Yemen, USA/GB colpito missile da crociera Houthi. Cresce la tensione con l’Iran

Gli Usa hanno colpito la notte scorsa un missile da crociera che i ribelli Houthi si preparavano a lanciare contro navi nel Mar Rosso: lo rende noto il Comando centrale (Centcom) in un post su X.  “Il 4 febbraio, intorno alle 4 del mattino (ora di Sanaa, erano le 2:00 in Italia, ndr), le forze del Comando centrale degli Stati Uniti hanno condotto un attacco per legittima difesa contro un missile da crociera antinave Houthi pronto a essere lanciato contro le navi nel Mar Rosso – si legge nel messaggio -.

Le forze statunitensi hanno identificato il missile da crociera nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi e hanno stabilito che rappresentava una minaccia imminente per le navi della Marina americana e le navi mercantili nella regione”. L’azione, conclude la nota, “proteggerà la libertà di navigazione e renderà le acque internazionali più sicure per le navi della marina americana e le navi mercantili”.  In precedenza Centcom aveva riferito, sempre su X, di avere colpito sei missili antinave lanciati dai ribelli Houthi al largo dello Yemen.

L’Iran avverte, ‘gli attacchi Usa-Gb nello Yemen aumentano il caos nella regione’

 Il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran Nasser Kanani ha condannato gli attacchi aerei della coalizione guidata dagli Stati Uniti contro obiettivi degli Houthi sostenuti dall’Iran nello Yemen, in risposta ai recenti attacchi della milizia contro le navi nel Mar Rosso. “Le mosse militari degli Stati Uniti e del Regno Unito alimentano il caos, l’insicurezza e l’instabilità nella regione”, ha sottolineato. 

“Gli attacchi aerei degli Usa e del Regno Unito rappresentano una ripetuta violazione della sovranità e dell’integrità territoriale dello Yemen e sono contro il diritto internazionale – ha affermato Kanani, sottolineando – La continuazione di tali mosse arbitrarie è un chiaro avventurismo e una minaccia per la pace e la sicurezza internazionale”, ha affermato. “La misura di questi paesi si basa sulla loro politica sbagliata che prevede l’uso del militarismo per raggiungere i loro obiettivi illegittimi nella regione, ed è in contraddizione con le loro ripetute affermazioni di essere preoccupati per l’espansione della guerra a Gaza”, ha aggiunto, citato dall’Irna. 




YEMEN: TRE ATTENTATI KAMIKAZE IN MOSCHEE, 137 MORTI

di Maurizio Costa

Sana'a
– Tre attentati terroristici kamikaze hanno colpito alcune moschee in Yemen. Il primo attacco è avvenuto a Sana'a, capitale del paese, uno nella moschea Badr e l'altro in quella di Al-Hashahush.

Gli attentati a Sana'a – I kamikaze hanno colpito due moschee della capitale durante il giorno di preghiera. Nella prima moschea, quella di Badr, un attentatore si sarebbe mischiato tra coloro che erano entrati nella struttura per pregare. Dopo poco, il kamikaze si è fatto esplodere all'interno della moschea. Subito dopo, un altro attentatore, mentre tutti sfuggivano dall'interno della moschea di Badr, si è fatto esplodere davanti all'entrata del luogo di culto. Quasi contemporaneamente, sempre a Sana'a, un altro kamikaze si è fatto esplodere nella moschea di Al-Hashahush, nel nord della città.

Le vittime accertate sono 137, ma aumentano minuto dopo minuto. I feriti sarebbero 345. Nell'attacco sarebbe morto anche l'imam della moschea di Badr, Al Murtada bin Zayd al Muhatwari.

Gli attacchi a Saada – Anche nella città che si trova a nord del paese due attentatori si sono fatti esplodere, causando la morte di almeno 15 persone. Uno dei due kamikaze non avrebbe causato vittime, visto che è stato subito identificato e bloccato dalla folla.

L'Isis – L'autoproclamato califfato islamico avrebbe rivendicato l'attentato su Twitter, ma le fonti ancora non sono certe. L'Isis, comunque, ha sempre combattuto la minoranza islamica sciita, che trova rappresentanza negli houthi, che da qualche mese governano lo Yemen dopo aver scalzato il presidente Abd Rabbo Mansour Hadi, rifugiatosi nel sud del paese.

Ci potrebbe anche essere la mano di Al-Qaida, che trova in Yemen una forte roccaforte per i suoi miliziani. Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha condannato fermamente l'attentato: "Tutte le parti devono rispettare gli impegni presi per risolvere le divergenze con mezzi pacifici e dovrebbero impegnarsi in buona fede nei negoziati facilitati dalle Nazioni Unite al fine di raggiungere un accordo".

Se l'Isis avesse raggiunto anche lo Yemen si tratterebbe di una inesorabile avanzata, che, dopo l'attentato a Tunisi, fa sempre più paura al mondo islamico e anche occidentale.