CANALE MONTERANO, ALTRA SEDUTA DI CONSIGLIO SULLA RISERVA: IL COMUNE ACQUISISCE UN TERRENO AGRICOLO GIA' IN AREA PROTETTA PAGANDOLO 50 MILA EURO

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Chiara Rai 


Canale Monterano (RM) – Non si può dire che l’ultimo consiglio comunale di Canale Monterano di mercoledì 31 luglio non sia stato tumultuoso o meglio, come ha dichiarato il gruppo consiliare Voci di Strada, piuttosto “complesso”. Si è cercato di troncare questa seduta ancora prima che si tenesse. Ma per ovvie ragioni. Infatti prima del Consiglio Comunale, la Regione Lazio tramite una ennesima nota [ CLICCARE QUI PER LEGGERE LA NOTA DELLA REGIONE LAZIO ] ha invitato a soprassedere alla discussione dei punti che riguardano la gestione della Riserva di Canale Monterano. Anche perché a tale discussione non è preceduta ne istruttoria ne parere o nulla osta del direttore della riserva stessa (come accaduto per l’approvazione dell’ormai celebre delibera 37).


Per il consigliere Stefano Ciferri si è trattato di una condotta grave riferita alla maggioranza che anche questa volta ha ignorato il monito della Regione Lazio: “La Regione Lazio, ma anche la Provincia di Roma e perfino il Ministero dell’Ambiente – dice Ciferri – suggeriscono procedure in materia di urbanistica e pianificazione diverse all’amministrazione di Canale, censurano atti deliberativi chiedendone la revoca perché illegittimi e privi di valore giuridico, ma tutte le decisioni di questa amministrazione portano nella direzione opposta. Credo che aprire contenziosi su così tanti fronti non possa portare nulla di buono a Canale. Tecnicamente la situazione è chiara, ma nella pratica, quello che ci preoccupa, è che i cittadini di Canale si trovino a non avere certezze amministrative.


Voci di Strada fissa così alcuni punti: Con questo Consiglio fatto anche di altre prese di posizioni si è ben chiarito quale siano le priorità del Sindaco Angelo Stefani: Attaccare ideologicamente la Riserva naturale Monterano. “In un momento di crisi generale si attacca un area Protetta – continua il gruppo consiliare –  si occupa un punto all’ordine del giorno di un consiglio comunale per parlare del suo nome, di quanto personale regionale c’è (e che non stabiliamo noi), ma anche per parlare della procedura con la quale mettere nuove tabelle che delimitino il suo perimetro. Tutti argomenti già trattati con la Regione Lazio. Ma facendo finta di nulla si ripropongono come se si dovessero risolvere oggi”. Così l’interrogazione da parte dell’opposizione è sostanzialmente imperniata su quale siano le vere priorità per Canale: “E’ questa la vera priorità oppure sarebbe meglio pensare a programmare azioni per valorizzare la Riserva così da rilanciare il nostro paese. La nostra Riserva è un bene da tutelare ma anche da utilizzare?” E allora che fare?


Ecco cosa si sta facendo: Si revoca il Piano di Assetto della Riserva, eliminando ogni regolamentazione di quell’area protetta, buttando in fumo soldi spesi e tempi…e forze andando ad intaccare un parallelo iter approvativo iniziato ovvero quello di una Variante Urbanistica del 2001


…Revocare il piano anche se ormai datato e mai definitivamente approvato significa iniziare da capo l’iter. Non sarebbe stato meglio, si chiede Voci di Strada, adeguarlo alle reali esigenze della popolazione e portarlo a definitiva approvazione regionale? Ultima priorità prima dell’estate: Togliere con un meccanismo perlomeno discutibile la proprietà di terre che sono da sempre della popolazione di Canale attraverso volture catastali che avranno un costo che pagheremo noi. Serve proprio spendere soldi per questo?


E’ proprio necessaria tale operazione oppure non sarebbe meglio sistemare il demanio civico di Canale riorganizzando semplicemente la sua gestione senza così spendere neanche un euro e magari portando anche qualche frutto?


Ma intanto la maggioranza ha tirato dritto approvando il secondo punto all’ordine del giorno: Riserva Naturale Regionale Monterano. Acquisizione lotto terreno loc. Faggione. Deliberazioni di Consiglio Comunale n. 42 in data 3 agosto 2011 e n. 67 in data 21 dicembre 2012 Modifiche ed integrazioni.


E come successo due anni fa, anche questa volta il Gruppo consiliare Esperienza e Rinnovamento insieme all’opposizione ha votato contrario.


Il consiglieri Antonio Paolo Mascia e Alessandro Bettarelli hanno così motivato il loro voto contrario: “Due anni esatti per l’acquisizione di un terreno e ancora non è finita. Poi ci meravigliamo se per una Variante ci vogliono dieci anni. Un terreno agricolo, già in area protetta, che viene pagato 50.000 euro, con soldi pubblici ovviamente e che non serve a nessuno se non a chi lo ha venduto. Eravamo contrari due anni fa lo siamo anche oggi”.

