ZAGAROLO, USURA CONDOTTE IDRICHE: RIENTRATA L'EMERGENZA ACQUA

Redazione

Zagarolo (RM() – Mercoledì 2 Dicembre il borgo e i colli a ridosso del centro storico di Zagarolo sono stati oggetto di “abbassamenti di pressione e/o mancanze di acqua”; questo è quanto ha precisato ACEA alle 12.47 in una giornata convulsa dove le prime segnalazioni di criticità sono giunte in Comune già alle 9.30.

Il Comune di Zagarolo, in collaborazione con ACEA, in poche ore è riuscita a far arrivare alle 15.30 tre autobotti in stazionamento in Piazza Santa Maria, Piazza Indipendenza e Viale Ungheria. Se ne aggiungevano due nel pomeriggio inoltrato che hanno stazionato a ridosso di Colle Barco e Borgo San Martino. Un totale di 50mila litri di acqua.

“Il primo pensiero è andato alle scuole – spiega il sindaco di Zagarolo, Lorenzo Piazzai. – Grazie alla collaborazione di Bio Ristoro, la società che gestisce la mensa scolastica, siamo riusciti a servire due secondi piatti ma gran parte dei minori sono stati riportati a casa dalle loro famiglie. I lavori di ripristino del guasto sono andati avanti fino a tarda sera. Intorno alle 19.40 abbiamo finalmente fatto ripartire il flusso idrico: la zona di Colle Barco è stata raggiunta dall’acqua dopo circa tre ore. È stata una giornata dura e faticosa e ci scusiamo per i disagi che sono stati provocati. Desidero ringraziare il Segretario comunale, il Presidente Consiglio comunale, gli Assessori, i Consiglieri, il Presidente dell'Istituzione Palazzo Rospigliosi, i dirigenti comunali, i tecnici comunali, i dipendenti comunali, gli Istituti scolastici, le Forze Armate, la Polizia Locale, i volontari GABI della Protezione Civile per la profonda collaborazione e la solerzia con la quale hanno affrontato l’emergenza”. Il guasto si è palesato in una delle condutture più importanti di Zagarolo, nel cuore della città.

La causa è stata l'usura delle condotte idrauliche. La riparazione si è conclusa dopo varie ore di indagine con la verifica dei serbatoi della zona e le rilevazioni sulle portate d'acqua. La definitiva soluzione si è avuta con l'innesto di un raccordo a chiusura della falla creatasi sulla tubazione.Il grado di collaborazione con ACEA è stato efficiente. Nello stesso tempo si è potuto toccare con mano le criticità della rete idrica e della gestione della stessa. “Durante la notte il flusso idrico è tornato a regime sull'intero territorio interessato – conclude l’assessore ai lavori pubblici, Marco Bonini. – Tengo a precisare per una corretta informazione che quanto accaduto non ha alcun collegamento con i lavori in corso della fibra ottica. Mi associo ai ringraziamenti del sindaco per lo splendido lavoro effettuato da tutti”.




ZAGAROLO, FIBRA OTTICA: DOPO L'ARTICOLO DE L'OSSERVATORE D'ITALIA IL COMUNE DIFFIDA LA DITTA

Redazione

Valle Martella / Zagarolo (RM) – In relazione a quanto apparso sulla redazione web del Lazio del quotidiano L'Osservatore d'Italia Sabato 21 Novembre in un articolo a firma di Cinzia Marchegiani dal titolo “Zagarolo, lavori per fibra ottica: arriva la denuncia del consigliere comunale Luciani”, l’assessore ai lavori pubblici di Zagarolo, Marco Bonini, desidera precisare quanto segue: “I lavori in corso riguardanti la fibra ottica sono stati autorizzati a favore di Telecom che esegue le opere per mezzo di una ditta affidataria dell'appalto "Delta Impianti srl". Spetta ai materiali esecutori degli interventi garantire l'onere della sicurezza con il cantiere in corso, nonché il rispetto delle normative in materia di viabilità adottando le dovute misure tra cui un’adeguata segnaletica stradale. Gli uffici comunali, venuti a conoscenza della criticità nella tarda serata di Venerdì relativa al tratto stradale di Via Fontanile delle Zinne località Valle Martella, hanno provveduto nella mattinata di Sabato
ad effettuare mediante il Corpo di Polizia Municipale un sopralluogo sul posto diffidando la ditta a ripristinare immediatamente le dovute condizioni di sicurezza stradale. Sarà cura dell'Ufficio Tecnico verificare le condizioni di inadempimento rispetto agli obblighi derivanti dall'autorizzazione al fine di emettere, qualora ne ricorrano i presupposti, adeguata sanzione amministrativa. Il progetto della fibra ottica a Valle Martella ha una portata straordinaria: ci consegnerà, infatti, un'infrastruttura innovativa in grado di aprirci ad un concetto moderno di città digitale sempre più vicina alle esigenze dei cittadini.Scusandoci con i cittadini per i disagi dovuti ai lavori in corso, invitiamo a segnalarci situazioni di pericolosità stradale riscontrate sul territorio”.




ZAGAROLO, LAVORI PER FIBRA OTTICA: ARRIVA LA DENUNCIA DEL CONSIGLIERE COMUNALE LUCIANI

di Cinzia Marchegiani

Valle Martella/Zagarolo (RM) – Mancanza di segnaletica durante i lavori per passare i cavi di fibra ottica Adsl a Valle Martella , frazione di Zagarolo. Uno scavo lungo e profondo al margine di una strada vicino alla curva e in discesa.
Questa è la denuncia che arriva dal consigliere Giovanni Luciani. Tuona il Consigliere di minoranza Giovanni Luciani eletto con la lista “Valle Martella Tricolore” che dimostra con un video il modus operandi della ditta che sta attuando la messa in opera dei lavori. Il Consigliere Luciani è sgomento e spiega che in quella buca senza alcuna segnalazione e protezione qualsiasi persona potrebbe farsi male, soprattutto se si pensa ai ragazzi che usano il motorino per spostarsi.

