ZAGAROLO VALLEMARTELLA: BONIFICATA DISCARICA DI AMIANTO DOPO TRE ANNI DALLA SEGNALAZIONE….E PURE MALE!


L’intervento di bonifica è stato fatto in maniera approssimativa, ancora ci sono dei pezzi di amianto, e tuttora la zona non è limitata da alcun nastro e cartello di avviso, la vernice data a spray rossa potrebbe trarre in inganno, lì ci passano i bambini, eppure basterebbe davvero poco far bene il proprio lavoro!” L'assessore Vernini rimandato a settembre!

di Cinzia Marchegiani

Vallemartella/Zagarolo (RM) – No..purtroppo non è uno scherzo! Avevamo dato in anticipo la bella notizia della bonifica dell’amianto che interessava una zona critica, situata a diretto contatto con l’impianto di erogazione del gas e vicino l’impianto che fornisce acqua alla zona, Pozzo Pizzuto. Le istituzioni per tre anni hanno ignorato la segnalazione di un cittadino e solo dopo la campagna di sensibilizzazione del Comitato Difesa del Territorio Colli Prenestini e Castelli Romani partita a Novembre 2014 dal titolo suggestivo “Un Amianto è per sempre” e gli opportuni tabella sul caso, l’Assessore all’ambiente di Zagarolo ha attivato la procedura per l’immediato controllo e bonifica della zona interessata. Prontamente l’Osservatore d’Italia, redazione Lazio aveva informato anche il cittadino che aveva segnalato questa circostanza nel lontano 2011 e ora nel 2014 e aveva giustamente gioito:"Finalmente, ci son voluti tre anni, comunque nessuno guarda questo posto che  è un sito sensibile per la presenza di questi due distretti attivi."  Ma la soddisfazione dura ben poco, il giornale viene ricontattato con una email, dove tra l’incredulità e l’amarezza, l’interessato della missiva ci chiedeva di cambiare il titolo con “ZAGAROLO VALLEMARTELLA: L’AMIANTO VIENE TOLTO MALE DOPO TRE ANNI DALLA SEGNALAZIONE DI UN CITTADINO”.
Inizialmente credevamo ad un refuso, ma poi la lettera spiegava il motivo: “hanno atteso tre anni, hanno chiamato una ditta, e hanno fatto un’opera indecente. Subito dopo l’intervento sono andato a verificare di persona, queste le foto, potete giudicare voi. Sull’area bonificata dal liquido rosso, ci sono ancora pezzi di amianto e anche nelle vicinanze che oltretutto non sono trattare  dall’additivo. Questo paese è gestito alla Fantozzi, credetemi io non ho più parole!”
Contattiamo il referente che ci ha inviato le foto, ci spiega che non solo l’intervento di bonifica è stato fatto in maniera approssimativa, ma tuttora la zona non è limitata da alcun nastro e cartello di avviso, la vernice data a spray potrebbe trarre in inganno, lì ci passano i bambini, eppure basterebbe davvero poco far bene il proprio lavoro!”

Insomma un intervento gestito in modo maldestro senza preoccuparsi di informare la comunità con i dispositivi idonei della bonifica realizzata. I lavori  che sono stati attivati dovevano essere coordinati tra loro per risanare l’ambiente e il territorio ora lasciano solo grande amarezza e una domanda più che lecita:"la zona non è stata recintata con un nastro, e non è stato messo un avviso per informare il cittadino della bonifica effettuata, e neanche l’avviso di non avvicinarsi, se questo è l’iter attuato, come sono state bonificate recentemente le altre aree vittime di discariche abusive di amianto? Se questa è la fotografia oggettiva a Zagarolo c’è un Assessore all'Ambiente che deve chiarire molte cose.




ZAGAROLO VALLEMARTELLA: L’AMIANTO VIENE TOLTO DOPO TRE ANNI DALLA SEGNALAZIONE DI UN CITTADINO

di Cinzia Marchegiani

Zagarolo (RM) – Grazie all’iniziativa nata dal Comitato Difesa del Territorio Colli Prenestini e Castelli Romani partita a Novembre 2014 dal titolo suggestivo “Un Amianto è per sempre”, in cui si invitata i cittadini a segnalare abusi e conferimenti avvenuti nei propri territori di appartenenza era emerso un conferimento illecito a Vallemartella. Ma la storia è ancora più pesante e grave poiché lo stesso cittadino che ha contattato prontamente la stessa associazione inviando le foto dell’amianto, aveva segnalato lo stesso conferimento di amianto il 5 novembre 2011 allo stesso Comune di Zagarolo. La notizia ha viaggiato immediatamente sul giornale dove oltre alle foto attuali erano state mostrate quelle degli anni precedenti. L’associazione denunciava il fatto:”Quell’amianto che il Comitato oggi ha segnalato alle autorità competenti, giace indisturbato in Via Giusti dal lontano 2011. Stiamo parlando di tre anni. Tre anni trascorsi senza che venisse rimosso e l’area bonificata. Tre anni di non risposte. Tre anni di degrado. Tre anni di deterioramento sotto gli agenti atmosferici. Tre anni di polveri nell’aria. Tre anni che chi sa, finge di non sapere. Esattamente il 5 novembre 2011, la presenza di quello stesso amianto, nella stessa via Giusti, nello stesso angolo prossimo alla cabina del gas, era stata già segnalata al Comune di Zagarolo ed all’allora comandante dei Vigili Urbani.”