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CANALE MONTERANO CASO DELIBERE E RISERVA: IL SINDACO INVECE DI REVOCARE… REVISIONA

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[ LETTERA DEL MINISTERO ALLA REGIONE E PER CONOSCENZA AL COMUNE DI CANALE MONTERANO ]

 

Chiara Rai

Canale Monterano (RM) – Braccio di ferro tra Comune e Regione che sostanzialmente intima al sindaco di Canale Monterano Angelo Stefani di annullare tutti gli atti deliberati dall’amministrazione indirizzati a stimolare l’edificazione all’interno della Riserva, attraverso l’applicazione del Piano casa su l’88 per cento dell’area protetta. Fumata nera anche per quest’ultimo acceso Consiglio Comunale: Stefani è fermo nelle sue convinzioni e anziché annullare d’urgenza le delibere, come chiesto dalla Regione, intende revisionarle.

Ma di fatto non seguendo le indicazioni intimategli. Anche il ministero dell’Ambiente ha iniziato ad interessarsi della vicenda, perché di fatto Canale monterano è un paradisiaco polmone verde della provincia romana.

La Regione ha scritto dure note nelle quali si parla di “procedure illegittime ed incapacità dell’Ente a disporre della materia”. Insomma, una storia che va avanti da quasi un anno il cui vulnus consisterebbe nel tentativo del Comune di modificare il regime di salvaguardia di un area protetta, senza che neppure sia stato richiesto il parere del direttore della Riserva, una modifica che non spetta al Comune ma alla stessa Regione: “E’ nelle intenzioni del Comune – recita la nota regionale – sanare opere abusive e consentire interventi di edilizia previsti nel cosiddetto piano casa nella maggior parte della Riserva”. Inoltre il Comune verrebbe ad adottare, con procedure illegittime, il piano paesaggistico della Regione non ancora definitivamente approvato.

Come andrà a finire? Intanto Stefano Ciferri, consigliere di Voci di Strada, esorta il primo cittadino Stefani a fare un passo indietro per il bene della comunità: “Che il sindaco faccia quanto prima un gesto di responsabilità – ha detto – annullando tutti gli atti illegittimi”. Di seguito il resoconto del Consiglio Comunale di ieri venerdì 15 febbraio 2013, inviatoci dal gruppo consiliare Voci di strada.

Alle 17.00 del giorno 15 febbraio 2013 presso la Casa Comunale di Canale Monterano si è tornato a discutere delle delibere di urbanistica duramente contestate dalla Regione Lazio Direzione Urbanistica e Direzione Ambiente. Con due punti all’ordine del giorno il Sindaco Angelo Stefani ha scelto di revisionare le delibere n. 13 e 37 invece di accogliere i ripetuti inviti degli organi di vigilanza a revocarle in autotutela.


Questa la considerazione del gruppo consiliare Voci di Strada che insieme all’altro gruppo di minoranza si sono duramente opposti a tale revisione. Revisione che anche dagli uffici comunali (Area Finanziaria) ha avuto parere contrario in ordine alla regolarità contabile.


“La proposta di revisione delle delibere contestate passata oggi in consiglio propone in premessa una articolata citazione di sentenze amministrate e di stralci di normativa che avrebbe lo scopo di chiarire ed allontanare definitivamente comportamenti ostativi e dubbiosi confermando quindi la validità delle delibere in oggetto. Ma il risultato è invece un nuovo testo deliberativo che non affronta gli importanti rilievi regionali limitandosi a ribadire principi generali mai messi in discussione nella corrispondenza tra Area tecnica Regionale e comune di Canale Monterano.


Approfondiamo meglio i temi contestati e non risolti dalla amministrazione di Canale


1) Piano territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR) ed adeguamento degli strumenti urbanistici


Su questo argomento vale la pena ricordare innanzitutto il parere dell’Area legislativa regionale del 5 gennaio 2011 (prot. N. 62969) «il vincolo imposto dal PTP o PTPR non modifica automaticamente la destinazione di zone prevista nel piano regolatore, ma impedisce l’applicazione delle norme del PRG contrastanti». L’ Art. 145, comma 3, del D. Lgs. 42/04  aggiunge e chiarisce che: “Le previsioni dei piani paesaggistici […], sono cogenti per gli strumenti urbanistici dei comuni, delle città metropolitane e delle province, sono immediatamente prevalenti sulle disposizioni difformi eventualmente contenute negli strumenti urbanistici, stabiliscono norme di salvaguardia applicabili in attesa dell’adeguamento degli strumenti urbanistici […]”. Ovvero per il recepimento dei piani paesaggistici la norma prevede due distinti momenti procedurali.