Per visualizzare il video denuncia del Consigliere comunale ecco il link https://www.facebook.com/gluciani3/videos/10206785753714470/

Comune e assessori latitanti? Il Consigliere Luciani denuncia l'assenza anche di chi è preposto ai controlli

Nel video Luciani fa nomi e cognomi anche degli assessori che proprio su quella via devono passare per andare a casa: “Dove stanno tutti questi signori che a Valle Martella governano bene? Dov’è Enrico Saracini, e poi il vice sindaco che abita alla terza lottizzazione, la consigliera Valentina Casti e l’assessoressa Buiarelli che percorrono questa strada per andare a casa? Qui noi abbiamo sempre chiesto maggiore impegno da parte dell’amministrazione comunale nel vigilare l’esecuzione dei lavori in sicurezza. Se questa notte un ragazzo dovsse percorrere questo tratto con un motorino si potrebbe fare male con i bastoni di plastica rigida. Perché l’assessore Bonini che non vigila assieme al’ufficio tecnico, Piazzai deve andare a casa?” 

Quello scavo in effetti senza alcuna segnalazione è davvero pericoloso, si attendono ora le risposte dei preposti al controllo, visto che lo stesso Luciani aveva chiesto maggiore impegno nel vigilare l'esecuzione dei lavori.




ZAGAROLO, TRAGEDIA ILARIA RASCHIATORE: LA SCUOLA DELLA VERGOGNA


LEGGI ANCHE: ZAGAROLO, APPALTO LETALE: PARTE L'INCHIESTA DE L'OSSERVATORE D'ITALIA

 

di Cinzia Marchegiani
Zagarolo (RM)
– A Zagarolo la scuola che doveva essere eretta in ricordo della piccola Ilaria Raschiatore non porterà più il suo nome. La morte di Ilaria Raschiatore di appena 4 anni, avvenuta per responsabilità riconducibili a incuria e mancato controllo della sicurezza di un cancello all’interno alla scuola Colle dei Frati di Zagarolo, non sarà il monito di una immensa disgrazia abbattutasi sulla comunità di Zagarolo nel lontano 2004.

L'inchiesta de L'Osservatore d'Italia. Il nostro quotidiano già all’inizio dello scorso anno, era il 7 febbraio 2014, aveva puntato i riflettori su questa costruzione ormai diventata per tutti "l’edificio fantasma”. Iniziava così il resoconto di questo intricato progetto: ”Sembra tutto fermo come il giorno della posa della prima pietra! Giacciono su un terreno isolato due blocchetti, a ricordo del lontano ottobre 2012, che simboleggiano l’edificio scolastico intitolato a Ilaria Raschiatore che doveva sorgere a Colle Palazzola. Un iter frammentato legato a diverse vicissitudini rocambolesche, la costruzione della nuova scuola sta ancora attendendo la lieta novella.”

La scuola della vergogna. La scuola della vergogna trascina con se non solo questa disfatta, ma anche una tormentata e dibattuta incapacità delle amministrazioni comunali succedutesi, Daniele Leodori prima e Giovanni Paniccia poi, di non essere riuscite a gestire un appalto milionario di ben 4.6 milioni di euro finanziati dalla Regione Lazio nel 2007 che doveva far risorgere da un dramma inaccettabile, un nuovo edificio scolastico che potesse riscattare il ricordo della piccola Ilaria Raschiatore e dare finalmente la possibilità ai bambini di poter vivere in sicurezza le ore dell’infanzia e dell’istruzione in ambienti tecnologici, sicuri e spensierati.

Una storia piena di grandi ombre. I genitori di Ilaria, Liliana e Corrado hanno seguito passo passo l’evoluzione di questa bruttissima pagina che ha segnato prima e dopo la disgrazia la comunità di Zagarolo. Le pieghe e i risvolti orribili hanno ammantato spesso di mistero e dicerie senza che le istituzioni si siano fatte mai carico di essere trasparenti con Liliana e Corrado che dovevano essere coinvolti sin da subito sui progressi dell’avanzamento dei lavori.

L’aggiornamento sulla petizione dei genitori: “Il finanziamento per la scuola in pericolo. E non vogliamo più che porti il nome di nostra figlia”. I genitori di Ilaria avevano lanciato la petizione nel luglio 2014 su Change.org, con cui chiedevano al premier Matteo Renzi e all’ex sindaco di Zagarolo, ora Presidente del Consiglio della Regione Lazio, Daniele Leodori chiarimenti ormai decisivi, invitando a firmare non solo i propri concittadini. Lasciamo nella sua interezza l’aggiornamento accorato riguardo la petizione dei genitori, che dopo aver visto l’incontro il 27 ottobre 2015 con l’attuale sindaco di Zagarolo Lorenzo Piazzai e l’assessore ai Lavori Pubblici Marco Bonini, cui L’Osservatore d’Italia ha partecipato con la giornalista Cinzia Marchegiani indicata come persona informata dei fatti sulle dinamiche d’indagini che si potrebbero innescare dall’evoluzione di questa grottesca e paradossale storia.

Testo aggiornamento: “A undici anni dalla morte di Ilaria e a tre anni di distanza dalla prima pietra posata per la scuola che doveva essere a lei dedicata, la questione, ormai annosa, ci disgusta.
Per questo abbiamo deciso tempo fa di comunicare al sindaco di Zagarolo che non vogliamo che quella scuola ancora incompiuta venga dedicata a nostra figlia Ilaria. Lei, morta schiacciata dal cancello della scuola il 6 ottobre del 2004, non merita che il suo nome sia associato all’ennesimo scandalo italiano. Non solo: il finanziamento per costruire quell’edificio scolastico rischia di andare perduto. Lo sapete: da tempo ci sostenete con questa mobilitazione su Change.org e la richiesta di finanziamento risale addirittura al 2007. Di quella scuola promessa al momento c’è solo la prima pietra, posata dal cuginetto di Ilaria nel 2012. Ora il finanziamento rischia di saltare, tra indagini e appalti. L’amministrazione comunale di Zagarolo ci assicura che sta lavorando per far sì che tutto quello che è accaduto in questi anni non vada perduto. Non vogliamo che quella scuola sia dedicata ad Ilaria, ma vogliamo che venga finalmente costruita, perché la nostra cittadina ne ha bisogno. Quello che possiamo fare noi è far sentire ancora una volta che siamo in tanti a chiederlo, facendo circolare questa petizione. Siamo in tanti a dire che quei soldi, invece di andare perduti come troppo spesso accade in Italia, devono essere usati per dare ai più piccoli una scuola sicura. Grazie per il vostro sostegno, speriamo di scrivervi presto con notizie migliori. Corrado e Liliana”

