VITERBO: 26 IMPRESE DELLA TUSCIA ALLA CONQUISTA DELLA FIERA DI ROMA

Redazione

Viterbo – Sono 26 le imprese della Tuscia che da oggi fino al 14 dicembre sono presenti con i loro prodotti ad “Arti & Mestieri Expo”, presso la Fiera di Roma, il più importante e qualificato appuntamento dell’anno per promuovere l’artigianato laziale di eccellenza a livello nazionale e internazionale. 

Un viaggio alla scoperta delle botteghe artigianali e delle specialità enogastronomiche del territorio, dove le idee regalo più originali diventano realtà esclusive e personalizzate. 

La manifestazione, giunta quest'anno alla nona edizione, è ormai un appuntamento tradizionale dello shopping pre-natalizio; un’occasione unica per ricercare un regalo originale a contatto diretto con gli artigiani protagonisti del "Made in Lazio". 

Per questa edizione sono 116 le imprese artigiane della nostra regione – nell’ambito della collettiva di imprese promossa da Regione Lazio, Unioncamere Lazio, Camere di Commercio di Roma e Rieti – operanti nei seguenti settori: dall’abbigliamento agli accessori artigianali, arredamento e complementi di arredo artigianali, oggettistica e tabella da regalo artigianali, oreficeria e gioielleria. Al ricco panorama degli eventi, si affianca il tradizionale appuntamento con la “Pedana dei mestieri”, un’area dimostrativa all’interno del padiglione dove gli artigiani effettueranno le dimostrazioni pratiche dei propri mestieri per offrire al pubblico un saggio delle loro abilità. Si passerà dalla presentazione di oggetti creati con la ceramica, alle sfilate di moda, dalla realizzazione di gioielli al riutilizzo di materiali e molto altro ancora. 

Altro progetto di punta, voluto dalla Regione e dal Sistema camerale del Lazio, sotto lo slogan Lazio Eterna Scoperta è dedicato alla promozione della tradizione enogastronomica italiana e laziale in particolare, e vede protagonisti gli chef della Federazione Italiana Cuochi Lazio. Un programma intenso di show cooking, con tante degustazioni live, dimostrazioni pratiche e presentazioni di libri e piatti tipici, momenti diversi per vivere un’esperienza emozionante all’insegna della curiosità e del piacere di assaporare cibi e vini alla ricerca delle tipicità nel generoso territorio laziale. 

Sono poi 65 le aziende, promosse dal sistema camerale, che rappresentano le eccellenze della produzione enogastronomica laziale e che esporranno prodotti artigianali quali olio, vino, formaggi, pane e dolci, birra e liquori. 

Per la Tuscia, grazie al supporto della Camera di Commercio di Viterbo, partecipano alla fiera nella sezione artigianato: Artepetra di Viterbo, Basalto Creations di Tuscania, Bell'ornato Studio d'Arte di Civita Castellana, Ceramica Artistica Anna Cirioni di Civita Castellana, Ceramica è Fantasia di Capranica, Cotto Antico di Acquapendente, D.R. Living Stone di Tuscania, Marabui di Bassano Romano, Mirabilia di Civita Castellana, SB Confezioni Artigianali di Vetralla, Sisinni Francesco di Acquapendente, Società Agricola Eredi di Giovanni Pieri di Tuscania e Viterterra di Viterbo. 

Per il comparto agroalimentare espongono: Antica Norcineria Morelli di Castiglione in Teverina, Azienda Agricola Cassanelli Benedetta di Ronciglione, Azienda Agricola Montelungo di Ronciglione, Azienda Agricola Pian di Mola di Tuscania, Azienda Agricola Castelli Debora di Marta, Azienda Agricola Perle della Tuscia di Grotte di Castro,  Birrificio Itineris di Civita Castellana, Cerqueto di Acquapendente, Evolio Etrusco di Vetralla, Free Lions Brewery di Tuscania, Pasticceria Cioccolateria Santori di Castiglione in Teverina, Scotolati Luciano di Caprarola e Società Agricola Apifarm di Marta. 




VITERBO IMPRESE: SEMPRE PIU' DIFFICOLTA' PER ACCEDERE AL CREDITO BANCARIO

Redazione

Viterbo – Il presidente della Provincia di Viterbo Marcello Meroi, più volte in questi anni ha invitato gli istituiti bancari presenti ed operanti sul territorio ad essere più collaborativi nell’ambito delle politiche di sviluppo dell’economia locale, soprattutto aiutando le aziende che vogliono crescere e i giovani che, con coraggio e spirito d’iniziativa, vogliono impiantare nuove imprese. Invece, come anche Palombella evidenzia, le banche si sono come chiuse a riccio, limitando drasticamente la concessione di prestiti per un eccesso di prudenza.