Il primo momento, dopo l’adozione del PTPR ma prima della sua definitiva approvazione, nel quale le norme dei piani paesaggistici pur provvisorie sono immediatamente applicabili nel senso che ogni previsioni contenuta nei PRG difforme da essi deve essere da quel momento disapplicata (ecco la cogenza e prevalenza richiamata nella sentenza TAR Lazio n. 626/2012). Il parere del Dipartimento territorio regionale prot. 124078 del 2010 – dice proprio questo – “le previsioni dei PRG discordanti dal PTPR devono essere immediatamente disapplicate prima che vengano rimosse a seguito dell’adeguamento dello strumento urbanistico stesso

Il secondo momento procedurale che scatta a seguito della definitiva approvazione del PTPR prevede invece ai sensi e per gli effetti dell’art. 64 delle NTA del PTPR che i comuni entro due anni devono adeguare i propri strumenti urbanistici alle previsione del PTPR. L’art. 21 della legge regionale n. 18 del 9 dicembre 2004 disciplina le modalità di conformazione: i comuni adeguano lo strumento urbanistico alle previsioni del PTPR approvato secondo le procedure previste dalla normativa vigente in materia, ovvero chiaramente attraverso “varianti” cioè procedimenti partecipati. Il D.Lgs 63/2008 conferma proprio quanto più riassunto. Art. 2 comma p)  paragrafo 9: “A far data dall’adozione del piano paesaggistico non sono consentiti sugli immobili e nelle aree di cui all’art. 134, interventi in contrasto con le prescrizioni di tutela del piano stesso. A far data dalla approvazione del piano stesso le relative previsioni e prescrizioni sono immediatamente cogenti e prevalenti sulle previsioni dei piani territoriali ed urbanistici (PRG)”. Ovvero è la norma che definisce due atteggiamenti procedurale diversi tra la fase di sola adozione e la fase di effettiva approvazione del Piano paesaggistico. Proprio quanto la Regione sta contestano al Comune di Canale Monterano. L’adeguamento degli strumenti urbanistici al PTPR ha senso quando questo viene approvato e quindi perde la sua natura “precaria” ovvero suscettibile di correzioni come ribadito dal parere del Ministero dei beni e delle attività culturali n. 0018886 del 18.10.2011. Ciò che la Delibera 13/2012 di Canale Monterano pretende di fare quindi è intempestivo ed illogico.  

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2) Regimi di tutela nella Riserva Naturale Monterano e delibera n. 37


La revisione della delibera 37 presentata in consiglio comunale a Canale nulla risponde ai rilievi fatti dalla Direzione Ambiente Regionale sul capitolo 2, rilievi, che si possono riassumere nella seguente affermazioni: “La delibera 37/2012 è un atto di pianificazione comunale assolutamente inidoneo" ovvero “pretende di modificare i regimi di salvaguardia di un area protetta potere che esula dalle competenze comunali”.


La revisione inoltre non affronta assolutamente neanche il recente parere dell’Area legislativa del 30 gennaio 2013 che ha negato validità alla disposizione di equiparazione tra le aree I e II della Riserva Monterano e la zona A e B della L.R. 29/97 nonché quindi ha negato la conseguente applicabilità, nella forma stabilita dalla delibera, del “piano casa” ricordando che nelle aree protette non sono sanabili alcun tipo di opera.


Il gruppo consiliare Voci di Strada ha portato all’attenzione del Consiglio in supporto alla tesi di annullare immediatamente la delibera n. 37 una nota del Ministero dell’Ambiente del 11.02.2013 nella quale la Direzione generale Tutela della Biodiversità, invita la Regione Lazio a valutare in sostanza le ricadute negative della Delibera di Canale sui siti Natura 2000 ricadenti nella Riserva Naturale di Canale Monterano. “si invita codesta autorità (Regione Lazio) a voler rassicurare questa Direzione Generale riguardo alle determinazioni e alle misure che si è ritenuto o che si riterrà opportuno adottare [..] al fine di scongiurare il degrado degli habitat e degli habitat di specie”. Il Ministero conferma quindi il suo interesse e preoccupazione per la vicenda di Canale e della sua Riserva.

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CANALE MONTERANO, LA REGIONE SCRIVE AL COMUNE: VERIFICHERA' SE L'ENTE LOCALE POTRA' MANTENERE LA FUNZIONE DI AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA

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Riceviamo e pubblichiamo

Riceviamo una nota dal cittadino di Canale Monterano Daniele Natili a proposito di una lettera della Regione Lazio al Comune di Canale Monterano del 3 gennaio scorso.

In questi giorni una lettera della Regione Lazio (prot. 1952 del 3 gennaio 2013) è pervenuta al Comune di Canale Monterano ed è stata pubblicata ieri dalle forze politiche locali (per la precisione, dai due Gruppi Consiliari “Esperienza e Rinnovamento” e “Voci di Strada”), anche sulla mia pagina Facebook. Invio alcune brevi note al solo scopo di spiegarne il contenuto ai miei Concittadini ed ai Lettori de L' osservatore laziale.

Mi permetto ciò solo perché il contenuto della lettera interessa anche l’attività da me svolta, nell’ambito del gruppo di cittadini c.d. “9 agosto”, in relazione alle deliberazioni consiliari riguardanti il territorio della Riserva Monterano, che sono state ampiamente trattate da Osservatore Laziale.

La lettera è stata sottoscritta congiuntamente da due diversi organi regionali: l’Area Legislativa e l’Area Pianificazione Paesistica e Territoriale. In essa si chiede al Comune di Canale se sia vero che quest’ultimo abbia sostituito il soggetto responsabile del procedimento di autorizzazione paesaggistica senza darne comunicazione ai competenti uffici regionali. Secondo la Regione, se ciò fosse vero, sarebbe stata violata la determinazione (B4373 del 2010) con cui il Dipartimento Regionale Territorio aveva a suo tempo delegato il Comune a svolgere la funzione di autorizzazione paesaggistica, in base all’art. 146, 6o comma, del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.Lgs. 42/2004).

