Terremoto Centro Italia: Renzi dichiara stato di emergenza

di Angelo Barraco
 
Roma – Il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito il Centro Italia continua a crescere. Le macerie hanno inghiottito e strappato la vita a 267 persone, i feriti sono 387 e  sono state estratte vive circa 238 persone. Un numero copioso di vittime, ricerche senza sosta per mettere in salvo coloro che sono rimasti intrappolati sotto le macerie e una terra che continua a tremare facendo piegare le case come fossero castelli di carta pesta. E’ stato deliberato lo stato di emergenza e lo stanziamento di 50 milioni di euro nel corso di un consiglio dei ministri che Renzi ha definito “triste per un conto umano devastante”. Ha spiegato “Faccio fatica a trattenere le lacrime quando vedo il video della bambina salvata nel modo che abbiamo vista, per la professionalita' del vigile del fuoco, per la bravura del cane della Polizia di Stato, Leo, capace di avvertire il respiro di una bambina. Abbiamo il bilancio degli estratti vivi piu' alto nella storia dei terremoti, 215 persone salvate con una azione di solidarieta' immediata. C'e' la forte disperazione per cio' che e' accaduto, ma anche il senso di orgoglio con cui l'Italia ha reagito” aggiungendo che la priorità loro è fare presto “sappiamo che passare l'inverno nelle tende in quei territori e' una cosa molto dura. Vogliamo fare il piu' veloce possibile ma non siamo in grado di prevedere i tempi a distanza di 36 ore. Non e' un settore per lanciarsi in sfide e promesse. Occorre il passo del maratoneta”.
 
E’ stato inoltre deciso lo stop delle tasse per le popolazioni colpite. Il Premier annuncia inoltre il progetto “Casa Italia per cercare di mettere un sistema infrastrutturale che eviti la conta dei morti a seguito di ogni terremoto. Il premier, molto provato da quanto accaduto a seguito del Terremoto, dice che per i primi interventi saranno messi a disposizione 50 milioni e il blocco delle tasse. Il Governo sembra avere le idee ben chiare in merito a quelle che saranno le operazioni di ricostruzione. Niente New Town, ma interventi decisi insieme ai Sindaci per rimettere i paesi in piedi e dare la possibilità agli abitanti di non lasciare il loro luogo d’origine. Renzi ha spiegato che “I soldi vanno spesi bene nel rispetto dei cittadini italiani, quanti soldi sono stati buttati via in passato e in questo senso il modello Anac può essere applicato anche nella ricostruzione. Chi ruba è uno sciacallo”, ha inoltre aggiunto che se all’Aquila “c'è stato un blocco” nel corso della ricostruzione, ciò non accadrà adesso. “Dobbiamo fare un'operazione per cui i lavori procedono spediti”. Renzi punta sulla prevenzione che “magari non rende in termini di consensi immediati ma fa bene al paese” e lancia il progetto Casa Italia e ha precisato che è “Difficile immaginare che quello che e' successo potesse essere evitato solo con una diversa politica edilizia. Tuttavia, l'Italia deve avere una visione che non sia solo emergenziale. Lo hanno detto tutti dopo certi eventi. Ora e' il momento in cui insieme, l'Italia tutta intera, si deve provare a fare il salto di qualita', con un progetto che non sia limitato alla gestione delle emergenze. Sulla gestione dell'emergenza siamo i piu' bravi al mondo, ma non basta. Dobbiamo avere una visione per la Casa Italia che sia capace ad affrontare una cultura sulla prevenzione sismica e le altre filiere” e quindi “il compito per il futuro, una volta che le emozioni profonde lasceranno spazio alle reazioni” è portare a compimento il “progetto di Casa Italia che sia serio e non sia un elenco di parole. Una operazione in cui chiamare insieme tutti i principali attori del nostro Paese, dalle associazioni di categoria ai sindacati, dal mondo dell'associazionismo fino per ragionare un progetto che sia il piu' serio e sistematico”.