“In passato – ricorda Meroi – mi sono fatto promotore di vari incontri con i numerosi istituti di credito che operano nella Tuscia, ma la partecipazione è stata sempre molto limitata. Soltanto alcune banche radicate da sempre sul territorio si sono realmente dimostrate sensibili ed attente ai problemi della nostra provincia, offrendo concretamente la loro collaborazione. Nella Tuscia si è registrato negli anni un sostanziale incremento di filiali, ma a fronte di ciò la capacità d’investimento e la fiducia concessa a potenziali imprenditori, è stata del tutto irrilevante, tranne i rari casi specifici sopra citati. E’ innegabile come, in un momento di crisi come quello che il nostro Paese si trova ad affrontare, l’apporto delle banche risulti determinante per ridare respiro all’economia ed offrire garanzie sul piano occupazionale. Non posso quindi – prosegue il Presidente della Provincia – che unirmi all’accorato appello di Palombella, invitando per l’ennesima volta i vari istituti che operano a Viterbo e provincia, a credere di più nei progetti delle aziende perché, soltanto incentivando l’accesso al credito ed alleggerendo i cordoni della borsa, sarà davvero possibile invertire la tendenza negativa evidenziata nel tredicesimo Rapporto sull’Economia della Tuscia. E’ giusto e doveroso – conclude Meroi – che le banche, in adeguata misura, restituiscano al territorio in cui operano ciò che legittimamente ricevono”.
 




VITERBO, NEL PRIMO TRIMESTRE SALDO NEGATIVO PER LA CRESCITA DELLE IMPRESE

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Redazione

Viterbo – “Gli effetti prolungati della crisi aggrediscono come non mai la nostra economia. L’intero sistema locale, costituito prevalentemente da micro e piccole imprese, va verso il collasso coinvolgendo indistintamente imprenditori, lavoratori, professionisti, giovani. C’è urgente bisogno di misure concrete, fruibili istantaneamente dalle imprese, che blocchino il trend negativo e pongano le basi per una ripresa in tempi brevi”. Così Ferindo Palombella, presidente della Camera di Commercio di Viterbo ha commentato i dati relativi al primo trimestre 2013 diffusi da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione trimestrale sulla natalità e mortalità  delle imprese condotta da InfoCamere, la società di informatica delle Camere di Commercio italiane.

Alla fine di marzo il numero complessivo di imprese iscritte alle Camere di Commercio di Viterbo risulta pari a 37.760, -0,72% rispetto al 31 dicembre 2012 (era -0,47 rispetto al 2011). Tasso di crescita negativo anche per Lazio pari a -0,07% e per l’Italia -0,51%.

Per la provincia di Viterbo nel 1° trimestre sono state 674 le imprese iscritte contro le 949 cessate, con un saldo di -275 imprese in termini assoluti al netto delle cancellazioni d’ufficio. Occorre rilevare che statisticamente i dati del primo trimestre presentano con una certa regolarità saldi negativi, in quanto a fine anno si concentrano le cessazioni di attività, il cui riflesso si registra negli archivi camerali nelle prime settimane del nuovo anno.

Tra i settori si rilevano delle riduzioni in quasi tutti i comparti produttivi della provincia di Viterbo. L’agricoltura rappresenta sempre il principale settore per numero di imprese iscritte pari a oltre il 32% nonostante la progressiva riduzione strutturale che ha subito negli ultimi anni. Lo stock di imprese agricole registrate tra la fine del 2012 e il primo trimestre 2013 ha segnato un -1,4%.

Le attività manifatturiere registrano una variazione del -1,77%, così come il commercio -0,56% mentre per le costruzioni il calo è ancora più consistente e pari al -2,29% a causa del perdurare della situazione di crisi.

In calo anche lo stock nelle imprese del comparto dei trasporti (-1,47%), le attività di noleggio e agenzie di viaggio (-1,86%), le attività professionali e tecniche (-2,03%) e le attività finanziarie ed assicurative il calo risulta più marcato –2,22%.

Tra i pochi settori che hanno chiuso il trimestre con un saldo positivo troviamo quello dei servizi di alloggio e ristorazione (+0,43%), il settore delle attività immobiliari  (+0,54%) e le attività artistiche e sportive (+1,21%).

Analizzando variazioni del numero di imprese dal punto di vista giuridico si nota che le imprese individuali hanno registrato un -1,21%, riducendo la propria quota al 65,9% rispetto al numero complessivo di imprese. Segno negativo, ma più contenuto, per le società di persone con un -0,31% attestandosi al 16,9%. Continua invece la crescita percentuale delle società di capitale dello 0,93%, raggiungendo il 13,9% sul totale delle unità registrate, mentre risulta invariata la crescita delle altre forme di imprese e attestandosi al 3,3%.