Il Codice Beni Culturali, agli artt. 134 ss., individua i beni paesaggistici e le procedure per la loro tutela. Secondo questa legge, per ‘beni paesaggistici’ si intendono immobili (sono compresi, oltre agli edifici di pregio, anche gli alberi monumentali, i parchi ed i giardini), complessi di immobili (es. centri storici urbani) e aree, che per la loro “bellezza naturale”, “singolarità geologica”, “memoria storica”, “non comune bellezza”, “valore estetico” e “valore tradizionale” lo Stato qualifica di notevole interesse pubblico.

Insomma, lo Stato vuole proteggere cose immobili, private e pubbliche, caratterizzate da particolare bellezza, valore storico o valore geologico; vuole proteggere anche il nostro semplice diritto a godere delle bellezze panoramiche – si veda, infatti, l’art. 136, 1o comma lett. d) Codice Beni Culturali.

A tal fine, la legge citata distingue due categorie di beni paesaggistici: alcuni beni sono tutelati in ogni caso e definiti come ‘aree tutelate per legge’ (artt. 134 e 142 Codice beni Culturali); altri beni vengono sottoposti a tutela solo dopo un complesso procedimento, con il quale siano dichiarati di notevole interesse pubblico (l’art. 146 Codice Beni Culturali parla di ‘beni tutelati in base alla legge’).

Fra i beni direttamente tutelati dalla legge rientrano, per esempio, le coste dei mari e dei laghi, le acque pubbliche, i parchi e le riserve, i ghiacciai, le montagne, le terre assegnate alle Università Agrarie e in generale tutte le terre gravate da usi civici. Questi beni sono tutti immediatamente tutelati.

I beni eventualmente tutelati sono quelli dichiarati di notevole interesse pubblico su proposta di apposite commissioni regionali, altamente qualificate (art. 137 Codice Beni Culturali), delle quali fanno parte, fra l’altro, anche rappresentanti delle soprintendenze.

Se il procedimento avviato dalla proposta di una commissione regionale ha buon esito, il bene è dichiarato di notevole interesse pubblico e gode della medesima protezione dei beni tutelati per legge.

In che cosa consiste questa tutela speciale? Ce lo dice l’art. 146 Codice Beni Culturali, che è la norma fondamentale citata nella lettera inviata dalla Regione al Comune di Canale Monterano. In essa si dispone che i proprietari, possessori o detentori a qualsiasi titolo di immobili ed aree di interesse paesaggistico (sia tali per legge, sia tali perché dichiarati di notevole interesse pubblico) “non possono distruggerli, né introdurvi modificazioni che rechino pregiudizio ai valori paesaggistici oggetto di protezione” (1o comma). Vale a dire, chiunque abbia anche la sola detenzione di un bene paessaggistico non può arrecare pregiudizio ai valori di bellezza, storicità o interesse geologico dei quali la cosa protetta è portatrice.

Inoltre, i soggetti interessati hanno “l’obbligo di presentare alle amministrazioni competenti il progetto degli interventi che intendano intraprendere, corredato della prescritta documentazione, ed astenersi dall'avviare i lavori fino a quando non ne abbiano ottenuta l’autorizzazione” (2o comma). Cioè, vi è un procedimento di speciale autorizzazione (autorizzazione paesaggistica, appunto) per gli interventi che comportino modifiche dei beni a tutela paesaggistica.

Ora, secondo il 4o comma art. 146 Codice Beni Culturali, l’autorizzazione paesaggistica “costituisce atto autonomo e presupposto rispetto al permesso di costruire o agli altri titoli legittimanti l'intervento urbanistico-edilizio”. Il privato o l’ente pubblico che intende compiere interventi su un bene paesaggistico deve premunirsi di autorizzazione paesaggistica.

Sull’istanza di autorizzazione paesaggistica si pronuncia la Regione, una volta acquisito il parere vincolante della soprintendenza competente (art. 146 Codice Beni Culturali, 5o comma).

La Regione esercita la propria competenza in due modi, entrambi previsti dall’art. 146, 6o comma, Codice Beni Culturali: o “avvalendosi di propri uffici dotati di adeguate competenze tecnico-scientifiche e idonee risorse strumentali”; oppure delegando questa delicatissima funzione ad enti minori (province, comuni, associazioni di enti locali), in relazione ai rispettivi territori e “purché gli enti destinatari della delega dispongano di strutture in grado di assicurare un adeguato livello di competenze tecnico-scientifiche nonché di garantire la differenziazione tra attività di tutela paesaggistica ed esercizio di funzioni amministrative in materia urbanistico- edilizia” (così il testo del comma 6 appena citato).

Ciò significa che l’autorizzazione paesaggistica può provenire anche dal Comune, in funzione di delegato dalla Regione, a condizione che: 1) in sede comunale esista una apposita struttura dotata delle necessarie competenze tecnico-scientifiche; 2) che tale struttura sia distinta dall’Ufficio Tecnico Urbanistico addetto alla concessione dei permessi di costruire.

