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Tagliente: “Ecco cosa serve per prevenire e contrastare femminicidio, stupri e violenza contro le donne”

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“Da circa 10 anni vado sostenendo che per ridurre i casi di femminicidio bisogna intervenire anche sugli autori, che dobbiamo far curare i carnefici, soltanto così si potranno salvare le vittime. Sono ancora molti a rifiutare l’idea che il maltrattante sia da educare o curare. Negli ultimi anni in varie città, soprattutto al nord, mutuando l’esperienza del CAM di Firenze attivato nel 2009, si stanno costituendo centri specializzati. Nell’immediato, in attesa di questi interventi, ritengo importante potenziare l’illuminazione pubblica e affiancare al pattugliamento operativo delle Forze e Corpi di Polizia, i controlli elettronici del territorio con sistemi di videosorveglianza nelle aree critiche come ville storiche e parchi pubblici, soprattutto nelle ore notturne. Per dare una pronta risposta alla esigenza di maggiore sicurezza, nell’immediato, è importante garantire la certezza della pena. L’arrestato, resosi responsabile di violenza, rimesso in libertà alimenta la paura. Credo che la percezione di insicurezza alimentata dagli stupri degli ultimi tempi si possa superare costringendo tutti a fare il proprio dovere. Bisogna imporre il rispetto della Costituzione, delle nostre regole e della nostra cultura e delle donne. Le forze di polizia devono investigare e assicurare alle patrie galere i responsabili come stanno facendo, i magistrati li devono lasciare dentro e le istituzioni penitenziarie devono provare a rieducarli in carcere. Sul piano amministrativo, se l’autore è un italiano residente in altra provincia quando esce dal carcere va rimpatriato con il foglio di via obbligatorio prevedendo l’arresto obbligatorio anche fuori flagranza in caso di violazione del provvedimento, se l’autore dell’abuso sessuale o della violenza sulle donne è un immigrato va comunque espulso dal territorio nazionale”.