a rimetterci con conseguente aggravio del carico fiscale. L’opposizione avverso il ricorso diventa dunque obbligatoria per i Comuni chiamati in causa, ma ciò non significa che non si possa discutere con le Associazioni dei consumatori e trovare insieme una soluzione condivisa. Io credo che si possa individuare una cifra adeguata tenendo conto naturalmente del disagio che stanno vivendo i cittadini costretti a prelevare l’acqua alle fontanelle. Quindi se non è ipotizzabile una riduzione del 50%, si può comunque stabilire una cifra congrua. Tuttavia – tiene a precisare ancora Meroi – questa operazione non potrà gravare né sui bilanci dei Comuni né tantomeno su quelli della Talete, ma dovrà essere la Regione a farsi carico della copertura dei costi. E’ infatti della Regione la responsabilità per i mancati interventi di dearsenificazione che hanno comportato l’obbligo da parte dei sindaci di emettere le ordinanze di non potabilità delle acque”.

L’assemblea dei sindaci ha dunque ratificato unanimemente la proposta del presidente Meroi che la prossima settimana chiederà un incontro al neo presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti per discutere di questa questione e del futuro dell’Ato di Viterbo. Saranno inoltre promossi incontri con il Codacons e le altre Associazioni dei consumatori impegnati nella battaglia per la riduzione delle tariffe: “Una battaglia che, al di là degli schieramenti politici ci trova tutti d’accordo – ha spiegato Meroi – siamo tutti sulla stessa barca, Provincia, Comuni e cittadini e non è facendo la guerra fra di noi che si possono risolvere i problemi. Spero che con il dialogo e la collaborazione si possa raggiungere un’effettiva unità d’intenti superando la diatriba legale e soprattutto individuando insieme soluzioni realmente utili ed efficaci”.




VITERBO PROVINCIA, TALETE METTE AGLI ANGOLI LA PROVINCIA SULLA QUESTIONE ARSENICO: SERVONO GARANZIE E FONDI DALLA REGIONE

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Redazione

Una lettera, purtroppo, osiamo dire, tardiva (perché diramata solo oggi dall'ufficio stampa nonostante riporti la data del 24 settembre) quella partita dalla Provincia di Viterbo e diretta alla Polverini e a due membri della sua giunta. Il governatore Polverini si è dimessa ieri e chi navigava nelle emergenze come Viterbo e il suo hinterland, dovrà provvedere a recuperare i pochi salvagente rimasti. Alla svelta. Con questa lettera, si evince chiaramente che Talete vuole delle garanzie, garanzie che solo la Regione è in grado di dare affinché l’emergenza arsenico non fagociti l’area con conseguenti danni economici e di disservizi enormi a medio breve termine.

Ecco la nota del Presidente Meroi, datata 24 settembre.

Il presidente Marcello Meroi ha inviato una lettera al governatore della Regione Lazio Renata Polverini e agli assessori regionali Marco Mattei e Stefano Cetica sollecitando l’adozione di provvedimenti indispensabili per consentire alla società Talete di proseguire la propria attività aziendale.

Meroi ha ricevuto dal consiglio d’amministrazione della società che gestisce il servizio idrico nel territorio dell’ATO Lazio-Nord Viterbo una proposta volta ad assicurare il proseguo delle attività, messo in serio rischio nel caso in cui da parte della Regione non fossero recepite determinate richieste. Il Cda di Talete in particolare ha evidenziato: la necessità di ottenere un mutuo garantito dalla Regione  dell’importo di dieci milioni di euro rimborsabili nell’arco di venti anni; una ricapitalizzazione, da realizzarsi nel futuro quinquennio, pari ad euro 2milioni e 500mila euro; la deliberazione di un ulteriore aumento tariffario.

Il Cda ha fatto presente nella lettera recapitata al presidente Meroi che “il mancato verificarsi anche di una sola delle tre condizioni, di fatto renderebbe impossibile il procedere dell’attività aziendale”.

Da qui quindi l’intervento diretto di Meroi. Oltre a specificare le richieste della Talete il presidente ha anche messo in evidenza il profilarsi di un ulteriore, serio, motivo di allarme. “Dal primo gennaio 2013 – spiega infatti –  sarà modificata la normativa inerente la concentrazione di arsenico nell’acqua destinata al consumo. Un eventuale scioglimento della Talete verrebbe di fatto a vanificare tutti gli impegni che la Regione Lazio  ha già assunto per dare una risposta definitiva alla tutela della salute di tutti i cittadini, con lo stanziamento di apposite risorse destinate alla realizzazione degli impianti di dearsenificazione. Il problema sanitario sul territorio rischierebbe di diventare a quel punto gravissimo e di difficile gestione. Pertanto non posso che appellarmi al presidente Polverini e agli assessori Mattei (Ambiente) e Cetica (Bilancio) con la speranza che  in tempi rapidi,  fatte le dovute valutazioni, assumano le decisioni necessarie per salvaguardare la regolare gestione del servizio idrico integrato sul nostro territorio”.