La lettera della Regione al Comune di Canale interviene in questa delicata materia. La lettera dice che il Comune di Canale ha ricevuto la delega per l’esercizio delle funzione di autorizzazione paesaggistica nel 2010, nei limiti e nei modi di cui alla determinazione B4373 sopra citata. La Regione chiede al Comune se è vero, oppure no, che sia stato sostituito il soggetto delegato per l’autorizzazione paesaggistica, senza darne avviso alla Regione. Se una tale sostituzione fosse avvenuta, la Regione ritiene che potrebbero allora essere state superate le prescrizioni contenute nella delega. Per questa ragione, la  Regione chiede al Comune di sapere quali siano gli attuali responsabili del procedimento di autorizzazione paesaggistica e di quello urbanistico-edilizio, dovendo essi essere necessariamente distinti e separati.

Ma vi è di più. Anche se la funzione autorizzatoria venga esercitata in forma delegata, occorre in ogni caso l’acquisizione del parere vincolante del soprintendente ex art. 146, 5o comma, Codice Beni Culturali (come sopra ricordato). Ebbene, la Regione contesta al Comune il seguente fatto. La Delibera Comunale 13/2012 (di semplificazione), di cui la Regione ha chiesto a suo tempo la revoca, avrebbe, in sostanza, un contenuto evasivo dell’obbligo legale di acquisire il parere vincolante della soprintendenza. Per questo aspetto in modo particolare, pertanto, la Regione con la lettera chiede conferma al Comune che la Delibera 13 sia stata revocata.

Infine, corre l’obbligo di sottolineare che la Regione, nella lettera in esame, avverte il Comune che, da almeno sei mesi, quest’ultimo non trasmette alla prima l’elenco delle autorizzazioni paesaggistiche rilasciate in forma delegata (contrariamente a quanto previsto dalla L. Reg. Lazio 8/2012) e, di conseguenza, invita il Comune stesso a far pervenire a Roma la copia di tutte le autorizzazioni rilasciate dal momento della delega fino ad oggi.

In conclusione, la Regione con la lettera in esame ha instaurato un contraddittorio al fine di verificare la persistenza, oppure no, in capo al Comune di Canale Monterano dei requisiti per il mantenimento della funzione di autorizzazione paesaggistica.




CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE: LE DELIBERE VANNO ANNULLATE, NON CI FACCIAMO BACCHETTARE DALL'EUROPA

Alberto De Marchis

Canale Monterano (RM) – Lo scorso 4 dicembre la Direzione Regionale Ambiente scrive al sindaco di Canale Monterano in merito alla annosa questione della Delibera comunale 37.

A conclusione della nota regionale si legge: […] Sulla base delle considerazioni che precedono, si invita il Comune di Canale Monterano a provvedere ai conseguenti adempimenti in sede di autotutela, astenendosi nel frattempo dall’adozione di qualsiasi atto esecutivo della Deliberazione in questione, al fine di non coinvolgere i cittadini in un’azione amministrativa illegale con possibili risvolti giudiziari […] –  (TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA DELLA REGIONE LAZIO)

Tradotto significa: Annullare la Delibera 37

Lo scorso 6 dicembre il Ministero dell’Ambiente , in riscontro alla sollecitazione del Gruppo Consiliare Verdi che evidenziava l’illegittimità della Deliberazione 37, scrive  al sindaco di Canale Monterano chiedendo rassicurazioni urgenti riguardo l’applicazione delle normative vigenti e di evitare che la questione finisca alla Commissione Europea rendendo probabile l’avvio di una procedura di infrazione. (TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE)


Tradotto significa: Annullare la delibera 37

Il Sindaco di Canale Monterano, Angelo Stefani, convocava quindi una seduta d’urgenza per le ore 15.00 del giorno 21 dicembre 2012 del Consiglio comunale, con otto punti all’ordine del giorno tra cui la “Revisione della Delibera 13/2012 e della Delibera n. 37/2012”.

Contestualmente i gruppi di minoranza Voci di Strada ed Esperienza e Rinnovamento chiedevano invece la convocazione di un Consiglio comunale straordinario per annullare tutte le delibere di Urbanistica prodotte dalla Amministrazione comunale e sulle quali la Regione Lazio aveva prodotto una serie di pareri tecnici duri ed eloquenti.

Ma andiamo con ordine:

La prima Delibera Urbanistica prodotta dalla amministrazione di Canale Monterano è la n. 43/2011 “Documento di indirizzo dello strumento di pianificazione territoriale ed urbanistica comunale”

Il 3 dicembre 2012 su tale delibera si esprime l’Area Legislativa della Regione Lazio definendola non conforme alla norma statale almeno per ciò che prevede riguardo all’esercizio della Delega paesaggistica per Canale Monterano.