Danno e beffa. L’amarezza di questa pagina vergognosa vuole che i bambini che frequentano la scuola Colle dei Frati dove morì la piccola Ilaria Raschiatore, nonostante si fossero avviati i lavori di messa in sicurezza nel lontano 2009 per problemi strutturali dell’edificio, ancora ad oggi, non solo non sono stati ultimati i lavori, ma gli stessi bambini non possono giocare nel cortile di pertinenza della stessa. Alla riunione del 12 novembre 2015 svoltasi presso l’aula consiliare di Palazzo Rospigliosi, il sindaco Lorenzo Piazzai e l’assessore LLPP Bonini hanno spiegato ai genitori che chiedevano spiegazioni, che ancora ad oggi i bambini non possono uscire in cortile per giocare finché non verranno ultimati i lavori, che sono giocoforza dipendenti dalla risoluzione bonaria del contenzioso che esiste con la ditta attuale. L’assessore Bonini si è augurato di risolvere il contenzioso per fine anno 2015 per poi poter riappaltare con un altro bando il resto dei lavori. Per ora i bambini, come tutti questi anni d’altronde, non potranno godere del cortile della scuola che a tutti gli effetti è un cantiere, d’altronde sia il Sindaco Lorenzo Piazzai che l’Assessore Marco Bonini hanno spiegato di avere avuto contezza della situazione, solo dopo l'insediamento in Comune quando hanno potuto visionare i fascicoli inerenti alle opere pubbliche.

La scuola “fu Ilaria Raschiatore” doveva in parte alleggerire tanti disagi che i bambini di Zagarolo vivono quotidianamente nella scuola Colle dei Frati, ma anche degli altri Istituti che soffrono di problemi di sicurezza e disagi legati alla viabilità. Insomma oltre la beffa anche il danno. La scuola della Vergogna ha aperto ora un grande vaso di pandora che presto sarà oggetto di una nostra inchiesta. Esclusivamente per rispetto dei genitori di Ilaria Raschiatore il nostro giornale aveva osservato il silenzio, affinché l’evolversi dell'intricata vicenda potesse accogliere finalmente quel raggio di luce tanto sperato da Liliana e Corrado e da tutti i loro più stretti famigliari, che sono stato divorati e inghiottiti in una spirale che sembra senza fine… purtroppo.
 

La petizione continua. Questo è l’indirizzo per continuare a firmare la petizione, che grazie a tantissimi sostenitori ha potuto sollecitare risposta dalla presidenza del Consiglio dei Ministri e conoscere finalmente una parte di questa complicatissima storia. https://www.change.org/p/una-scuola-per-ilaria
 




ZAGAROLO, DISCRIMINAZIONI SESSUALI: 32 GIOVANI DI VARIE NAZIONALITA AL CORSO "LOVE ME GENDER"

Redazione

Zagarolo (RM) – È partito in questi giorni “Love Me Gender”, un corso di formazione all’interno del programma comunitario Erasmus+, ideato ed organizzato dall’associazione “SOS Diritti e Legalità”.

Il corso si svolgerà dal 5 al 12 Novembre 2015. Gli ospiti alloggeranno presso il WikiHostel, luogo dove si svolgeranno anche le sessioni formative. 32 i giovani coinvolti provenienti dall’Italia, Grecia, Macedonia, Lituania, Polonia, Romania e Portogallo.

“L'obiettivo di questo corso è quello di fornire informazioni, competenze e risorse relative alle questioni di genere e il loro impatto nella società, soprattutto per le giovani generazioni – spiega il Vicesindaco ed assessore alle pari opportunità, Federica Buiarelli. – Durante la settimana i partecipanti si confronteranno
sulle attuali tematiche relativa alla parità di trattamento, anche nel mondo del lavoro, e su come fronteggiare il fenomeno delle discriminazioni sessuali. Crediamo fondamentale operare un’attività di sensibilizzazione ed informazione su queste tematiche”.

Nella giornata di venerdì 6 novembre 2015 si è svolta la conferenza di presentazione e di benvenuto con le autorità locali nella Sala delle Bandiere di Palazzo Rospigliosi a cui ha partecipato anche l’assessore alle pari opportunità della Regione Lazio, Concettina Ciminiello.

Lunedì 9, invece, è prevista per i ragazzi partecipanti al corso una visita turistica per Zagarolo e a seguire un incontro con le organizzazioni giovanili del territorio di Zagarolo per scambiare buone pratiche e confrontarsi su possibili convergenze per progetti futuri.