Questa è la email che l’Osservatore d’Italia Redazione Lazio ha poi ricevuto dallo stesso autore della segnalazione del 5 novembre 2011: ”Vorrei segnalare la presenza di eternit (pericolosissimo materiale cancerogeno!) in località Valle Martella, Via Giuseppe Giusti, all'angolo con l'impianto di erogazione del gas e poco distante dal Pozzo Pizzuto, che fornisce acqua potabile alla zona. Avevo già segnalato verbalmente tale materiale ai Vigili ed al Sindaco, ma non c'è stata nessuna risposta. Dal momento che 'verba volant, scripta manent' , eccomi ad inviare una email a codesto Comune…. Ovviamente vi invio anche le foto. C'è inoltre da segnalare la presenza di vari cumuli di immondizia lungo Via di Colle Mozzo, nonchè la presenza di eternit nascosto sotto l'erba cresciuta…. Spero che questo ennesimo appello non rimanga inascoltato."

Proprio oggi, l’assessore all’ambiente di Zagarolo, ha pubblicato sulla sua pagina privata di FB la rimozione del rifiuto pericoloso. Ci si chiede se un amministrazione si deve sollecitare ai propri compiti tramite lo strillo sul giornale, uno scandalo pesante se si pensa che in quel posto c’è l’impianto di erogazione del gas e vicino Pozzo Rizzuto, l’impianto che fornisce acqua alla zona. L’amianto rimasto indisturbato almeno da tre anni e alle intemperie del sole, vento e acqua ha contaminato la zona limitrofa…ma la cosa più grave è che l’amministrazione prima verbalmente e poi con una missiva era stato preventivamente informato. Ricordiamo che le malattie collegate all’amianto costituiscono uno dei più concreti pericoli per la salute non solo dei lavoratori che ne sono venuti a contatto, ma per l’intera popolazione in funzione di un rischio generalizzato collegato alla possibile inalazione di fibre di amianto in occasione di lavori di ristrutturazione di immobili, di contatti con fibre di amianto friabili etc..Solo con il passare del tempo le più approfondite conoscenze scientifiche hanno permesso di inquadrare nella sua gravità il rischio dell'amianto, quale fattore scatenante di gravi malattie che si manifesteranno in questi anni a causa del lungo tempo di latenza prima dell’insorgere della malattia (anche più di 40 anni) e che costituisce uno dei più grossi problemi sociali a cui si tenterà di dare delle risposte, con più pubblicazioni, sotto il profilo dei criteri di individuazione della responsabilità, della decorrenza del termine di prescrizione,del nesso causale e dei criteri risarcitori.

RISCHI LEGATI ALL’AMIANTO
L'esposizione a fibre di amianto è associata a malattie dell'apparato respiratorio (asbestosi, carcinoma polmonare) e delle membrane sierose, principalmente la pleura (mesoteliomi). Esse insorgono dopo molti anni dall'esposizione: da 10 – 15 per l'asbestosi ad anche 20 – 40 per il carcinoma polmonare ed il mesotelioma, tumore che origina dal mesotelio, lo strato di cellule che riveste le cavità sierose del corpo , quali la pleura, il peritoneo, il pericardio, la cavità vaginale e dei testicoli. Le statistiche indicano che il mesotelioma pleurico è dovuto a esposizioni di fibre di amian to disperse nell’aria nel 50% dei casi. L'asbestosi è una patologia cronica, ed è quella che per prima è stata correlata all'inalazione di amianto e consiste in una fibrosi con ispessimento ed indurimento del tessuto polmonare con conseguente difficile scambio di ossigeno tra aria inspirata e sangue; si manifesta per esposizioni medio-alte ed è, quindi, tipicamente una malattia professionale che, attualmente, è sempre più rara. Il carcinoma polmonare si verifica anche per esposizioni a basse dosi.

Caro cittadino, la sua domanda era retorica, la sua ennesima segnalazione è rimasta inascoltata purtroppo, e ora ci si chiede se le istituzioni devono essere sollecitate espressamente dai comitati dei territori e dai titoli dei giornali….che hanno tutt’oggi mostrato questo stato dell’arte tutto italiano