Sempre sulla stessa Delibera anche l’Area Urbanistica e Copianificazione della Regione Lazio, va ricordato, si era espressa ad agosto. Le parole usate dai funzionari regionali in quell’occasione erano state: atto contrastante con la procedura già avviata di Variante Urbanistica  di Canale datata 2000 ed ancora da approvare definitivamente alla Regione. Ovvero la delibera 43 sembrava attivare un nuovo percorso di pianificazione a Canale ignorando però ciò che già era in essere.

La seconda Delibera Urbanistica è la n. 13/2012 “Variante al vigente PRG. Modifica delle discipline edilizie ed urbanistiche al fine di conformarle alle norme del PTPR […]. Il 4 agosto l’area Urbanistica della Regione Lazio la definisce inizialmente viziata nell’applicazione delle più elementari normative regionali e nazionali. Poi il 10 ottobre gli stessi funzionari firmatari del precedente parere negativo tornano sull’atto di Canale precisando che esso è anche privo di valore giuridico, in quanto ciò che in esso è previsto deve necessariamente essere attuato mediante procedura di variante ovvero procedura a doppio stadio adozione e approvazione, percorso non intrapreso dal comune di Canale Monterano. Inoltre per quanto riguarda il principio di adozione del Piano Paesaggistico Regionale al Piano Regolatore di Canale sempre l’Area Urbanistica chiarisce che esso è intempestivo ed illogico in quanto il PTPR è ancora in via di approvazione e quindi le sue norme hanno di fatto natura precaria.

La terza delibera è la n. 37/2012 “ Introduzione della Pratica della Perequazione Urbanistica e del trasferimento delle volumetrie. Graficizzazione del sistema dei paesaggi agrari di cui alla delibera 13/2012. Individuazione delle zona A e B già Area I e II disciplinate dall’art 7 della LR 79/88 […]. Il 4 dicembre la Direzione Ambiente della Regione Lazio scrive al Comune un parere eloquente nel quale la si definisce inidonea a produrre gli effetti per cui è stata prodotta e soprattutto inficiata da grave illegittimità perché modifica i regimi di salvaguardia dentro un Area Protetta.

Il Sindaco di Canale Monterano convoca un consiglio di urgenza, lo scorso 21 dicembre, per revisionare due su tre delibere contestate. Ovvero la Regione chiede la revoca e il comune risponde con una revisione. Inoltre,  durante la seduta del 21 dicembre viene deciso di rinviare la votazione sulla revisione delle delibere in quanto la proposta presentata in Consiglio manca del “deliberato” ovvero manca l’esplicitazione delle intenzioni dell’amministrazione su cui i consiglieri sono chiamati ad esprimersi e votare. La proposta cioè risulterebbe viziata.


Il pericolo che la questione finisca alla Commissione Europea diventa sempre più probabile, nonostante il Ministero dell’Ambiente sia stato chiaro su tale evenienza.

Ma probabilmente l’amministrazione Stefani non si accontenta di Regione e Ministero e vuole collezionare anche il parere di Bruxelles. Poi che farà? Annullerà?

ARTICOLI PRECEDENTI:

14/12/2012 CANALE MONTERANO, IL MINISTERO DELL’AMBIENTE SMENTISCE LA DELIBERA 37/2012.
14/12/2012 CANALE MONTERANO, LA DIREZIONE AMBIENTE DELLA REGIONE METTE FINE ALLA QUESTIONE DELLA FAMOSA DELIBERA 37
05/12/2012 CANALE MONTERANO "VIVA LA RISERVA", DANIELE NATILI TENDE LA MANO AL SINDACO: SALVAGUARDIAMO IL NOSTRO TERRITORIO
03/12/2012 CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE: IL SINDACO TORNA SULLA QUESTIONE "VIVA LA RISERVA"
09/11/2012 CANALE MONTERANO, DIMISSIONI "SPONTANEE" O "SPINTANEE" DEL SEGRETARIO COMUNALE?: IL SINDACO INVITO' IL SEGRETARIO AD "ALLINEARSI"
08/11/2012 CANALE MONTERANO, CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO: PINOCCHIO E IL PAESE DEI BALOCCHI
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  24/10/2012 CANALE MONTERANO, INVIATA A TUTTI I DESTINATARI LA PETIZIONE "VIVA LA RISERVA NATURALE DI CANALE MONTERANO”

  19/10/2012 CANALE MONTERANO, I VERDI TIRANO DRITTO: CHE IL COMUNE ANNULLI SUBITO LA DELIBERA DEL 9 AGOSTO 2012"

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  08/10/2012 CANALE MONTERANO, GIU' LE MANI DALLA RISERVA: I VERDI CHIEDONO L'ANNULLAMENTO IN SEDE DI AUTOTUTELA DELLA DELIBERA CHE LASCEREBBE SFOGO AL PIANO CASA

  25/09/2012 CANALE MONTERANO, L'OSSERVATORE LAZIALE INVITA TUTTI I CITTADINI DEL LAZIO A FIRMARE LA PETIZIONE

21/09/2012 CANALE MONTERANO, INTERPRETAZIONI DEL PIANO CASA E POSSIBILI EFFETTI NEFASTI
19/09/2012 CANALE MONTERANO, NATILI: ECCO IL PERCHE’ LA NOSTRA RISERVA VERREBBE GRAVEMENTE COMPROMESSA
19/09/2012 CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE O PARCO DEL MATTONE?
18/09/2012 CANALE MONTERANO, LO SPETTRO DEL "PIANO CASA" SULLA RISERVA NATURALE