ZAGAROLO, VALLE MARTELLA: SOSPESA PER 15 GIORNI LA LICENZA DEL BAR DOVE AVVENNE UN TENTATO OMICIDIO

Redazione

Zagarolo (RM) – Stamattina i Carabinieri della Stazione di Colonna hanno notificato al proprietario di un noto Bar di Valle Martella, il provvedimento del Questore, emesso ai sensi dell’art.100 TULPS, che decreta da sospensione, per la durata di 15 giorni, delle licenze rilasciate al citato esercizio pubblico.
Il provvedimento è stato irrogato a seguito di richiesta inoltrata dai Carabinieri della Stazione di Colonna, avviata per i gravi fatti verificatisi all’interno del Bar il pomeriggio dello scorso 16 Aprile, quando un pregiudicato della zona, armato di pistola e a bordo della propria autovettura, aveva esploso dei colpi di arma da fuoco all’indirizzo di altro pregiudicato, lì presente, non curante della presenza, a pochi metri, di altre persone e bambini.
In particolare, a seguito di una banale lite scaturita in quel bar per futili motivi, il pregiudicato, residente in zona, si era allontanato rapidamente ed era ritornato dopo poco armato di una pistola cal. 7,65, illegalmente detenuta, e aveva esploso alcuni colpi di arma da fuoco contro il 24enne pregiudicato con il quale aveva avuto poco prima la discussione.
Grazie all’immediata attività investigativa esperita, con le varie escussioni dei testimoni e con l’analisi dei filmati del sistema di video sorveglianza che aveva immortalato la scena, i Carabinieri hanno raccolto tutti gli elementi di riscontro che hanno permesso di blindare le responsabilità del sospettato – vista anche la reticenza mostrata dal ferito e dai suoi familiari – e di giungere al suo arresto per tentato omicidio e porto illegale di armi da fuoco. La cattura è avvenuta dopo sole 48 ore di fuga, quando il responsabile è stato rintracciato in zona Cinecittà da alcuni parenti dove aveva cercato di nascondersi.
Sin dalle prime indagini, sono poi emerse responsabilità penali a carico del titolare del bar, che aveva deliberatamente omesso di chiamare i carabinieri appena avvenuta la sparatoria – che invece erano stati chiamati dai sanitari appena il ferito era giunto all’ospedale di Palestrina – cercando poi di cancellare le tracce presenti sulla scena del crimine prima dell’arrivo della pattuglia, in particolare lavando subito il pavimento sporco di sangue, e ostacolando quindi gli investigatori nella ricerca della verità.
A seguito di tale antefatto, l’attività commerciale è stata sottoposta per alcuni mesi ad accurata opera di monitoraggio, grazie alla quale si è accertato che il locale era effettivamente ed assiduamente frequentato da persone controindicate, in particolare pregiudicati del posto e della periferia capitolina. Per tali motivi, è stata inoltrata alla Questura di Roma – Divisione Polizia Anticrimine la richiesta di chiusura temporanea dell’attività commerciale in questione, in tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica della piccola località interessata ai fatti di cronaca. La richiesta, ai sensi dell’art. 100 del Tulps, è stata accolta dall’Autorità Amministrativa, che ne ha condiviso pienamente i presupposti, e si è così provveduto alla chiusura per la durata di 15 giorni.




ZAGAROLO, IMU ABITAZIONI IN COMODATO D'USO: L'URAZ CHIEDE AGEVOLAZIONI

I.G.

Zagarolo (RM) – A Zagarolo l'associazione politica Uraz, non rappresentata in Consiglio comunale, punta il dito su questi primi sei mesi di amministrazione Piazzai, affermando che tutto è rimasto come prima, "alla faccia delle promesse elettorali".

"Voglio parlare e ritornare sulle cose dette e ridette fino alla noia – dichiara il presidente dell'associazione Vittorio Caratelli –  come strade, scuola, piazze, servizi – prosegue Caratelli – che un normale paese civile dovrebbe avere, per non parlare del palazzetto dello sport di valle Martella dove nel programma elettorale del sindaco Piazzai c'era l'avvio dei lavori dopo cento giorni del suo mandato. Di giorni ne sono passati 180 e ancora – il palazzetto ndr. – sta lì ad ammuffire.

Il presidente dell'Uraz, dopo aver esposto tutto ciò che non sarebbe stato mantenuto dal primo cittadino in questo periodo iniziale del suo mandato, affronta il tema delle tanto contestate tasse comunali sugli immobili Imu, ed ex Ici e rivolgendosi al sindaco di Zagarolo e all'intera Giunta comunale lancia un appello: "Voglio fare un invito a questa giunta e al sindaco. Interessatevi del pagamento della vecchia Ici che andrà a sparire nell'anno 2016. Ci sono famiglie che hanno dato in comodato d'uso a figli e nipoti i loro appartamenti dove pagano l'ex ICI come seconda casa e quindi si troveranno ancora una rata abbastanza salata. Non è il caso che il Comune intervenga, giustamente, su questo tema considerando che la maggior parte degli altri Comuni, tra cui anche Roma, ha già provveduto, per agevolare questi cittadini, a togliere questa tassa alquanto pesante per queste famiglie, considerati i tempi non proprio favorevoli?"

I residenti, nell'auspicio che l'amministrazione comunale possa raccogliere questo appello lanciato dall'Uraz, restano in attesa di poter leggere di eventuali provvedimenti da parte dell'amministrazione comunale di Zagarolo in merito ad agevolazioni.




ZAGAROLO, NUOVO STATUTO COMUNALE: NESSUNA BAGARRE SULLA STESURA

Redazione

Zagarolo (RM) – In merito all’articolo apparso su “L’Osservatore Laziale” dal titolo “Zagarolo, è bagarre sulla stesura del nuovo statuto comunale”, a firma di Cinzia Marchegiani, il sindaco di Zagarolo, Lorenzo Piazzai, desidera precisare quanto segue:
“Mi preme sottolineare come la decisione di aprire una consulta con gli ex 8 sindaci di Zagarolo per discutere insieme il nuovo statuto comunale non ha creato nessuna bagarre, anzi. Il titolo può apparire fuorviante proprio nell’ottica di questa iniziativa. A questo proposito credo che la stessa autrice del pezzo
abbia generato confusione quando riporta che il sottoscritto “ora vuole affidare la consulenza per la riscrittura del nuovo statuto agli ultimi 8 sindaci”. Niente di più falso.In questo momento la posizione del sindaco è quella di recepire tutte le istanze che provengono dalla Comunità, dalla maggioranza, dal Consiglio comunale e dai partiti della minoranza per capire le direttrici da prendere per la stesura del nuovo strumento amministrativo. L’esperienza di otto personalità che hanno amministrato in passato Zagarolo non può che far bene in questo “processo di ascolto”. Lascio da parte le polemiche sulla presunta mala gestione delle precedenti amministrazioni che si sono succedute a Zagarolo che vengono esaminate con tanta dovizia di particolari nella parte centrale dell’articolo e arrivo al finale che recita così: “molti chiedono dov’è andata a finire la partecipazione pubblica dei cittadini tanto decantata? Questa nuova sfida era l’occasione giusta per far partire questa
bella iniziativa per ora rimasta sulle slide della campagna elettorale. E il giallo del nuovo statuto obsoleto attende le buone nuove”.Mi sembra evidente che sin dall’insediamento, questa amministrazione ha fatto della partecipazione e del dialogo, paletti all’interno dei quali muovere l’attività politica ed amministrativa. Aprire un’assemblea consultiva, e non legiferante come si vuole far credere, a piena disposizione del sindaco è un’ulteriore tassello per conoscere meglio ed approfondire lo strumento più importante che un Ente ha a disposizione. Il tutto non diminuirà l’apporto dei cittadini, dei partiti, della giunta, della minoranza e dell’intero Consiglio comunale”.




