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Redazione Lazio

TERREMOTO, SCOSSA DI MAGNITUDO 3,7 NELLE VICINANZE DELL'AQUILA.

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Tempo di lettura 5 minutiL'Ingv ha comunicato che l'epicentro è stato a 16,6 chilometri di profondità, nel distretto sismico del Gran Sasso

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Alberto De Marchis

Lazio [Terremoto] – La scossa di terremoto avvertita alle 22.16 ha avuto magnitudo 4.8. Lo conferma l’Ingv dopo i dati diffusi da Emsc. Le coordinate esatte sono 41.714°N, 13.576°E. La scossa ha avuto profondità di 10.7 km. Il distretto sismico è quello dei Monti Ernici Simbruini.

I comuni più vicini all’epicentro, entro una fascia di 10 km, sono: Arpino, Castelliri, Isola del Liri, Pescosolido, Sora, Balsorano.

Tra i 10 e i 20 km, ci sono i comuni di: Alvito, Arce, Boville Ernica, Casalattico, Ceprano, Colfelice, Fontana Liri, Fontechiari, Posta Fibreno, Ripi, Rocca d’Arce, Roccasecca, Santopadre, Strangolagalli, Torrice, Veroli, Vicalvi, Collelongo, Morino, San Vincenzo Valle Roveto.

Numerose le chiamate ai centralini d’emergenza. Non ci sono al momento segnalazioni di danni dopo la scossa di terremoto che ha interessato la provincia di Frosinone.

A Roma hanno oscillato soprattutto i piani alti degli edifici anche nei quartieri centrali.

Nel frusinate le persone parlano di un movimento ondulatorio che ha provocato qualche danno all'interno delle abitazioni. Gran parte della popolazione, a Isola Liri e negli altri centri la popolazione si è riversata subito in strada. La paura è quella di nuove scosse.
A Sora l'unità di crisi istituita dal Comune ha aperto due tensostrutture al campo Tomei e Panico, dove si sono recati numerosi cittadini. "E' una brutta esperienza – ha dichiarato il primo cittadino  Ernesto Tersigni – Nelle case è caduto un po' di tutto, dai quadri ai libri. A casa mia dopo tre minuti oscillava ancora un lampadario. – prosegue il sindaco “Abbiamo attrezzato due strutture che sono riscaldate e possono accogliere coloro che non vogliono rientrare nelle loro abitazioni. In tanti vogliono restare in macchina davanti alle loro case, perché temono l'azione degli sciacalli".

La zona del frusinate colpita dal terremoto è da tempo sotto la sorveglianza di sismologi. Ha infatti cominciato ad attivarsi poco tempo dopo il terremoto dell'Aquila del 6 aprile 2009. "E' una zona ad alta pericolosità sismica che stiamo studiando con attenzione", ha dichiarato il direttore del Centro Nazionale Terremoti dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Alessandro Amato. "E' una zona – ha proseguito – nella quale si trovano faglie attive note e nella quale sono avvenuti terremoti importanti nel passato".

Le analisi sui fattori che hanno scatenato il terremoto sono in corso. Quello che al momento si può dire, ha dichiarato Amato, è che i meccanismi presenti nell'area del frusinate sono analoghi a quelli dell'Appennino laziale-abruzzese.

 Il terremoto è stato avvertito anche in Abruzzo. Svariate segnalazioni sono arrivate da Sulmona, Avezzano e Popoli. Poco dopo le 2, si è registrata una scossa di magnitudo 3.7, nelle vicinanze dell'Aquila, seguita da altre due scosse di minore intensità, rispettivamente di 2,3 e 2,7 gradi.  

L'Ingv ha comunicato che l'epicentro è stato a 16,6 chilometri di profondità, nel distretto sismico del Gran Sasso. In tanti hanno deciso di passare la notte in auto nonostante il freddo polare.

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