 




CANALE MONTERANO, LA DIREZIONE AMBIENTE DELLA REGIONE METTE FINE ALLA QUESTIONE DELLA FAMOSA DELIBERA 37

 

[ NOTA DEL 4 DICEMBRE 2012 DELLA DIREZIONE REGIONALE AMBIENTE ]

La redazione de L'osservatore laziale risponde alla nota del Sindaco dello scorso 3 dicembre 2012 [ LETTERA DEL SINDACO DI CANALE ANGELO STEFANI INDIRIZZATA A L'OSSERVATORE LAZIALE ]

 

Chiara Rai

Canale Monterano (RM) – La sinergia e l’impegno del gruppo consiliare Verdi alla Regione Lazio il quale con attenzione e perizia ha analizzato la delibera 37/2012 del Comune di Canale Monterano e ne ha individuati i punti critici e le illegittimità, dei gruppi di opposizione Voci di Strada ed Esperienza e Rinnovamento, dei consiglieri di minoranza dell'Università Agraria di Canale "Cives", del contributo di Daniele Natili e del Gruppo spontaneo 9 Agosto, e infine de L’osservatore laziale che si è fatto promotore di una raccolta di oltre 600 firme inviate anche al dipartimento Ambiente della Regione e al Ministero dell’Ambiente, stanno portando grandi contributi che sostanzialmente decretano una vittoria che può essere sintetizzata sotto l’ormai celebre slogan “Viva la Riserva di Canale Monterano”.

Ieri, in tarda serata ci è giunta una importante notizia dal consigliere del gruppo Voci di Strada Stefano Ciferri: La Direzione Ambiente della Regione Lazio con la nota prot. n. 528176 del 4 dicembre scorso mette la parola fine sulla questione della ormai famosa Delibera 37/2012 prodotta dalla amministrazione comunale di Canale Monterano.  “Da questa estate – dice Ciferri –  il gruppo di minoranza di cui faccio parte insieme ad altri soggetti politici locali (l'altro gruppo di minoranza Esperienza e Rinnovamento) e i consiglieri di minoranza dell'Università Agraria di Canale "Cives" stiamo denunciando i pericoli connessi alla applicazione della Delibera 37 la quale di fatto altera il regime di salvaguardia della nostra Riserva Naturale.

Oggi arrivano le parole del dott. Giuseppe Tanzi direttore della Direzione Regionale Ambiente, che sulla questione esprimono un giudizio inequivocabile e lapidario” Si legge: "I toni usati dall'Amministrazione Stefani nella nota del 9 ottobre scorso nei riguardi dei dipendenti della Riserva Monterano sono inadeguati".

Sei pagine precise prodotte dalla Regione, specifica ancora Ciferri –  in cui sono chiariti molti aspetti sostanziali. Il parere tecnico del Direttore della Riserva necessario da acquisire nell'atto in questione al fine di una compiuta ottemperanza sia degli obblighi previsti dalle norme statali e regionali sia a quello stabilito dall'art. 49 del TUEL (Testo Unico degli Enti Locali), come il gruppo Voci di Strada aveva richiesto nella seduta di Consiglio dell'agosto scorso.

La delibera 37/2012 nasce perciò con una grave irregolarità procedurale. Tanzi la definisce "un atto di pianificazione comunale assolutamente inidoneo" ovvero il potere di modificare i regimi di salvaguardia di un area protetta esula dalle competenze comunali. E poi la conclusione che parla da sola:  "L'atto in oggetto (delibera di Canale n. 37) appare inficiato da una radicale illegittimità da cui può farsi conseguire agevolmente l'inesistenza dello stesso sotto il profilo giuridico. Sulla base delle considerazioni che precedono si invita il Comune di Canale Monterano a provvedere ai conseguenti adempimenti in sede di autotutela, astenendosi dall'adozione di qualsiasi atto esecutivo al fine di non coinvolgere i cittadini in un azione amministrativa illegale". Ora al Sindaco chiediamo un atto di responsabilità, conclude il consigliere di opposizione Ciferri.

Nota di risposta della redazione de L'osservatore laziale al Sindaco di Canale Monterano Angelo Stefani in merito alla lettera inviata dal primo cittadino a L'osservatore laziale in data 3 dicembre 2012

 [ LETTERA DEL SINDACO DI CANALE ANGELO STEFANI INDIRIZZATA A L'OSSERVATORE LAZIALE ] pubblicata con articolo del 3 dicembre 2012 [ CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE: IL SINDACO TORNA SULLA QUESTIONE "VIVA LA RISERVA" ]
 

Redazione

Ormai manca soltanto che scriva il Governo, ma già le indicazioni perentorie della Regione dovrebbero essere più che sufficienti per portare la Giunta Stefani alla responsabile decisione di fare un passo indietro e revocare la delibera in autotutela.