ZAGAROLO: E' BAGARRE SULLA STESURA DEL NUOVO STATUTO COMUNALE

di Cinzia Marchegiani

Zagarolo (RM) – Il neo sindaco di Zagarolo Lorenzo Piazzai deve risolvere il problema della revisione dello Statuto Comunale. Questo perché il Comune di Zagarolo avendo superato i 15mila abitanti è andato al voto alle amministrative il 31 maggio 2015 per la prima volta con il sistema maggioritario a doppio turno, che ha promosso nei banchi della maggioranza 10 consiglieri e sei d’opposizione.

Lo statuto attuale non permette uno svolgimento dei Consigli Comunali nel modo più trasparente e formalmente corretto, tanto che sin da subito si sono create crepe di interpretazione, consigli saltati per mancanza della stessa maggioranza. D

Di fatto lo Statuto è obsoleto. Prova di questa deriva e inadeguatezza è stato dimostrato al consiglio comunale dello scorso 19 agosto 2015 che prevedeva l’approvazione del bilancio di previsione per l’anno in corso. Lo stesso infatti è stato interrotto per mancanza del numero legale poiché nello statuto ancora vigente si prevede che per la validità di una seduta consigliare debbano essere presenti almeno 10+1 consiglieri escluso il sindaco. Siccome gli stessi consiglieri della maggioranza non erano tutti presenti, vuoi per gli attriti interni, vuoi per la non condivisione delle leggi o emendamenti da approvate della minoranza (che comunque può esercitare il suo dissenso e quindi decidere di assentarsi alla votazione), quest’amministrazione ha dimostrato sin dai suoi primi passi di non essere adeguata e solerte nell’approvare documenti importanti per la vita del Comune stesso, tanto che si è rischiato un commissariamento qualora alla seconda chiama non fosse stato votato l’approvazione del bilancio di previsione.

Ma cosa in realtà si vuole cambiare dello Statuto? Era sempre ad agosto quando il Sindaco Piazzai commentando quest’accaduto già annunciava che occorreva riscrivere lo Statuto ed in merito annunciava:“Non è solo il numero legale delle sedute che deve essere rivisto, ma una moltitudine di altre cose che vanno certamente riscritte con il concorso di tutte le forze che siedono in consiglio, da maggioranza ed opposizione in un percorso condiviso e che la modifica di questi strumenti non può essere fatta di corsa ed a colpi di maggioranza”.

Piazzai ora vuole affidare la consulenza per la riscrittura del nuovo statuto agli ultimi 8 sindaci. Il 24 settembre 2015 con un comunicato il sindaco Piazzai rende pubblico l’istituzione di una commissione di consulenza, con gli ultimi 8 sindaci per la riscrittura del nuovo statuto comunale. Questa notizia con moto stupore è stata accolta  non solo dai consiglieri di minoranza ma anche di molti cittadini che conoscono molto bene la conduzione delle amministrazioni precedenti. Ancora riecheggiano nelle ferite della città gli scandali al sole assieme alle promesse non mantenute, come quelle che hanno travolto l’edilizia scolastica. Zagarolo ancora ha due scuole incompiute, nonostante il budget a loro dedicato provengano da una disgrazia che ha coinvolto la perdita di una bambina, la piccola Ilaria, morta per incuria di un cancello scolastico. Una, è ancora in completo cantiere, i lavori iniziati nel lontano aprile 2009 mai ultimati per un costo complessivo di 393.498 e un finanziamento regionale per mettere in sicurezza l’edificio, sono impresse nelle immagini odierne di una scuola con ponteggi, pilastri di sostegno mancanti e un giardino per ovvia conseguenza non fruibile dai bambini. L’altro istituto, che doveva essere costruito con un finanziamento regionale di 4,6 milioni di euro, anch’esso con finanziamento regionale, non è mai iniziato, nonostante nel 2012 è stata fatta una bella cerimonia per la posa della prima pietra celebrata dal sindaco uscente Giovanni Paniccia, che ha coinvolto gli stessi alunni della classe della piccola Ilaria. Su quest’ultima vige ancora silenzio però abbastanza eloquente e su cui pesano tra l’altro interrogazioni e “Question Time” alla Regione Lazio in merito alla mancata costruzione e lo scandalo che vedeva coinvolto Diego Anemone dietro l’affidamento della costruzione previa vincita del bando al ribasso. Questa scuola doveva portare il nome di Ilaria Raschiatore, nome che ora la stessa famiglia ha ritenuto togliere per il modo indecoroso come è stata gestita tutto il progetto edile e una scuola che non si sa se mai partirà. Ci sono altri scandali e mala gestione firmata PD delle precedenti amministrazioni, ma per i cittadini gabini quello sulla scuola rappresenta quella sensibilità e la volontà di un’amministrazione di difendere il futuro dei piccoli alunni, e purtroppo su di esso ci sono ancora mille ombre che giacciono ancora nei cassetti delle stanze dei bottoni assieme a tante storie imbarazzanti che hanno lasciato un segno indelebile nella memoria di questo paese.

