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TERRACINA: IL SINDACO SCRIVE AL NUOVO ARCIVESCOVO METROPOLITA DE L'AQUILA MONSIGNOR GIUSEPPE PETROCCHI

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Tempo di lettura 2 minuti Il sindaco:"non dimentichiamo il Suo essere stato con la comunità terracinese nei momenti più cari ed importanti della nostra tradizione religiosa e civile come la Benedizione del mare"

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Redazione

Terracina (LT) – Una lettera piena di ringraziamenti, stima e commozione rivolta dal sindaco di Terracina Nicola Procaccini al nuovo Arcivescovo Metropolita de L'Aquila Monsignor Giuseppe Petrocchi. Ecco il testo:

Eccellenza Mons. Arcivescovo,

è con riconoscenza, stima profonda e deferente amicizia che Le invio a mio nome ed a nome dell'intera cittadinanza di Terracina gli auguri più cari per il nuovo, impegnativo compito di Guida della Diocesi dell'Aquila, città martire, insigne luogo della storia d'Italia, non ancora risorto dalle sue ceneri causate dal disastro sismico che ci colpì ed ancora ci addolora.
L'Aquila ha bisogno di Lei, ma noi cittadini della Diocesi che fino a non molto tempo fa aveva proprio Terracina come suo epicentro, con il suo nome in cima alla lista degli storici nomi delle città, che dagli albori ne hanno disegnato i confini, non possiamo che accettare nostro malgrado la fine del Suo ruolo episcopale presso di noi.
Abbiamo nel tempo sperimentato il calore ed il contenuto di alta spiritualità della Sua presenza vescovile nella nostra Diocesi.
Lei è stato attento ai bisogni spirituali della nostra e Sua comunità ma nel contempo, io personalmente, ed i cittadini tutti di Terracina abbiamo sentito forte la Sua presenza anche sui temi della crescita sociale e civile. E ciò è, per tutti noi prezioso in modo particolare.
Infatti non dimentichiamo certamente il Suo essere stato con la comunità terracinese nei momenti più cari ed importanti della nostra tradizione religiosa e civile come la Benedizione del mare e sul mare in occasione della ricorrenza della Vergine del Carmine. Ma ciò di cui da ultimo sento il dovere di ringraziarLa particolarmente a nome della nostra Terracina, città amata e densa di splendidi personaggi del passato, è l'iniziativa di riportare presso di noi e la sua parrocchia del Santissimo Salvatore, le spoglie di Don Adriano. Il Parroco da noi tutti, giovani e vecchi, conosciuto, amato e considerato naturale protettore della nostra parte migliore. Quella parte che parla di altruismo, di condivisione, di sacrificio ed amore, di comprensione ed azione finalizzati al bene comune ed alla giusta promozione di ogni singolo cittadino, piccolo o grande, ricco o povero. Siamo cittadinanza perchè siamo Popolo e nello specifico, grazie a persone come Don Adriano e come Lei, Eccellenza, Popolo di Dio.
Grazie di cuore.

Nicola Procaccini
Sindaco di Terracina

S.E. Monsignor Giuseppe Petrocchi
Arcivescovo Metropolita de L'Aquila

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Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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