ZAGAROLO: L’ASCENSORE “FANTASMA” A BORGO SAN MARTINO – CONTINUA LO SPRECO DI DENARO E IL DISSERVIZIO PER GLI UTENTI

 

[ CLICCARE QUI PER ASCOLTARE LA TELEFONATA ALLA DITTA DI MANUTENZIONE DELL'ASCENSORE A BORGO SAN MARTINO ]

 

di Cinzia Marchegiani

Zagarolo (RM) – Continua l’inchiesta de l’Osservatore d’Italia, redazione Lazio sulle opere fantasma che sono disseminate in tutt’Italia che fagocitano denaro pubblico in costruzioni mai aperte al pubblico, che con la sola presenza diventano una beffa per l’utente che nonostante veda la presenza dell’opera, non può utilizzare il servizio. Insomma sembra una patologia grave da curare e forse in questo periodo storico di acclarata crisi economica, la malagestione dei beni collettivi non è più accettabile e giustificabile…

L’ascensore a Borgo San Martino a Zagarolo in provincia di Roma sembra non essere mai stato in funzione, già dal 2011 era stato fatto presente questao disservizio..

 

IL FATTO

Esiste un ascensore a Zagarolo e precisamente presso Borgo San Martino, che collega un parcheggio ampio e facilmente accessibile al Centro Prelievi e Centro Socio Sanitario Distretto Palestina Zagarolo, che permetterebbe agli utenti, soprattutto con difficoltà deambulatorie, di salire al piano di sopra con facilità e direttamente, invece di percorrere un tragitto impervio. Infatti per accedere al servizio analisi e/o Centro Distretto Sanitario esiste una salita non proprio confortante per persone che hanno difficoltà sia a camminare e altrettanto se munite di carrozzine. E’ vero che esiste piazzale davanti al distretto, ma non è accessibile alle macchine, mentre quello al centro prelievi ha poca capienza. Così se qualcuno deve portare un anziano, arriva direttamente con la macchina davanti all'entrata dei servizi sanitari e poi è costretto a lasciarlo solo. L’ironia della sorte vuole che spesso, l'utente deve rifare il giro del paese e ritornare a posteggiare la propria auto al parcheggio sottostante a quei servizi sanitari, poiché al centro si ha molta difficoltà a reperire un posto libero.
L’ascensore al livello del parcheggio, ancora ad oggi è serrato da un cancello di ferro e un bel lucchetto. Al piano di sopra l’ascensore appare nuovo esternamente, ma dentro versa in condizioni di totale abbandono con i fili strappati, e la placchetta esterna completamente rotta e deteriorata.

 

L’INCHIESTA DEL GIORNALE

Uno spreco e mancato servizio del genere non passa certo inosservato, così il nostro giornale si è attivato cercando un contatto telefonico della ditta che dovrebbe gestire la manutenzione. Sull’ascensore è evidente, anche se il tempo ha deteriorato il colore, la placchetta della KONE, dove è ben visibile ancora il numero dell’impianto e il numero verde per le emergenze. Noi abbiamo telefonato al servizio assistenza, fornendo il numero dell’impianto richiesto dall’operatrice, che tramite un controllo interno ci ha confermato che corrisponde a quello situato a borgo San Martino. Abbiamo cercato di capire come mai non hanno gestito la manutenzione e l’eventuale danno, ma l’operatrice spiegherà che non sono loro a dover provvedere a tale disservizio, poiché nel lontano 2012, è stata fatta una verifica della Asl di appartenenza e la stessa ha comunicato, tramite un verbale, al Comune le prescrizioni dei lavori da effettuare affinché si potesse portare a norma l’impianto e successivamente rivalutare la situazione per rilasciare l’autorizzazione. Come dice l’operatrice, evidentemente non hanno provveduto a tale compito. La telefonata continuerà spiegando che non è l’assistenza dell’ascensore a dover provvedere alle direttive impartite dalla Asl, ma esclusivamente il Comune di Zagarolo.

Così giace da anni un ascensore, che attualmente non sappiamo quanto è costato, che ogni giorno con la sola presenza, sia al parcheggio che nel piazzale del Centro Prelievi di Zagarolo, rappresenta la solita gestione allegra di questo bel paese Italia, che intrappola il denaro del contribuente in opere fantasma, con la beffa che non potrà essere utilizzata.

Questo è il cancro dell’Italia e di tanti comuni che gestiscono soldi dei cittadini incapaci di ottimizzare le risorse, danneggiando le entrate che dovrebbero servire per dare servizio al cittadino e che ora con tanta parsimonia vengono elargite… forse dovute alla verifica di questi sprechi di allegre gestioni che seminano le solite cattedrali nel deserto, belle e inaccessibili. Anzi, dovrebbe essere una regola, non si dovrebbero finanziare progetti sociali e pubblici, se i Comuni non dimostrano la propria capacità di concretizzarle nel tempo.