Piazzai e gli ex sindaci nel nuovo progetto. Non è però un fulmine a ciel sereno questa istituzione della “Commissione Consultiva” che coinvolge gli ex sindaci. A legger bene, Piazzai in un’intervista durante la campagna elettorale, che lo vedeva impegnato come candidato sindaco, parlando del nuovo progetto in cantiere nato per rilanciare una nuova amministrazione affermava:“Gli ultimi sei sindaci, con una sola eccezione e ci sarà pure un motivo, sono con noi in 5, con diversi modi di coinvolgimento in questo progetto nuovo, ma sono qui. Laura Panzironi, Marcello Mariani, Sandro Vallerotonda, Daniele Leodori, Giovanni Paniccia. Ed io li ringrazio. Perché mi danno forza e ci dicono che questo progetto è sì nuovo ma non casca da saturno. È invece il prodotto di una storia di cui questo paese deve andare fiero”.

Già tuona l’opposizione, quella del Consigliere Paolo Pacifici M5S, ed emerge il giallo del nuovo Statuto Comunale. Contattato da l’osservatore d’Italia, il consigliere Pacifi ci ragguaglia sugli accadimenti che riguardano proprio questa situazione: “Peccato che il primo Statuto del comune di Zagarolo sia stato approvato dopo che la legge 142/90 lo rendesse obbligatorio (capo II art.4 ) ed i sindaci ai quali fa riferimento Piazzai erano già a riposo… Stranamente questa è soltanto un’ipotesi, poiché è la conferenza dei Capigruppo che ha funzioni di Commissione per la formazione e l’aggiornamento del Regolamento del Consiglio Comunale e dello Statuto. Il sottoscritto ha formalmente chiesto il 20 settembre di dare corso ad un accordo preso il 2 settembre (disatteso anche questo come i precedenti) con il quale si dava mandato al Presidente del Consiglio di far pervenire ai Capigruppo entro massimo dieci giorni la bozza del nuovo statuto per poterlo visionare e accelerare i tempi per l'approvazione… Cosa nasconde questa mossa lo andremo a verificare quando il Presidente del Consiglio troverà il tempo per riconvocare i Capigruppo, ed in quella occasione capiremo che strategia sta tentando di mettere in atto il Sindaco. Forse il tentativo è quello di voler ancora perdere tempo per avere le mani libere di interpretare a piacimento Statuto e regolamenti che di fatto sono da riscrivere in quanto ora il comune di Zagarolo ha superato i 15.000 abitanti?”

Regolamentazione e il patrimonio degli ex sindaci per il nuovo statuto…. per Piazzai! Il Comunicato del Sindaco Piazzai spiega la regolamentazione, la quale prevede che lo statuto comunale viene deliberato da ciascun Consiglio comunale con un voto a maggioranza qualificata. L'approvazione avviene con la votazione favorevole dei due terzi dei consiglieri del Consiglio comunale. Qualora questa maggioranza non sia raggiunta alla prima votazione, lo statuto è approvato con il meccanismo della doppia maggioranza assoluta, ossia, se ottiene, entro trenta giorni, per due volte il voto favorevole della maggioranza assoluta dei consiglieri.
 

Ma di fatto Il Sindaco Piazzai ci tiene a sottolineare per la seconda volta, (la precedente in campagna elettorale, vedi sopra) la stima verso gli ex sindaci, con il nuovo comunicato con cui li invita a partecipare alla Commissione di Consulenza per la riscrittura del nuovo statuto comunale:Il nostro Comune, a mio giudizio, ha avuto la fortuna di essere rappresentato da Sindaci, il cui operato, indipendentemente dalle valutazioni politiche, si è distinto, senza eccezioni, per passione e competenza contribuendo negli anni a definire la nostra storia. Per questo io chiedo a tutti voi, Laura Panzironi, Antonio Pisa, Franco Quaranta, Marcello Mariani, Edoardo Calzoletti, Sandro Vallerotonda, Daniele Leodori e Giovanni Paniccia di partecipare ad una commissione di consulenza del Sindaco, finalizzata a valutare le proposte di revisione dello Statuto Comunale”. Chiosa infine Piazzai: “Considero il vostro contributo un arricchimento essenziale, indispensabile, e mi auguro che il patrimonio di esperienze e di sensibilità di cui siete portatori, trovi riscontro in un passaggio così rilevante per tutti noi” .

Chi pensava che gli ex sindaci fossero tenuti fuori dalla vita politica gabina, dovrà ricredersi, poiché saranno parte attiva della stesura di un documento di importanza vitale per la vita stessa politica e amministrativa futura.
Tra l’altro molti chiedono dov’è andata a finire la partecipazione pubblica dei cittadini tanto decantata? Questa nuova sfida era l’occasione giusta per far partire questa bella iniziativa per ora rimasta sulle slide della campagna elettorale. E il giallo del nuovo statuto obsoleto attende le buone nuove.




ZAGAROLO, SFRATTO PER UNA FAMIGLIA DI 10 PERSONE: LO SCANDALO CONTINUA. UN CASO TUTTO DA CHIARIRE

Oggi 18 settembre 2015 presso il tribunale di Tivoli si discute il ricorso costituzionale presentato dalla signora Olga seguita legalmente dal GruppoLibra. I magistrati del Tribunale di Tivoli sono stati segnalati dagli avvocati del gratuito patrocinio al CSM, dopo la denuncia penale senza risposta alla Procura di Perugia

24/07/2015 ZAGAROLO: FAMIGLIA DI ITALIANI SFRATTATA. DENUNCIANO IL RAGGIRO TROPPO TARDI

di Cinzia Marchegiani

Zagarolo (RM) – A Zagarolo si è consumato un caso inquietante e a tratti imbarazzante per le stesse istituzioni che forse potevano monitorare meglio una storia complicata di notai, avvocati e una spirale catastrofica senza fine di un immobile venduto all’asta con annessi terreni alla modica cifra solo di 8.000 euro. L’Osservatore d’Italia che era stato contattato dalla signora Olga Amato, ha seguito da vicino lo sfratto esecutivo dello scorso 22 luglio 2015, il quale purtroppo ha segnato anche a livello penale il compagno di Olga, infatti lo stesso è stato processato in direttissima il giorno successivo.