Il presidente Meroi ha discusso della cosa anche con i segretari dei partiti chiedendo al riguardo la massima condivisione. “Anche questa battaglia, come già avvenuto con il problema delle tariffe dei rifiuti, deve essere affrontata e risolta con spirito unitario e al di fuori di logiche politiche. Il problema dell’arsenico infatti riguarderà diversi comuni e altrettante amministrazioni di diverso colore politico. Procedere in ordine sparso e al di fuori di una sinergia territoriale più ampia possibile, rischia di rallentare la ricerca e l’attuazione di misure risolutive ed efficaci”.

Una copia della lettera è stata fatta pervenire per conoscenza anche al presidente della Talete Marco Fedele: “Ringrazio il presidente Meroi – ha commentato Fedele – per il tempestivo interessamento. La proposta è stata da me trasmessa anche alle segreterie dei partiti politici. Non si tratta di portare avanti una battaglia di schieramento a tutela di particolari interessi, ma di difendere esclusivamente il territorio e la salute dei cittadini. Auspico che la Regione e la politica in generale supportino questa nostra azione rivolta ad assicurare un futuro alla gestione pubblica del servizio idrico”.

tabella PRECEDENTI:

28/07/2012 VITERBO ARSENICO: DA GENNAIO SENZ'ACQUA 39 COMUNI
16/07/2012 VITORCHIANO, ARSENICO NELL'ACQUA: PER IL COMUNE VALORI NELLA NORMA, PER LA REGIONE ARSENICO ALLE STELLE
04/07/2012 VITERBO, LA POLVERINI, MATTEI E L'ARSENICO: GIU' LE MANI DALLE TASCHE DEI CITTADINI
03/07/2012 VITERBO, MATTEI E L'OMBRA DELL'ARSENICO: ENTRIAMO IN TALETE CHE FORSE CI SALVIAMO…
03/07/2012 ANGUILLARA EMERGENZA ARSENICO: L’ASSESSORE MATTEI MANTENGA LE PROMESSE FATTE IN CAMPAGNA ELETTORALE
13/06/2012 LAZIO EMERGENZA ARSENICO, E ORA COME FANNO I COMUNI SENZA SOLDI?
11/06/2012 LAZIO EMERGENZA ARSENICO: LA REGIONE CERCA 12 MILIONI, MA NE SPENDE 15 PER I VETTORI AEREI
15/05/2012 VITERBO, EMERGENZA ARSENICO: EQUITANI ILLUSTRA IL PERCORSO INDIVIDUATO DALL'ATO
05/04/2012 VITERBO, ARSENICO, PARRONCINI: “VICINI ALL'EMERGENZA TOTALE, LA REGIONE TROVI I FONDI”
09/03/2012 VITERBO, EMERGENZA ARSENICO. LA PROVINCIA CHIEDE POTERI STRAORDINARI
06/03/2012 LAZIO, EMERGENZA ARSENICO: PROROGATO IL TERMINE AL 31 DICEMBRE 2012



VITERBO, LA POLVERINI, MATTEI E L'ARSENICO: GIU' LE MANI DALLE TASCHE DEI CITTADINI

Parroncini: " la Polverini e Mattei sembrano fare orecchie da mercante su un punto: nel decreto di commissariamento per l’emergenza è scritto chiaramente che i soldi per i dearsenificatori ce li deve mettere la Regione Lazio."

 

