Viterbo, detenuto va in escandescenza e distrugge la cella

Nella mattinata del 26 Novembre 2019, un detenuto di origine Rumena di giovane età, ristretto nel Penitenziario di Viterbo, va in escandescenza e distrugge ogni cosa che si trovava nella propria cella adibita alla sorveglianza a vista.
Il detenuto in questione, – su disposizione dello Psichiatra – era ristretto in una cella adibita alla sorveglianza a vista per essere controllato e monitorato dagli Agenti di Polizia Penitenziaria h24, perché ritenuto instabile psicologicamente e pericoloso per se e per gli altri.
A darne notizia sono i sindacalisti del Si.P.Pe. (Sindacato Polizia Penitenziaria) Antonio Muzi, Felce Maffettone e Luca Pettirossi, che pochi giorni fa si erano congratulati con gli Agenti della Polizia Penitenziaria di Viterbo per avere evitato che un giovane ragazzo Italiano introducesse circa 100 grammi di hashish e 3 grammi di cocaina attraverso il colloquio con il proprio Padre ristretto nel Penitenziario di Viterbo.
Il detenuto Rumeno – commentano i sindacalisti – era già noto come persona irascibile e potenzialmente pericolosa.

Dovunque era stato ristretto aveva manifestato un comportamento
incontrollabile ed era stato trasferito dal Carcere di Rieti al Carcere di Viterbo per ordine e sicurezza. Questa mattina – senza una motivazione valida – il detenuto in questione, è andato in escandescenza distruggendo qualunque cosa si trovava davanti, rompendo anche i vetri della
finestra della propria cella per autolesionarsi e minacciare chiunque gli si avvicinasse.
Negli ultimi tempi – concludono i sindacalisti – le sorveglianze a vista, le grandissime sorveglianze e le aggressioni, sono in continuo aumento in tutto il territorio Nazionale. Come Sindacato non possiamo più accettare che gli Agenti di Polizia Penitenziaria si trovano a gestire da soli detenuti
che manifestano problemi di natura Psichiatrica.
Per questi motivi, chiediamo al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede di non perdere più tempo, occorrono provvedimenti immediati, al fine di garantire agli Agenti di Polizia Penitenziaria più Tutela e di conseguenza più Autorità d’ intervento.




VITERBO CARCERE, DETENUTI AGGREDISCONO E FERISCONO 3 AGENTI PENITENZIARI

Redazione

Tre agenti di polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Mammagialla a Viterbo, intervenuti per sedare una violenta lite tra due detenuti, sono stati presi a pugni e calci. I tre sono stati trasportati al pronto soccorso e hanno avuto prognosi di 25 e 20 giorni. Uno di tre, il più grave, ha ricevuto una testata allo zigomo, che gli ha procurato un ampio taglio. Un altro ha riportato la lussazione di un gomito, causata da un violentissimo calcio. Il terzo ha ricevuto un pugno al volto. L'aggressione è avvenuta nell'infermeria del penitenziario, dove gli agenti avevano accompagnato i due detenuti: un pregiudicato, collegato alla malavita organizzata di Napoli, e un romano anche lui con numerosi precedenti alle spalle. Secondo quanto si è appreso, una volta giunti nell'infermeria, i detenuti, si sono scagliati contro gli agenti, colpendoli con una violenza inaudita e, apparentemente, senza alcun motivo. Per immobilizzarli e rinchiuderli nelle celle di isolamento, sono dovuti intervenire altri agenti. I tre poliziotti sono stati accompagnati in ospedale in ambulanza. (fonte Ansa)