La vicenda. E’ una storia di cittadini comuni, che comincia quando, quindici anni fa, iniziò il pignoramento della casa dove Olga Amato vive da oltre trent’anni, con l’anziana madre settantenne, il compagno di 64 anni invalido e le figlie con relative famiglie, fra cui tre bambini, di cui uno appena nato.

E’ anche una storia di crisi, banche e presunta malagiustizia per la quale i magistrati del Tribunale di Tivoli sono stati recentemente segnalati dagli avvocati del gratuito patrocinio al CSM, dopo la denuncia penale senza risposta alla Procura di Perugia.

Il caso nel dettaglio. Sulla casa di Olga pesa uno sfratto esecutivo che lo scorso 22 luglio 2015 era stato eseguito dall’ufficiale giudiziario e dalle forze dell’ordine, nonostante fosse stata presentata formalmente una denuncia per accertare il presunto illecito di rilevanza penale degli attori che hanno partecipato alla vendita del terreno con sito sopra l’immobile al prezzo di soli 8.000 euro. 

L’Osservatore d’Italia testimonia con un servizio esclusivo lo sfratto nel Comune di Zagarolo. L’escalation di una giornata febbrile è stato lo sfratto eseguito il 22 luglio 2015, dove l’Osservatore d’Italia presente sul posto ha registrato l’intera giornata. Lo sfratto, causa barricamento della stessa famiglia e la mala organizzazione dell’ufficiale giudiziario (che non aveva tempestivamente informato le forze dell’ordine, vigili del fuoco, veterinario e assistente ai servizi sociali) non è stato portato a compimento e rimandato il prossimo 21 ottobre 2015. Lo stesso servizio giornalistico però fa emergere altre situazioni imbarazzanti che gli stessi avvocati stanno valutando le azioni future e che potrebbero essere resi pubblici presto. 

Il Gruppo Libra e il ricorso costituzionale, per rimediare ad una storie piena di ombre. Per rimediare ad una storie piena di ombre e per accertare i responsabili che avrebbero leso i diritti inalienabili di questa famiglia, Olga aveva presentato il ricorso costituzionale grazie all’intermediazione del gruppo Libra il 17 luglio 2015 con il quale si chiedeva la sospensione immediata dell’esecuzione del rilascio forzoso dell’immobile calendarizzato per la settimana successiva, il 22 Luglio 2015. Il ricorso faceva leva sulla nullità dell’atto di compravendita avvenuto il 20 Ottobre 2005 e probabilmente anche dell’acquisto tramite asta del terreno oggetto dell’esecuzione, poiché la presenza di quattro dei vincoli ambientali e paesaggistici, ne privano del requisito di commerciabilità, ai sensi dell’art. 46, comma 5, del DPR 380/01.

Gruppo Libra spiega i motivi dell’istanza di ricorso costituzionale. Nel caso di Olga sarebbero violati principi basilari, quali il dovere di assicurare pari dignità sociale e diritti umani fondamentali ai cittadini, contenuto agli tabella 2, 3 e 10 Costituzione ed il principio di prevalenza dei diritti inviolabili, anche sociali, sugli interessi privati, agli art. 41, 42 e 47. La legale del Gruppo Libra spiega, anche, che: “Sul piano internazionale hanno rilievo superiore perché ratificati dall’Italia, in base all’art. 10, comma secondo della Carta, la Dichiarazione ONU sui diritti dell’uomo ed i Patti di New York del 1967. Quello sui diritti sociali, economici e culturali, impone agli Stati di assicurare ad ognuno “un livello di vita adeguato per sé e per la propria famiglia, che includa abitazione, alimentazione e vestiario adeguati” ed il “miglioramento continuo delle proprie condizioni di vita”. E’ stata denunciata anche la violazione dei doveri di ascolto e di agire secondo il preminente interesse dei minori, così come altri imposti dalla Convenzione di New York, nonché del diritto all’autonomia abitativa delle persone con disabilità, contenuta nella più recente Convenzione ONU ad essi dedicata.

A parere del Gruppo tecnico-popolare Libra è anche una questione di rilievo costituzionale, perché incide su diritti fondamentali dell’uomo e di categorie particolarmente protette come bambini, anziani ed invalidi. Per tali motivi era stato promosso il ricorso costituzionale, ma il giudice non aveva bloccato lo sfratto e ha fissato l’udienza per questo venerdì, 18 settembre al Tribunale di Tivoli (RM).

Il Comune di Zagarolo avrebbe propsto una stanza per otto pesone,  l'anziano in strada. Il Gruppo Libra difende questa famiglia caso emblematico di tante ingiustizie italiane e spiega: “Queste le ‘rassicurazioni del Comune di Zagarolo’, padre e figlio divisi, centro d’accoglienza per otto in una stanza ed invalido in strada”.

Olga Amato una leonessa mai arresa. “La nostra casa non si tocca – dice Olga Amato– è scritto nella Costituzione: non si calpestano i diritti dell'uomo! Nessuno ci ha mai regalato niente. Dopo il fallimento dell’azienda di materiali edili di famiglia, è tutto più difficile, con la crisi, la disoccupazione, l’età e le malattie. Viviamo di pochissimo, meno di mille euro in dieci al mese, ma almeno siamo tutti assieme a casa nostra. Che senso ha sfrattare dieci persone, per separarle e mandare donne e bambini in un centro d’accoglienza, che costa mille volte più del valore della casa, che,secondo le stime del Tribunale all’asta giudiziaria, varrebbe 8.000 euro.” Così spiega Olga, che è proprietaria in buona fede della casa e dei due terreni da trent’anni. Ha anche pagato le proprie irregolarità edilizie e riteneva di essere ormai in regola, fino a dieci anni fa, quando le è stato notificata la vendita all’asta. Il Tribunale di Tivoli aveva comunicato il pignoramento solo all’ex proprietario. Quest’ultimo, non solo non aveva trascritto, come promesso, la vendita di uno dei due terreni, ed anzi aveva ipotecato il terreno per debiti bancari, ma era anche deceduto da anni. Da questa assurda vicenda è scaturito più di decennio di battaglie legali di Olga Amato ed i suoi avvocati per fermare l’esecuzione. Da ultimo Olga si è rivolta anche al Gruppo tecnico-popolare Libra, che da due anni s’impegna nel fornire strumenti collettivi comunicativi e legali ai cittadini in difficoltà a causa della crisi, della carenza di democrazia e conseguente dilagare della corruzione.