Angelo Parca

Non si è fatta attendere la nota del Consigliere regionale Pd Giuseppe Parroncini (Vicepresidente Commissione Risorse umane, demanio, patrimonio, affari istituzionali, enti locali, tutela dei consumatori e semplificazione amministrativa – Membro Commissione Piccola e media impresa, commercio e artigianato e Commissione speciale Sicurezza e integrazione sociale, lotta alla criminalità) in merito alle dichiarazioni dell'assessore regionale all'Ambiente Marco Mattei sulla gestione dell'emergenza arsenico, rilasciate ieri a Palazzo Gentili durante l'incontro dei sindaci dell'Ato, e sull'invito ai comuni a entrare in Talete e alla prospettiva di aumento del 5% annuo delle tariffe. Ecco quanto dichiarato da Parroncini: "Sull’emergenza arsenico sta andando in scena il delirio. Dopo averlo negato solo poche settimane fa, adesso l’assessore regionale all’Ambiente, Marco Mattei, è costretto ad ammettere che per fare i potabilizzatori bisogna aumentare la tariffa. Ma con un presupposto: tutti i Comuni devono cedere gli impianti alla Talete. Operazione impossibile, visto che ci sono voluti anni per farne entrare la metà nella spa pubblica. Quindi mi domando: chi non entra a cosa è destinato? E come si deciderà a chi verranno assegnati i fondi pubblici e chi invece dovrà aumentare la tariffa idrica? L’incremento del 5 per cento per cinque anni mette in moto una sistema farraginoso che rischia di fare figli e figliastri, ma soprattutto mette a repentaglio la soluzione del problema, che – è bene ricordarlo – va interamente risolto entro meno di 6 mesi. Si prosegue infatti con una procedura centralizzata, burocratizzata dalla Regione, che allunga i tempi e non responsabilizza i Comuni, a cui invece la stessa Regione dovrebbe dare i fondi per le rispettive esigenze. Saranno poi questi a pensare a gare d’appalto con tempi sicuramente più snelli. In tutto questo, la Polverini e Mattei sembrano fare orecchie da mercante su un punto: nel decreto di commissariamento per l’emergenza è scritto chiaramente che i soldi per i dearsenificatori ce li deve mettere la Regione Lazio. Ecco perché non glieli danno: continuare a chiederli al governo è una perdita di tempo. Con l’aumento della tariffa cercano di scaricarle invece le proprie responsabilità sulle spalle dei cittadini."

tabella PRECEDENTI:

03/07/2012 VITERBO, MATTEI E L'OMBRA DELL'ARSENICO: ENTRIAMO IN TALETE CHE FORSE CI SALVIAMO…
03/07/2012 ANGUILLARA EMERGENZA ARSENICO: L’ASSESSORE MATTEI MANTENGA LE PROMESSE FATTE IN CAMPAGNA ELETTORALE
13/06/2012 LAZIO EMERGENZA ARSENICO, E ORA COME FANNO I COMUNI SENZA SOLDI?
11/06/2012 LAZIO EMERGENZA ARSENICO: LA REGIONE CERCA 12 MILIONI, MA NE SPENDE 15 PER I VETTORI AEREI
15/05/2012 VITERBO, EMERGENZA ARSENICO: EQUITANI ILLUSTRA IL PERCORSO INDIVIDUATO DALL'ATO
05/04/2012 VITERBO, ARSENICO, PARRONCINI: “VICINI ALL'EMERGENZA TOTALE, LA REGIONE TROVI I FONDI”
09/03/2012 VITERBO, EMERGENZA ARSENICO. LA PROVINCIA CHIEDE POTERI STRAORDINARI
06/03/2012 LAZIO, EMERGENZA ARSENICO: PROROGATO IL TERMINE AL 31 DICEMBRE 2012


 




VITERBO, ARSENICO, PARRONCINI: “VICINI ALL'EMERGENZA TOTALE, LA REGIONE TROVI I FONDI”

Redazione

“La presenza dell'assessore regionale Marco Mattei al consiglio provinciale straordinario sull'emergenza arsenico a Viterbo non solo non ha chiarito nulla, ma ha aggiunto preoccupazioni su preoccupazioni. La Regione Lazio può muoversi come vuole: l'unica soluzione è che trovi i fondi e li consegni direttamente ai Comuni”. E' quanto dichiara il consigliere regionale del Pd, Giuseppe Parroncini.

“L'incontro – dice – è stato deludente e non ha chiarito per niente la situazione. Intanto ci avviciniamo pericolosamente e a grandi passi verso l’emergenza totale. Non so se hanno realizzato che dal 1 gennaio 2013 non ci saranno più deroghe, che tutti dovranno essere a posto coi parametri di arsenico nelle acque. Invece ad oggi per decine di Comuni con concentrazione compresa tra 10 e 20 microgrammi per litro non solo non è stato fatto nulla, ma non c’è neanche idea su cosa fare”.

Per quelli in cui l'arsenico supera i 20, è stata invece adottata una soluzione macchinosa. “Sull'appalto centralizzato che prevede 27 dearsenificatori per 12 Comuni non si sa molto – continua – e bisogna vigilare affinché anche qui tutto sia realizzato nei tempi previsti”.

Resta il fatto che a pochi mesi dalla scadenza della proroga una larga parte di territorio resta scoperta. “La Regione – conclude Parroncini – deve trovare le risorse, invece Mattei ha solo tergiversato, senza prendere alcun impegno. Per accelerare tempi e procedure si diano i fondi ai Comuni, a seconda delle rispettive esigenze. Siamo quasi arrivati al capolinea: essendo l'emergenza commissariata, la Polverini e quindi la Regione possono muoversi come meglio credono: lo facciano in fretta, perché ormai il tempo è scaduto”.