La deliberazione di Consiglio Comunale del 9 Agosto 2012 n°37 ha un contenuto che incide direttamente sul regime di salvaguardia e quindi sulla gestione della Riserva. Quindi era necessario, egregio Sindaco Stefani, acquisire anche il parere tecnico del direttore della stessa Riserva.

Non siamo noi a dirlo ma la direzione regionale Ambiente. Il parere, però, non è stato richiesto, come evidenziato numerosissime volte dai consiglieri di opposizione del Comune che Lei amministra. E’ bene ricordare che nella seduta di Consiglio Comunale straordinaria dello scorso 6 novembre, lei stesso, Sindaco, non ha ritenuto di mettere al voto la proposta delle minoranze di revoca della delibera 13 e degli atti conseguenti compresa la delibera 37 e nemmeno, quindi, ha ritenuto di procedere alla relativa discussione.

Lei, egregio Primo Cittadino, ha fatto chiaramente presente che sarebbero in corso “trattative con la Regione che sta rivedendo la delibera ai fini dell’approvazione”. Eppure, la Regione ha scritto una nota il 22 agosto 2012 in merito alla delibera di Consiglio n. 13 del marzo 2012 (ed una successiva nota del 10 ottobre scorso). Tale delibera è stata ritenuta dalla Regione priva di valore giuridico e in “grave contrasto con la normativa urbanistica” ignorando vincoli paesaggistici e “le più elementari normative nazionali e regionali”. Il 4 dicembre  torna a scrivere la direzione regionale Ambiente. A questo punto, le numerose note pervenute da quest’estate ad oggi, dovrebbero essere sufficienti per comprendere che sarebbe necessario fare un passo indietro.

Pertanto, visto che era doveroso (ed è stato anche anticipato nell'articolo del 3 dicembre CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE: IL SINDACO TORNA SULLA QUESTIONE "VIVA LA RISERVA" ) che la redazione de L'osservatore laziale rispondesse alla sua cortese nota del 3 dicembre scorso, ci preme evidenziarle che codesta testata giornalistica non intende entrare nei meriti politici della vicenda, bensì interviene nel momento in cui un Ente sovra comunale evidenzia illegittimità e irregolarità.

Non ci permettiamo di dubitare sul fatto che codesta spettabile Amministrazione  Comunale “ritiene valida e prioritaria ogni iniziativa volta a coinvolgere la società civile per salvaguardare ambiti naturali pregevoli qualora se ne ravvedessero concreti motivi di devastazione”, ma al contempo si contesta l’affermazione che le iniziative intraprese finora abbiano “solo esclusive finalità politiche”. Tanto le dovevamo, per il resto parlano le note e le memorie che finora si sono accumulate al riguardo.

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05/12/2012 CANALE MONTERANO "VIVA LA RISERVA", DANIELE NATILI TENDE LA MANO AL SINDACO: SALVAGUARDIAMO IL NOSTRO TERRITORIO
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CANALE MONTERANO, IL 6 NOVEMBRE CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO SULLE DELIBERE CHE INTERESSANO LA RISERVA

Alberto De Marchis

Canale Monterano (RM) – La battaglia e l'attivismo di molti cittadini di Canale Monterano continua. Si prevedono altri colpi di scena nei prossimi giorni. Il Comune di Canale perde altri pezzi: Va via il Segretario comunale perché  avrebbe trovato lavoro più vicino la propria abitazione. Il 6 novembre alle 18 è stato finalmente indetto un Consiglio comunale straordinario. Ai punti dell’ordine del giorno c’è, tra l’altro:
– Delibera di consiglio comunale N° 43 del 3 agosto 2011:revoca in autotutela
– Delibera di consiglio comunale N°13 del 26 marzo 2012 e atti conseguenti: revoca in ottemperanza alla nota della Regione Lazio del 22- 08-2012
– Completamento iter di acquisizione dell’obbligatorio parere ai sensi della L.R. 1/86 in materia di usi civici per addivenire all’approvazione della variante generale al Prg di Canale Monterano.  

A seguito degli incontri organizzati dal Gruppo spontaneo 9 Agosto, i due gruppi consiliari di minoranza "Esperienza e Rinnovamento" e "Voci di Strada", in ottobre, hanno presentato una richiesta di consiglio straordinario, con il seguente ordine del giorno:

1) Ottemperanza alla lettera della Regione Lazio, Area Urbanistica e Copianificazione, del 22 agosto, con la quale si invitava il Comune a revocare la delibera 13 del 26 marzo, che è presupposto della delibera 37 del 9 agosto sulla riserva naturale. Per ottemperanza si intende, pertanto, revoca della delibera 13 e degli atti conseguenti, compresa la delibera 37;

2) Ottemperanza all'invito, contenuto nella medesima comunicazione regionale, a completare l'iter di approvazione di una variante al PRG che giace in regione dal 2000, per mancata acquisizione del parere dell'Assessorato regionale all'Agricoltura in materia di usi civici. In pratica, il Comune deve preparare una relazione tecnica circa le terre di uso civico coinvolte dalla pianificazione contenuta nella variante; fino ad oggi l'Assessorato ha ritenuto insufficiente la documentazione inviata in questi anni dal Comune ed è in attesa di tale, complicata relazione tecnica per poter emettere il necessario parere.

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