Prossima tappa annunciata, la Corte Europea. Luca Rossi, che cura la comunicazione nel Gruppo Libra annuncia:“Abbiamo già pronti i successivi passi, in caso di rigetto dell’istanza, molto probabile dopo dieci anni di ripetuti tentativi ed irregolarità – dice per prima cosa ricorreremo alla Corte europea. Proseguirà la campagna #fermiamoladittatura e relativo Appello ai magistrati. Ci saranno anche altri ricorsi individuali per diversi diritti umani, sempre che esistano persone fiere ed in gamba, come Olga e i suoi familiari, che alla crisi generata da altri rispondono da sempre con un chiaro, pacifico, legale, ma deciso: no! Grazie alle capacità di ‘fare rete’ della famiglia ed ai social Libra, già una cinquantina di persone del luogo e non hanno deciso di sostenerli venerdì al tribunale. E’ questo il vero attivismo, quello intelligente.”

Atti nulli? La signora Olga, che non si è mai arresa a questa storia pazzesca, tiene a dimostrare, che entrambi gli atti pubblici, sono ritenuti nulli dalla stessa e che sono stati redatti dal notaio in questione il quale – dichiara Olga Amato: “ha dichiarato durante l’asta giudiziaria nel ‘Provvedimento di determinazione del valore degli immobili pignorati’ datato 11 Ottobre 2004, che il terreno era sottoposto a vincoli e conteneva una costruzione abusiva. Solo un anno dopo, lo stesso notaio nell’atto di compravendita datato 20 Ottobre 2005, certifica la veridicità delle dichiarazioni della Sig.ra V. – dichiarando l’esatto contrario di quanto certificato durante la liquidazione giudiziale del terreno oggetto del procedimento de quo, che il fabbricato è regolare ed il terreno non è sottoposto a vincoli, in presenza dei quali la compravendita registrata non sarebbe potuta regolarmente avvenire”. Nella mattina di venerdì 18 settembre 2105, presso il Tribunale di Tivoli il giudice che ha esaminato l’istanza di ricorso costituzionale presentata a fine luglio, ascolterà le parti in udienza per decidere sul ricorso.

Oggi appuntamento anche per i sostenitori di Olga e la sua famiglia. Già una trentina di persone, anche da fuori Roma, sono pronte a sostenere Olga la mattina di oggi venerdì, 18 settembre al Tribunale di Tivoli in occasione dell'udienza. Il Gruppo Libra può essere contattato tramite e-mail ufficio stampa: gruppotecnicolibra@gmail.com e/o direttamente contattando Luca Rossi Gruppo tecnico Libra: 329 89 73 193 (Blog: www.libranorimbergaitaliana.wordpress.com) e invita la cittadinanza a svegliarsi da questa folle situazione.




VALLE MARTELLA, ZAGAROLO: INAUGURATO L’ANNO SCOLASTICO NELL’ISTITUTO COMPRENSIVO RITA LEVI MONTALCINI

Redazione

Valle Martella – Zagarolo (RM) – Alla presenza dell’assessore alla pubblica istruzione, Emanuela Panzironi e dell’assessore ai lavori pubblici, Marco Bonini, il sindaco di Zagarolo, Lorenzo Piazzai, ha inaugurato l’anno scolastico 2015-2016 partendo dall’Istituto Comprensivo Rita Levi Montalcini di Valle Martella.

Al preside dell’Istituto è stata consegnata una lettera a firma congiunta del primo cittadino e dell’assessore alla pubblica istruzione, Emanuela Panzironi, indirizzata all’intero corpo docenti e alle famiglie degli studenti.

“Desideriamo augurare a tutti voi un anno scolastico da vivere con la passione che avete sempre dimostrato e l’entusiasmo che siete sempre riusciti a trasmettere agli studenti che hanno scelto di studiare nella città di Zagarolo – scrivono Lorenzo Piazzai, sindaco di Zagarolo, ed Emanuela Panzironi, assessore con delega ai servizi sociali, pubblica istruzione e cultura. – La comunità scolastica è un punto di riferimento per l’educazione civica e culturale, è il primo supporto per le famiglie e per la formazione dei loro figli”.

Sin dall’insediamento, gli sforzi della giunta Piazzai si sono concentrati soprattutto nel settore scolastico: introduzione del RID bancario per il pagamento della ristorazione scolastica, lotta all’evasione, salvaguardia delle classi meno abbienti e sopralluoghi accurati nei plessi scolastici. “La scuola, in questo senso, è l’humus dei valori di partecipazione civile e democratica, è il luogo in cui i primi caratteri si trasformano in comportamenti e condotte di vita – ha sottolineato l’assessore Panzironi. – Desidero augurare al preside della scuola di Valle Martella, alle insegnanti, agli studenti e alle loro famiglie, un buon lavoro appassionato, entusiasmante e cooperativo con la speranza che quest’anno scolastico possa trasformarsi in una crescita formativa dei nostri ragazzi, lanciati verso il progresso”. “Da parte nostra ce la metteremo tutta affinché le scuole di Zagarolo abbiano sempre un interlocutore presente e sensibile. Impegno e concertazione tra enti scolastici, famiglie ed Istituzioni sono il primo passo per quella sinergia alla base di valore e qualità – ha concluso il sindaco Piazzai. – È davvero un piacere essere qui a Valle Martella ad inaugurare l’anno scolastico. Proprio qui desidero ricordare che la scuola disegnata nella nostra Costituzione è un luogo per tutti, un organo vitale della democrazia perché serve a risolverne il problema centrale della formazione dei cittadini”.