Nemi, morte Ximena Garcia: depositati gli esami autoptici. Salma dissequestrata presto i funerali

NEMI (RM) – Morte per annegamento risalente all’epoca della scomparsa. Questo il responso degli esami autoptici effettuati sul corpo di Ximena Garcia, la transessuale trovata morta al lago di Nemi lo scorso 11 marzo, depositata alla Procura di Velletri dai medici legali di Tor Vergata. E dalle analisi è emerso un elevato tasso di alcool nel sangue, mentre sono risultati negativi gli esami tossicologici. Inoltre sul corpo non sono state rilevate lesioni o lividi che possano far pensare ad una colluttazione.

Il cadavere è rimasto in acqua per quasi 50 giorni – dal periodo del decesso fino al ritrovamento dell’11 marzo – e ora il sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Velletri, Giuseppe Travaglini, che ha affidato le indagini sul caso ai carabinieri di Velletri, dovrà capire se si è trattato di un suicidio o se Ximena Garcia è stata annegata.

Il video servizio trasmesso durante la puntata di Officina Stampa del 22/03/2018

Le immagini delle telecamere presenti al lago di Nemi

Nemi, morte Ximena: colpo di scena. Esce fuori la telecamera

Probabilmente si passeranno al vaglio anche le immagini acquisite dalle telecamere presenti sul lungolago, anche se potranno fornire un quadro temporale della scena del crimine a partire dai primi di marzo, mentre la morte di Ximena è da collocarsi, come confermato dagli esami autoptici, a gennaio. La data della scomparsa è il 22 gennaio 2018, la sera stessa in cui Ximena non ha fatto rientro a casa il marito ha avvertito i carabinieri formalizzando la sparizione della moglie il giorno successivo. La Procura di Velletri intanto ha disposto il dissequestro della salma, a breve si terranno quindi i funerali di Ximena.




Nemi, morte Ximena: colpo di scena. Esce fuori la telecamera

NEMI (RM) – Sono passati molti giorni di attesa. C’è chi pensava che la storia di Ximena fosse finito nel dimenticatoio. Eppure, quando tutti pensavano che nessuna telecamera fosse presente al lago di Nemi è arrivata una speranza. C’è una telecamera attiva sulla strada che costeggia il lago di Nemi e che potrebbe essere la svolta per la risoluzione del giallo di Ximena Garcia, la transessuale argentina trovata morta nel lago l’11 marzo dopo essere scomparsa dalla sua casa a Lanuvio, il 22 gennaio.

La videocamera è di un’abitazione privata e punta su via Diana

l’unico percorso che porta fino al punto dove è stato ritrovato il corpo. È di fatto l’unica telecamera attiva nelle vicinanze perché le altre due che si trovano poco distanti guardano all’interno. E una di queste non funziona. Gli inquirenti hanno acquisito le immagini e i Ris le hanno riconsegnate dopo averle riversate su un supporto mobile. Nei prossimi giorni i carabinieri della compagnia di Velletri, incaricati delle indagini, dovranno visionarle per vedere chi può essere passato sul lungolago nei giorni che precedono il ritrovamento. Le immagini di videosorveglianza si riferiscono ad almeno dieci giorni prima il ritrovamento del corpo nella zona conosciuta come ”l’ex Fiocina”, una parte molto isolata dove ci si arriva soltanto se si conosce bene il territorio.

Il cadavere della transessuale era in acqua in avanzato stato di decomposizione e aveva indosso i vestiti. Non è stato trovato nessun segno di violenza, nessuna ecchimosi o graffio. La vittima aveva con lei anche il cellulare. Gli inquirenti non hanno trovato nulla di rilevante, solo selfie e fotografie di una ragazza che amava borse e scarpe e gli piaceva divertirsi e uscire con gli amici.

Gli interrogativi

Adesso gli inquirenti dovranno cercare di capire come c’è finita Ximena in quel lago. Se c’è arrivata viva o è stata portata da qualcuno quando era già cadavere. Queste Nel frattempo si attendono in questi giorni gli esiti degli esami tossicologici e istologici effettuati all’Istituto di Medicina legale di Tor Vergata. I prelievi autoptici sono stati effettuati dai professori Giovanni Arcudi e Luca Marella. Nel frattempo sono state ascoltate le amiche e i familiari di Ximena e ne è emerso un profilo di una giovane di bell’aspetto che amava divertirsi con gli amici, era molto attaccata alla sua famiglia di origine e forse si sentiva un po’ privata della sua libertà. Giudicata.

Adesso, se gli esami autoptici dovessero accertare che la morte di Ximena Garcia è avvenuta nei dieci giorni predenti il ritrovamento del cadavere allora le immagini della telecamera potranno svelare cosa è realmente accaduto

LA RICOSTRUZIONE [PUNTATA DI OFFICINA STAMPA DEL 22/03/2018]




Ximena Garcia, ecco il punto esatto del ritrovamento del cadavere sul lago di Nemi. I prelievi autoptici: “Stato di putrefazione avanzata”

NEMI (RM) – “In stato di putrefazione avanzata” così è stato definito il corpo di Ximena Garcia, la transessuale argentina di 22 anni scomparsa lo scorso 22 gennaio da Lanuvio e trovata morta sabato scorso nel lago di Nemi.

I prelievi autoptici sono stati effettuati ieri dall’Istituto di Medicina legale di Tor Vergata da medici legali tra i più affermati d’Italia: il Professor Giovanni Arcudi e il professor Luca Marella. I prelievi serviranno per effettuare gli esami istologico e tossicologico che, oltre alle indagini che stanno portando avanti i carabinieri del Nucleo investigativo di Frascati, la stazione dei carabinieri di Lanuvio e la compagnia dei Carabinieri di Velletri potranno rispondere principalmente a due quesiti che non sono ancora noti: se Ximena avesse assunto stupefacenti e in che misura e lo stato degli organi per capire se qualche agente esterno abbia provocato la morte.

A seguito dei prelievi dei medici legali emerge però un dato certo: non è stato possibile verificare se sul corpo ci siano lividi o abrasioni o segni di violenza perché il cadavere è in avanzato stato di putrefazione. 

Soltanto dunque gli esami istologico e tossicologico sapranno dare indicazioni certe. Intanto è importante chiarire che il luogo dove è stata trovata Ximena è vicino ad una sorta di piazzola di sosta, poco dopo il centro canoa comunale, dove attraverso un ripido viottolo in pendenza si arriva in acqua dove c’è un albero. Proprio in quel punto è stata ritrovata Garcia. lì, ci sono diversi preservativi e una mascherina che con tutta probabilità è stata utilizzata dagli uomini della scientifica.

A un chilometro di distanza invece c’è l’albero dove i giornalisti di Chi l’ha Visto? hanno ritrovato la cinta appesa ad una protuberanza che si trova molto in alto, impossibile da raggiungere senza arrampicarsi. Da indiscrezioni gli inquirenti non hanno la certezza che si tratti della cinta di Ximena e comunque non può ritenersi in alcun modo l’arma del presunto delitto. Ulteriori aggiornamenti arriveranno nelle prossime ore.